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L'OSSERVATOREROMANO<br />
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CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />
GIORNALE QUOTIDIANO<br />
UNICUIQUE SUUM<br />
POLITICO RELIGIOSO<br />
NON PRAEVALEBUNT<br />
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Anno CXLI - N. 19 (42.657) CITTÀ DEL VATICANO Giovedì 25 Gennaio 2001<br />
Di fronte all'impressionante incremento della violenza in Colombia la supplica di Giovanni Paolo II<br />
affinché cessino i sequestri di persona, gli atti di terrorismo e si promuova un dialogo effettivo e leale<br />
Riscoprire il supremo valore della vita<br />
«Le notizie provenienti dalla<br />
Colombia, che parlano di un impressionante<br />
incremento di violenza,<br />
non possono che indurre<br />
a chiedere a tutti di riscoprire il<br />
supremo valore della vita: “Non<br />
si può parlare di pace quando<br />
manca la difesa di questo valore<br />
fondamentale” (Messaggio per la<br />
Giornata Mondiale della Pace<br />
del 2001, n. 19).<br />
Vorrei anche invitare tutte le<br />
parti a promuovere un effettivo e<br />
leale dialogo, mentre supplico<br />
che cessino i sequestri di persona,<br />
gli atti di terrorismo, gli attentati<br />
alla vita, come la piaga<br />
del narcotraffico. È ora di ritornare<br />
al Signore della Vita, affinché<br />
muova il cuore di tutti i colombiani<br />
e faccia loro comprendere<br />
che sono una sola grande<br />
famiglia». (Giovanni Paolo II,<br />
udienza generale del 24 gennaio)<br />
Jugoslavia: persistono<br />
le divergenze<br />
tra Kostunica<br />
e il Tribunale penale<br />
internazionale dell'Aja<br />
BELGRADO, 24.<br />
Il colloquio di ieri non ha riavvicinato<br />
le posizioni del Presidente<br />
della Repubblica federale di Jugoslavo<br />
(Serbia e Montenegro), Vojislav<br />
Kostunica, e del Procuratore<br />
generale del Tribunale penale internazionale<br />
(Tpi) dell'Aja per i<br />
crimini di guerra nella ex Jugoslavia,<br />
Carla Del Ponte. Lo ha reso<br />
noto un comunicato dell’ufficio<br />
presidenziale precisando che tra i<br />
due c'è stato «franco scambio di<br />
opinioni».<br />
Secondo il documento, Kostunica<br />
ha sottolineato che perché si<br />
avvii una collaborazione tra Belgrado<br />
e il Tpi «deve esistere una<br />
normativa coordinata con le leggi<br />
jugoslave». Del Ponte, aggiunge la<br />
fonte, non ritiene necessario un<br />
tale accordo preventivo.<br />
La presidenza jugoslava ha<br />
avanzato forti obiezioni sulla procedura<br />
giuridica, sull’esistenza di<br />
incriminazioni tenute segrete e su<br />
quello che ha definito il «lavoro<br />
politicizzato del Tribunale dell’Aja»,<br />
sottolineando «il pericolo di<br />
una giustizia selettiva che comporta<br />
una violazione dei principi<br />
giuridici basilari». «Esiste il pericolo<br />
che le tante accuse contro<br />
gran parte dei politici e dei militari<br />
serbi — si legge nel documento<br />
— si trasformino in una accusa<br />
collettiva a un intero popolo».<br />
Da parte sua Del Ponte ha manifestato<br />
disappunto per il colloquio<br />
attraverso le parole della<br />
portavoce Florence Hartmann. Il<br />
Procuratore sembra ora puntare<br />
sul dialogo che avrà oggi con altri<br />
rappresentanti politici jugoslavi.<br />
L’incontro con Kostunica, ha detto<br />
Hartmann, «non è stato né facile<br />
né difficile». «Al Presidente —<br />
ha aggiunto — non sono stati<br />
consegnati documenti relativi alle<br />
incriminazioni segrete». Il materiale,<br />
ha continuato il portavoce,<br />
verrà consegnato al Ministro della<br />
giustizia, Momcilo Grubac.<br />
Intanto all’Aja il Tpi ha nuovamente<br />
inviato a Belgrado un ordine<br />
di cattura per l’ex Presidente<br />
Slobodan Milosevic, del quale ha<br />
chiesto anche il sequestro dei beni,<br />
e per altri quattro latitanti eccellenti,<br />
il Presidente serbo Milan<br />
Milutinovic, l’ex Ministro della difesa<br />
jugoslava Dragoljub Ojdanic,<br />
l’ex Vicepremier Nikola Sainovic<br />
e l’ex Ministro degli interni della<br />
Serbia, Vlajko Stojiljkovic.<br />
MEDIO ORIENTE Dopo la brutale uccisione di due ebrei nei Territori<br />
Sospese le trattative di pace a Taba<br />
tra Israele e Autorità Palestinese<br />
TEL AVIV, 24.<br />
I colloqui tra Israele e Autorità Palestinese<br />
(Ap), in corso da giorni a Taba,<br />
sono stati sospesi ieri dopo l'uccisione di<br />
due israeliani. Al momento non è stato<br />
ancora accertato se gli omicidi abbiano<br />
una matrice politica o se si tratti di una<br />
faida criminale.<br />
Nelle ultime ore Hamas ha rivendicato<br />
la paternità dell'operazione che, si<br />
legge in un comunicato, è stata portata<br />
a termine per eliminare «due agenti dello<br />
Shin Bet», il servizio di sicurezza<br />
israeliano. Gli inquirenti seguono però<br />
anche la pista dell'omicidio di matrice<br />
malavitosa. L’area di Tulkarem, a ridosso<br />
del territorio israeliano, è infatti secondo<br />
gli esperti teatro di intensi traffici<br />
di merci rubate.<br />
Le due vittime, ha riferito il Governatore<br />
palestinese di Tulkarem, sono state<br />
uccise nel villaggio cisgiordano di Bal’a.<br />
Secondo le emittenti televisive e radiofoniche<br />
locali, i due sarebbero stati convinti<br />
da un connazionale arabo ad andare<br />
in Cisgiordania per comprare vasi di<br />
terracotta. Mentre pranzavano in un ristorante<br />
sarebbero stati rapiti da alcune<br />
Un momento dei disordini a Ramallah<br />
La catechesi del Santo Padre all'udienza generale<br />
L'impegno per un futuro<br />
degno dell'uomo<br />
«In un orizzonte spesso segnato dallo<br />
scoraggiamento, dal pessimismo, da<br />
scelte di morte, da inerzia e superficialità,<br />
il cristiano deve aprirsi alla speranza<br />
che sboccia dalla fede». È quanto ha<br />
detto Giovanni Paolo II ai pellegrini convenuti<br />
da diverse parti del mondo nell'Aula<br />
Paolo VI per partecipare all'udienza<br />
generale di mercoledì 24 gennaio.<br />
Questi i punti nodali della catechesi<br />
del Santo Padre:<br />
» «Se gettiamo lo sguardo sul mondo e<br />
sulla sua storia, a prima vista sembra<br />
dominare il vessillo della guerra, della<br />
violenza, dell'oppressione, dell'ingiustizia,<br />
del degrado morale. Ci sembra, come<br />
nella visione del capitolo 6 dell'Apocalisse,<br />
che per le lande desolate della<br />
terra corrano i cavalieri che reggono<br />
ora la corona del potere trionfatore,<br />
ora la spada della violenza, ora la bilancia<br />
della povertà e della fame, ora<br />
la falce affilata della morte»;<br />
» «Di fronte alle tragedie della storia e<br />
all'immoralità dilagante, viene da ripetere<br />
la domanda che il profeta Geremia<br />
rivolge a Dio dando voce a tanti sofferenti<br />
e oppressi»;<br />
» «A differenza di Mosè che dall'alto<br />
del monte Nebo contempla la terra promessa,<br />
noi ci affacciamo su un mondo<br />
travagliato, nel quale il Regno di Dio<br />
fatica a farsi strada»;<br />
» «È necessario un continuo sforzo di<br />
conversione che raddrizzi la rotta dell'umanità,<br />
perché liberamente scelga di<br />
seguire l'“arte di Dio”, cioè il suo disegno<br />
di pace e di amore, di verità e di<br />
giustizia»;<br />
» «Con la fede lo Spirito Santo depone<br />
nel cuore dell'uomo anche il seme della<br />
speranza»;<br />
» «L'amore per l'umanità, per il suo<br />
benessere materiale e spirituale, per un<br />
progresso autentico, deve animare tutti<br />
i credenti. Ogni atto compiuto per creare<br />
un futuro migliore, una terra più<br />
abitabile e una società più fraterna<br />
partecipa, anche se in modo indiretto,<br />
all'edificazione del Regno di Dio»;<br />
» «Su questa via siamo chiamati innanzitutto<br />
a cancellare la paura del futuro».<br />
Messaggio del Papa per la 35ª Giornata Mondiale<br />
delle Comunicazioni Sociali<br />
«“Predicatelo dai tetti”: il Vangelo<br />
Pagina 4 e 5<br />
nell'Era della Comunicazione Globale»<br />
«Oggi, festa di san Francesco di Sales,<br />
Patrono della stampa, ho firmato il Messaggio<br />
per la trentacinquesima Giornata<br />
Mondiale delle Comunicazioni Sociali,<br />
dal titolo: “Predicatelo dai tetti”: il Vangelo<br />
nell'Era della Comunicazione Globale».<br />
Lo ha detto Giovanni Paolo II durante<br />
l'udienza generale di mercoledì 24<br />
gennaio. Il Papa ha invitato a pregare<br />
«perché gli operatori della comunicazione<br />
sociale utilizzino questi strumenti per<br />
una sempre più concreta opportunità di<br />
conoscenza, di dialogo, di ricerca del<br />
senso della vita e di incontro con la Verità<br />
del Vangelo».<br />
La 35ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni<br />
Sociali si celebrerà domenica<br />
27 maggio 2001. Il tema della Giornata<br />
riprende le parole di Gesù ai suoi discepoli<br />
(Mt 10, 27). «Non potrebbe essere<br />
altrimenti — scrive il Papa — perché<br />
noi predichiamo Cristo soltanto». Predicare<br />
dai tetti oggi significa — si legge<br />
nel Messaggio — proclamare la Parola<br />
di Gesù nel mondo dinamico delle comunicazioni<br />
sociali e attraverso di esso.<br />
«La Chiesa non può non impegnarsi<br />
sempre più profondamente nel mutevole<br />
mondo delle comunicazioni sociali —<br />
prosegue —. Il mondo dei mezzi di comunicazione<br />
sociale può a volte sembra-<br />
re indifferente e persino ostile alla fede<br />
e alla morale cristiana. Questo è dovuto<br />
in parte al fatto che la cultura dei mezzi<br />
di comunicazione sociale è così profondamente<br />
imbevuta di un senso tipicamente<br />
postmoderno che la sola verità<br />
assoluta è che non esistano verità assolute...<br />
Se qualcosa è degno di essere divulgato<br />
o fonte di intrattenimento, la<br />
tentazione di accantonare le considerazioni<br />
sulla sua veridicità diventa quasi<br />
irresistibile... Di conseguenza il mondo<br />
dei mezzi di comunicazione sociale a<br />
volte appare come un ambiente ancor<br />
più ostile all'evangelizzazione di quello<br />
pagano in cui agivano gli apostoli».<br />
«Tuttavia — si legge nel Messaggio<br />
—, per quanto il mondo dei mezzi di<br />
comunicazione sociale possa a volte<br />
sembrare in contrasto con il messaggio<br />
cristiano, offre anche opportunità uniche<br />
per proclamare la verità salvifica di<br />
Cristo... Consideriamo, ad esempio, le<br />
trasmissioni satellitari di cerimonie religiose<br />
che spesso raggiungono un pubblico<br />
mondiale, o alla capacità positiva di<br />
internet di trasmettere informazioni e<br />
insegnamenti di carattere religioso oltre<br />
le barriere e le frontiere».<br />
EX ZAIRE Celebrati a Kinshasa i funerali di Kabila — Il Ministro degli esteri belga Louis Michel sollecita segnali di apertura politica<br />
Vertice tra il Governo congolese e i tre Paesi alleati<br />
KINSHASA, 24.<br />
Sono stati celebrati ieri a Kinshasa i<br />
funerali di Stato del Presidente della Repubblica<br />
Democratica del Congo (Rdc,<br />
ex Zaire), Laurent-Désiré Kabila, assassinato<br />
la settimana scorsa in un oscuro<br />
complotto. Fonti ufficiali hanno annunciato<br />
che oggi la Corte suprema terrà<br />
una «udienza solenne» e si riunirà anche<br />
l'Assemblea costituente e legislativa<br />
(Parlamento di transizione non elettivo).<br />
A quanto è dato di sapere, le due istanze<br />
dovrebbero insediare alla Presidenza<br />
il generale Joseph Kabila, il quale, subito<br />
dopo l'uccisione del padre, ha assunto<br />
la guida del Governo.<br />
Ai funerali, celebrati nel Palazzo del<br />
popolo, hanno partecipato i Presidenti<br />
dell'Angola, José Eduardo dos Santos,<br />
della Namibia Sam Nujoma, dello Zimbabwe,<br />
Robert Mugabe, del Malawi, Bakili<br />
Muluzi, del Sudan, Omar el Bashir,<br />
dello Zambia, Frederick Chiluba. Com'è<br />
noto, i primi tre Paesi sono alleati del<br />
Governo di Kinshasa nella guerra che<br />
esso combatte dal 1998 contro movimenti<br />
ribelli dell'Est appoggiati militarmente<br />
dal Rwanda e dall'Uganda. Nel<br />
corso della cerimonia funebre, l'unico<br />
discorso è stato pronunciato dal Mini-<br />
persone con il volto coperto e poi uccisi<br />
in un luogo non lontano. Al momento la<br />
situazione è molto tesa nella zona. Re-<br />
Una immagine dei funerali del Presidente assassinato<br />
stro degli interni congolese, Gaetan Kakudji,<br />
ha invitato il Paese all'unità, a<br />
porre fine a sterili contese, a consolidare<br />
le istituzioni e ha respingere al di la del-<br />
parti dell’esercito israeliano hanno chiuso<br />
tutte le vie di accesso a Tulkarem e<br />
pattugliano l'area alla ricerca degli assassini,<br />
mentre a Ramallah si sono verificati<br />
nuovi disordini.<br />
I nuovi omicidi, che si aggiungono a<br />
quello del giovane Ofir Rahum caduto<br />
in una trappola la scorsa settimana, rischiano<br />
di far fallire le trattative di Taba.<br />
I negoziatori hanno infatti a disposizione<br />
poco tempo per giungere ad<br />
un'intesa. Entrambe le delegazioni hanno<br />
intenzione di arrivare ad un accordoquadro<br />
prima delle elezioni per il nuovo<br />
Premier in Israele, che si terranno il 6<br />
febbraio prossimo.<br />
Proprio quando il dialogo stava toccando<br />
punti delicati il Primo Ministro,<br />
Ehud Barak, ha richiamato la delegazione<br />
israeliana per urgenti consultazioni.<br />
Il Viceministro della difesa, Efraim<br />
Sneh, ha comunque sottolineato che i<br />
negoziati riprenderanno «molto presto».<br />
«Non c’è ragione di fermare il dialogo<br />
— ha detto — adesso che c’è un bagliore<br />
di speranza».<br />
«È impossibile — ha continuato —<br />
che pochi terroristi facciano saltare l’intero<br />
processo» di pace.<br />
le frontiere gli eserciti aggressori. Ha<br />
poi assicurato che le autorità condurranno<br />
un'inchiesta completa e trasparente<br />
sull'uccisione del Presidente.<br />
In serata, dopo l'inumazione delle<br />
spoglie di Kabila nel Palazzo delle Nazioni,<br />
si è tenuto una riunione tra il Governo<br />
congolese e i Presidenti dei tre<br />
Paesi alleati. Sulle decisioni adottate durante<br />
il vertice non sono state fornite informazioni<br />
ufficiali, ma già nei giorni<br />
scorsi l'Angola, la Namibia e lo Zimbabwe<br />
avevano annunciato che avrebbero<br />
mantenuto le rispettive forze nell'ex Zaire.<br />
Al tempo stesso, avevano lanciato un<br />
appello a tutte le parti belligeranti per<br />
l'avvio di un dialogo di pace e invitato<br />
la coalizione nemica a non effettuare<br />
movimenti di truppe che alterino l'attuale<br />
equilibrio militare.<br />
Ai funerali di Kabila ha partecipato<br />
anche il Ministro degli esteri belga, Louis<br />
Michel, che ha dato inizio a Kinshasa<br />
a un giro di visite nei Paesi coinvolti<br />
nel conflitto congolese. Il Belgio è l'antica<br />
potenza coloniale nella regione del<br />
Congo e, senza parlare di una mediazione<br />
ufficiale, ha attivato la propria influenza<br />
per propiziare una soluzione di<br />
pace. Prima della cerimonia funebre,<br />
Michel ha avuto un incontro con Joseph<br />
Kabila al quale ha prospettato «la necessità<br />
di un processo di legittimazione politica,<br />
di riprendere il processo di pace<br />
Provvista di Chiesa<br />
Pagina 6<br />
di Lusaka senza pregiudiziali e di dare<br />
segni di apertura». A Lusaka, capitale<br />
dello Zambia, tutte le parti belligeranti<br />
— il Governo di Kinshasa, i tre Paesi alleati<br />
e i movimenti ribelli con il Rwanda<br />
e l'Uganda — firmarono nell'estate del<br />
1999 un accordo di cessate-il-fuoco, rimasto<br />
però lettera morta. Il conflitto armato<br />
è infatti proseguito, e le due coalizioni<br />
nemiche si sono accusate a vicenda<br />
del mancato rispetto della tregua.<br />
NOSTRE<br />
INFORMAZIONI<br />
Il Santo Padre ha nominato<br />
Vescovo di Townsville (Australia)<br />
Sua Eccellenza Reverendissima<br />
Monsignor Michael<br />
Ernest Putney, finora Vescovo<br />
titolare di Mizigi ed Ausiliare<br />
di Brisbane.