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PAGINA<br />
6 .<br />
LITURGIA DELLA PAROLA<br />
Ger 1, 4-5.17-19<br />
1 Cor 12, 31-13, 13<br />
Lc 4, 21-30<br />
Quando arriva la domenica, le famiglie<br />
animate da spirito cristiano mettono<br />
al primo posto la santificazione della<br />
festa, che ha al suo centro la partecipazione<br />
all'Eucaristia.<br />
Un giorno speciale<br />
per un «riposo attivo»<br />
1. Nello schema della creazione, tracciato<br />
nel libro biblico della Genesi, dopo i sei<br />
giorni di attività, Dio «si riposò». La sapienza<br />
del Creatore ha provvisto al vero bene<br />
dell'uomo stabilendo un giorno speciale in<br />
cui, sospesa la fatica del lavoro, deve iniziare<br />
un «riposo attivo» per la gloria di Dio,<br />
per l'armonia nella famiglia, per la promozione<br />
di gesti virtuosi e solidali.<br />
Nel giorno del Signore i credenti raggiungono<br />
il tempio e partecipano al sacrificio<br />
eucaristico. La riunione dei fedeli forma<br />
l'assemblea liturgica che celebra l'amore di<br />
Dio con il fervore della preghiera, con l'armonia<br />
melodiosa dei canti, con l'attenzione<br />
ad accogliere la Parola di Dio, con la gioia<br />
di ricevere il Pane di vita. La sosta alla fonte<br />
eucaristica rinnova le energie per l'esercizio<br />
della carità fraterna.<br />
È frequente incontrare all'ingresso delle<br />
chiese il monito efficace: qui si entra per lodare<br />
Dio, da qui si esce per servire il prossimo.<br />
Il culto gradito al Signore è quello reso<br />
credibile dalla solidarietà verso le persone<br />
che portano il peso della croce, il dramma<br />
della malattia, la privazione di beni necessari<br />
all'esistenza.<br />
2. La prima lettura ci introduce nel libro<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Lunedì-Martedì 22-23 Gennaio 2001<br />
L'Arcivescovo di Benevento, Mons. Serafino<br />
Sprovieri, circondato da 60 sacerdoti,<br />
religiosi, religiose, seminaristi ed<br />
una folla strabocchevole di fedeli ha presieduto<br />
nei giorni scorsi la Celebrazione<br />
Eucaristica per la Chiusura dell'Anno Santo,<br />
nella basilica Cattedrale dell'Assunta.<br />
Dopo i riti introduttivi della statio un folto<br />
gruppo di bambini ha preceduto il simbolico<br />
cammino fino al duomo dove si è<br />
svolto il rito dell'asperges.<br />
La Celebrazione è stata trasmessa dal-<br />
La chiusura dell'Anno Santo nell'Arcidiocesi di Benevento<br />
l'emittente diocesana «Radio Speranza»,<br />
al fine di raggiungere anche gli ammalati<br />
e gli anziani rimasti nelle loro case. All'omelia,<br />
l'Arcivescovo ha affermato: «Come<br />
Chiesa locale veniamo dall'Anno Mariano<br />
straordinario (1999), che ha visto peregrinare<br />
in tutte le 117 parrocchie dell'Arcidiocesi<br />
il venerato simulacro della Madonna<br />
delle Grazie, e dall'Anno Santo del<br />
Grande Giubileo 2000. Quanti doni spiri-<br />
La Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani<br />
Le antiche Chiese orientali e l'Anno giubilare<br />
JOHAN BONNY<br />
All'alba dell'Anno 2000, le antiche<br />
Chiese orientali hanno voluto partecipare<br />
all'apertura della Porta Santa della<br />
Basilica di San Paolo e alla celebrazione<br />
ecumenica di preghiera del 18 gennaio.<br />
Celebrazione ecumenica<br />
del 18 gennaio 2000<br />
Papa Giovanni Paolo II ha avuto la<br />
gioia di accogliere le delegazioni del Patriarcato<br />
copto ortodosso di Alessandria,<br />
del Patriarcato siro ortodosso di Antiochia,<br />
del Catholicossato armeno di Etchemiadzine,<br />
del Catholicossato armeno<br />
di Cilicia, come pure della Chiesa assira<br />
d'Oriente. Sulla soglia della Basilica Papa<br />
Giovanni Paolo II ha ricevuto da un<br />
diacono ortodosso il Libro dei Vangeli e<br />
lo ha mostrato ai presenti mentre la<br />
schola cantava: «Christus heri et hodie,<br />
Finis et Principium, Christus Alpha et<br />
Omega, Ipsi gloria in saecula!». Tre<br />
rappresentanti di altre Chiese e comunità<br />
ecclesiali sono allora saliti sulla soglia<br />
della Basilica e hanno ripetuto il gesto<br />
del Santo Padre, mostrando il Libro dei<br />
Vangeli verso i quattro punti cardinali,<br />
mentre la schola continuava a cantare<br />
«Christus heri et hodie». S.E. Amba Bishoi,<br />
Metropolita di Damiette (Egitto) e<br />
rappresentante di S.S. Papa Shenouda<br />
III, ha compiuto questo gesto a nome<br />
delle antiche Chiese orientali. Che segno<br />
eloquente e profetico di comunione spirituale!<br />
L'oriente e l'occidente cristiani,<br />
uniti in una comune proclamazione di<br />
fede in Gesù Cristo, uniti anche in un<br />
comune slancio d'evangelizzazione. La<br />
liturgia del 18 gennaio 2000 ha consacrato<br />
diversi decenni di riavvicinamento<br />
fraterno fra la Chiesa cattolica e le antiche<br />
Chiese orientali, aprendo al contempo<br />
nuove prospettive ecumeniche per il<br />
terzo millennio.<br />
Pellegrinaggio giubilare<br />
in Egitto e sul Monte Sinai<br />
Come aveva annunciato nella sua Lettera<br />
Apostolica sul «Pellegrinaggio ai<br />
luoghi legati alla storia della salvezza»,<br />
Papa Giovanni Paolo II ha auspicato di<br />
ripercorrere le «tracce della storia della<br />
Salvezza nella terra in cui essa si è sviluppata».<br />
Poiché risultava impossibile, per diverse<br />
ragioni politiche, andare a Ur<br />
(Iraq) sulle orme di Abramo, il Santo<br />
Padre ha voluto partecipare, come primo<br />
gesto del suo pellegrinaggio giubilare,<br />
a una commemorazione di Abramo<br />
«nostro Padre nella fede». Tale commemorazione<br />
ha avuto luogo mercoledì 23<br />
febbraio 2000, al termine dell'udienza<br />
generale a Piazza San Pietro. S.E. Mar<br />
Bawai Soro, Vescovo assiro della California<br />
occidentale (USA), accompagnato<br />
da alcuni sacerdoti e seminaristi, ha rappresentato<br />
la Chiesa assira d'Oriente.<br />
All'indomani di questa celebrazione di<br />
Abramo «nostro Padre nella fede», Papa<br />
Giovanni Paolo II è partito per l'Egitto.<br />
Fin dal primo giorno del suo viaggio,<br />
giovedì 24 febbraio, ha reso visita al<br />
Patriarca della Chiesa copta ortodossa,<br />
Papa Shenouda III. La visita ha avuto<br />
luogo nella residenza di quest'ultimo,<br />
nel quartiere Amba Roueiss del Cairo.<br />
Venerdì 25 febbraio, Papa Giovanni Pao-<br />
del profeta Geremia, la cui esistenza è stata<br />
tormentata da ostacoli di vario genere e da<br />
crudeli persecuzioni. Il grande Profeta<br />
avrebbe desiderato declinare la sua difficile<br />
missione; era davvero arduo e pericoloso<br />
l'incarico di annunciare la Parola di Dio ai<br />
poteri forti delle classi dominanti e al popolo<br />
di dura cervice!<br />
Ma il Signore fu vicino a Geremia con<br />
l'aiuto della grazia e con le parole della<br />
consolazione: «Io sono con te per salvarti».<br />
Dio, giusto e buono, non mette sulle spalle<br />
delle persone una responsabilità superiore<br />
alle forze. Dio vuole il nostro impegno per<br />
affrontare la via della santità e dell'apostolato,<br />
ma insieme ci garantisce il sostegno<br />
della sua onnipotenza. Allora possiamo dire:<br />
se Dio è con noi, quale forza malvagia<br />
potrà distruggere il suo progetto sulla nostra<br />
vita?<br />
lo II ha partecipato, con Papa<br />
Shenouda III e i capi delle altre<br />
Chiese e comunità ecclesiali<br />
d'Egitto, a una Liturgia della<br />
Parola che si è tenuta nella<br />
nuova cattedrale di Nostra Signora<br />
d'Egitto al Cairo.<br />
Fedeli delle diverse comunità<br />
cristiane hanno affollato la<br />
navata della cattedrale. Nel<br />
suo omaggio a Papa Giovanni<br />
Paolo II, Papa Shenouda III ha<br />
detto, fra le altre cose: «Grazie,<br />
Santità, per essere venuto<br />
in Egitto. Vorremmo che avesse<br />
il tempo per visitare tutti i<br />
luoghi santi del nostro Paese e<br />
tutti i grandi monumenti del<br />
passato della grande civiltà dell'Egitto,<br />
del nostro Paese, visitato<br />
da Abramo, il grande padre<br />
dei Padri, da Giacobbe,<br />
Giuseppe, dalle dodici Tribù e<br />
infine, a coronamento di tutto,<br />
dal nostro Signore Gesù Cristo,<br />
dalla Santa Vergine Maria e da<br />
san Giuseppe.<br />
Amiamo il nostro Paese e<br />
amiamo Lei, Santità. Preghiamo<br />
affinché possiamo essere<br />
una sola cosa in Cristo e pre-<br />
gare su un unico altare per ot-<br />
La Chiesa<br />
armena apostolica<br />
La visita che il Sommo Patriarca e<br />
Catholicos di tutti gli Armeni, S.S. Karekin<br />
II ha reso alla Chiesa di Roma e a<br />
Papa Giovanni Paolo II, il 9 e il 10 novembre<br />
2000, è stata indicata quale<br />
evento significativo dell'Anno Giubilare<br />
a Roma. La delegazione che accompagnava<br />
il Catholicos era costituita da<br />
quindici Vescovi e Arcivescovi armeni, e<br />
dal Ministro degli Affari religiosi della<br />
Repubblica Armena. Nel pomeriggio di<br />
giovedì 9 novembre, Papa Giovanni Paolo<br />
II ha ricevuto in udienza il Catholicos<br />
Karekin II, accompagnato dal suo seguito.<br />
Al termine di questa udienza i due<br />
capi di Chiesa hanno firmato un Comunicato<br />
congiunto, nel quale hanno dichiarato:<br />
«Noi guardiamo al futuro con<br />
speranza e fiducia. In questa congiuntura<br />
storica, scorgiamo nuovi orizzonti<br />
per noi cristiani e per il mondo. In Occidente<br />
e in Oriente, dopo aver fatto l'esperienza<br />
delle micidiali conseguenze di<br />
regimi e modi di vita senza Dio, molti<br />
anelano a conoscere la verità e la via<br />
che conduce alla salvezza. Insieme, guidati<br />
dalla carità e dal rispetto per la libertà,<br />
cerchiamo di rispondere al loro<br />
desiderio, per condurli alle fonti dell'autentica<br />
vita e della vera felicità». Nella<br />
mattinata di venerdì 10 novembre ha<br />
avuto luogo una celebrazione ecumenica<br />
nella Basilica di San Pietro, presieduta<br />
da Papa Giovanni Paolo II e dal Catholicos<br />
Karekin II, nel corso della quale è<br />
stata consegnata alla Chiesa armena<br />
apostolica una reliquia di San Gregorio<br />
Illuminatore, conservata fino a quel momento<br />
nel convento di San Gregorio Armeno<br />
a Napoli. La reliquia è destinata<br />
alla nuova cattedrale di Yerevan, che sarà<br />
dedicata in particolare a San Gregorio.<br />
La consacrazione di questo nuovo<br />
santuario è prevista per il 21 settembre<br />
2001, come evento culminante in Armenia<br />
delle celebrazioni del 1700° anniversario<br />
della proclamazione del cristianesi-<br />
mo come religione di Stato. Nella sua<br />
omelia, il catholicos Karekin II ha formulato<br />
al Papa il seguente voto: «Lo<br />
scorso anno, il nostro popolo si è preparato<br />
con entusiasmo e affetto ad accogliere<br />
Sua Santità nella nostra patria<br />
d'Armenia, dove si beneficia attualmente<br />
della libertà sotto lo sguardo del Monte<br />
Ararat. Purtroppo la salute del beato<br />
Catholicos Karekin si è aggravata e la<br />
sua visita non ha potuto aver luogo in<br />
quel momento. Noi però serbiamo ancora<br />
la speranza di poter accogliere Sua<br />
Santità e il nostro popolo attende con<br />
impazienza di celebrare il 1700° anniversario<br />
della Chiesa armena apostolica alla<br />
sua confortante presenza».<br />
La Chiesa<br />
malankarese ortodossa<br />
La Commissione mista per il Dialogo<br />
fra la Chiesa cattolica e la Chiesa siromalankarese<br />
ortodossa si è riunita dal<br />
26 al 30 settembre 2000 a Kottayam<br />
(Kerala). Come d'abitudine, le sottocommissioni<br />
locali hanno presentato testi<br />
preparatori riguardanti tre temi principali:<br />
l'ecclesiologia, la storia e la testimonianza<br />
comune. Rispetto all'ecclesiologia,<br />
i documenti discussi hanno fatto<br />
riferimento all'unità della Chiesa, così<br />
come ha trovato la sua espressione nella<br />
tradizione liturgica sira. Le fonti liturgiche<br />
della tradizione sira di fatto comprendono<br />
numerosi riferimenti impliciti<br />
ed espliciti alla Chiesa e alla sua unità.<br />
Riguardo alla storia, sono stati affrontati<br />
i diversi approcci e presentazioni locali<br />
di quel momento storico che è stato il<br />
«Coonen Cross Oath» (1653). Come è<br />
emerso dal dibattito, le fonti storiche su<br />
questo periodo, per la maggior parte<br />
conservate negli archivi di istituti o congregazioni<br />
cattolici, non sono ancora<br />
state oggetto di una lettura comune fra<br />
le Chiese coinvolte. Infine, nell'ambito<br />
della testimonianza comune, è stato redatto<br />
un nuovo progetto di provvisione<br />
pastorale riguardante i matrimoni misti.<br />
tuali ricevuti, quanti incontri, celebrazioni<br />
per categorie, pellegrinaggi a Lourdes,<br />
Terra Santa e Roma per videre Petrum e<br />
poi, la squisita accoglienza che le famiglie<br />
hanno offerto ai 4.000 giovani ospiti tra<br />
noi dal 10 al 14 di agosto e i tanti pellegrini<br />
italiani e stranieri incontrati in Pietrelcina<br />
(BN) terra natale del nostro amato<br />
Padre Pio... Tutti motivi per dire un grazie<br />
cordiale e sincero al Signore».<br />
Accogliete la promessa del pane di vita<br />
Le feste natalizie ci hanno ricordato che<br />
Gesù è l'Emmanuele, il Dio con noi e per<br />
noi, colui che mai ci abbandona, che ci accompagna<br />
sulla strada della salvezza, che<br />
ci promette un premio superiore non solo ai<br />
nostri meriti (che sono veramente esigui),<br />
ma anche ai nostri desideri.<br />
La Risurrezione di Cristo, che celebreremo<br />
a Pasqua, sarà il fondamento inconcusso<br />
della nostra speranza. L'ultima parola<br />
tenere l'unità, l'unità di fede». Nella sua<br />
omelia Papa Giovanni Paolo II ha fatto<br />
riferimento al processo di riavvicinamento<br />
ecumenico fra la Chiesa cattolica<br />
e le Chiese orientali in questi termini:<br />
«Ora, nel corso del XX secolo, lo Spirito<br />
Santo ha riavvicinato le Chiese e le Comunità<br />
cristiane in un movimento di riconciliazione.<br />
Ricordo con gratitudine<br />
l'incontro fra Papa Paolo VI e Sua Santità<br />
Papa Shenouda III, nel 1973 e la Dichiarazione<br />
Cristologica Comune che<br />
essi firmarono in quell'occasione.<br />
Rendo grazie a quanti hanno contribuito<br />
a quell'importante risultato, in<br />
particolare alla Fondazione pro Oriente<br />
di Vienna e alla Commissione Mista Internazionale<br />
fra la Chiesa Cattolica Romana<br />
e la Chiesa Copta Ortodossa. A<br />
Dio piacendo, questa Commissione Mista<br />
Internazionale e la Commissione<br />
Mista Internazionale per il Dialogo Teologico<br />
fra la Chiesa Cattolica Romana e<br />
la Chiesa Ortodossa presto torneranno<br />
a operare normalmente, in particolare a<br />
proposito di alcune questioni ecclesiologiche<br />
fondamentali che necessitano<br />
chiarimenti».<br />
Sabato 26 febbraio, Papa Giovanni<br />
Paolo II si è recato in visita al monastero<br />
ortodosso di Santa Caterina sul Monte<br />
Sinai (Egitto). Vi è stato calorosamente<br />
accolto da S.E. il Metropolita Damianos,<br />
Arcivescovo di Sinai e Igoumen del<br />
Monastero di Santa Caterina. Dopo una<br />
visita privata al monastero, il Papa si è<br />
riunito, per una Liturgia della Parola nel<br />
Giardino degli Ulivi, con i numerosi pellegrini<br />
presenti.<br />
Nella sua omelia il Santo Padre ha ricordato<br />
la vocazione ecumenica del luogo<br />
e della sua comunità monastica:<br />
«Prego affinché nel nuovo millennio il<br />
Monastero di Santa Caterina sia un faro<br />
luminoso che chiama le Chiese a<br />
conoscersi meglio reciprocamente e a<br />
riscoprire l'importanza agli occhi di Dio<br />
di ciò che ci unisce a Cristo».<br />
non appartiene alla morte che distrugge,<br />
ma alla vita che risorge, a Gesù vittorioso<br />
sul peccato e sulla sua conseguenza: l'enigma<br />
oscuro e doloroso della morte. Se noi<br />
credenti resteremo vitalmente uniti al Signore,<br />
avremo parte alla sua splendida vittoria<br />
e, al termine della nostra vicenda terrena,<br />
alla felicità nella Casa del Padre. Dovremo<br />
realizzare due presupposti essenziali: che<br />
ci manteniamo perseveranti nella via del<br />
bene sino alla fine e che «cristianizziamo il<br />
nostro essere con lo spirito delle Beatitudini»<br />
(Paolo VI).<br />
3. Nella seconda lettura incontriamo il celebre<br />
inno alla carità dell'apostolo Paolo.<br />
Sappiamo che è una pagina sublime, che<br />
commuove il nostro animo e che ci sprona<br />
10 novembre 2000 - Giovanni Paolo II con S.S. Karekin II, Catholicos di tutti gli Armeni, in occasione<br />
della Celebrazione Ecumenica svoltasi nella Basilica Vaticana<br />
Il progetto è stato poi sottoposto<br />
per l'approvazione alle autorità<br />
competenti delle Chiese<br />
coinvolte. La Commissione mista<br />
così tenta di aiutare le<br />
Chiese locali a trovare una soluzione<br />
a problemi pastorali in<br />
campo ecumenico.<br />
La Chiesa<br />
assira d'Oriente<br />
La sesta riunione annuale<br />
del Comitato misto per il dialogo<br />
teologico fra la Chiesa cattolica<br />
e la Chiesa assira d'Oriente<br />
si è tenuto dal 12 al 14<br />
ottobre 2000 ad Arezzo, grazie<br />
all'ospitalità di S.E. Monsignor<br />
Gualtiero Bassetti, Vescovo di<br />
Arezzo-Cortona-Sansepolcro.<br />
Come primo punto dell'ordine<br />
del giorno i membri del Comitato<br />
misto hanno terminato la<br />
redazione di un «Documento<br />
comune sulla vita sacramentale».<br />
Il Comitato misto ha così<br />
concluso la seconda fase delle<br />
sue attività, fase avviata nel<br />
1995, dopo la firma, nel 1994,<br />
della «Dichiarazione cristologi-<br />
ca comune», da parte di S.S.<br />
Al termine della Celebrazione il «Coro<br />
santa Cecilia» della Cattedrale, diretto dal<br />
M. Lupo Ciaglia, ha eseguito il Magnificat<br />
della lode e del ringraziamento. Infine il<br />
Vicario Generale ha dato lettura del Decreto<br />
arcivescovile che ha proclamato il<br />
2001 Anno del Discepolato nel segno di<br />
san Bartolomeo Apostolo, di cui Benevento<br />
conserva le reliquie dal 25 ottobre dell'838.<br />
PASQUALE MARIA MAINOLFI<br />
28 GENNAIO 2001 — IV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO<br />
a compiere la scelta impegnativa dell'amore<br />
che si dona a Dio nell'obbedienza e al prossimo<br />
nel servizio.<br />
San Paolo non ha scritto questo inno per<br />
dimostrare il suo genio di teologo e di mistico,<br />
ma per indicare ai credenti la via «migliore»,<br />
la via regale e sicura della carità,<br />
la via che fa sintesi del messaggio evangelico.<br />
San Giovanni non si stancava di ripetere<br />
ai cristiani la lezione dell'amore; e a<br />
chi gli faceva osservare la monotonia della<br />
lezione rispondeva: se la scelta dell'amore<br />
viene praticata, è sufficiente per la salvezza.<br />
Il Concilio Vaticano II ha ribadito con<br />
chiarezza: «Lo spirito di povertà e d'amore<br />
è la gloria e il segno della Chiesa di Cristo»<br />
(GS, 88). La nostra società è succube di un<br />
egoismo devastante che fa crescere per un<br />
verso l'avidità e per un altro verso la dispe-<br />
razione. L'egoismo diventa castigo di se<br />
stesso. Coloro che rincorrono avidamente il<br />
denaro, il piacere ed il potere — e mai si<br />
aprono alla solidarietà verso i poveri e i<br />
sofferenti — rimangono prigionieri della loro<br />
stoltezza. Il ricco epulone si accorse del<br />
suo errore quand'era troppo tardi. L'esercizio<br />
dei gesti di carità non deve essere rinviato<br />
al futuro, di cui non siamo padroni. Se<br />
accumuliamo tesori sulla terra, li esponia-<br />
Papa Giovanni Paolo II e di S.S. il Patriarca<br />
Mar Denkha IV. Come previsto,<br />
la terza fase di questo dialogo verte sulla<br />
costituzione della Chiesa. A mo' d'introduzione<br />
di questa terza fase, sono<br />
stati preparati e discussi due documenti:<br />
uno sulla nozione di «comunione», in<br />
una prospettiva biblica e l'altro sul Concilio<br />
di Firenze e sulla sua importanza<br />
ecumenica. Infine, per chiarire alcune<br />
questioni dottrinali legate ai primi concili<br />
ecumenici, il Comitato misto ha trattato<br />
anche il tema della controversia dei<br />
«Tre Capitoli» e il suo rapporto con la<br />
condanna di Nestore.<br />
Degno di menzione è anche il fatto<br />
che la Chiesa caldea e la Chiesa assira<br />
d'Oriente abbiano voluto celebrare il<br />
Giubileo dell'Anno 2000 in comune, dal<br />
23 al 31 ottobre 2000, in Iraq. In quei<br />
giorni, S.B. il Patriarca Mar Raphael Bidawid<br />
e S.B. il Patriarca Mar Dinkha IV<br />
hanno partecipato insieme a numerose<br />
celebrazioni liturgiche o incontri fraterni.<br />
Il 25 ottobre, i due Patriarchi, con i<br />
Vescovi e i fedeli che li accompagnavano,<br />
hanno visitato il monastero di Rabban<br />
Hormiz, vicino ad Alqosh, dove i<br />
Patriarchi della Chiesa d'Oriente hanno<br />
avuto per diversi secoli la loro residenza<br />
e dove sono conservate le loro tombe.<br />
Per tutti i partecipanti è stata un'esperienza<br />
molto simbolica e commovente il<br />
ritrovarsi nella culla storica della loro<br />
Chiesa particolare e commemorare insieme<br />
i loro Pastori e predecessori nella<br />
fede cristiana.<br />
Conclusione<br />
Nella sua Lettera Apostolica Novo<br />
millennio ineunte Papa Giovanni Paolo<br />
II scrive: «Il cammino ecumenico resta<br />
certo faticoso, forse lungo, ma ci<br />
anima la speranza di essere guidati dalla<br />
presenza del risorto e dalla forza inesauribile<br />
del suo Spirito, capace di sorprese<br />
sempre nuove» (n. 12). L'Anno Giubilare<br />
è stato in effetti caratterizzato da alcune<br />
sorprese nei rapporti fra la Chiesa cattolica<br />
e le antiche Chiese orientali.<br />
MARTINO GOMIERO<br />
Vescovo emerito di Adria-Rovigo<br />
mo alla rapacità dei ladri. Non possono dormire<br />
sonni tranquilli i ricchi blindati nelle loro<br />
case, che vengono prese di mira dalle<br />
bande criminali. La delinquenza sembra dare<br />
ragione alle parole del Signore: beati i<br />
poveri!<br />
Chiedere la grazia di agire<br />
con carità responsabile<br />
4. Il racconto evangelico non fa onore alla<br />
gente di Nazareth, rinchiusa nell'ottusità e<br />
nella stoltezza. Si verifica la «psicologia<br />
della folla», già presente in altre pagine<br />
evangeliche. Possiamo ricordare il miracolo<br />
della moltiplicazione dei pani che vede la<br />
gente pronta ad acclamare re Gesù; ma all'indomani<br />
quella gente rifiuterà di accogliere<br />
dalle labbra di Gesù la promessa del pane<br />
di vita.<br />
Il commento di Gesù alla profezia di Isaia<br />
all'inizio fila dritto e raccoglie consenso e<br />
favore. Però subito fa capolino il pregiudizio,<br />
si estende e prevale, fino a divenire<br />
una reazione minacciosa. Ma Gesù abbandona<br />
la sinagoga di Nazareth e continua altrove<br />
la sua missione.<br />
Il messaggio di Gesù non è una poesia<br />
da imparare a memoria e, tanto meno, una<br />
droga che addormenta la coscienza. I veri<br />
credenti non chiedono al Signore privilegi e<br />
favori, bensì la grazia di agire con carità responsabile<br />
e generosa.<br />
Aveva ragione s. Ireneo di affermare:<br />
«Credere a lui (a Gesù) è fare la sua volontà».<br />
Milano: incontri<br />
e celebrazioni<br />
nel segno del dialogo<br />
«Io sono la via, la verità e la vita»: è il<br />
cuore del brano di Vangelo (Gv 14, 6)<br />
scelto quest'anno per la riflessione e la<br />
preghiera per l'unità dei cristiani. Anche<br />
nell'Arcidiocesi di Milano i giorni dal 18<br />
al 25 gennaio sono vissuti con questa intenzione,<br />
e vari sono i momenti programmati<br />
dal Consiglio delle Chiese Cristiane<br />
di Milano, al quale aderiscono:<br />
Chiesa Anglicana, Chiesa Cattolica Ambrosiana,<br />
Chiesa Copta Ortodossa d'Egitto,<br />
Chiesa Copta Ortodossa d'Eritrea,<br />
Chiesa Cristiana Protestante (luterana e<br />
riformata), Chiese Evangeliche Battiste,<br />
Chiesa Evangelica Metodista, Chiesa<br />
Evangelica Valdese, Chiesa Ortodossa<br />
del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli,<br />
Chiesa Ortodossa Romena, Chiesa<br />
Ortodossa Russa del Patriarcato di Mosca,<br />
Chiesa Vetero Cattolica dell'Unione<br />
di Utrecht, Esercito della Salvezza.<br />
Il primo appuntamento è stato la sera<br />
di giovedì 18, con l'«Apertura della settimana»<br />
presso la chiesa prepositurale di<br />
s. Stefano a Sesto San Giovanni (zona<br />
pastorale omonima, n. VII); mentre venerdì<br />
19 sono stati «Parola e musica» a<br />
guidare i fedeli nella prepositurale dei<br />
s. Apostoli e Nazaro Maggiore in Milano,<br />
con l'«Incontro ecumenico delle corali<br />
cristiane». Sono seguite varie Celebrazioni<br />
ecumeniche della Parola nelle<br />
diverse chiese, anche distinguendo le<br />
singole zone pastorali in cui è suddivisa<br />
la diocesi. La zona I (Milano) ha il proprio<br />
incontro specifico lunedì 22 alle 21<br />
nella prepositurale di Santa Maria Assunta<br />
in Turro; la stessa data e ora vedrà<br />
chiamati i fedeli di altre tre zone: la<br />
III (Lecco) nella prepositurale di Santa<br />
Maria Nascente ad Erba; ancora la VI<br />
(per la parte più orientale), presso la<br />
parrocchia San Zeno in Treviglio; e ancora<br />
la VII (analoga situazione) nella<br />
prepositurale Santa Maria Assunta di<br />
Cernusco sul Naviglio. Sempre nella zona<br />
VII, ma in particolare per il decanato<br />
di Paderno Dugnano, la celebrazione<br />
ecumenica avverrà martedì 23 alle 21,<br />
nella chiesa dei Santi Nazaro e Celso in<br />
Dugnano, con la presenza di abuna (padre)<br />
Antonio Ava Shvenuti del monastero<br />
Copto Ortodosso d'Egitto «Anba Shenuda»<br />
di Lacchiarella. Mercoledì 24 alle<br />
21 la Chiesa Metodista di via Porro<br />
Lambertenghi a Milano accoglierà chi<br />
vorrà seguire il Culto evangelico, mentre<br />
giovedì 25 alle 18 sarà celebrato il Vespro<br />
ortodosso ancora presso la Chiesa<br />
Ortodossa Romena di Milano. Lo stesso<br />
giorno, altri due momenti di preghiera<br />
per la zona III saranno: alle 18.30 presso<br />
la prepositurale dis.Ambrogio a Merate<br />
(Lc) e alle 20.45 nella prepositurale<br />
San Nicolò di Lecco. Infine, venerdì 26<br />
gennaio a partire dalle ore 21, presso il<br />
Centro «Paolo VI» di Corso Venezia 11 a<br />
Milano, si affronterà il tema «Ospitalità<br />
eucaristica oggi». Saranno presenti: l'Arcivescovo<br />
Giuseppe Chiaretti, Presidente<br />
della Commissione Ecumenismo e dialogo<br />
della Cei; Paolo Ricca, docente presso<br />
la Facoltà Teologica Valdese di Roma;<br />
padre Traian Valdman, Vicario<br />
eparchiale delle Comunità Ortodosse<br />
Romene d'Italia.<br />
Il giorno precedente l'inizio di questa<br />
Settimana, si è celebrata la XII Giornata<br />
dell'Ebraismo. A Milano si è svolto un<br />
incontro con gli interventi del Card.<br />
Carlo Maria Martini, di Padre Francesco<br />
Rossi De Gasperis, docente presso l'Istituto<br />
Biblico di Gerusalemme, e di Giuseppe<br />
Laras, Rabbino capo di Milano.<br />
ALBERTO MANZONI