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DAL MONDO<br />
PAGINA<br />
2 .<br />
JUGOSLAVIA Attentato in Montenegro<br />
Il Ministro degli esteri<br />
in missione alla Nato<br />
BRUXELLES, 9.<br />
Il Ministro degli esteri jugoslavo, Goran<br />
Svilanovic, compie domani una visita<br />
ufficiale al Quartier generale della Nato<br />
a Bruxelles. Lo ha annunciato ieri un<br />
comunicato dell’Alleanza atlantica secondo<br />
il quale Svilanovic avrà un incontro<br />
il Segretario generale della nato,<br />
George Robertson.<br />
Dal canto suo, la Russia resta preoccupata<br />
per la situazione in Kosovo, ma<br />
non vuole ritirarsi dalla Forza di pace<br />
internazionale «Kfor» e, soprattutto, intende<br />
continuare a collaborare con la<br />
Pechino finanzierà<br />
una linea ferroviaria<br />
tra Turchia e Georgia<br />
ANKARA, 9.<br />
La Cina si è detta ieri pronta a<br />
finanziare la linea ferroviaria fra<br />
Kars (Turchia orientale) e Tbilisi<br />
(capitale della Repubblica ex sovietica<br />
della Georgia), l’anello<br />
mancante per la costruzione della<br />
nuova «Via della Seta» che collegherà<br />
Pechino a Londra attraverso<br />
l’Asia Centrale, l’Iran e Istanbul.<br />
La disponibilità cinese è stata<br />
annunciata dal Ministro degli esteri<br />
turco, Ismail Cem, e dal suo<br />
collega, Tang Jaxuan, che hanno<br />
firmato ad Ankara un «piano di<br />
azione» per lo sviluppo delle relazioni<br />
bilaterali.<br />
Il tratto Kars-Tbilisi si collegherà<br />
a Baku (capitale dell'Azerbaigian)<br />
e da qui al tratto Teheran<br />
(capitale dell'Iran)-Mashad-Tezden<br />
(Turkmenistan), inaugurato dal<br />
Presidente iraniano, Hashemi Rafsanjani,<br />
nel 1996. Ciò completerebbe<br />
il vecchio collegamento con<br />
l’Asia Centrale per proseguire<br />
quindi fino a Pechino, avvicinando<br />
Iran e Cina all’Occidente.<br />
Dopo essere arrivata ad Istanbul,<br />
la ferrovia raggiungerà Bulgaria,<br />
Jugoslavia, Bosnia ed Erzegovina,<br />
Albania e quindi Italia, Spagna,<br />
Francia e Inghilterra. Ankara<br />
vede nella riapertura della «Via<br />
della Seta», il leggendario collegamento<br />
commerciale fra Est e Ovest,<br />
uno strumento per espandersi<br />
verso i ricchi mercati orientali ma<br />
soprattutto per rafforzare la propria<br />
influenza in Asia Centrale liberando<br />
le ex Repubbliche sovietiche<br />
dal monopolio politico ed<br />
economico con Mosca ma anche<br />
dalla minaccia dell’estremismo<br />
islamico.<br />
Il Capo della diplomazia di Pechino<br />
ha detto, citato dall’agenzia<br />
«Anadolu» che «Turchia e Cina<br />
costruiranno la «Via della Seta»<br />
del XXI secolo e questa sarà più<br />
«luminosa» di quella che fu. Tang<br />
è stato ricevuto dal Presidente della<br />
Turchia, Ahmet Necdet Sezer,<br />
e successivamente si è incontrato<br />
con il Premier, Bulent Ecevit.<br />
MARIO AGNES<br />
Direttore responsabile<br />
TIPOGRAFIA VATICANA<br />
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«L'OSSERVATORE ROMANO»<br />
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missione civile dell’Onu per affrontare i<br />
problemi della regione. Lo ha detto ieri<br />
il Ministro degli esteri russo, Igor Ivanov,<br />
citato dall’agenzia «Interfax».<br />
Ivanov ne ha parlato a margine di un<br />
incontro con il nuovo Capo della missioneOnu<br />
in Kosovo, il danese Hens Haekkerup,<br />
giunto in visita a Mosca a pochi<br />
giorni dal suo insediamento, il 15 gennaio<br />
prossimo, in sostituzione del francese<br />
Bernard Kouchner, con il quale<br />
Mosca ha avuto rapporti non sempre facili.<br />
Il Capo della diplomazia russa ha<br />
sottolineato in particolare come Mosca<br />
consideri fondamentale il rispetto della<br />
risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza<br />
dell’Onu, che garantisce l’integrità<br />
territoriale della Jugoslavia e in teoria<br />
chiude la porta all’ipotesi di indipendenza<br />
del Kosovo. La Russia schiera attualmente<br />
3.000 paracadutisti all’interno<br />
della Kfor. Tuttavia negli ultimi mesi<br />
non ha mancato di criticare l’atteggiamento<br />
dei contingenti alleati occidentali,<br />
lamentando la mancata difesa delle comunità<br />
serbe minacciate dalle milizie indipendentiste<br />
albanesi.<br />
Nel frattempo, Darko Raspopovic, alto<br />
funzionario dei servizi di sicurezza<br />
del Montenegro, è stato ucciso ieri pomeriggio<br />
nel centro di Podgorica da alcuni<br />
sicari, due secondo testimoni locali.<br />
Fonti della polizia hanno detto all’agenzia<br />
«Ansa» che Raspopovic era già stato<br />
due anni fa nel mirino dei killer, che<br />
avevano messo una bomba sulla sua automobile.<br />
Non è chiaro al momento se<br />
dietro l’attentato vi siano motivi politici<br />
o la mano della criminalità organizzata.<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Mercoledì 10 Gennaio 2001<br />
BUJUMBURA — Con una corsa ciclistica,<br />
organizzata il giorno dell'Epifania nei<br />
quartieri settentrionali di Bujumbura, si<br />
sono concluse — riferisce la Misna (agenzia<br />
internazionale delle congregazioni<br />
missionarie) — le attività promosse dal<br />
«Centre jeunes Kamenge» (Cjk) in occasione<br />
delle feste di Natale e di fine anno.<br />
La gara è stata disputata da 83 ragazzi e<br />
seguita da moltissimi fra appassionati e<br />
curiosi. I primi trenta classificati sono stati<br />
tutti premiati grazie ai trofei messi in pa-<br />
Tempesta<br />
di neve<br />
nel Nord<br />
della Cina<br />
Burundi: attività sportive e spettacoli per la pace<br />
lio dalla Nunziatura Apostolica in Burundi<br />
e dal Cjk. Per le recenti festività, il Centre<br />
aveva organizzato molteplici attività di<br />
animazione, ma anche di promozione della<br />
pace e della riconciliazione nazionale<br />
in un Paese straziato dalla guerra civile.<br />
nelle diverse manifestazioni sono state<br />
coinvolte circa trentamila persone. Tra le<br />
altre attività è stata allestita la «Ronde de<br />
paix», uno spettacolo tenuto in cinque di-<br />
verse zone della capitale burundese. Ci<br />
sono state anche due mattinate di raccolta<br />
del sangue per la Croce Rossa e una veglia<br />
di preghiera interconfessionale per la<br />
pace, alla quale hanno partecipato cristiani<br />
e musulmani.<br />
Il Cjk, organizzatore del programma, è<br />
stato fondato dai Missionari Saveriani e<br />
porta avanti un'azione educativa orientata<br />
ai valori del Vangelo. Il «Centre» è aperto<br />
UE Incontro ad Hannover tra Persson e Schroeder<br />
Prime iniziative<br />
della presidenza svedese<br />
Bielorussia:<br />
domata una rivolta<br />
in carcere minorile<br />
MUCCA PAZZA I manifestanti chiedono sgravi fiscali per le enormi perdite subite<br />
Circolazione bloccata intorno a Parigi<br />
per la protesta degli allevatori di bovini<br />
PARIGI, 9.<br />
Gravissimi disagi per la circolazione si<br />
sono registrati ieri intorno a Parigi e in<br />
altre città francesi per i blocchi stradali<br />
organizzati da centinaia di allevatori che<br />
protestano per il mancato aiuto del Governo<br />
dopo le perdite registrate a seguito<br />
dell'allarme «mucca pazza». I dimostranti<br />
chiedono la sospensione per sei<br />
mesi dagli oneri sociali e dalle imposte<br />
professionali per industriali e commercianti<br />
del settore.<br />
Per tutta la mattinata centinaia di camion<br />
hanno bloccato la circolazione attorno<br />
alla capitale, nella regione del Rodano,<br />
sulla autostrada A6 che porta al<br />
Sud e in Italia, e in Gironda, nei pressi<br />
di Bordeaux. Soltanto per dimostrare il<br />
proprio «senso di responsabilità», i sindacati<br />
hanno deciso nel pomeriggio di<br />
togliere i blocchi. Lo abbiamo fatto<br />
«perché gli automobilisti non diventino<br />
ostaggio dell’immobilismo dei pubblici<br />
poteri», hanno spiegato gli organizzatori<br />
soddisfatti per l’adesione dei lavoratori<br />
alla protesta.<br />
A manifestare c’erano industriali,<br />
commercianti, responsabili della vendita<br />
di carni all’ingrosso, tutti uniti per un<br />
«ultimo avvertimento» prima della ventilata<br />
chiusura di tutti i mattatoi di Francia.<br />
È la prima volta che tutte le realtà<br />
del settore scendono in piazza una a<br />
fianco dell’altra per una manifestazione<br />
di questa portata. Sono stati quasi seicento<br />
i camion e oltre un migliaio le<br />
persone che si sono schierate sulle autostrade<br />
impedendo la circolazione.<br />
Oltre agli sgravi fiscali i manifestanti,<br />
«G-10» Gli esperti riuniti a Basilea hanno però affermato che non c'è nessun timore di recessione<br />
L'economia mondiale rallenterà nel 2001<br />
BASILEA, 9.<br />
Nessun timore di recessione per gli<br />
Stati Uniti, né per il resto del mondo e<br />
tanto meno per Eurolandia. L’economia<br />
mondiale, in particolare quella Usa, sta<br />
certamente rallentando, ma non è «niente<br />
di tragico» e si tratterà di una fase<br />
temporanea, destinata a durare solo nella<br />
prima metà di quest’anno per poi ricomporsi<br />
in una crescita moderata ma<br />
«più sostenibile». Quello elaborato ieri a<br />
Basilea dai Governatori del «G-10» con il<br />
Direttore generale del Fondo Monetario<br />
Internazionale (Fmi), Horst Koelher<br />
(che partecipa alle riunioni del «G-10»<br />
ogni 6 mesi) è un quadro della congiuntura<br />
internazionale che non nasconde i<br />
problemi, ma che certo sembra ridimensionare<br />
l’inquietudine sulle prospettive<br />
dell’economia globale anche alla luce<br />
del reale stato di salute degli Stati Uniti.<br />
Se però la situazione dovesse peggiorare,<br />
forti anche del raffreddamento dei<br />
prezzi del petrolio e dei mercati finanziari,<br />
ci può essere, secondo il «G-10»,<br />
«spazio di manovra» per intervenire.<br />
Grande protagonista del meeting di ieri,<br />
l’America. «Anche se ci sono preoccupazioni<br />
per gli effetti del rallentamento<br />
dell’economia Usa nel breve periodo<br />
— ha spiegato Eddie George, Governa-<br />
PECHINO, 9.<br />
Una devastante tempesta di neve e<br />
sabbia ha colpito il Nord della Cina, uccidendo<br />
23 persone e isolando migliaia<br />
di persone che rischiano di morire di fame.<br />
Lo hanno detto ieri le autorità cinesi,<br />
aggiungendo che si contano anche<br />
quattro dispersi e che il numero delle<br />
vittime è sicuramente destinato a salire.<br />
La perturbazione ha investito la regione<br />
già nei primi giorni di gennaio, con<br />
forti nevicate che ieri hanno anche semiparalizzato<br />
l’aeroporto di Pechino. La<br />
penuria di carburante ha inoltre reso<br />
difficili le comunicazioni e gli approvvigionamenti<br />
in molte zone, prima di tutto<br />
in Mongolia e particolare in una larga<br />
fascia a Nord-Ovest di Pechino, Xinlin<br />
Gol Meng — dove 120.000 dei 900.000<br />
abitanti avevano bisogno di cibo.<br />
Le autorità della città di Chifeng hanno<br />
detto — come riferisce l'agenzia internazionale<br />
«Reuter» — che la nevicata,<br />
un misto di sabbia e ghiaccio, è la<br />
peggiore degli ultimi 20 anni. La visibilità<br />
è scarsissima. La televisione cinese ha<br />
mostrato file di macchine fuori carreggiata<br />
in Mongolia, mentre i bulldozer<br />
cercavano di liberare la strada dalla neve.<br />
Una casa era totalmente seppellita<br />
sotto il manto bianco, e si accedeva alla<br />
porta d’ingresso attraverso una galleria<br />
scavata dagli abitanti stessi. Soltanto le<br />
strade nazionali sono state rese praticabili<br />
in queste ore dai mezzi messi a disposizione<br />
dalle autorità, quelle provinciali<br />
sono chiuse al traffico.<br />
che rappresentano circa 3.000 imprese,<br />
chiedono anche deroghe all’applicazione<br />
della legge sulle «35 ore» e un sostegno<br />
finanziario per compensare il costo dei<br />
test per individuare l’Encefalopatia<br />
spongiforme bovina (Bse). Finora, su un<br />
costo totale di cinquecento franchi,<br />
quattrocento restano a carico dei mattatoi<br />
e cento sono rimborsati dall’Unione<br />
europea. «Chiediamo alla Francia di assumersi<br />
la responsabilità dei suoi impegni<br />
in materia di sicurezza alimentare,<br />
perché la sicurezza ha un costo», ha<br />
detto Nicolas Douzain, direttore della<br />
Federazione nazionale dell’industria e<br />
tore della Banca d’Inghilterra e Presidente<br />
di turno del “G-10” — il consenso<br />
al tavolo è che sia eccessivo parlare di<br />
recessione»: se la situazione dovesse<br />
peggiorare, ha assicurato però, «ci sono<br />
spazi di manovra».<br />
George ha sottolineato che il recente<br />
taglio dei tassi da parte della Federal<br />
Reserve (Fed), e la «sua politica monetaria<br />
aggressiva è stata ben accolta» da<br />
tutti i Governatori che l’hanno ritenuta<br />
una mossa appropriata. Per gli Stati<br />
Uniti c’è un evidente rallentamento, ma<br />
si tratta comunque di una decelerazione<br />
da livelli che, attorno al 5,5-6 per cento,<br />
«erano chiaramente insostenibili».<br />
Ora, secondo George, è importante<br />
distinguere tra il breve periodo (primo e<br />
secondo trimestre di quest’anno), che<br />
potrà essere caratterizzato da «scossoni»,<br />
ed il medio termine durante il quale<br />
invece l’economia statunitense raggiungerà<br />
tassi di crescita più sostenibili rispetto<br />
al passato. Il «G-10» prevede per<br />
gli Usa nel 2001, una crescita fra il 2 ed<br />
il 3 per cento: «un rallentamento, certo,<br />
ma — ha precisato George — non è un<br />
disastro e non è appropriato definirla recessione».<br />
L’atterraggio quindi, potrà<br />
«passare attraverso turbolenze prima»,<br />
BERLINO, 9.<br />
Il Cancelliere tedesco Gerhard<br />
Schroeder e il Primo Ministro svedese,<br />
Goeran Persson, si sono incontrati ieri<br />
ad Hannover per discutere della politica<br />
che Stoccolma ha intenzione di portare<br />
avanti nel suo semestre di presidenza<br />
dell'Unione Europa, cominciato il 1°<br />
gennaio.<br />
«Riponiamo grandi speranze nella presidenza<br />
svedese e siamo pienamente<br />
d’accordo con il programma che essa si<br />
è data», ha dichiarato Schroeder dopo il<br />
colloquio con Persson. Entrambi i Paesi,<br />
ha sottolineato il Cancelliere, vogliono<br />
MOSCA, 9.<br />
I reparti speciali della polizia<br />
bielorussa sono riusciti a domare<br />
ieri, dopo 12 ore di disordini,<br />
la rivolta scoppiata nella notte<br />
nel carcere minorile di Vitebsk,<br />
una delle maggiori città della Repubblica<br />
ex sovietica della Bielorussia.<br />
Ne dà notizia l’agenzia di stampa<br />
russa «Interfax», precisando<br />
che durante gli scontri alcuni poliziotti<br />
sono stati feriti e quattro di<br />
loro sono finiti in ospedale.<br />
Una delle strade che conduce a Parigi bloccata dalla protesta degli allevatori<br />
del commercio all’ingrosso di carni.<br />
«Nelle imprese più grandi — ha aggiunto<br />
— il 10 per cento del personale è in<br />
cassa integrazione perché l’attività è calata<br />
fra il 20 e l’80 per cento».<br />
Intanto altri due casi di Bse sono stati<br />
rilevati in Germania, dove sale così a<br />
nove in totale il numero dei bovini colpiti<br />
dalla sindrome. I due animali malati<br />
erano sotto osservazione in Baviera, nel<br />
Sud, e in Schleswig-Holstein, nel Nord.<br />
Analisi sono in corso su altri tre bovini<br />
sospettati anch’essi di essere infetti e<br />
provenienti da allevamenti di Baviera,<br />
Bassa Sassonia e Meclemburgo.<br />
ma poi, ha assicurato, «dopo il secondo<br />
trimestre sarà morbido».<br />
E se comunque il ridimensionamento<br />
dovesse «durare più a lungo ed essere<br />
più forte», ha assicurato il Governatore<br />
della Banca d'Inghilterra, «c’è spazio di<br />
manovra per contrastarlo», anche a<br />
fronte delle minori pressioni inflazionistiche.<br />
Posizione, questa, sulla quale si è<br />
dimostrato più cauto il Governatore della<br />
Banca d’Italia, Antonio Fazio, secondo<br />
il quale per poter fare una valutazione<br />
in questo senso «bisogna attendere le<br />
previsioni del Fondo Monetario».<br />
Al sicuro sembra anche Eurolandia.<br />
Neanche il «pool» dei 12 sarà infatti indenne<br />
dal raffreddamento dell’economia<br />
ma, ha assicurato George, si tratterà di<br />
un «rallentamento contenuto e di breve<br />
periodo, mentre se si guarda oltre la prima<br />
metà di quest’anno, si arriverà ad<br />
una crescita moderata e sostenibile nel<br />
medio termine». La prospettiva per Eurolandia,<br />
ha sottolineato il Direttore della<br />
Banca d'Inghilterra, è quindi di una<br />
crescita di circa il 3 per cento nel 2001 a<br />
fronte del 3,25-3,50 per cento lo scorso<br />
anno. E sempre quanto all’Eurozona,<br />
George ha assicurato che ha una «esposizione<br />
relativamente limitata all’economia<br />
statunitense» e gode di «sviluppi fa-<br />
rapidamente attuare il processo di allargamento<br />
dell’Unione e dare nuovo impulso<br />
alla «strategia verso la Russia dell’Ue».<br />
Fra gli obbiettivi menzionati figurano<br />
anche quello di portare l’Europa<br />
«al comando» nel settore informazione,<br />
comunicazione e biotecnologie, e quello<br />
della lotta alla disoccupazione ha aggiunto<br />
Schroeder, sottolineando che<br />
Berlino appoggia anche il proposito della<br />
presidenza svedese di porre l’accento<br />
sulle questioni ecologiche.<br />
Da parte sua Persson ha dichiarato di<br />
essere stato messo al corrente da<br />
Schroeder dei risultati del suo incontro<br />
lo scorso fine settimana a Mosca con il<br />
Presidente russo, Vladimir Putin, e di<br />
avere discusso degli sviluppi della situazione<br />
in Medio Oriente.<br />
La Svezia, ha aggiunto l’Ambasciatore<br />
in Italia, Goran Berg, intende favorire<br />
«misure attive» per assicurare che l’introduzione<br />
della nuova moneta europea<br />
avvenga senza ritardi. Pur non prendendo<br />
parte alla moneta unica e non prevedendo<br />
per ora un ingresso, ha aggiunto<br />
Berg, Stoccolma ha come suo obbiettivo<br />
quello di «servire gli interessi dell’Unione<br />
Europea nel suo insieme» e ritiene<br />
«vitale» per la Svezia stessa e per la crescita<br />
dell’intera Ue un successo pieno<br />
dell’euro. «Tre aree rivestono per la presidenza<br />
svedese un'importanza prioritaria:<br />
l’allargamento, l’occupazione e<br />
l’ambiente», ha sottolineato ancora<br />
Berg. «Questo non significa che noi non<br />
perseguiremo altri obbiettivi — ha aggiunto<br />
— ma vogliamo che quei tre temi<br />
caratterizzino la nostra presidenza».<br />
Francia: allarme<br />
per l'aumento<br />
della criminalità<br />
a Nizza<br />
PARIGI, 9.<br />
Allarme criminalità a Nizza: scippi,<br />
furti e rapine imperversano a tutto spiano.<br />
La capitale della Costa Azzurra è diventata<br />
una delle più insicure città di<br />
Francia. Il 2000 è stato per Nizza un anno<br />
nero: secondo statistiche appena rese<br />
note i casi di «piccola e media delinquenza»<br />
sono aumentati del 18 per cento.<br />
Il rischio malvivenza è cresciuto soprattutto<br />
al centro e nelle periferie Est e<br />
Ovest. «C’è di che inquietarsi — ha<br />
commentato il sindaco della città, il senatore<br />
gollista Jacques Peyrat — davanti<br />
ad un’esplosione di delinquenza da parte<br />
di una gioventù senza più punti di riferimento.<br />
I poliziotti, a cui si chiedono<br />
compiti sempre maggiori e più difficili,<br />
sono in numero notoriamente insufficiente.<br />
I teppisti arrestati vengono rilasciati<br />
dopo poche ore perché il carcere<br />
è cronicamente sovraffollato».<br />
Sempre più presi di mira anche i tanti<br />
anziani che si sono trasferiti a Nizza e<br />
sul resto della Costa Azzurra attratti dal<br />
bel clima. Durante lo scorso fine settimana<br />
un uomo di 87 anni è morto a<br />
Cannes quando due malfattori gli sono<br />
piombati in casa nel cuore della notte e<br />
hanno legato, insultato e picchiato lui e<br />
la moglie ottantenne scappando poi con<br />
un magro bottino. Rispondendo alla crescente<br />
paura della gente un deputato<br />
gollista di Nizza ha preannunciato un’interpellanza<br />
in Parlamento: vuole sapere<br />
che cosa il Governo socialista di Lionel<br />
Jospin intenda fare, se non pensi che<br />
nella capitale della Costa Azzurra l’azione<br />
della polizia e della giustizia vada rafforzata<br />
e meglio coordinata.<br />
vorevoli sul mercato del lavoro, con<br />
un’accelerazione del calo della disoccupazione,<br />
senza pressioni sul fronte dei<br />
profitti e dei salari».<br />
Il Governatore della Banca d’Inghilterra<br />
ha poi definito «positiva» l’evoluzione<br />
del mercato dei cambi: l’euro finora<br />
era infatti una divisa ingiustificatamente<br />
deprezzata. «I cambi si muovevano<br />
nella direzione sbagliata e l’euro, in<br />
termini di fondamentali, era molto sottovalutato».<br />
Favorevole anche il ridimensionamento<br />
dei mercati azionari e<br />
della «bolla speculativa» che si era creata<br />
attorno ai titoli della «New Economy»,<br />
le cui stime di profitti erano state<br />
«esagerate». Per i Governatori del «G-<br />
10», infine, quella di ieri è stata poi, come<br />
di consueto, l’occasione per fare il<br />
punto non solo su Usa ed Europa, ma<br />
sull’economia mondiale in generale, la<br />
cui crescita per quest’anno è prevista «al<br />
3,5 per cento o — ha detto George —<br />
qualcosa in più». In particolare, sia per<br />
il Sud America che per la Russia ed il<br />
Sud Africa è stata tracciata una foto<br />
«piuttosto incoraggiante». Quanto all’Asia,<br />
siamo di fronte ad un «rallentamento<br />
ma ad un tasso più sostenibile e questo<br />
è un fatto positivo».<br />
ai giovani tra i 16 e i 30 anni, appartenenti<br />
a tutte le etnie, di qualsiasi classe e religione,<br />
abitanti in diversi quartieri di Bujumbura.<br />
Attualmente è frequentato da oltre<br />
sedicimila ragazzi dei due sessi.<br />
La guerra civile, in corso in Burundi dal<br />
1993, ha provocato oltre 200 mila morti.<br />
Essa oppone il Governo e l'esercito, dominati<br />
dalla minoranza Tutsi, ai gruppi di<br />
resistenza armata dell'etnia rivale degli<br />
Hutu, che rappresentano circa l'85 per<br />
cento della popolazione.<br />
Indonesia: la tregua<br />
non sarà prolungata<br />
nella provincia di Aceh<br />
JAKARTA — L’Indonesia ha escluso<br />
categoricamente un prolungamento<br />
della tregua con i ribelli<br />
della provincia dell’Aceh, visto il<br />
fallimento dei negoziati. Il Ministro<br />
della difesa, Mahfud M.D., ha detto<br />
martedì che la tregua, chiamata<br />
pausa umanitaria, non ha prodotto<br />
risultati, nonostante due incontri<br />
negoziali in Svizzera e dal 15 gennaio,<br />
quando essa scadrà, i separatisti<br />
potranno essere arrestati.<br />
Intanto, si prepara a Jakarta una<br />
imponente manifestazione in favore<br />
del Presidente musulmano (moderato),<br />
Abdurrahman Wahid, chiamato<br />
a rispondere in una inchiesta<br />
parlamentare sulla corruzione. La<br />
polizia sta mobilitando circa 40.000<br />
agenti che dovranno affrontare i<br />
cosiddetti «Banser», membri della<br />
guardia civile della «Nhadlatul Ulama»,<br />
Organizzazione islamica di<br />
massa che rivendica 40 milioni di<br />
seguaci e della quale Wahid è stato<br />
Presidente.<br />
Affonda un mercantile<br />
in Giappone: morti<br />
otto marinai<br />
TOKYO — Otto marinai, di cui sei<br />
filippini, sono morti nell’affondamento<br />
del loro mercantile — il<br />
«White Koowa», battente bandiera<br />
panamense — nell’Oceano Pacifico,<br />
a Sud-Ovest del Giappone. Lo<br />
si è appreso martedì dalla Guardia<br />
costiera. Altri cinque membri dell’equipaggio,<br />
tutti filippini, sono<br />
stati tratti in salvo lunedì. Continuano<br />
intanto le operazioni di soccorso<br />
— che impegnano 110 persone,<br />
a bordo di quattro navi e alcuni<br />
elicotteri — per ritrovare un<br />
marinaio disperso. Tra gli otto corpi<br />
recuperati, quello del comandante<br />
della nave, un giapponese.<br />
La «White Koowa» — 3.561 tonnellate,<br />
dell’armatore giapponese Hakuyo<br />
Line — è affondata nella notte<br />
tra domenica e lunedì al largo<br />
di capo Muroto, 600 chilometri a<br />
Sud-Ovest di Tokyo, in condizioni<br />
meteorologiche avverse. Proveniva<br />
dall’Indonesia e trasportava un carico<br />
di nichel.<br />
Onu: riprenderanno<br />
in febbraio i contatti<br />
per le ispezioni in Iraq<br />
NEW YORK — Riprenderanno al<br />
più presto, forse in febbraio, le<br />
consultazioni ad alto livello fra le<br />
Nazioni Unite e Baghdad per riprendere<br />
le ispezioni agli armamenti<br />
iracheni. Lo ha detto lunedì<br />
sera al Palazzo di Vetro di New<br />
York il Segretario generale dell’Onu,<br />
Kofi Annan, il quale aveva sollecitato<br />
all’Iraq l’invio di una delegazione<br />
in grado di negoziare la<br />
ripresa delle ispezioni, che Baghdad<br />
subordina alla revoca delle<br />
sanzioni imposte dalla Comunità<br />
internazionale al regime di Saddam<br />
Hussein dopo l’invasione del<br />
Kuwait nel 1990.<br />
Germania: esplosione<br />
in una centrale<br />
elettrica a Duisburg<br />
BERLINO — Una violenta esplosione,<br />
che ha sviluppato fiamme alte<br />
fino a oltre 70 metri, è avvenuta<br />
lunedì sera in una centrale elettrica<br />
della «Thyssen Krupp» nei<br />
pressi di Duisburg, nell’Ovest della<br />
Germania. Secondo le prime informazioni<br />
diffuse dai vigili del fuoco<br />
accorsi in forze dopo l’incidente, la<br />
deflagrazione — di origine ancora<br />
da accertare — non avrebbe avuto<br />
conseguenze serie sulle persone,<br />
ma avrebbe provocato solo notevoli<br />
danni materiali. Testimoni<br />
hanno riferito che nel raggio di<br />
molte centinaia di metri sono andati<br />
in frantumi i vetri di interi edifici,<br />
e la potente esplosione si è<br />
sentita a chilometri di distanza.<br />
Perú: ammutinamento<br />
inunaprigioneprovoca<br />
nonmenodiseivittime<br />
LIMA — Non meno di sei reclusi<br />
sono morti lunedì durante una rivolta<br />
nel carcere peruviano «Sarita<br />
Colonia», non lontano da Lima. Il<br />
bilancio è stato fornito da familiari<br />
dei detenuti secondo cui la protesta,<br />
che la polizia sta cercando di<br />
soffocare, ha per obiettivo il miglioramento<br />
delle condizioni di vita<br />
in carcere. Negli ultimi giorni in<br />
varie prigioni peruviane sono avvenute<br />
rivolte che il Ministro della<br />
giustizia, Diego Garcia Sayan, ha<br />
definito «sospette» perché potrebbero<br />
essere orchestrate da sostenitori<br />
dell’ex Capo dei servizi segreti<br />
Vladimiro Montesinos.<br />
Brasile: gruppo armato<br />
assalta una caserma<br />
a Rio de Janeiro<br />
RIO DE JANEIRO — Un gruppo armato<br />
ha attaccato lunedì a Rio de<br />
Janeiro una caserma dell’ottavo<br />
Gruppo paracadutista di artiglieria<br />
da campagna. L’assalto, che ha<br />
causato il ferimento di una sentinella,<br />
è il secondo in meno di una<br />
settimana in questa città contro un<br />
obiettivo militare. Giovedì della<br />
scorsa settimana, infatti, un altro<br />
commando aveva attaccato la zona<br />
residenziale «Getulio Vargas», abitata<br />
da ufficiali dell’esercito.