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L'OSSERVATOREROMANO<br />

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ViadelPellegrino00120CITTÀDELVATICANO-Segreteria<br />

di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675<br />

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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />

CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

UNICUIQUE SUUM<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

NON PRAEVALEBUNT<br />

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />

VATICANO E ITALIA<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,44 L. 372.000 - : 191,09 L. 186.000 - : 95,54<br />

L'Osservatore della Domenica . — L. 87.000 - : 44,42 L. 43.500 - : 22,21<br />

Cumulativo . . . . . . . . . — L. 441.000 - : 228,27 L. 220.500 - : 114,14<br />

ESTERO (VIA ORDINARIA)<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . — $ 366 —<br />

L'Osservatore della Domenica . — $ 81 —<br />

Copia L. 1.500 - : 0,78<br />

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Italia L. 3.000 - ; 1,55<br />

Europa zona euro L. 4.000 - ; 2,07<br />

Europa Extra euro L. 4.000 - US$ 3,00<br />

Extra Europa L. 6.000 - US$ 4,00<br />

Anno CXLI - N. 2 (42.640) CITTÀ DEL VATICANO Giovedì 4 Gennaio 2001<br />

All'udienza generale Giovanni Paolo II esorta a contemplare nel Presepe il Dio fatto uomo per noi<br />

Immersi nella «gioia santa» del Natale<br />

Ex Zaire: arrestato<br />

il Vescovo<br />

Ausiliare di Boma<br />

mons. Mbuka<br />

KINSHASA, 3.<br />

Il Vescovo Cyprien Mbuka, Ausiliare<br />

della diocesi di Boma nella<br />

regione sud-occidentale della Repubblica<br />

Democratica del Congo<br />

(Rdc, ex Zaire), è stato tratto in<br />

arresto il 28 dicembre scorso.<br />

Lo ha annunciato ieri la Misna,<br />

Agenzia internazionale delle congregazioni<br />

missionarie. Il Presule<br />

è attualmente detenuto nelle carceri<br />

del Demiap (servizio investigativo<br />

militare sulle attività antipatriottiche)<br />

nella località di Kinshasa-Kitambo.<br />

L'accusa rivolta al<br />

Vescovo — riferisce la fonte citata<br />

— è di avere istigato i fedeli e la<br />

popolazione della diocesi contro le<br />

autorità governative nel corso delle<br />

omelie e mediante non meglio<br />

precisati mezzi di comunicazione.<br />

Al riguardo, si è appreso che le<br />

forze di sicurezza hanno sequestrato<br />

a mons. Mbuka un impianto<br />

radiofonico satellitare, per il<br />

quale disponeva di regolare autorizzazione.<br />

MEDIO ORIENTE Barak paventa il rischio di un'espansione del conflitto<br />

Conclusi senza esito i colloqui<br />

a Washington tra Clinton e Arafat<br />

Nuovi scontri tra israeliani e palestinesi<br />

in Cisgiordania e nella «Striscia di Gaza»<br />

TEL AVIV, 3.<br />

Mentre erano in corso a Washington i colloqui tra il Presidente<br />

degli Stati Uniti, Bill Clinton, e il leader dell'Autorità Palestinese<br />

(Ap), Yasser Arafat, violenti combattimenti tra israeliani<br />

e palestinesi sono scoppiati a Ramallah, in Cisgiordania,<br />

e nella «Striscia di Gaza».<br />

Secondo fonti palestinesi, carri armati israeliani hanno lanciato<br />

pesanti attacchi a Ramallah contro una base di «Forza<br />

17», i reparti scelti dell'Ap che garantiscono la sicurezza personale<br />

di Arafat. Gli scontri sono stati confermati da fonti militari<br />

israeliane, che hanno però specificato di avere risposto<br />

ad attacchi di agenti palestinesi. Altri combattimenti si sono<br />

registrati nella notte nella «Striscia di Gaza». Secondo la Radio<br />

israeliana, l’insediamento ebraico di Netzarim è stato teatro di<br />

scambi di artiglieria di tale intensità che i coloni sono corsi<br />

nei rifugi per la prima volta negli ultimi tre mesi.<br />

Secondo l'agenzia di stampa «Ansa», inoltre, nelle ultime<br />

settimane i servizi segreti di Israele e dell'Ap stanno mettendo<br />

in essere azioni mirate all'eliminazione di leader di spicco. I<br />

palestinesi, continua la fonte, intendono reagire all’uccisione<br />

di Capi locali della rivolta, attribuita ad agenti israeliani, con<br />

la costituzione di un’unità speciale per uccidere personalità<br />

politiche e militari della controparte. L’unità, precisa l'«Ansa»,<br />

sarebbe stata costituita da Tanzim, il braccio armato di Al Fatah,<br />

la corrente maggioritaria all'interno dell'Organizzazione<br />

per la Liberazione della Palestina (Olp). L'iniziativa, conclude<br />

l'agenzia di stampa, sarebbe stata assunta dai dirigenti palestinesi<br />

dopo l’uccisione, il 9 novembre scorso vicino a Betlemme,<br />

di Hussein Abayat, leader locale la cui automobile fu distrutta<br />

da un razzo sparato da un elicottero israeliano.<br />

L'incontro tra Clinton e Arafat alla Casa Bianca<br />

«La liturgia ci invita oggi a restare immersi nella “gioia santa” del Natale.<br />

All'inizio di un nuovo anno, questa esortazione ci orienta a viverlo interamente<br />

nella luce di Cristo, la cui salvezza è apparsa nel mondo per tutti gli uomini».<br />

È stata un'esortazione a continuare a contemplare nel Presepe il Dio fatto<br />

uomo per noi quella che Giovanni Paolo II ha rivolto alle decine di migliaia di<br />

pellegrini presenti in Piazza San Pietro mercoledì mattina, 3 gennaio, per partecipare<br />

alla prima udienza generale del 2001. Provenienti da ogni parte del<br />

mondo, hanno voluto stringersi al Papa per intraprendere con lui un nuovo<br />

cammino all'inizio dell'anno. Questi sono i punti nodali della catechesi pronunciata<br />

da Giovanni Paolo II:<br />

» «Il tempo natalizio ripropone all'attenzione dei cristiani il mistero di Gesù<br />

e la sua opera di salvezza. Dinanzi al presepe la Chiesa adora l'augusto<br />

mistero dell'Incarnazione: il Bimbo che vagisce tra le braccia di Maria è il<br />

Verbo eterno che si è inserito nel tempo ed ha assunto la natura umana ferita<br />

dal peccato, per incorporarla a sé e redimerla. Ogni realtà umana, ogni<br />

vicenda temporale assume così risonanze eterne: nella persona del Verbo incarnatola<br />

creazione viene meravigliosamente sublimata»;<br />

» «Nella grotta di Betlemme si esprime con disarmante semplicità l'amore<br />

infinito che Dio ha per ogni essere umano... San Francesco d'Assisi ebbe l'idea<br />

di riproporre questo messaggio attraverso il presepe vivente a Greccio, il<br />

25 dicembre del 1223. Narra il suo biografo, Tommaso da Celano, che egli<br />

era raggiante di letizia, perché in quella scena commovente risplendeva la<br />

semplicità evangelica, si lodava la povertà e si raccomandava l'umiltà»;<br />

» «L'intuizione di Francesco è sorprendente: il Presepe non solo è una nuova<br />

Betlemme, perché ne rievoca l'evento storico e ne attualizza il messaggio,<br />

ma è anche un'occasione di consolazione e di gioia: è il giorno della letizia,<br />

il tempo dell'esultanza»;<br />

» «Nel Presepe si celebra l'alleanza tra Dio e l'uomo, tra la terra e il cielo.<br />

Betlemme, luogo della gioia, diventa anche scuola di bontà, perché lì si manifestano<br />

la misericordia e l'amore che legano Dio ai suoi figli. Lì si attesta<br />

visibilmente la fraternità che deve vincolare quanti nella fede sono fratelli,<br />

perché figli dell'unico Padre celeste. In questo spazio di comunione, Betlemme<br />

risplende come la casa ove tutti possono trovare nutrimento — etimologicamente<br />

il nome significa casa del pane —, e si annuncia già il mistero<br />

pasquale dell'Eucaristia»;<br />

» «Nella grotta di Betlemme contempliamo Maria, che ha dato alla luce il<br />

Figlio di Dio per opera dello Spirito Santo».<br />

Un posto di controllo israeliano nella città cisgiordana di Hebron<br />

Pagine 8 e 9<br />

WASHINGTON, 3.<br />

Due incontri ieri a Washington tra il<br />

Presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton<br />

e il leader dell'Autorità Palestinese (Ap),<br />

Yasser Arafat, non sono bastati a rilanciare<br />

il processo di pace in Medio Oriente.<br />

Al termine dei colloqui il portavoce<br />

della Casa Bianca, Jake Sievert, ha detto<br />

che le discussioni non hanno portato ad<br />

alcuna svolta nel complesso negoziato.<br />

Arafat, ha aggiunto, si è comunque impegnato<br />

con Clinton ad intensificare gli<br />

sforzi per ridurre la violenza nella regione<br />

e a riprendere la cooperazione sulle<br />

misure di sicurezza «per combattere il<br />

terrorismo».<br />

Il piano di pace messo a punto dagli<br />

Usa non ha dunque trovato l'approvazione<br />

delle parti. Israele lo ha accettato<br />

solamente come «base di discussione»,<br />

mentre l'Ap ha avanzato molti dubbi.<br />

Nei giorni scorsi Arafat ha chiesto chiarimenti<br />

su venticinque punti tra i quali il<br />

ritorno di oltre tre milioni di profughi,<br />

lo status di Gerusalemme e il futuro degli<br />

insediamenti.<br />

Israeliani e palestinesi hanno escluso<br />

la possibilità di raggiungere un accordo<br />

prima della fine del mandato di Clinton,<br />

il 20 gennaio prossimo. Secondo il Ministro<br />

della cooperazione internazionale<br />

palestinese, Nabil Shaath, «manca il<br />

tempo» per la firma di un'intesa entro<br />

quella data. Al termine di un incontro<br />

avuto ieri al Cairo con il Ministro degli<br />

esteri egiziano, Amr Mussa, Shaath ha<br />

aggiunto che sarebbe comunque «assai<br />

positivo che reali progressi siano realizzati<br />

al tavolo negoziale prima che Clinton<br />

lasci» la Casa Bianca. «Arafat — ha<br />

aggiunto — non è andato a Washington<br />

per accettare o respingere le proposte<br />

americane, ma per ascoltare Clinton e<br />

informarlo sulle obiezioni e i punti di<br />

accordo e disaccordo palestinesi». Per la<br />

dirigenza dell'Ap, ha spiegato Shaath, le<br />

idee americane sono ancora «vaghe»,<br />

anche se senza dubbio «costituiscono un<br />

buon contesto per dare impulso al processo<br />

di pace».<br />

Da parte sua il Primo Ministro israeliano,<br />

Ehud Barak, si è mostrato sempre<br />

più scettico su eventuali negoziati con i<br />

palestinesi, e ha sostenuto che esiste invece<br />

il rischio di un nuovo confronto armato<br />

generalizzato. «Sono molto scarse<br />

le probabilità che nelle prossime due o<br />

tre settimane si raggiunga un’intesa», ha<br />

detto il Premier, aggiungendo che in assenza<br />

di un accordo «aumenta la probabilità<br />

di una degenerazione della situazione».<br />

Il Premier ha menzionato in particolare<br />

la tensione al confine con il Libano,<br />

dove secondo la stampa di Beirut<br />

i guerriglieri Hezbollah hanno ammassato<br />

razzi capaci di colpire Haifa.<br />

Messaggio del Papa nel 50° anniversario dell'Alto<br />

Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati<br />

Tutela dei rifugiati, difesa<br />

e promozione della loro dignità<br />

«La tutela dei rifugiati, la difesa e<br />

la promozione della loro dignità sono<br />

anche al centro della missione della<br />

Santa Sede». È quanto sottolinea<br />

Giovanni Paolo II nel Messaggio indirizzato<br />

all'Alto Commissariato delle<br />

Nazioni Unite per i Rifugiati<br />

(ACNUR), in occasione delle celebrazioni<br />

per il 50 o anniversario dell'approvazione<br />

dello Statuto. Nel documento<br />

il Santo Padre si rivolge alla<br />

Signora Sadako Ogata, Alto Commissario<br />

delle Nazioni Unite per i Rifugiati,<br />

che, com'è noto, ha lasciato il<br />

suo incarico il 31 dicembre scorso (le<br />

è succeduto l'olandese Rudolphus<br />

Lubbers). «L'Anniversario — scrive il<br />

Papa — coincide con il Grande Giubileo<br />

celebrato dai cattolici e da altri<br />

cristiani in tutte le parti del mondo.<br />

Le radici bibliche del Giubileo ricordano<br />

“un anno di grazia del Signore”<br />

proclamato da Gesù quando annun-<br />

Pellegrini del Duemila<br />

ciò la Buona Novella ai poveri non<br />

solo con le parole, ma prima di tutto<br />

con le sue opere. Fra i membri più<br />

poveri della famiglia umana dobbiamo<br />

annoverare oggi i rifugiati e altre<br />

persone costrette a vivere lontano<br />

dalle proprie case; la Chiesa e l'AC-<br />

NUR sono entrambi impegnati senza<br />

sosta al loro servizio». «Alcuni anni<br />

fa — aggiunge Giovanni Paolo II —<br />

definii la piaga dei rifugiati nel mondo<br />

“una ferita vergognosa dei nostri<br />

tempi”. Da allora purtroppo il loro<br />

numero è aumentato e la loro situazione<br />

è divenuta più tragica. L'alba<br />

di un nuovo millennio chiama tutti<br />

gli uomini e tutte le donne responsabili<br />

a compiere sforzi nuovi al fine di<br />

realizzare il grande ideale umanitario<br />

che è al centro della missione dell'ACNUR».<br />

Pagina 10<br />

Pagine 4, 5 e 6<br />

NOSTRE<br />

INFORMAZIONI<br />

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della<br />

Diocesi di Cruzeiro do Sul (Brasile), presentata da Sua Eccellenza Reverendissima<br />

Monsignor Luís Herbst, C.S.Sp., in conformità al can.<br />

401 § 1 del Codice di Diritto Canonico.<br />

Gli succede Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Mosé João<br />

Pontelo, C.S.Sp., finora Vescovo Coadiutore della medesima Diocesi.<br />

. .<br />

Provviste di Chiese<br />

Il Santo Padre ha nominato Ausiliari dell'Arcidiocesi di São Paulo<br />

(Brasile):<br />

— il Reverendo Sacerdote Pedro Luiz Stringhini, del clero della<br />

medesima Arcidiocesi, Professore di S. Scrittura e Vice-Rettore della<br />

Facoltà teologica «Nossa Senhora da Assunção» in São Paulo, assegnandogli<br />

la sede titolare vescovile di Ita;<br />

— il Reverendo Sacerdote Manuel Parrado Carral, del clero della<br />

Diocesi di Santo André, Rettore del Seminario Teologico della medesima<br />

Diocesi, assegnandogli la sede titolare vescovile di Giunca di Bizacena.<br />

. .<br />

Nomina di Coadiutore<br />

Il Santo Padre ha nominato Vescovo Coadiutore di Dourados (Brasile)<br />

il Reverendo Padre Redovino Rizzardo, C.S., attualmente Direttore<br />

del Centro Scalabriniano di Spiritualità a Guaporé, nella Diocesi<br />

di Passo Fundo.

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