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ITALIA<br />

PAGINA<br />

6 .<br />

Il cammino<br />

della Chiesa<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Venerdì 12 Gennaio 2001<br />

Dagli anni novanta si discute di unità<br />

pastorali tra gli operatori di pastorale. Del<br />

problema si sono fatti interpreti i Vescovi<br />

e i Parroci. Che cosa spinge la pastorale<br />

a ricercare nuove forme di solidarietà e di<br />

collaborazione tra i presbiteri? L'interrogativo<br />

inquieta le coscienze. Non si deve<br />

supporre che si tratta di una questione<br />

accademica, di una ristrutturazione forzata<br />

del territorio sotto il profilo della storia<br />

della salvezza e dell'evangelizzazione.<br />

Nessuno però può ignorare gli eventi che<br />

TRANI-BARLETTA-BISCEGLIE L'ordinazione di otto sacerdoti nell'Anno giubilare<br />

Sotto lo sguardo premuroso<br />

di Maria, Vergine e Madre<br />

Il Grande Giubileo dell'Anno 2000 si è<br />

concluso per la Chiesa locale di Trani-<br />

Barletta-Bisceglie con l'ordinazione di<br />

otto nuovi sacerdoti, per le mani dell'Arcivescovo<br />

Mons. Giovanni Battista Pichierri.<br />

Cinque di loro sono chierici secolari e<br />

tre appartengono a congregazione religiose.<br />

I Padri Giuseppini di Asti, Oblati<br />

di s. Giuseppe del Beato Marello, hanno<br />

avuto la gioia della vocazione sacerdotale<br />

per Francesco Piazzolla e Francesco<br />

Lorusso, ordinati nei Santuari della Madonna<br />

dello Sterpeto, a Barletta, e dell'Addolorata<br />

a Margherita di Savoia.<br />

I Padri Rogazionisti hanno accolto la<br />

gioia del sacerdote Nicola Martinelli, ordinato<br />

nel Santuario della Madonna delle<br />

Grazia a Corato.<br />

I sacerdoti diocesani sono invece Michele<br />

Barbaro, Cosimo Falconetti, Francesco<br />

Fruscio, Leonardo Sgarra e Giuseppe<br />

Tarricone.<br />

L'Arcivescovo Pichierri ha voluto<br />

esprimere un triplice ringraziamento: al<br />

Signore per tanti «buoni operai per la<br />

messe»; alla Madonna Santissima alla<br />

cui ombra sono cresciute le vocazioni<br />

sacerdotali; ai Vescovi emeriti Mons.<br />

Giuseppe Carata e Mons. Carmelo Cassati,<br />

che negli anni passati hanno favorito<br />

con ogni mezzo la crescita e la maturazione<br />

dei nuovi sacerdoti.<br />

Mons. Pichierri, da appena un anno<br />

Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie,<br />

ha sottolineato la gioia immensa per<br />

avere tanti nuovi sacerdoti nell'Arcidiocesi<br />

che, per aver da sempre la titolarità<br />

di Nazareth, resta terra privilegiata di<br />

Maria, dove si vive una speciale sensibilità<br />

protezione per la crescita delle vocazioni.<br />

A Corato, l'Arcivescovo Pichierri ha<br />

visto e toccato con mano la «presenza<br />

mondiale delle giovani generazioni sacerdotali»,<br />

allorché, odinando Nicola<br />

Martinelli, si è visto attorniato dal Padre<br />

Generale dei Rogazionisti P. Giorgio Nalin,<br />

dal Segretario Generale e da sacerdoti<br />

giunti dalla Sicilia, da Roma, Bari,<br />

Matera, Napoli, dalla lontana Nigeria e<br />

dal Brasile.<br />

L'ordinazione ha offerto all'Arcivescovo<br />

l'occasione per una riflessione profonda<br />

e articolata sul sacerdozio, sull'incidenza<br />

del carisma del beato Annibale<br />

Di Francia e sul «Rogate» nella diocesi e<br />

nel mondo.<br />

«Il prete sacramento di Cristo Maestro-Sacerdote<br />

e Pastore» l'ha definito il<br />

Presule, ricordando che il Signore Gesù<br />

ha voluto scegliere ciascuno di loro perché<br />

esercitando pubblicamente nella<br />

Chiesa l'ufficio presbiterale continuassero<br />

la Sua missione di Maestro, Sacerdote<br />

e Pastore.<br />

«Il prete — ha detto — è al servizio<br />

del popolo santo di Dio; perché come<br />

scrive l'apostolo Paolo (2 Lett. vv, 1-13)<br />

il presbitero serve il popolo di Dio nella<br />

crescita in Cristo esercitando il suo ministero<br />

di profeta, di sacerdote e di carità<br />

pastorale».<br />

Il prete è segno di consolazione e di<br />

speranza. «Caro Nicola — ha proseguito<br />

il Vescovo rivolgendosi ad uno degli ordinandi<br />

— nel ricordino della tua ordinazione<br />

hai scritto le parole di Gesù<br />

pronunciate ai suoi discepoli inviati in<br />

missione: “Guarite gli infermi, risuscitare<br />

i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i<br />

demoni”.<br />

«Gratuitamente avete ricevuto gratui-<br />

Anagni: incontro promosso dal Centro di Orientamento Pastorale<br />

hanno caratterizzato l'ultimo decennio del<br />

secolo Ventesimo. La crisi della fede e<br />

quella conseguente delle vocazioni sacerdotali<br />

e religiose, il trasferimento della<br />

popolazione da luoghi meno vivibili a luoghi<br />

più vivibili sono coefficienti che sollecitano<br />

una soluzione razionale ed efficace.<br />

Il Centro di Orientamento Pastorale, di<br />

cui è presidente l'Arcivescovo di Siena-<br />

Colle di Val d'Elsa-Montalcino, Mons.<br />

PALERMO Si inizia la visita pastorale<br />

Un evento di grazia che conferma<br />

e consolida la comunione ecclesiale<br />

Gaetano Bonicelli, ha dedicato al problema<br />

una serie di riflessioni che hanno suscitato<br />

un vasto interesse. Su questa strada<br />

si deve proseguire ad un risultato soddisfacente<br />

sul piano della progettualità<br />

pastorale. Assisi, Bertinoro, Bari sono state<br />

le tappe più significative. La riunione in<br />

programma ad Anagni per il 17 gennaio<br />

ha l'obiettivo di esaminare il ruolo del<br />

presbitero sulla nuova forma di organizza-<br />

zione pastorale. Il punto sulle unità pastorali<br />

nell'esperienza e nello studio del COP<br />

sarà illustrato dal vicepresidente Don Domenico<br />

Sigalini; Valentino Grolla, docente<br />

di teologia pastorale alla Facoltà teologica<br />

dell'Italia Settentrionale — sezione di Padova<br />

—, traccerà la figura e il ruolo del<br />

presbitero nelle unità pastorali. Seguirà<br />

un dibattito di approfondimento con la<br />

partecipazione di docenti e operatori pastorali.<br />

Le conclusioni saranno illustrate<br />

dal presidente del COP, Mons. Bonicelli.<br />

CIVITA CASTELLANA A quattro mesi dalla Giornata Mondiale della Gioventù<br />

Una consegna che ogni giorno<br />

deve divenire vita e servizio ai fratelli<br />

Il Giubileo<br />

delle scuole<br />

abruzzesi<br />

e molisane<br />

È stato l'Emmanuel, il simbolo<br />

della Giornata Mondiale della Gioventù,<br />

al centro del Giubileo delle<br />

Scuole, celebrato nel Santuario di<br />

San Gabriele, in Abruzzo, su iniziativa<br />

della Conferenza Episcopale<br />

Abruzzese e Molisana. Oltre<br />

2.000 ragazzi hanno gremito la<br />

chiesa per la solenne concelebrazione<br />

presieduta dall'Arcivescovo<br />

di Chieti-Vasto, Mons. Edoardo<br />

Menichelli, alla presenza, fra gli<br />

altri, dell'Arcivescovo di Pescara-<br />

Penne, Monsignor Francesco Cuccarese,<br />

del Vescovo di Teramo-<br />

Atri, Mons. Antonio Nuzzi e del<br />

Vescovo emerito di Campobasso,<br />

Mons. Ettore Di Filippo. «Lo<br />

scandalo dell'Emmanuel — ha ricordato<br />

Mons. Menichelli — consiste<br />

nella sfida ad amare tutti, soprattutto<br />

il nemico, sia esso il<br />

compagno di scuola o un extracomunitario<br />

perché la vostra è una<br />

generazione chiamata a confrontarsi<br />

con culture e religioni diverse».<br />

E poi la sfida della speranza,<br />

della misericordia, del perdono,<br />

dell'umiltà. «La vostra generazione<br />

— ha continuato Mons. Menichelli<br />

— è chiamata ad affrontare<br />

nuove sfide come l'incontro tra<br />

razze di cultura e religioni diverse:<br />

sappiate coltivare, nelle vostre<br />

scuole, l'impegno alla solidarietà».<br />

Dalla celebrazione è emerso l'impegno<br />

dei ragazzi di concretizzare,<br />

ogni giorno, le sfide che l'Emmanuel,<br />

quattro mesi dopo la<br />

Giornata, continua loro a lanciare.<br />

(agnese pellegrini)<br />

GENOVA Il Cardinale Dionigi Tettamanzi presiede in Cattedrale la prima celebrazione diocesana in onore del beato che fu Arcivescovo della città<br />

Tommaso Reggio: un cuore sacerdotale vigile, colmo di attesa e di speranza<br />

«Germoglia il campo della Chiesa/ e<br />

fiorisce con inni di lode/ per il festoso<br />

annuncio del Vangelo di salvezza./ Pastore<br />

saggio e fedele conducesti il popolo<br />

in cammino/ tu seminasti il bene con<br />

la forza dell'amore»: nella Cattedrale di<br />

Genova gremita, martedì 9 gennaio<br />

2001, è risuonata la melodia del nuovo<br />

inno di Marco Frisina al beato Tommaso<br />

Reggio. Ha infatti avuto luogo la prima<br />

celebrazione diocesana solenne in<br />

onore del beato Tommaso Reggio, uomo<br />

della vigilanza evangelica, nell'anniversario<br />

della sua nascita, avvenuta nella<br />

nostra città proprio il 9 gennaio<br />

1818.<br />

Un omaggio che Genova e la Liguria<br />

rendono per la prima volta a un grande<br />

protagonista della storia religiosa della<br />

città e della regione. Molti i presenti, a<br />

partire dai familiari del beato, tra cui le<br />

Marchese Anna, Nelide e Marina Reggio<br />

con i rispettivi figli, dalle Superiore e le<br />

Suore di Santa Marta di tutte le Case liguri,<br />

da una cinquantina di allievi accompagnati<br />

dai genitori e da ex allievi<br />

delle scuole da esse rette, da un nutrito<br />

gruppo di Cavalieri dell'Ordine Mauriziano,<br />

da rappresentanze delle Società<br />

Operaie Cattoliche e della Veneranda<br />

tamente date (Mt,10, 8) ce n'è tanta, di<br />

consolazione e di speranza».<br />

A Corato, dopo la cerimonia, c'è stato<br />

l'intervento del Padre Generale dei Rogazionisti<br />

il quale, dopo aver ringraziato<br />

per la partecipazione di tantissimi fedeli<br />

e per la disponibilità dell'Arcivescovo Pichierri,<br />

ha ricordato anche il Fondatore<br />

Annibale Di Francia, che proprio a Corato<br />

e a Trani volle i suoi figli spirituali,<br />

i Rogazionisti e le Figlie del Divino Zelo,<br />

e che proprio in questa terra benedetta<br />

— ha proseguito Padre Giorgio Nalin —<br />

incontrò la mistica Luisa Piccarreta, della<br />

quale è in corso il processo di beatificazione.<br />

«In più — ha ricordato il Padre Generale<br />

— il Santuario della Madonna delle<br />

Grazie che ci ospita, è il segno lasciato a<br />

noi dai fratelli Ferrare che ebbero a formarsi<br />

nello spirito del Di Francia.<br />

Ha preso la parola anche il Provinciale,<br />

Padre Mario Lucarelli, il quale ha ricordato<br />

al novello sacerdote Nicola che<br />

dovrà ricordarsi sempre di mettere al<br />

servizio del popolo di Dio tutto se stesso:<br />

occhi, orecchie, mani e piedi, così<br />

come ebbe a fare il Cristo Signore.<br />

Il Padre Martinelli, visibilmente commosso,<br />

ha baciato le mani consacrate,<br />

affiancato dai genitori e dagli amici della<br />

città di Corato.<br />

Con loro erano anche i giovani sacerdoti<br />

precedentemente ordinati nella città<br />

di Barletta e in altre città della diocesi.<br />

COSIMO LANZO<br />

Una visita pastorale in tutte le parrocchie<br />

e le comunità ecclesiali: è quella<br />

che l'Arcivescovo di Palermo, il Cardinale<br />

Salvatore De Giorgi, si appresta a<br />

compiere, intraprendendo un cammino<br />

che durerà ben cinque anni e che si è<br />

aperto ufficialmente il 27 dicembre<br />

2000, ventisettesimo anniversario della<br />

sua ordinazione episcopale.<br />

La Lettera Pastorale intitolata «Accogliamo<br />

il Signore che viene», che l'Arcivescovo<br />

ha diffuso in occasione della<br />

Prima Domenica d'Avvento, annuncia e<br />

spiega il significato di quello che l'Arcivescovo<br />

ha definito «un momento particolare<br />

ed altamente significativo della<br />

missione del Vescovo, che ha il dovere<br />

di visitare continuamente il suo popolo,<br />

da buon padre di famiglia, sollecitando,<br />

orientando e incoraggiando l'impegno di<br />

tutti, giacché l'edificazione della Chiesa<br />

è opera di tutti come familiari di Dio,<br />

sulla pietra angolare che è Cristo».<br />

Con questo richiamo alla Lettera agli<br />

Efesini, il Cardinale ha ricordato che i<br />

tantissimi incontri avuti con tutte le<br />

realtà diocesane in questi quattro anni<br />

di sua presenza a Palermo hanno quasi<br />

preparato questa Visita Pastorale, «un<br />

evento di grazia — sottolinea il Presule<br />

— che quasi riflette, manifesta e rende<br />

presente nella Chiesa di Palermo, agli<br />

inizi del nuovo millennio, la singolarissima<br />

visita del Verbo incarnato, Gesù Cristo,<br />

il Pastore sommo ed unico Vescovo<br />

delle nostre anime, che ha visitato e redento<br />

il suo popolo. La Visita, con la<br />

presenza diretta, immediata e prolungata<br />

del Vescovo nelle singole parrocchie e<br />

realtà religiose, non solo manifesta pienamente<br />

la comunione ecclesiale “in”<br />

Compagnia di Misericordia, insieme a<br />

tanti fedeli richiamati dalla felice circostanza.<br />

All'altare, concelebranti con l'Arcivescovo<br />

Card. Dionigi Tettamanzi, il<br />

Vescovo di Ventimiglia-Sanremo, Giacomo<br />

Barabino, e quello di Chiavari Alberto<br />

Maria Careggio, insieme all'ausiliare<br />

di Genova Alberto Tanasini e a 35 sacerdoti.<br />

Tra loro il Provicario Mons. Luigi<br />

Borzone, l'abate della Basilica di S. Maria<br />

Assunta di Carignano don Pier Paolo<br />

Casassa, successore del Reggio che vi<br />

esercitò un ministero intelligente, premuroso<br />

e zelante per 26 anni, e il Preside<br />

degli Operai franzoniani, Mons. Giulio<br />

Adamini.<br />

Il Card. Dionigi Tettamanzi, all'omelia,<br />

ha delineato i tratti salienti della fisionomia<br />

spirituale del suo Predecessore,<br />

sottolineando la «grande gioia spirituale»<br />

sgorgante dalla celebrazione, «per<br />

la prima volta, della memoria liturgica<br />

obbligatoria del beato Tommaso Reggio».<br />

«La nostra mente e il nostro cuore<br />

— ha esordito l'Arcivescovo — corrono<br />

con immediata spontaneità a Roma, in<br />

Piazza san Pietro: tanti di noi erano là,<br />

il 3 settembre scorso, a partecipare, in<br />

mezzo a una numerosissima folla, alla<br />

solenne proclamazione da parte di Gio-<br />

La Vergine di Nazareth, particolarmente<br />

venerata nell'arcidiocesi pugliese<br />

ogni comunità e “tra” le diverse comunità,<br />

ma la conferma, la consolida e l'accresce;<br />

manifesta in una forma più piena<br />

la realtà della Chiesa particolare». La<br />

presenza del Vescovo, quindi, non solo<br />

per rinsaldare il «fondamento soprannaturale»<br />

della comunione ecclesiale in<br />

forza del suo stesso carisma, che è soprattutto<br />

il carisma dell'unità, ma anche<br />

per rinsaldare il «supporto umano» della<br />

comunione ecclesiale, la conoscenza reciproca<br />

attraverso contatti più diretti,<br />

più capillari, più immediati con i fedeli<br />

nei luoghi stessi del loro lavoro, della loro<br />

vicenda quotidiana, dei loro dolori e<br />

delle loro speranze. È per questo motivo<br />

che la visita pastorale si dirige principalmente<br />

verso le parrocchie (intese come<br />

comunità profetiche, regali e sacerdotali),<br />

per metterne in luce la vera identità<br />

e per incoraggiarne lo spirito missionario.<br />

A tal fine il Vescovo si offrirà come<br />

«Maestro della fede»: predicherà la Parola<br />

di Dio, si incontrerà con i gruppi<br />

della catechesi, visiterà le scuole e le<br />

istituzioni culturali, come «Dispensatore<br />

della Grazia» celebrando l'Eucarestia e<br />

gli altri Sacramenti, pregando con il popolo,<br />

incontrando i gruppi liturgici; come<br />

«Ministro della Carità»: visiterà gli<br />

ammalati nelle case e negli ospedali, avvicinerà<br />

i poveri, i bisognosi, coloro che<br />

sono in difficoltà; visiterà gli istituti di<br />

assistenza, i gruppi caritativi, le organizzazioni<br />

di promozione umana e sociale;<br />

come «Animatore della comunità»: presiederà<br />

l'Assemblea e il Consiglio pastorale<br />

parrocchiale per la relazione del<br />

Parroco, incontrerà i singoli sacerdoti e<br />

le famiglie religiose, avvicinerà i laici<br />

impegnati per incoraggiarlo nella loro<br />

vanni Paolo II dei nuovi beati, tra i quali<br />

figurava Tommaso Reggio, sacerdote<br />

genovese, vescovo di Ventimiglia, Arcivescovo<br />

di Genova, fondatore delle Suore<br />

di Santa Marta».<br />

Eco gioiosa di quella giornata è la<br />

gratitudine che attraversa oggi «la Chiesa<br />

di Genova di cui è stato pastore negli<br />

ultimi 9 anni della sua vita, dal 1892 al<br />

1901; si sente chiamata, inoltre, a proseguire<br />

nell'amorosa conoscenza di lui e<br />

quindi nell'ammirazione della singolare<br />

ricchezza spirituale e pastorale di questo<br />

uomo di Dio» e ciò «a pochissimi giorni<br />

dalla chiusura del Grande Giubileo del<br />

2000, sospinti dalla sua grazia rinnovatrice<br />

ad entrare nel nuovo secolo, anzi<br />

nel nuovo millennio». Anche Tommaso<br />

Reggio ha varcato la soglia del secolo<br />

ventesimo ora conclusosi e l'ha varcata<br />

lui pure all'indomani di un Giubileo, e<br />

dunque con il proposito di consacrare a<br />

Cristo Redentore la nuova epoca storica».<br />

Aspetto centrale e qualificante della<br />

vita di Tommaso Reggio, aspetto che<br />

egli ha onorato con fedeltà e generosità<br />

non comuni, è «il primato di Dio». Esso<br />

«ha comportato in Reggio un acuto senso<br />

della presenza continua di Dio nella<br />

Novemila giovani polacchi ospiti, altri<br />

mille provenienti dall'Italia e da altri<br />

paesi; centinaia e centinaia di gruppi<br />

che sono passati a piedi, in bicicletta o<br />

con qualche altro mezzo di trasporto in<br />

alcuni paesi della diocesi di Civita Castellana<br />

(Viterbo); 33 comuni del territorio<br />

diocesano impegnati in questa gara<br />

di solidarietà; due anni di intenso lavoro<br />

curato dai preti giovani; 1.000 famiglie<br />

che hanno ospitato i giovani in casa; 90<br />

volontari della Giornata Mondiale della<br />

Gioventù che hanno operato nel territorio;<br />

circa 60.000 pasti distribuiti durante<br />

la settimana all'autodromo di Vallelunga,<br />

luogo della catechesi dei polacchi...<br />

Sono soltanto alcuni numeri che fanno<br />

riflettere e fanno ancora di più ripensare<br />

alla mole di lavoro per l'esperienza indimenticabile<br />

della Giornata Mondiale della<br />

Gioventù.<br />

La fase<br />

di preparazione<br />

Dopo un mese si sono ritrovati, presso<br />

la Villa Trocchi a Pian Paradisi di Civita<br />

Castellana, tutti i sindaci, i parroci,<br />

i referenti parrocchiali e i volontari della<br />

GMG per fare il punto della situazione<br />

su un'esperienza che è ancora viva tra e<br />

sulla quale c'è ancora molto da riflettere<br />

e da meditare.<br />

La fase di preparazione è stata vissuta<br />

in un accumularsi vorticoso di sentimenti<br />

molto contrastanti tra loro. In questa<br />

direzione ha vinto la solidarietà e la caparbietà<br />

di alcuni organizzatori che, memori<br />

dell'esperienza di Częstochowa,<br />

attività apostolica e missionaria, si renderà<br />

conto degli aspetti economici e materiali<br />

della comunità parrocchiale; come<br />

«Pastore del gregge»; andrà a trovare<br />

i fedeli nei loro luoghi di lavoro o di<br />

distensione, si renderà disponibile per<br />

incontrare i fedeli che vorranno parlargli,<br />

conoscerà aspettative, bisogni e problematiche<br />

del suo popolo.<br />

Il Cardinale De Giorgi ha esortato il<br />

gregge della Chiesa palermitana ad accogliere<br />

questo evento con la preghiera<br />

(«Prepariamoci alla nuova Pentecoste<br />

della nostra Arcidiocesi anzitutto con la<br />

preghiera»), con la catechesi («La preparazione<br />

alla Visita Pastorale deve costituire<br />

l'occasione più provvida per riflettere<br />

sul rinnovamento della parrocchia<br />

come comunità missionaria in un contesto<br />

di rapide e complesse trasformazioni<br />

culturali, etiche e sociali»), e con una<br />

collaborazione generosa da parte di tutti:<br />

sacerdoti, religiosi e religiose, laici<br />

impegnati, realtà associative, gruppi.<br />

«Da parte mia — ha concluso l'Arcivescovo<br />

citando ancora una volta Paolo —<br />

durante la Visita Pastorale “non vi sarò<br />

di peso perché non cerco i vostri beni,<br />

ma voi”, certo di trovare “in voi cose<br />

migliori e che portano alla salvezza”. Il<br />

mio desiderio è che “voi siate fortificati”,<br />

“in modo che la vostra fede cresca<br />

rigogliosamente e abbondi la vostra carità<br />

vicendevole” e siate “perfetti in ogni<br />

bene... operando in voi ciò che è a lui<br />

gradito”. “Per conto mio, mi prodigherò<br />

volentieri, anzi consumerò me stesso<br />

per le vostre anime».<br />

LUIGI PEROLLO<br />

propria vita personale e nella storia dell'umanità.<br />

Il senso della presenza di Dio<br />

conduce il Reggio alla preghiera prolungata<br />

in tutte le sue diverse forme, ma<br />

con la preferenza accordata al rimanere<br />

a lungo davanti alla Presenza reale di<br />

Cristo nell'Eucaristia. Diceva: «Io starei<br />

tutta la vita davanti al SS. Sacramento».<br />

Fare la volontà di Dio è il contenuto primo,<br />

e in un certo senso onnicomprensivo,<br />

della risposta d'amore che il credente<br />

deve dare all'amore di Dio Creatore e<br />

Padre.<br />

Dall'intensità di una preghiera personalissima<br />

«deriva il suo amore per la liturgia,<br />

il canto, la musica e l'arte sacra.<br />

Il rinnovamento liturgico, che proprio a<br />

Genova muoverà i suoi passi per le strade<br />

dell'Italia, trova tra le sue remote<br />

cause anche l'impegno del Reggio per<br />

una liturgia studiata e vissuta nel segno<br />

del decoro e dello splendore».<br />

Il beato Tommaso Reggio l'ha vissuta<br />

anche come «dominio e padronanza di<br />

sé, e dunque controllo delle proprie forze,<br />

passioni e tendenze interiori. La strada<br />

ch'egli segue è quella della mortificazione.<br />

E sappiamo che, nella sua vita e<br />

anche negli anni della vecchiaia, questa<br />

assume forme di austerità e di rigidità<br />

Denver, Loreto, Parigi, hanno scommesso<br />

ad occhi chiusi sulla validità di questo<br />

appuntamento.<br />

All'incontro di verifica, le parole che<br />

da tutti i presenti sono emerse sono state<br />

parole entusiastiche nel vedere tanta<br />

solidarietà in tutta la comunità, nell'aver<br />

toccato con mano la fede di tanti giovani<br />

e nell'aver vissuto qualcosa che lascerà<br />

le sue tracce tra il popolo di Dio. Il<br />

Vescovo Mons. Divo Zadi ha ringraziato<br />

tutti per il loro apporto. «È stato un lavoro<br />

di popolo — ha detto — che ha<br />

mobilitato tutta la nostra diocesi in tutte<br />

le responsabilità, da quelle civili a quelle<br />

militari, al volontariato. A tutti un grande<br />

grazie».<br />

Per qualcuno la riflessione si è fatta<br />

anche più intensa. Un parroco ha detto:<br />

«Quando finiscono queste manifestazioni<br />

mi rendo conto della sproporzione enorme<br />

tra la bellezza della fede di questi<br />

giovani e la mia realtà, tra la generosità<br />

e la solidarietà e le nostre povere parrocchie.<br />

Cosa fare? L'eredità di queste<br />

Giornate Mondiali della Gioventù è così<br />

grande che si fa fatica a coglierne i frutti».<br />

Un altro parroco ha raccontato la bellissima<br />

esperienza della Via Crucis svolta<br />

nelle parrocchie insieme con i giovani<br />

polacchi: una vera esperienza di cattolicità.<br />

I canti eseguiti in italiano e polacco,<br />

le preghiere ed i commenti tradotti<br />

nelle due lingue, la processione attraverso<br />

il paese seguita da centinaia di persone<br />

e la conclusione nella piazza centrale<br />

tenendosi per mano e recitando insieme<br />

il Padre nostro ciascuno nella sua lingua...<br />

«Nelle nostre comunità parrocchiali<br />

— ha affermato — non riusciamo<br />

ad avere questo sguardo lungo che possiede<br />

la Chiesa universale. Questa è stata<br />

l'occasione provvidenziale ed i giovani<br />

ne sono stati i veri profeti abbattendo<br />

i muri di dubbio perbenismo ed indifferenza<br />

che tante volte irrigidiscono il nostro<br />

cammino».<br />

Lo sforzo di vivere<br />

da cristiani<br />

Ma chi sono stati i giovani della Giornata<br />

Mondiale della Gioventù? «Non sono<br />

i cosiddetti “Papa-boys” — ha detto<br />

un giovane esperto di questi incontri —<br />

non sono coloro che vanno dietro all'ideologia<br />

o alla politica, ma i giovani che<br />

si sforzano di vivere da cristiani alla sequela<br />

di Cristo e che si attendono dal<br />

Papa che li confermi nella loro fede nel<br />

Signore, l'unico per cui valga la pena lasciare<br />

tutto».<br />

Accanto a questi giovani, 90 volontari<br />

della diocesi hanno prestato servizio a<br />

Vallelunga nella logistica e nella distribuzione<br />

dei pasti, volontari che non sono<br />

stati guardiani ma amici per i giovani:<br />

«C'ero anch'io! — raccontano — È<br />

stato bellissimo! Siamo stati strumenti<br />

nelle mani di Dio... Lui ha suonato una<br />

melodia stupenda che ha incantato tutti<br />

perché autentica, profonda, vera. Ora<br />

mi sento diverso, ho il coraggio di sorridere<br />

un po' più spesso, al mattino, in<br />

mezzo alla moltitudine di lavoratori, di<br />

studenti che riempiono i treni e le metropolitane.<br />

Si, perché il sorriso è forse<br />

il mezzo più semplice per arrivare a comunicare<br />

un po' di quella gioia interiore<br />

che ho raccolto a Roma, anche a chi<br />

non conosco, anche a chi non c'era, soprattutto<br />

a chi ne ha bisogno. Con l'aiuto<br />

di Dio sono pronto ad assumermi le<br />

mie responsabilità, ad essere sentinella<br />

del mattino, messaggero di pace».<br />

Ma soprattutto durante la Giornata<br />

Mondiale della Gioventù c'è stata l'esperienza<br />

di Tor Vergata, con la notte passata<br />

in preghiera, il giorno di cammino<br />

bagnati dagli idranti, la comunione con i<br />

gruppi americani, latinoamericani, fran-<br />

non comuni. Certo, siamo di fronte a<br />

un dominio di sé che ha un valore morale:<br />

la mortificazione anche corporale è<br />

destinata a vincere il disordine che abita<br />

il cuore dell'uomo». Un ultimo aspetto<br />

rilevante della vita del Reggio, fu «il ministerium<br />

Verbi», che ha avuto uno spazio<br />

molto esteso e intenso nella sua azione<br />

pastorale come docente di discipline<br />

sacre, come predicatore e direttore spirituale,<br />

come catecheta, come Vescovo<br />

autore di numerose Lettere pastorali.<br />

Non si può dimenticare, poi «la sua<br />

adesione convinta e amata al Magistero<br />

della Chiesa, anche in momenti non facili<br />

del suo impegno giornalistico; la sua<br />

chiarezza e fermezza di fronte ai diritti<br />

della verità e insieme la pazienza e bontà<br />

paterna nel difendere e proporre la<br />

verità». Manifestò un «costante interessamento<br />

agli orfani, ai lavoratori, agli<br />

agricoltori, agli operai, agli emigranti<br />

dall'Italia all'America, agli stranieri».<br />

Ancora, «l'impegno caritativo del Reggio<br />

non è mai stato disgiunto da quello<br />

per la giustizia sociale, come difesa e<br />

promozione dei diritti degli uomini» e<br />

sollecita alla «solidarietà sociale, favorendo<br />

forme organizzate, come ad<br />

esempio le Società Operaie Cattoliche e<br />

cesi... e in particolare la parola del Papa,<br />

una parola che sa dialogare con i<br />

giovani e che sa infondere entusiasmo<br />

per le mete alte che Gesù Cristo chiede<br />

ai giovani.<br />

«Nel duemila è difficile credere? Si! È<br />

difficile, non è il caso di nasconderli. È<br />

difficile ma con l'aiuto della grazia è<br />

possibile (...) Carissimi in questi nobili<br />

compiti non siete soli... .vedo in voi le<br />

sentinelle del mattino in quest'alba del<br />

terzo millennio (...) Se sarete quello che<br />

dovete essere, metterete fuoco in tutto il<br />

mondo»: sono alcuni dei passaggi dei discorsi<br />

di Giovanni Paolo II che i protagonisti<br />

di quelle giornate non dimenticheranno<br />

tanto facilmente.<br />

Al servizio<br />

dei fratelli bisognosi<br />

In conclusione in tutti coloro che hanno<br />

vissuto quest'esperienza c'è la percezione<br />

chiara che la Giornata Mondiale<br />

della Gioventù non è finita. Continua<br />

nei cuori, brilla negli occhi, vive attraverso<br />

le mani al servizio dei fratelli che,<br />

nel bisogno, si incontrano ogni giorno<br />

per strada o in parrocchia.<br />

Si, è vero, un po' mancano tutti coloro<br />

che Dio ha posto sul cammino di<br />

questa meravigliosa esperienza di misericordia<br />

e di pace. Ci rincuora però la<br />

preghiera che insieme a Gesù, l'Emmanuel,<br />

l'unico che risponde alla sete di<br />

amore dell'uomo, siamo tutti uniti nel<br />

mondo in uncuorsoloedun'animasola.<br />

AUGUSTO MASCAGNA<br />

altri gruppi e associazioni. È in questione<br />

sempre la carità operosa. D'altra parte,<br />

perché le opere siano efficaci, occorre<br />

l'analisi delle situazioni di povertà e<br />

di ingiustizia sociale: un'analisi che possa<br />

offrire risposte vere. È in questa prospettiva<br />

che il Reggio — aiutato dal professor<br />

Toniolo, dal barnabita padre Semeria<br />

e dal canonico Gavotti — ha favorito<br />

la conoscenza e l'approfondimento<br />

— da parte degli stessi giovani — di<br />

quella che verrà chiamata la dottrina sociale<br />

della Chiesa». La sua carità era<br />

«amore nuovo, partecipe cioè dell'amore<br />

stesso di Dio, capace di vedere in ogni<br />

uomo, specie se povero, bisognoso e<br />

sofferente, il volto luminoso di Cristo e<br />

di venerarlo nella sua incommensurabile<br />

dignità». Le estreme parole dell'Arcivescovo<br />

Reggio sul letto di morte, a Triora,<br />

il 22 novembre 1901: «Dio, Dio, Dio<br />

solo basta», è veramente «il grido che<br />

viene dal suo cuore vigile, colmo di attesa<br />

e di speranza», che sta per stemperarsi<br />

nella gioia di chi ha ormai sciolto<br />

le vele della sua vita, consegnandole con<br />

abbandonata fiducia nelle mani del suo<br />

Creatore.<br />

GRAZIELLA MERLATTI

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