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L'OSSERVATOREROMANO<br />
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CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />
GIORNALE QUOTIDIANO<br />
UNICUIQUE SUUM<br />
POLITICO RELIGIOSO<br />
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Anno CXLI - N. 3 (42.641) CITTÀ DEL VATICANO Venerdì 5 Gennaio 2001<br />
La consegna di Giovanni Paolo II ai Legionari di Cristo ed ai membri del Movimento «Regnum Christi» nel 60° della fondazione<br />
Amate appassionatamente la Chiesa<br />
«La fede nella persona di Gesù Cristo vi conduca ad amare<br />
appassionatamente la Chiesa, sacramento universale di salvezza,<br />
continuatrice della sua opera attraverso la storia». Lo ha<br />
detto Giovanni Paolo II ai Legionari di Cristo ed ai membri<br />
del Movimento «Regnum Christi», ricevuti in udienza nella<br />
mattina di giovedì 4 gennaio, in Piazza San Pietro, in occasione<br />
del 60° anniversario della fondazione. «Voi provenite da diverse<br />
Nazioni del mondo — ha detto il Papa rivolgendosi ai<br />
numerosi presenti —: saluto tutti e ciascuno, auspicando che<br />
questa ricorrenza costituisca un saldo e forte sostegno per la<br />
vostra fede nel Signore Gesù e per la vostra decisione di testimoniarlo<br />
di fronte ai fratelli». «Saluto con particolare affetto<br />
— ha proseguito — il vostro carissimo Fondatore, il Padre<br />
Marcial Maciel, al quale porgo vive felicitazioni per questo significativo<br />
appuntamento, ringraziandolo cordialmente per le<br />
parole che, a nome di tutti, ha voluto rivolgermi. Ho apprezzato,<br />
in particolare, la conferma da lui espressa della fedeltà<br />
al Successore di Pietro che vi caratterizza. Attraverso la comunione<br />
col Papa si attesta il vostro pieno inserimento nel mistero<br />
dell'unità della Chiesa». «Desiderate alimentare il vostro<br />
carisma spirituale e apostolico — ha continuato — di quella<br />
grande linfa vitale che scorre nel suo Corpo, vivendo uno spirito<br />
speciale di comunione ecclesiale con il Successore di Pietro<br />
e con gli altri Pastori delle Chiese particolari. Continuate a<br />
diffondere, come avete fatto finora, e perfino con rinnovato<br />
zelo, il Magistero e la dottrina della Chiesa». «Uno dei più importanti<br />
tratti spirituali del vostro servizio nella Chiesa — ha<br />
ricordato ancora il Santo Padre — è l'impegno allo spirito di<br />
autentica carità evangelica... Avete voluto affrontare la sfida<br />
evangelica, ponendo particolare enfasi sul calore fraterno dei<br />
vostri rapporti interpersonali e promuovendo lo spirito di carità<br />
nel pensiero e nelle opere, passando sotto silenzio gli errori<br />
degli altri e evidenziando solo le loro azioni positive e utili».<br />
«Aprite le porte della vostra anima con generosità — ha concluso<br />
—. La Vergine Santissima, ripiena di Spirito Santo e<br />
pellegrina nella fede, vi aiuti a realizzare i vostri propositi. Ritornando<br />
nelle vostre case alle quotidiane occupazioni, sappiate<br />
che il Papa vi è accanto e prega per voi, affinché siate fedeli<br />
alla vostra vocazione cristiana e al vostro specifico carisma.<br />
Lo Spirito Santo dilati i vostri cuori, facendovi coraggiosi<br />
messaggeri del Vangelo e testimoni del Cristo Risorto, Redentore<br />
e Salvatore del mondo».<br />
MEDIO ORIENTE Arafat accetta con riserva il piano di pace statunitense<br />
Dialogo: si apre uno spiraglio<br />
ma le posizioni restano lontane<br />
TEL AVIV, 4.<br />
Con il «sì» condizionato del leader<br />
dell'Autorità Palestinese (Ap), Yasser<br />
Arafat, alle proposte di pace del Presidente<br />
degli Stati Uniti, Bill Clinton, e<br />
con l’invio di un emissario israeliano a<br />
Washington per ottenere chiarimenti, ieri<br />
si è aperto uno spiraglio per il dialogo<br />
in Medio Oriente. Il portavoce della Casa<br />
Bianca, Jake Siewert, non ha rilasciato<br />
dichiarazioni, mentre Arafat si è limitato<br />
a dire che «è importante far procedere<br />
il processo di pace», ribadendo il<br />
suo impegno in questo senso. Oggi il<br />
leader dell'Ap si è recato al Cairo per incontrare<br />
i Ministri degli esteri arabi e<br />
concordare una posizione definitiva.<br />
I punti essenziali del piano americano<br />
in discussione in Egitto prevedono uno<br />
scambio che risolverebbe le due questioni<br />
più ostiche: i palestinesi otterrebbero<br />
la sovranità su una parte di Gerusalemme<br />
in cambio della rinuncia a far rientrare<br />
i circa 3,7 milioni di profughi del<br />
1948. Secondo il progetto Usa i rifugiati<br />
possono restare dove si trovano al momento<br />
e ricevere risarcimenti, trasferirsi<br />
nel futuro Stato palestinese, emigrare altrove<br />
o chiedere la cittadinanza israeliana,<br />
ma Tel Aviv avrebbe la possibilità di<br />
negargliela.<br />
Arafat, che ha sempre insistito sul «diritto<br />
al ritorno», ha avanzato delle riserve<br />
su questo punto. Inoltre l'Ap chiede<br />
che Israele lasci del tutto non solo la<br />
«Striscia di Gaza», come previsto dal<br />
piano Clinton, ma anche la Cisgiordania,<br />
dove sorgono decine di colonie<br />
ebraiche, l’ottanta per cento delle quali<br />
dovrebbe secondo il piano restare sotto<br />
sovranità israeliana. Nonostante il piccolo<br />
passo in avanti una svolta verso un<br />
accordo resta per Tel Aviv ancora lontana.<br />
Dopo aver ascoltato il resoconto di<br />
Clinton, sui colloqui avuti con Arafat,<br />
PONTIFICIA ACCADEMIA<br />
PER LA VITA<br />
Cellule staminali<br />
umane autologhe<br />
e trasferimento<br />
di nucleo<br />
Aspetti scientifici<br />
ed etici<br />
di JUAN DE DIOS<br />
VIAL CORREA<br />
e di ELIO SGRECCIA<br />
Pagina 6<br />
Pagina 5<br />
Barak ha riunito in tarda serata il «Gabinetto<br />
di pace». I Ministri hanno deciso<br />
di inviare a Washington un inviato per<br />
ottenere maggiori dettagli sulla risposta<br />
di Arafat a Clinton.<br />
Il Gabinetto ha inoltre annunciato la<br />
formazione di un Comitato tripartito tra<br />
Israele, Ap e Stati Uniti per «prevenire il<br />
terrorismo e ridurre il livello di violenza».<br />
Una delegazione palestinese dovrebbe<br />
recarsi a Washington la settimana<br />
prossima per colloqui separati con l’Amministrazione<br />
Usa al fine di «ridurre le<br />
divergenze». Al momento non sono previste<br />
trattative dirette tra le due parti.<br />
I dubbi del Premier israeliano sulle<br />
reali intenzioni di Arafat non sono tuttavia<br />
ancora fugati. Dopo una lunga conversazione<br />
telefonica tra Clinton e Barak,<br />
ieri una fonte governativa israeliana<br />
ha detto alla Radio statale che il quadro<br />
negativo della situazione non è sostanzialmente<br />
mutato, in quanto nei colloqui<br />
di Arafat con Clinton è «emersa una<br />
adesione palestinese che è però fortemente<br />
condizionata».<br />
Da Stoccolma dove si trova in visita,<br />
il Ministro degli esteri israeliano, Shlomo<br />
Ben Ami, ha sottolineato che prima<br />
Nuovi scontri nella Striscia di Gaza tra militari israeliani e dimostranti palestinesi<br />
Non si placano le violenze nei Territori<br />
Un posto di blocco palestinese nei pressi di Netzarim<br />
di tornare al tavolo delle trattative Tel<br />
Aviv intende constatare l’effettivo impegno<br />
dei palestinesi contro il terrorismo.<br />
«Yasser Arafat ha assicurato sforzi in<br />
questo senso e noi vogliamo vedere come<br />
ciò si traduca nella realtà», ha aggiunto.<br />
«Il Governo — ha proseguito —<br />
ha optato per un regolamento politico a<br />
partire dalla sua costituzione: siamo impegnati<br />
moralmente a fare il massimo<br />
per evitare una nuova guerra in Medio<br />
Oriente». Le posizioni appaiono dunque<br />
ancora lontane. Arafat, secondo l'agenzia<br />
di stampa «Ansa», avrebbe dato il<br />
suo assenso a dodici giorni di trattative<br />
per un nuovo sforzo negoziale, ma<br />
Israele in questa fase non intende riprendere<br />
negoziati politici, bensì solamente<br />
colloqui per porre fine gli attacchi<br />
contro gli abitanti degli insediamenti<br />
e i soldati di stanza nei Territori.<br />
Gli sforzi degli Usa in queste ultime<br />
ore sono sostenuti anche dalla Russia.<br />
Nel tentativo «di riavvicinare le posizioni<br />
israeliane e palestinesi» Mosca ha annunciato<br />
lo sviluppo di nuove iniziative<br />
diplomatiche. Lo ha detto ieri il Viceministro<br />
degli esteri, Aleksandr Avdeiev,<br />
dopo un incontro con una delegazione<br />
israeliana inviata da Barak.<br />
STATI UNITI Dopo la mossa a sorpresa decisa dalla Federal Reserve<br />
George W. Bush soddisfatto<br />
per il taglio dei tassi di interesse<br />
NEW YORK, 4.<br />
«Sono soddisfatto per la decisione<br />
presa oggi (ieri, ndr.) dalla Federal Reserve,<br />
credo che in questo momento fosse<br />
necessaria per stimolare l’economia<br />
americana». Così il Presidente eletto degli<br />
Stati Uniti, George W. Bush, ha<br />
commentato il taglio dei tassi di interesse<br />
deciso ieri dal team di Governatori<br />
della Banca centrale guidato da Alan<br />
Greenspan. Secondo il Presidente eletto,<br />
il taglio dello 0,50 per cento potrebbe<br />
non essere sufficiente a superare l’attuale<br />
impasse dell’economia statunitense e<br />
la Federal Reserve potrebbe essere costretta<br />
a intervenire nuovamente nel<br />
prossimo futuro.<br />
Bush che ieri ha incontrato una trentina<br />
di Presidenti delle maggiori compagnie<br />
americane, ha detto di aver ricevuto<br />
nelle ultime settimane diversi avvertimenti<br />
sullo stato dell’economia statunitense.<br />
A chi gli chiedeva se la riduzione<br />
del tasso di interesse rende ora meno<br />
fattibile il megataglio alle tasse tante volte<br />
promesso durante la campagna elettorale,<br />
Bush ha risposto che al contrario<br />
anche questa mossa potrebbe contribuire<br />
a ridare velocità alla locomotiva Usa.<br />
TEL AVIV, 4.<br />
Nuovi disordini si sono registrati oggi nei Territori palestinesi,<br />
mentre è in corso una mediazione internazionale per tentare<br />
di sanare il conflitto tra palestinesi e israeliani.<br />
Centinaia di coloni dell’insediamento ebraico di Beit El,<br />
presso Ramallah in Cisgiordania, si sono radunati stamani per<br />
stabilire «un accampamento di sicurezza» nelle vicinanze di<br />
una strada della zona. Secondo testimoni oculari i coloni sono<br />
giunti sul posto armati e hanno spianato con un bulldozer un<br />
terreno non lontano dal luogo nel quale domenica scorsa è<br />
stato ucciso il figlio del rabbino Kahane.<br />
Nel Nord della Cisgiordania, presso Nablus, sono inoltre segnalati<br />
scambi di colpi d’arma da fuoco tra dimostranti palestinesi<br />
e militari israeliani. per il momento non si ha notizia di<br />
feriti. Altri attacchi armati, che hanno provocato gravi danni<br />
materiali, sono stati compiuti da sconosciuti nel Sud della<br />
Striscia di Gaza, a Nevè Dekalim, Gush Katif e Gane Tal.<br />
Ieri, inoltre, un israeliano è stato ferito mentre transitava a<br />
breve distanza dall’ aeroporto di Atarot, tra Gerusalemme e<br />
Ramallah. Lo ha riferito la radio militare, precisando che le<br />
sue condizioni sono gravi. Resta in pericolo di vita anche un<br />
altro israeliano, colpito da una pallottola la notte tra martedì<br />
e mercoledì mentre percorreva la strada che collega Gerusalemme<br />
a Tel Aviv. All’altezza del villaggio palestinese di Bitunya<br />
la sua auto è caduta in un imboscata tesa da palestinesi.<br />
Soldati israeliani, che erano nelle vicinanze, sono intervenuti<br />
rispondendo al fuoco. Nello scontro che ne è seguito i militari<br />
hanno brevemente occupato una stazione della polizia dell'Ap,<br />
abbandonandola poche ore dopo.<br />
Dal Portone di Bronzo<br />
alla Porta Santa,<br />
ancora un fiume di pellegrini<br />
All’incontro con Bush era presente tra<br />
gli altri Jack Welch, il manager più celebre<br />
d’America alla guida da anni del colosso<br />
«General Electric». Welch ha confermato<br />
da parte sua di aver intravisto<br />
chiari segnali di un forte rallentamento<br />
dell’economia lasciando intendere di essere<br />
soddisfatto per la notizia proveniente<br />
dalla Federal Reserve.<br />
La mossa a sorpresa della Federal Reserve,<br />
che ha lasciato intravedere la possibilità<br />
di un’ulteriore riduzione del costo<br />
del denaro, rappresenta un tentativo<br />
di impedire un eccessivo rallentamento<br />
dell’economia statunitense. La decisione,<br />
che giunge a quattro settimane dalla<br />
prima riunione in programma nel 2001<br />
del Federal Open Market Committee, ha<br />
abbassato il cruciale tasso di interesse<br />
interbancario, i Fed Funds, al 6 per cento.<br />
Si tratta del primo taglio di mezzo<br />
punto dalla metà del 1992.<br />
Per sottolineare la sua decisione di<br />
impedire una recessione dell’economia<br />
americana, la Fed ha anche tagliato il<br />
tasso di sconto sui prestiti federali alle<br />
banche di un quarto di punto a quota<br />
5,75 per cento. La Federal Reserve ha<br />
inoltre aggiunto di essere pronta a ridur-<br />
«Saluto e benedico anche tutti i pellegrini qui presenti.<br />
Buon anno a tutti!». Non dalla finestra del suo studio,<br />
quella dell'Angelus, ma dalla Cattedra, posta al centro del<br />
sagrato, Giovanni Paolo II guardava ancora una volta stamane,<br />
giovedì 4 gennaio, l'immenso fiume di anime che<br />
dal colonnato di sinistra di Piazza San Pietro raggiungeva<br />
il Portone di Bronzo per toccare e attraversare la Porta<br />
Santa. In silenzio, alcuni con la corona in mano, altri con<br />
il libretto delle preghiere, camminavano ordinatamente<br />
verso quella Porta per ricevere grazia e perdono. La fila<br />
era iniziata sin dalle 7 del mattino. La Piazza era «occupata»<br />
per l'udienza ai Legionari di Cristo e al Movimento<br />
«Regnum Christi» nel 60° di fondazione. Pellegrini tra i<br />
pellegrini; fratelli tra i fratelli, con un unico intento: quello<br />
di rinnovare, con la preghiera e con il canto, la gioia<br />
di appartenere a Cristo e di servire la Chiesa.<br />
Con il suo sguardo Giovanni Paolo II — che aveva precedentemente<br />
attraversato la Piazza nella jeep bianca —<br />
fissava i volti dei pellegrini giubilari che gli stavano accanto,<br />
ma non dimenticava quella fila interminabile, che,<br />
come un fiume in piena, si dirige verso al Porta che salva.<br />
«Siamo venuti dal Messico per rivivere non soltanto<br />
un forte momento di fede ma anche per testimoniare la<br />
nostra appartenenza alla Chiesa universale — dicevano<br />
alcuni giovani giunti per celebrare insieme ad altri giovani<br />
il Giubileo —. Ancora una volta abbiamo visto il Papa<br />
da vicino come proprio due anni fa, nel gennaio del 1999.<br />
Grande è la nostra gioia».<br />
Dal giorno del Natale del Grande Giubileo ad oggi, migliaia<br />
e migliaia di anime si sono poste in cammino verso<br />
la Porta Santa. Continua il prodigio nei cuori di quanti si<br />
sentono attratti da Cristo, nato a Betlemme. (g.g.)<br />
lo ulteriormente fino a quota 5,50 per<br />
cento. È la prima volta dall’autunno del<br />
1998 che la Federal Reserve taglia i tassi<br />
di interesse al di fuori di un incontro<br />
«regolare». La volta precedente, la crisi<br />
asiatica e il timore di una crisi economica<br />
globale avevano convinto Alan Greenspan<br />
a ridurre i tassi di interesse di un<br />
quarto di punto percentuale.<br />
«La nostra decisione viene alla luce di<br />
ulteriori segnali che dimostrano rallentamenti<br />
nelle vendite e nella produzione<br />
— si legge nel comunicato della Fed —<br />
e in un contesto caratterizzato da una<br />
diminuzione della fiducia dei consumatori,<br />
dalla contrazione del mercato finanziario<br />
e dal permanere di alti costi<br />
per i prodotti energetici che incidono<br />
sui conti dei privati e delle aziende».<br />
Secondo gli analisti, sulla decisione di<br />
Greenspan ha pesato particolarmente il<br />
dato pubblicato martedì dall’Associazione<br />
Nazionale dei responsabili per gli acquisti<br />
che ha messo in luce una riduzione<br />
della produzione ben superiore alle<br />
attese. Se il dato (era il quinto della serie)<br />
rimane per sei volte di fila sotto<br />
quota 50, si è tecnicamente in una fase<br />
di recessione e la Federal Reserve ha<br />
preferito non aspettare altro tempo.<br />
NOSTRE<br />
INFORMAZIONI<br />
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eccellenza<br />
il Signor Adalberto Rodriguez Giavarini, Ministro degli Esteri, del<br />
Commercio Internazionale, e del Culto della Repubblica di Argentina,<br />
con la Consorte, e Seguito.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha nominato Suoi Legati per la chiusura delle Porte<br />
Sante delle Basiliche Patriarcali:<br />
— di san Giovanni in Laterano, Sua Eminenza il Signor Cardinale<br />
Camillo Ruini;<br />
— di san Paolo fuori le Mura, Sua Eminenza il Signor Cardinale<br />
Roger Etchegaray;<br />
— di Santa Maria Maggiore, Sua Eminenza il Signor Cardinale<br />
Carlo Furno.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha nominato l'Eminentissimo Signor Cardinale Roger<br />
Etchegaray, Presidente del Comitato del Grande Giubileo dell'Anno<br />
2000, Suo Inviato Speciale alle celebrazioni conclusive del centenario<br />
dell'evangelizzazione del Rwanda, in programma a Kigali giovedì<br />
8 febbraio 2001.<br />
Nella pagina dedicata ai pellegrini<br />
del 2000 i racconti e le testimonianze<br />
dei romei.<br />
Pagina 4