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L'OSSERVATOREROMANO<br />
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Anno CXLI - N. 9 (42.647) CITTÀ DEL VATICANO Sabato 13 Gennaio 2001<br />
CREDENZIALI Giovanni Paolo II al nuovo Ambasciatore<br />
L'Ordine di Malta continui<br />
a chinarsi sulle ferite dell'uomo<br />
MEDIO ORIENTE Riaperto l'aeroporto di Gaza<br />
Riprendono i colloqui<br />
tra israeliani e palestinesi<br />
TEL AVIV, 12.<br />
Seppur tra numerose difficoltà, ieri<br />
israeliani e palestinesi sono tornati al tavolo<br />
delle trattative. Al termine di una<br />
riunione al valico di Erez durata tutta la<br />
notte, stamani i negoziatori hanno annunciato<br />
che i colloqui proseguiranno<br />
nei prossimi due giorni.<br />
In queste ore si stanno preparando<br />
nuovi incontri ad alto livello che probabilmente<br />
si terranno con la mediazione<br />
degli Stati Uniti. Il Ministro degli esteri<br />
israeliano, Shlomo Ben Ami, che ieri si<br />
trovava nella capitale francese per una<br />
serie di consultazioni, ha annullato tutti<br />
i colloqui in programma, tra i quali uno<br />
con il Segretario di Stato Usa, Madeleine<br />
Albright, ed è rientrato precipitosamente<br />
in patria per quelle che l’ufficio<br />
del Premier Ehud Barak ha definito «urgenti<br />
consultazioni». Fonti governative si<br />
sono espresse con ottimismo circa le<br />
prospettive di importanti sviluppi positivi<br />
nel processo di pace, ma non sono<br />
scese in particolari.<br />
Il Capo della delegazione dell'Autorità<br />
Palestinese (Ap), Yasser Abed Rabbo, ha<br />
sottolineato che le trattative si incentreranno<br />
sulle proposte del Presidente degli<br />
Stati Uniti, Bill Clinton. Nei giorni scorsi<br />
il piano era stato respinto dall'Ap, ma al<br />
momento sembra che il gradimento palestinese<br />
sia aumentato. L'Ap, ha precisato<br />
Rabbo, non ha però intenzione di<br />
accettare una semplice dichiarazione di<br />
principi e intende «arrivare a un accordo<br />
di pace globale e particolareggiato<br />
con garanzie internazionali sulla sua applicazione».<br />
I tempi delle trattative appaiono però<br />
ancora indefiniti. Secondo Ben Ami, infatti,<br />
al momento non si può raggiungere<br />
un accordo definitivo, ma si devono<br />
stabilire i principi per proseguire i negoziati<br />
dopo il 20 gennaio, quando alla Casa<br />
Bianca si insedierà il Presidente eletto,<br />
George W. Bush. «L’obiettivo dei<br />
prossimi incontri — ha dichiarato Dani<br />
Yatom, consigliere per la sicurezza di<br />
Barak — è prima di tutto quello di assicurare<br />
la fine delle violenze, del terrorismo<br />
e della sovversione». Risolte queste<br />
questioni, ha aggiunto, si potrà verificare<br />
se «nell’ultima settimana della presidenza<br />
Clinton sia possibile fare qualcosa<br />
che assicuri in futuro il proseguimento<br />
dei negoziati».<br />
Lo stesso Clinton ha ammesso ieri<br />
che il compito di raggiungere un accordo<br />
di pace fra israeliani e palestinesi ricade<br />
ormai su Bush, ritenendo improbabile<br />
che un'intesa venga firmata durante<br />
l'ultima settimana della sua presidenza.<br />
Il Capo della Casa Bianca ha però sottolineato<br />
come sia «decisamente significativo,<br />
benché ciò sia giunto sei giorni più<br />
tardi di quanto io volessi, che i palestinesi<br />
abbiano accettato in linea di principio<br />
i “parametri”» del piano di pace<br />
americano.<br />
Intanto la tensione rimane tesa nei<br />
Territori, anche se alcuni segnali di distensione<br />
si sono registrati negli ultimi<br />
giorni. Un'importante arteria della Striscia<br />
di Gaza è stata riaperta due giorni<br />
fa, e subito dopo è ripreso il pattugliamento<br />
congiunto di alcune zone da parte<br />
di militari israeliani e agenti dell'Ap.<br />
L'iniziativa era stata sospesa ai primi di<br />
ottobre a seguito delle violenze scoppiate<br />
il 28 settembre, che hanno causato<br />
non meno di trecentosettanta morti.<br />
Israele ha inoltre accettato di ridurre<br />
il blocco totale imposto alle città palestinesi,<br />
che ha provocato gravissime perdite<br />
per l'economia dei Territori impedendo<br />
ai pendolari di recarsi al lavoro. Tel<br />
Aviv ha inoltre concesso il passaggio ai<br />
palestinesi presso quattro valichi di confine<br />
nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.<br />
Stamani, inoltre, le autorità israeliane<br />
hanno ordinato la riapertura dell’aeroporto<br />
di Gaza. Lo ha detto il direttore<br />
dello scalo, Sulaiman Abu Haleeb, precisando<br />
che in giornata partiranno voli<br />
per la Giordania e per l’Egitto, mentre<br />
un aereo è atteso da Amman. Al momento,<br />
ha aggiunto il responsabile,<br />
Israele ha concesso l’autorizzazione a<br />
far funzionare lo scalo solo durante le<br />
ore del giorno. Dall'inizio della rivolta<br />
Israele ha chiuso l’aeroporto di Gaza<br />
quattro volte.<br />
Sul terreno si sono comunque registrati<br />
scontri a fuoco sporadici, in uno<br />
dei quali ad Hebron un palestinese è<br />
stato ucciso dai soldati israeliani. Fonti<br />
militari israeliane hanno inoltre riferito<br />
di combattimenti con militanti palestinesi<br />
al valico di Karni e a Sud di Gaza. In<br />
Cisgiordania, una sparatoria notturna ha<br />
avuto luogo nella zona compresa fra la<br />
cittadina palestinese di al Bireh e il vicino<br />
insediamento ebraico di Psagot. A<br />
Betlemme colpi di arma da fuoco sono<br />
stati esplosi contro un’automobile israeliana<br />
di passaggio.<br />
Polonia: proposta<br />
di legge per restituire<br />
i beni immobili<br />
nazionalizzati<br />
VARSAVIA, 12.<br />
Dieci anni dopo la fine del comunismo<br />
in Polonia, il Sejm (Camera dei deputati)<br />
ha approvato ieri — riferisce<br />
l'«Ansa» — un disegno di legge che prevede<br />
la restituzione agli ex proprietari<br />
del 50 per cento dei beni immobili nazionalizzati<br />
dal regime comunista fra il<br />
1944 e il 1962.<br />
A favore della legge sulla «riprivatizzazione»<br />
si sono pronunciati 225 deputati;<br />
i voti contrari sono stati 189 e le astensioni<br />
cinque.<br />
La proposta di legge, che passa ora al<br />
dibattito e al voto del Senato e al vaglio<br />
del Presidente della Repubblica, stabilisce<br />
la restituzione «in natura ove possibile»<br />
oppure sotto forma di «buoni di riprivatizzazione»<br />
del 50 per cento del valore<br />
del patrimonio agli ex proprietari (o<br />
ai loro eredi diretti), i quali al momento<br />
della espropriazione e fino al 31 dicembre<br />
del 1999 avevano il passaporto polacco.<br />
Secondo le stime, sulla base del provvedimento<br />
dovrebbe essere redistribuita<br />
circa la metà del patrimonio del Tesoro<br />
dello Stato. Non torneranno ai proprietari<br />
di prima né i boschi né i territori<br />
compresi nei parchi nazionali né, infine,<br />
gli edifici considerati importanti per il<br />
patrimonio culturale nazionale.<br />
La legge è stata proposta dal Governo<br />
di centro-destra guidato da Jerzy Buzek<br />
in seguito alle pressioni delle associazioni<br />
degli ex proprietari, tra i quali quelli<br />
di origine ebraica che l’anno scorso hanno<br />
avviato un’azione legale anche presso<br />
un tribunale americano.<br />
JUGOSLAVIA Belgrado invita i ricercati per crimini di guerra a costituirsi al Tpi<br />
Verso la normalizzazione con l'Albania<br />
BELGRADO, 12.<br />
Il Governo della Repubblica Federale<br />
di Jugoslavia si è pronunciato ieri per la<br />
normalizzazione politica con l'Albania,<br />
l'unico Paese balcanico con il quale Belgrado<br />
non ha riallacciato le relazioni diplomatiche.<br />
In un comunicato diffuso<br />
dall'agenzia ufficiale «Tanjug» si legge<br />
che la rottura con l'Albania era avvenuta<br />
«per il sostegno attivo e la partecipazione<br />
di questo Paese all'aggressione<br />
della Nato contro la Jugoslavia, oltre<br />
che per le mire di Tirana sul Kosovo».<br />
La decisione di normalizzare le relazioni<br />
con l'Albania — sottolinea la nota — «è<br />
dovuta alla determinazione del nostro<br />
Paese di risolvere attraverso il dialogo<br />
tutte le questioni bilaterali», ma è stata<br />
adottata «anche in considerazione di segnali<br />
di un atteggiamento nuovo del Governo<br />
di Tirana sulle questioni bilaterali<br />
in sospeso».<br />
Il Governo albanese ha accolto con<br />
soddisfazione la presa di posizione di<br />
Belgrado. «Sulla base di questa notizia<br />
— ha dichiarato poche ore dopo il portavoce<br />
del ministero degli esteri, Sokol<br />
Gjoka — il Governo albanese esprime<br />
ancora una volta la sua disponibilità alla<br />
ripresa dei rapporti diplomatici, sottoli-<br />
«I Membri dell'Ordine continuino a chinarsi sulle ferite dell'uomo<br />
per versarvi l'olio della compassione e il balsamo della<br />
carità». Lo sottolinea Giovanni Paolo II nel discorso al nuovo<br />
Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la<br />
Santa Sede, S.E. il Signor Alberto Leoncini Bartoli, il quale,<br />
nella mattina di venerdì 12 gennaio, ha presentato le Lettere<br />
Credenziali con cui viene accreditato nell'alto ufficio. Il Papa<br />
sottolinea che la fedeltà all'ideale evangelico ed al Successore<br />
di Pietro è costata a numerosi Membri dell'Ordine «non poco<br />
sangue ed adorna ancora oggi di onore il vostro stendardo». Il<br />
Santo Padre evidenzia che l'incontro con il nuovo Ambasciatore<br />
si svolge a pochi giorni dalla chiusura del Grande Giubileo,<br />
che ha visto anche i Membri dell'Ordine «prodigarsi nell'assistere<br />
i pellegrini e nel dispiegare generosamente mezzi ed<br />
energie per venire incontro alle loro necessità». «Desidero,<br />
pertanto, — afferma Giovanni Paolo II — far giungere, per<br />
Suo tramite, ai tanti volontari ed operatori del Sovrano Militare<br />
Ordine di Malta il mio vivo ringraziamento per così premuroso<br />
servizio». Al contempo il Papa sottolinea che «alle aspre<br />
durezze della competizione “senza cuore” e “senza misericordia”,<br />
l'azione dell'Ordine, mai scoraggiata né trattenuta da alcun<br />
impedimento, continui ad essere quella di “Ospitalieri”,<br />
cioè di uomini e donne di fede con un cuore ricco di misericordia,<br />
generosi e intrepidi nella difesa delle ragioni e dei diritti<br />
dei poveri». Il Santo Padre chiede poi all'Ordine di «intensificare»<br />
gli interventi di solidarietà e di condivisione conformi<br />
alla propria missione, considerando il contesto odierno, dove<br />
«i meccanismi impersonali di grandi trasformazioni economiche<br />
e tecnologiche contribuiscono ad arricchire chi ha già dalla<br />
sua le maggiori fortune».<br />
Pagina 5<br />
neando che essa serve agli interessi dei<br />
due Paesi e, più in generale, al rafforzamento<br />
della comprensione, della collaborazione,<br />
della sicurezza e della stabilità»<br />
in tutta la regione balcanica.<br />
Nessuna schiarita, invece, sul versante<br />
dei rapporti interni alla Jugoslavia,<br />
formata — com'è noto — dalle Repubbliche<br />
di Serbia e di Montenegro. Ieri,<br />
infatti, il vice-Premier montenegrino<br />
Dragisa Burzan ha respinto la proposta<br />
di trasformazione della Federazione<br />
avanzata il giorno prima dal Presidente<br />
federale Vojislav Kostunica. «È una piattaforma<br />
— ha dichiarato all'agenzia di<br />
stampa «Montenafax» — che sostanzialmente<br />
ricalca, con poche e marginali<br />
modifiche, la Costituzione del 1992 e<br />
che si è già dimostrata irrealistica e<br />
inaccettabile». Il Governo di Podgorica,<br />
peraltro, non si è ancora pronunciato<br />
ufficialmente, ma le reazioni dei partiti<br />
della maggioranza sono state negative.<br />
Per quanto riguarda la Serbia, la «coalizione<br />
democratica» (Dos) al potere sta<br />
elaborando una propria piattaforma che<br />
sarà resa nota subito dopo la formazione<br />
del nuovo Governo.<br />
La proposta elaborata da Kostunica<br />
— riferisce l'«Ansa» — elimina dalla Co-<br />
Nulla<br />
è più come prima<br />
Piazza San Pietro: 2 gennaio 2000: Il gioioso incontro con i bambini, «festosa avanguardia» dei pellegrini del Grande Giubileo<br />
stituzione federale i controversi emendamenti<br />
accentratori introdotti l'anno<br />
scorso da Slobodan Milosevic, ma è lontana<br />
dalle richieste del Presidente montenegrino<br />
Milo Djukanovic. Quest'ultimo<br />
ha presentato un piano per trasformare<br />
la Federazione in una Unione di due<br />
Stati indipendenti, ciascuno dei quali titolare<br />
di un seggio all'Onu. Alle competenze<br />
dell'Unione sarebbero riservati solo<br />
tre settori relativi alla politica estera,<br />
alla difesa e alla moneta.<br />
Il Ministro federale della giustizia,<br />
Momcjlo Grubac, ha invitato ieri le persone<br />
ricercate dal Tribunale penale internazionale<br />
(Tpi) per i crimini di guerra<br />
e contro l'umanità commessi nella ex<br />
Jugoslavia a presentarsi ai giudici dell'Aja,<br />
seguendo l'esempio dell'ex Presidente<br />
serbo-bosniaca Biljana Plavsic che si è<br />
costituita mercoledì scorso. Tra i ricercati<br />
figurano Slobodan Milosevic e l'ex<br />
leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic.<br />
Ieri la Plavsic è comparsa per la prima<br />
volta davanti alla Corte dell'Aja, che<br />
le ha contestato nove capi d'imputazione,<br />
compreso il genocidio. Per ognuno<br />
di essi la donna si è dichiarata «non colpevole».<br />
“<br />
...Come non ricordare il tono<br />
festoso del primo grande<br />
incontro dedicato ai bambini?<br />
Iniziare con loro, significava<br />
in certo modo rispettare<br />
il monito di Gesù:<br />
«Lasciate che i bambini vengano<br />
a me» (Mc 10, 14).<br />
Significava forse ancor più<br />
ripetere il gesto che egli compì,<br />
quando «pose in mezzo»<br />
un bambino e ne fece<br />
il simbolo stesso<br />
dell'atteggiamento da assumere,<br />
se si vuole entrare nel Regno<br />
di Dio (cfr Mt 18, 2-4).<br />
Così, in un certo senso,<br />
è sulle orme dei bambini<br />
che sono venuti a chiedere<br />
la misericordia giubilare<br />
le più varie categorie di adulti...<br />
Dalla Lettera Apostolica NOVO MILLENNIO INEUNTE<br />
NOSTRE INFORMAZIONI<br />
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza<br />
Reverendissima il Signor Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale<br />
per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale<br />
Italiana.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccellenze<br />
Reverendissime i Monsignori:<br />
— Giuseppe Lazzarotto, Arcivescovo titolare di Numana, Nunzio<br />
Apostolico in Irlanda;<br />
— CarmeloJuanGiaquinta, Arcivescovo di Resistencia (Argentina);<br />
— Jozef Zlatnanský, Vescovo titolare di Montefiascone, Segretario<br />
della Commissione interdicasteriale permanente per la Chiesa in Europa<br />
Orientale.<br />
Chiusura<br />
della Porta Santa<br />
nelle Diocesi italiane<br />
Pagina 7<br />
-<br />
”