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L'OSSERVATOREROMANO<br />

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ViadelPellegrino00120CITTÀDELVATICANO-Segreteria<br />

di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675<br />

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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />

CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

UNICUIQUE SUUM<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

NON PRAEVALEBUNT<br />

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />

VATICANO E ITALIA<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,44 L. 372.000 - : 191,09 L. 186.000 - : 95,54<br />

L'Osservatore della Domenica . — L. 87.000 - : 44,42 L. 43.500 - : 22,21<br />

Cumulativo . . . . . . . . . — L. 441.000 - : 228,27 L. 220.500 - : 114,14<br />

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Quotidiano . . . . . . . . . . — $ 366 —<br />

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Italia L. 3.000 - ; 1,55<br />

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Anno CXLI - N. 9 (42.647) CITTÀ DEL VATICANO Sabato 13 Gennaio 2001<br />

CREDENZIALI Giovanni Paolo II al nuovo Ambasciatore<br />

L'Ordine di Malta continui<br />

a chinarsi sulle ferite dell'uomo<br />

MEDIO ORIENTE Riaperto l'aeroporto di Gaza<br />

Riprendono i colloqui<br />

tra israeliani e palestinesi<br />

TEL AVIV, 12.<br />

Seppur tra numerose difficoltà, ieri<br />

israeliani e palestinesi sono tornati al tavolo<br />

delle trattative. Al termine di una<br />

riunione al valico di Erez durata tutta la<br />

notte, stamani i negoziatori hanno annunciato<br />

che i colloqui proseguiranno<br />

nei prossimi due giorni.<br />

In queste ore si stanno preparando<br />

nuovi incontri ad alto livello che probabilmente<br />

si terranno con la mediazione<br />

degli Stati Uniti. Il Ministro degli esteri<br />

israeliano, Shlomo Ben Ami, che ieri si<br />

trovava nella capitale francese per una<br />

serie di consultazioni, ha annullato tutti<br />

i colloqui in programma, tra i quali uno<br />

con il Segretario di Stato Usa, Madeleine<br />

Albright, ed è rientrato precipitosamente<br />

in patria per quelle che l’ufficio<br />

del Premier Ehud Barak ha definito «urgenti<br />

consultazioni». Fonti governative si<br />

sono espresse con ottimismo circa le<br />

prospettive di importanti sviluppi positivi<br />

nel processo di pace, ma non sono<br />

scese in particolari.<br />

Il Capo della delegazione dell'Autorità<br />

Palestinese (Ap), Yasser Abed Rabbo, ha<br />

sottolineato che le trattative si incentreranno<br />

sulle proposte del Presidente degli<br />

Stati Uniti, Bill Clinton. Nei giorni scorsi<br />

il piano era stato respinto dall'Ap, ma al<br />

momento sembra che il gradimento palestinese<br />

sia aumentato. L'Ap, ha precisato<br />

Rabbo, non ha però intenzione di<br />

accettare una semplice dichiarazione di<br />

principi e intende «arrivare a un accordo<br />

di pace globale e particolareggiato<br />

con garanzie internazionali sulla sua applicazione».<br />

I tempi delle trattative appaiono però<br />

ancora indefiniti. Secondo Ben Ami, infatti,<br />

al momento non si può raggiungere<br />

un accordo definitivo, ma si devono<br />

stabilire i principi per proseguire i negoziati<br />

dopo il 20 gennaio, quando alla Casa<br />

Bianca si insedierà il Presidente eletto,<br />

George W. Bush. «L’obiettivo dei<br />

prossimi incontri — ha dichiarato Dani<br />

Yatom, consigliere per la sicurezza di<br />

Barak — è prima di tutto quello di assicurare<br />

la fine delle violenze, del terrorismo<br />

e della sovversione». Risolte queste<br />

questioni, ha aggiunto, si potrà verificare<br />

se «nell’ultima settimana della presidenza<br />

Clinton sia possibile fare qualcosa<br />

che assicuri in futuro il proseguimento<br />

dei negoziati».<br />

Lo stesso Clinton ha ammesso ieri<br />

che il compito di raggiungere un accordo<br />

di pace fra israeliani e palestinesi ricade<br />

ormai su Bush, ritenendo improbabile<br />

che un'intesa venga firmata durante<br />

l'ultima settimana della sua presidenza.<br />

Il Capo della Casa Bianca ha però sottolineato<br />

come sia «decisamente significativo,<br />

benché ciò sia giunto sei giorni più<br />

tardi di quanto io volessi, che i palestinesi<br />

abbiano accettato in linea di principio<br />

i “parametri”» del piano di pace<br />

americano.<br />

Intanto la tensione rimane tesa nei<br />

Territori, anche se alcuni segnali di distensione<br />

si sono registrati negli ultimi<br />

giorni. Un'importante arteria della Striscia<br />

di Gaza è stata riaperta due giorni<br />

fa, e subito dopo è ripreso il pattugliamento<br />

congiunto di alcune zone da parte<br />

di militari israeliani e agenti dell'Ap.<br />

L'iniziativa era stata sospesa ai primi di<br />

ottobre a seguito delle violenze scoppiate<br />

il 28 settembre, che hanno causato<br />

non meno di trecentosettanta morti.<br />

Israele ha inoltre accettato di ridurre<br />

il blocco totale imposto alle città palestinesi,<br />

che ha provocato gravissime perdite<br />

per l'economia dei Territori impedendo<br />

ai pendolari di recarsi al lavoro. Tel<br />

Aviv ha inoltre concesso il passaggio ai<br />

palestinesi presso quattro valichi di confine<br />

nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.<br />

Stamani, inoltre, le autorità israeliane<br />

hanno ordinato la riapertura dell’aeroporto<br />

di Gaza. Lo ha detto il direttore<br />

dello scalo, Sulaiman Abu Haleeb, precisando<br />

che in giornata partiranno voli<br />

per la Giordania e per l’Egitto, mentre<br />

un aereo è atteso da Amman. Al momento,<br />

ha aggiunto il responsabile,<br />

Israele ha concesso l’autorizzazione a<br />

far funzionare lo scalo solo durante le<br />

ore del giorno. Dall'inizio della rivolta<br />

Israele ha chiuso l’aeroporto di Gaza<br />

quattro volte.<br />

Sul terreno si sono comunque registrati<br />

scontri a fuoco sporadici, in uno<br />

dei quali ad Hebron un palestinese è<br />

stato ucciso dai soldati israeliani. Fonti<br />

militari israeliane hanno inoltre riferito<br />

di combattimenti con militanti palestinesi<br />

al valico di Karni e a Sud di Gaza. In<br />

Cisgiordania, una sparatoria notturna ha<br />

avuto luogo nella zona compresa fra la<br />

cittadina palestinese di al Bireh e il vicino<br />

insediamento ebraico di Psagot. A<br />

Betlemme colpi di arma da fuoco sono<br />

stati esplosi contro un’automobile israeliana<br />

di passaggio.<br />

Polonia: proposta<br />

di legge per restituire<br />

i beni immobili<br />

nazionalizzati<br />

VARSAVIA, 12.<br />

Dieci anni dopo la fine del comunismo<br />

in Polonia, il Sejm (Camera dei deputati)<br />

ha approvato ieri — riferisce<br />

l'«Ansa» — un disegno di legge che prevede<br />

la restituzione agli ex proprietari<br />

del 50 per cento dei beni immobili nazionalizzati<br />

dal regime comunista fra il<br />

1944 e il 1962.<br />

A favore della legge sulla «riprivatizzazione»<br />

si sono pronunciati 225 deputati;<br />

i voti contrari sono stati 189 e le astensioni<br />

cinque.<br />

La proposta di legge, che passa ora al<br />

dibattito e al voto del Senato e al vaglio<br />

del Presidente della Repubblica, stabilisce<br />

la restituzione «in natura ove possibile»<br />

oppure sotto forma di «buoni di riprivatizzazione»<br />

del 50 per cento del valore<br />

del patrimonio agli ex proprietari (o<br />

ai loro eredi diretti), i quali al momento<br />

della espropriazione e fino al 31 dicembre<br />

del 1999 avevano il passaporto polacco.<br />

Secondo le stime, sulla base del provvedimento<br />

dovrebbe essere redistribuita<br />

circa la metà del patrimonio del Tesoro<br />

dello Stato. Non torneranno ai proprietari<br />

di prima né i boschi né i territori<br />

compresi nei parchi nazionali né, infine,<br />

gli edifici considerati importanti per il<br />

patrimonio culturale nazionale.<br />

La legge è stata proposta dal Governo<br />

di centro-destra guidato da Jerzy Buzek<br />

in seguito alle pressioni delle associazioni<br />

degli ex proprietari, tra i quali quelli<br />

di origine ebraica che l’anno scorso hanno<br />

avviato un’azione legale anche presso<br />

un tribunale americano.<br />

JUGOSLAVIA Belgrado invita i ricercati per crimini di guerra a costituirsi al Tpi<br />

Verso la normalizzazione con l'Albania<br />

BELGRADO, 12.<br />

Il Governo della Repubblica Federale<br />

di Jugoslavia si è pronunciato ieri per la<br />

normalizzazione politica con l'Albania,<br />

l'unico Paese balcanico con il quale Belgrado<br />

non ha riallacciato le relazioni diplomatiche.<br />

In un comunicato diffuso<br />

dall'agenzia ufficiale «Tanjug» si legge<br />

che la rottura con l'Albania era avvenuta<br />

«per il sostegno attivo e la partecipazione<br />

di questo Paese all'aggressione<br />

della Nato contro la Jugoslavia, oltre<br />

che per le mire di Tirana sul Kosovo».<br />

La decisione di normalizzare le relazioni<br />

con l'Albania — sottolinea la nota — «è<br />

dovuta alla determinazione del nostro<br />

Paese di risolvere attraverso il dialogo<br />

tutte le questioni bilaterali», ma è stata<br />

adottata «anche in considerazione di segnali<br />

di un atteggiamento nuovo del Governo<br />

di Tirana sulle questioni bilaterali<br />

in sospeso».<br />

Il Governo albanese ha accolto con<br />

soddisfazione la presa di posizione di<br />

Belgrado. «Sulla base di questa notizia<br />

— ha dichiarato poche ore dopo il portavoce<br />

del ministero degli esteri, Sokol<br />

Gjoka — il Governo albanese esprime<br />

ancora una volta la sua disponibilità alla<br />

ripresa dei rapporti diplomatici, sottoli-<br />

«I Membri dell'Ordine continuino a chinarsi sulle ferite dell'uomo<br />

per versarvi l'olio della compassione e il balsamo della<br />

carità». Lo sottolinea Giovanni Paolo II nel discorso al nuovo<br />

Ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta presso la<br />

Santa Sede, S.E. il Signor Alberto Leoncini Bartoli, il quale,<br />

nella mattina di venerdì 12 gennaio, ha presentato le Lettere<br />

Credenziali con cui viene accreditato nell'alto ufficio. Il Papa<br />

sottolinea che la fedeltà all'ideale evangelico ed al Successore<br />

di Pietro è costata a numerosi Membri dell'Ordine «non poco<br />

sangue ed adorna ancora oggi di onore il vostro stendardo». Il<br />

Santo Padre evidenzia che l'incontro con il nuovo Ambasciatore<br />

si svolge a pochi giorni dalla chiusura del Grande Giubileo,<br />

che ha visto anche i Membri dell'Ordine «prodigarsi nell'assistere<br />

i pellegrini e nel dispiegare generosamente mezzi ed<br />

energie per venire incontro alle loro necessità». «Desidero,<br />

pertanto, — afferma Giovanni Paolo II — far giungere, per<br />

Suo tramite, ai tanti volontari ed operatori del Sovrano Militare<br />

Ordine di Malta il mio vivo ringraziamento per così premuroso<br />

servizio». Al contempo il Papa sottolinea che «alle aspre<br />

durezze della competizione “senza cuore” e “senza misericordia”,<br />

l'azione dell'Ordine, mai scoraggiata né trattenuta da alcun<br />

impedimento, continui ad essere quella di “Ospitalieri”,<br />

cioè di uomini e donne di fede con un cuore ricco di misericordia,<br />

generosi e intrepidi nella difesa delle ragioni e dei diritti<br />

dei poveri». Il Santo Padre chiede poi all'Ordine di «intensificare»<br />

gli interventi di solidarietà e di condivisione conformi<br />

alla propria missione, considerando il contesto odierno, dove<br />

«i meccanismi impersonali di grandi trasformazioni economiche<br />

e tecnologiche contribuiscono ad arricchire chi ha già dalla<br />

sua le maggiori fortune».<br />

Pagina 5<br />

neando che essa serve agli interessi dei<br />

due Paesi e, più in generale, al rafforzamento<br />

della comprensione, della collaborazione,<br />

della sicurezza e della stabilità»<br />

in tutta la regione balcanica.<br />

Nessuna schiarita, invece, sul versante<br />

dei rapporti interni alla Jugoslavia,<br />

formata — com'è noto — dalle Repubbliche<br />

di Serbia e di Montenegro. Ieri,<br />

infatti, il vice-Premier montenegrino<br />

Dragisa Burzan ha respinto la proposta<br />

di trasformazione della Federazione<br />

avanzata il giorno prima dal Presidente<br />

federale Vojislav Kostunica. «È una piattaforma<br />

— ha dichiarato all'agenzia di<br />

stampa «Montenafax» — che sostanzialmente<br />

ricalca, con poche e marginali<br />

modifiche, la Costituzione del 1992 e<br />

che si è già dimostrata irrealistica e<br />

inaccettabile». Il Governo di Podgorica,<br />

peraltro, non si è ancora pronunciato<br />

ufficialmente, ma le reazioni dei partiti<br />

della maggioranza sono state negative.<br />

Per quanto riguarda la Serbia, la «coalizione<br />

democratica» (Dos) al potere sta<br />

elaborando una propria piattaforma che<br />

sarà resa nota subito dopo la formazione<br />

del nuovo Governo.<br />

La proposta elaborata da Kostunica<br />

— riferisce l'«Ansa» — elimina dalla Co-<br />

Nulla<br />

è più come prima<br />

Piazza San Pietro: 2 gennaio 2000: Il gioioso incontro con i bambini, «festosa avanguardia» dei pellegrini del Grande Giubileo<br />

stituzione federale i controversi emendamenti<br />

accentratori introdotti l'anno<br />

scorso da Slobodan Milosevic, ma è lontana<br />

dalle richieste del Presidente montenegrino<br />

Milo Djukanovic. Quest'ultimo<br />

ha presentato un piano per trasformare<br />

la Federazione in una Unione di due<br />

Stati indipendenti, ciascuno dei quali titolare<br />

di un seggio all'Onu. Alle competenze<br />

dell'Unione sarebbero riservati solo<br />

tre settori relativi alla politica estera,<br />

alla difesa e alla moneta.<br />

Il Ministro federale della giustizia,<br />

Momcjlo Grubac, ha invitato ieri le persone<br />

ricercate dal Tribunale penale internazionale<br />

(Tpi) per i crimini di guerra<br />

e contro l'umanità commessi nella ex<br />

Jugoslavia a presentarsi ai giudici dell'Aja,<br />

seguendo l'esempio dell'ex Presidente<br />

serbo-bosniaca Biljana Plavsic che si è<br />

costituita mercoledì scorso. Tra i ricercati<br />

figurano Slobodan Milosevic e l'ex<br />

leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic.<br />

Ieri la Plavsic è comparsa per la prima<br />

volta davanti alla Corte dell'Aja, che<br />

le ha contestato nove capi d'imputazione,<br />

compreso il genocidio. Per ognuno<br />

di essi la donna si è dichiarata «non colpevole».<br />

“<br />

...Come non ricordare il tono<br />

festoso del primo grande<br />

incontro dedicato ai bambini?<br />

Iniziare con loro, significava<br />

in certo modo rispettare<br />

il monito di Gesù:<br />

«Lasciate che i bambini vengano<br />

a me» (Mc 10, 14).<br />

Significava forse ancor più<br />

ripetere il gesto che egli compì,<br />

quando «pose in mezzo»<br />

un bambino e ne fece<br />

il simbolo stesso<br />

dell'atteggiamento da assumere,<br />

se si vuole entrare nel Regno<br />

di Dio (cfr Mt 18, 2-4).<br />

Così, in un certo senso,<br />

è sulle orme dei bambini<br />

che sono venuti a chiedere<br />

la misericordia giubilare<br />

le più varie categorie di adulti...<br />

Dalla Lettera Apostolica NOVO MILLENNIO INEUNTE<br />

NOSTRE INFORMAZIONI<br />

Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza Sua Eminenza<br />

Reverendissima il Signor Cardinale Camillo Ruini, Suo Vicario Generale<br />

per la Diocesi di Roma e Presidente della Conferenza Episcopale<br />

Italiana.<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha ricevuto questa mattina in udienza le Loro Eccellenze<br />

Reverendissime i Monsignori:<br />

— Giuseppe Lazzarotto, Arcivescovo titolare di Numana, Nunzio<br />

Apostolico in Irlanda;<br />

— CarmeloJuanGiaquinta, Arcivescovo di Resistencia (Argentina);<br />

— Jozef Zlatnanský, Vescovo titolare di Montefiascone, Segretario<br />

della Commissione interdicasteriale permanente per la Chiesa in Europa<br />

Orientale.<br />

Chiusura<br />

della Porta Santa<br />

nelle Diocesi italiane<br />

Pagina 7<br />

-<br />

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