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L'OSSERVATOREROMANO<br />

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ViadelPellegrino00120CITTÀDELVATICANO-Segreteria<br />

di Redazione 0669883461/0669884442 - fax 0669883675<br />

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SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ROMA<br />

CONTO CORRENTE POSTALE N. 649004<br />

GIORNALE QUOTIDIANO<br />

UNICUIQUE SUUM<br />

POLITICO RELIGIOSO<br />

NON PRAEVALEBUNT<br />

ABBONAMENTI 2 Anni Annuo Semestre<br />

VATICANO E ITALIA<br />

Quotidiano . . . . . . . . . . L. 726.000 - : 374,44 L. 372.000 - : 191,09 L. 186.000 - : 95,54<br />

L'Osservatore della Domenica . — L. 87.000 - : 44,42 L. 43.500 - : 22,21<br />

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Italia L. 3.000 - ; 1,55<br />

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Europa Extra euro L. 4.000 - US$ 3,00<br />

Extra Europa L. 6.000 - US$ 4,00<br />

Anno CXLI - N. 18 (42.656) CITTÀ DEL VATICANO Mercoledì 24 Gennaio 2001<br />

MEDIO ORIENTE Per valutare l'andamento delle trattative con i palestinesi<br />

Primi contatti tra Israele<br />

e la nuova Amministrazione Usa<br />

TEL AVIV, 23.<br />

Le prospettive dei negoziati tra Israele<br />

e Autorità Palestinese (Ap) in corso a<br />

Taba sono state al centro del primo colloquio<br />

telefonico tra il Premier di Tel<br />

Aviv, Ehud Barak, e il nuovo Segretario<br />

di Stato degli Usa, Colin Powell.<br />

Durante la conversazione Barak ha ribadito<br />

le posizioni già espresse in passato:<br />

Israele non ha intenzione di accettare<br />

un ritorno in massa di profughi palestinesi<br />

sul proprio territorio, non trasferirà<br />

all'Ap la sovranità sulla Spianata<br />

delle Moschee a Gerusalemme e garantirà<br />

ad almeno l’80 per cento dei coloni<br />

ebrei la possibilità di restare negli insediamenti<br />

in Cisgiordania e nella Striscia<br />

di Gaza. Barak e Powell, che hanno entrambi<br />

alle spalle una lunga carriera militare<br />

e si conoscono da tempo, hanno<br />

concordato di tornare a sentirsi periodicamente.<br />

Da parte sua il Presidente dell'Ap,<br />

Yasser Arafat, è partito per l’Arabia<br />

Saudita per una serie di incontri. Al momento<br />

non si hanno notizie sul contenuto<br />

dei colloqui.<br />

Intanto prosegue la maratona negoziale<br />

in corso a Taba, sulla sponda egiziana<br />

del Mar Rosso. Lo scopo delle delegazioni<br />

è quello di raggiungere un accordo<br />

prima delle elezioni per il Premier<br />

in Israele, in programma per il 6 febbraio.<br />

Ieri un leggero allentamento della<br />

tensione si è registrato dopo la decisione<br />

EX ZAIRE In margine ai solenni funerali di Kabila<br />

Il capo della diplomazia belga<br />

avvia consultazioni a Kinshasa<br />

KINSHASA, 23.<br />

Saranno celebrati<br />

oggi a Kinshasa i funerali<br />

di stato di Laurent-Désiré<br />

Kabila, il<br />

Presidente della Repubblica<br />

Democratica<br />

del Congo (Rdc, ex<br />

Zaire) assassinato la<br />

settimana scorsa in un<br />

oscuro complotto. Subito<br />

dopo la solenne<br />

cerimonia, il generale<br />

Joseph Kabila, figlio<br />

della vittima, dovrebbe<br />

prestare giuramento<br />

come nuovo Capo<br />

dello Stato. La capitale<br />

è fortemente presidiata<br />

dalle forze del-<br />

l'ordine congolesi ma<br />

anche dalle truppe alleate angolane.<br />

L'Unione Europea (Ue) ha condannato<br />

ieri il delitto e ha lanciato un appello a<br />

tutti le parti belligeranti affinché concludano<br />

una pace negoziata. I Quindici<br />

hanno anche ventilato l'imposizione di<br />

un embargo sulle vendite di armi ai Paesi<br />

africani impegnati militarmente nell'ex<br />

Zaire. Com'è noto, nel conflitto, in<br />

corso dal 1998, sono coinvolti Angola,<br />

Namibia e Zimbabwe, alleati del Governo<br />

di Kinshasa, e Rwanda e Uganda che<br />

sostengono invece i movimenti ribelli<br />

congolesi.<br />

Il Ministro degli esteri belga, Louis<br />

Michel, parteciperà oggi ai funerali di<br />

Kabila, e subito dopo visiterà altri quattro<br />

Paesi belligeranti — Angola, Zimbab-<br />

di Tel Aviv di alleggerire il blocco imposto<br />

ai Territori palestinesi consentendo a<br />

sedicimila pendolari palestinesi di tornare<br />

al lavoro in Israele.<br />

I negoziatori sembrano però ancora<br />

scettici sulla possibilità di giungere ad<br />

un'intesa significativa. «Le possibilità di<br />

arrivare a un ampio accordo sono molto<br />

scarse, direi perfino minime», ha detto<br />

Barak. «Ciò che ci possiamo aspettare è<br />

un contributo ad abbassare il livello della<br />

violenza e alcune intese sui punti di<br />

accordo e disaccordo per proseguire i<br />

colloqui dopo le elezioni», ha aggiunto.<br />

I colloqui, ha reso noto l'Ufficio del<br />

Premier, si basano sulle proposte avanzate<br />

dall’ex Presidente degli Stati Uniti,<br />

Bill Clinton. Il piano prevede la rinuncia<br />

palestinese al diritto al ritorno in Israele<br />

dei profughi del '48 in cambio del ritiro<br />

israeliano dalla quasi totalità dei Territori<br />

e da alcune zone di Gerusalemme. Le<br />

trattative sono al momento condotte da<br />

due commissioni: la prima si occupa<br />

della questione dei rifugiati del 1948, la<br />

seconda dei confini, di Gerusalemme e<br />

della sicurezza.<br />

Saeb Erekat, uno dei principali negoziatori<br />

dell'Ap, ha sottolineato che «le<br />

trattative sono destinate a fallire prima<br />

ancora di cominciare» a causa dei limiti<br />

imposti da Barak. Il Premier non intende<br />

infatti andare oltre le proposte di<br />

Clinton, mentre i palestinesi sostengono<br />

che il piano dell'ex Presidente pur con-<br />

La folla in attesa di visitare la camera ardente di Kabila<br />

we, Rwanda e Uganda — e due Stati,<br />

Gabon e Zambia, impegnati nelle iniziative<br />

di pace. Il Belgio, ex potenza coloniale<br />

in Congo, ritiene che si sia aperta<br />

una fase propizia per avviare un tentativo<br />

di mediazione.<br />

Domenica scorsa, in un vertice a<br />

Luanda, i Governi di Angola, Namibia e<br />

Zimbabwe hanno annunciato che manterranno<br />

le loro truppe nell'ex Zaire, ma<br />

al tempo stesso hanno auspicato l'avvio<br />

di un dialogo per porre fine al conflitto.<br />

Anche l'Uganda, in una lettera inviata al<br />

Consiglio di sicurezza dell'Onu per<br />

smentire qualsiasi implicazione nella<br />

morte di Kabila, si dice pronta a lavorare<br />

con i nuovi dirigenti congolesi per ristabilire<br />

la pace.<br />

tenendo «idee utili» implica una inaccettabile<br />

deviazione dalle risoluzioni dell’Onu.<br />

Anche il Presidente del Consiglio legislativo<br />

palestinese, Ahmed Qrei, ha dichiarato<br />

che le trattative si devono basare<br />

sul diritto al ritorno dei profughi e<br />

sul ritiro di Israele nei confini antecedenti<br />

il conflitto del 1967.<br />

Per riavvicinare le posizioni, che al<br />

momento appaiono inconciliabili, l’inviato<br />

speciale dell’Unione Europea (Ue) per<br />

il Medio Oriente, Miguel Moratinos, si è<br />

recato ieri sera nella regione. Frattanto,<br />

da Bruxelles, l’Ue ha espresso «pieno<br />

appoggio» ai negoziati. In una dichiarazione<br />

congiunta, i Ministri degli esteri<br />

dei Quindici hanno incoraggiato le due<br />

parti «a fare tutti gli sforzi possibili per<br />

giungere ad un accordo». L’Ue ha chiesto<br />

inoltre al Governo israeliano di «porre<br />

fine immediatamente alla sospensione<br />

dei pagamenti fiscali dovuti all’Amministrazione<br />

palestinese». Una misura, ha<br />

sottolineato l’Ue, «che ha avuto effetti<br />

devastanti sull’economia palestinese e<br />

sulla stabilità politica».<br />

Sul terreno intanto si registrano nuove<br />

violenze. Un soldato israeliano è stato<br />

ferito in modo grave nell’esplosione di<br />

una bomba telecomandata nella Striscia<br />

di Gaza. L’attentato è stato rivendicato<br />

dal gruppo Ezz el-Din Al-Qassam, braccio<br />

armato del movimento fondamentalista<br />

islamico Hamas.<br />

STATI UNITI I finanziamenti giungevano a organizzazioni internazionali<br />

Il Presidente Bush taglia<br />

i fondi federali per l'aborto<br />

JUGOSLAVIA Tra forze di sicurezza serbe e guerriglieri albanesi dell'«uçpmb»<br />

Altri scontri nella fascia smilitarizzata<br />

nel Sud della Serbia a ridosso del Kosovo<br />

BELGRADO, 23.<br />

È tornata a degenerare nelle ultime<br />

ore in cruenti scontri tra gruppi armati<br />

di guerriglieri di etnia albanese e forze<br />

di sicurezza serbe la tensione che da<br />

molti mesi si registra nella valle di Presevo,<br />

nella Serbia meridionale a ridosso<br />

del Kosovo. Nella zona è attivo un sedicente<br />

««esercito di liberazione di Presevo,<br />

Medvedja, Bujanovac» (uçpmb), dal<br />

nome delle tre città dove c'è una significativa<br />

presenza etnica albanese, un'organizzazione<br />

che dichiara la propria autonomia,<br />

ma che i responsabili delle<br />

missioni internazionali non nascondono<br />

di ritenere un'emanazione diretta dell'«esercito<br />

di liberazione del Kosovo»<br />

(uçk), l'organizzazione guerrigliera dei<br />

kosovari albanesi oggi formalmente disciolta.<br />

Secondo fonti locali, in scontri<br />

ieri intorno al villaggio di Serfe almeno<br />

tre serbi sarebbero rimasti uccisi e alcuni<br />

feriti, mentre ci sarebbero state vittime<br />

anche tra gli albanesi dell’«uçpmb».<br />

Sul piano più propriamente politico,<br />

intanto, il Presidente serbo Milan Milutinovic<br />

ha inviato al Parlamento serbo, insediatosi<br />

ieri dopo le elezioni di dicembre,<br />

una lettera per ufficializzare la nomina<br />

a Primo Ministro di Zoran Djindjic,<br />

la cui candidatura era stata decisa<br />

dall'«Opposizione democratica serba»<br />

(Dos), la coalizione che ha vinto anche<br />

le elezioni in Serbia dopo aver ottenuto<br />

la maggioranza in quelle federali del settembre<br />

scorso che hanno portato Vojslav<br />

Kostunica alla Presidenza della Repubblica<br />

Federale di Jugoslavia (Serbia e<br />

Montenegro). Si tratta di un atto formale<br />

necessario: in base alla costituzione è<br />

il Presidente serbo a proporre il Pre-<br />

ECUADOR Risorse straordinarie per contrastare la «marea nera» fuoriuscita dalla petroliera naufragata<br />

Galapagos: stato d'emergenza per la catastrofe ambientale<br />

QUITO, 23.<br />

Il Governo dell’Ecuador ha decretato<br />

ieri sera, in una riunione presieduta dal<br />

Presidente Gustavo Noboa, lo stato di<br />

emergenza per la provincia delle isole<br />

Galapagos minacciate da una catastrofe<br />

ambientale di grandi proporzioni in seguito<br />

al versamento in mare di 700.000<br />

litri di carburante dalla petroliera «Jessica»,<br />

arenatasi la settimana scorsa al largo<br />

dell'isola di San Cristobal. Il portavoce<br />

presidenziale, Gustavo Negrete, ha<br />

spiegato che l’emergenza permetterà di<br />

liberare risorse straordinarie per le operazioni<br />

di soccorso.<br />

I primi soccorsi ad arrivare sono stati<br />

quelli della «Strike Force» della guardia<br />

costiera degli Stati Uniti, una struttura<br />

specializzata in disastri ambientali. I tecnici<br />

statunitensi sono impegnati nel<br />

pompaggio del carburante dalle stive<br />

della «Jessica» e stanno lottando contro<br />

il tempo perché nelle prossime ore è annunciato<br />

un drastico peggioramento delle<br />

condizioni atmosferiche, con l'arrivo<br />

di una tempesta tropicale che potrebbe<br />

spezzare o affondare la nave, ora inclinata<br />

su un fianco e adagiata su una secca.<br />

Si è appreso che nei serbatoi della<br />

«Jessica» sono restati ormai soltanto<br />

WASHINGTON, 23.<br />

«Abbiamo un grande obiettivo verso<br />

cui lavorare: far nascere il giorno in cui<br />

ogni bambino sarà benvenuto alla vita e<br />

protetto dalla legge». Con questa frase il<br />

Presidente degli Stati Uniti, George W.<br />

Bush, ha commentato la propria decisione<br />

di tagliare i fondi federali in precedenza<br />

concessi alle organizzazioni internazionali<br />

che all'estero promuovono l’aborto<br />

come metodo di pianificazione fa-<br />

Colin Powell annuncia «una certa<br />

continuità» nella politica estera<br />

WASHINGTON, 23.<br />

La politica estera della nuova amministrazione Bush sarà all’insegna di una<br />

«certa continuità» per alcune questioni, ma porterà a termine anche dei sostanziali<br />

cambiamenti. Lo ha affermato ieri il nuovo Segretario di Stato Usa<br />

nel suo discorso di insediamento. Powell — secondo quanto segnala l'agenzia<br />

«Ansa» — comincerà già questa settimana a incontrarsi con i colleghi stranieri.<br />

Giovedì riceverà il Ministro degli esteri canadese, John Manley, e venerdì<br />

quello giapponese, Yohei Kono, entrambi a Washington. Lo ha annunciato il<br />

portavoce Richard Boucher, aggiungendo di prevedere anche una visita entro<br />

breve tempo da parte del Ministro degli esteri britannico, Robin Cook. Quanto<br />

ai viaggi, l’unico per il momento in agenda è quello che Powell effettuerà<br />

in Messico, dove accompagnerà il 16 febbraio prossimo il presidente George<br />

W. Bush. Powell, secondo fonti del Dipartimento di Stato, ha avuto anche<br />

una conversazione telefonica con il Ministro degli esteri svedese, Anna Lindh,<br />

Presidente di turno del Consiglio dei ministri dell’Unione europea.<br />

mier. Milutinovic, il cui mandato scade<br />

a dicembre, è l’unico esponente istituzionale<br />

rimasto al suo posto dopo le<br />

sconfitte elettorali registrate dall'ex dirigenza<br />

di Belgrado guidata da Slobodan<br />

Milosevic, e ha accettato un ruolo puramente<br />

notarile nella gestione delle istituzioni<br />

serbe.<br />

Nel frattempo, i Ministri degli esteri<br />

dei quindici Paesi dell'Unione Europea<br />

hanno deciso ieri a Bruxelles l'invio a<br />

Belgrado di una missione formata dal<br />

Ministro degli esteri svedese, Anna Lindh,<br />

presidente di turno dell’Ue, da quel-<br />

Montenegro: fissate per il 22 aprile<br />

elezioni politiche anticipate<br />

BELGRADO, 23.<br />

In Montenegro, che con la Serbia forma la Repubblica Federale di Jugoslavia,<br />

si terranno elezioni politiche anticipate il 22 aprile, dopo la crisi che ha<br />

investito la coalizione di maggioranza a causa della piattaforma sui rapporti<br />

con la Serbia. Rimane invece in sospeso la proposta del Presidente Milo Djukanovic,<br />

di convocare un referendum sull’indipendenza dalla Jugoslavia il 30<br />

giugno. I partiti montenegrini sono divisi sulla ridefinizione delle relazioni con<br />

la Serbia, che la dirigenza di Belgrado vuole su base federale e Djukanovic<br />

come unione fra Stati indipendenti. Proprio ieri, i Ministri degli esteri dell’Unione<br />

Europea hanno chiesto alle parti di raggiungere un nuovo accordo costituzionale<br />

in un «processo democratico ed aperto», ammonendo che non ci<br />

deve essere «un’azione unilaterale». Serbia e Montenegro, secondo il Ministro<br />

svedese Anna Lindh, presidente di turno dell'Ue, devono «cercare i modi di<br />

continuare a lavorare insieme all’interno del sistema». Dal Montenegro è arrivata<br />

una prima, cauta reazione di apertura del presidente del Parlamento<br />

Svetoslav Marovic, secondo il quale «dobbiamo tenere in considerazione i<br />

suggerimenti e le preoccupazioni della comunità internazionale».<br />

40.000 litri di «bunker», il più pericoloso<br />

dei carburanti a bordo, dato che galleggia<br />

solo per qualche ora e poi affonda,<br />

provocando gravissimi danni all'ambiente<br />

marino.<br />

Da parte sua, Eliacer Cruz, il direttore<br />

del Parco nazionale delle Galapagos<br />

dichiarato a suo tempo dall'Unesco patrimonio<br />

dell'umanità, ha indicato che<br />

dopo giorni di sforzi, i tecnici statunitensi<br />

ed ecuadoriani impegnati attorno alla<br />

petroliera sono riusciti a bloccare le perdite<br />

in mare. «Questa è una buona notizia<br />

— ha spiegato — ma ormai l’inquinamento<br />

c’è e ce lo porteremo dietro<br />

per anni». Le chiazze di «marea nera»<br />

fuoriuscite dalle stive della «Jessica»<br />

hanno già raggiunto alcune coste dell'arcipelago,<br />

in particolare nelle isole di San<br />

Cristobal e di Santa Fe, e minacciano<br />

quelle di Plaza e di Espanola. Diversi<br />

esemplari delle numerose specie animali<br />

delle Galapagos, leoni marini, albatros,<br />

pellicani, sule dai piedi blu, uccelli tipici<br />

dell'arcipelago, hanno già subito gli effetti<br />

dell'inquinamento. La «marea nera»<br />

non ha invece raggiunto, almeno per<br />

ora, le spiagge dove vivono e si riproducono<br />

le testuggini marine giganti che<br />

danno il nome all'arcipelago.<br />

miliare. La decisione di Bush ha coinciso<br />

con il 28° anniversario della controversa<br />

sentenza della Corte Suprema che<br />

nel 1973 legalizzò l’aborto, la cosiddetta<br />

«Roe contro Wade». Ma ha segnato anche<br />

una netta cesura con gli otto anni di<br />

amministrazione democratica: il ripristino<br />

dei fondi, bloccati da Ronald Reagan<br />

nel 1984, era stato, nel gennaio 1993, il<br />

primo atto ufficiale di Bill Clinton Presidente.<br />

lo belga Louis Michel, che gli succederà<br />

in luglio, dal rappresentante europeo<br />

per la politica estera e la sicurezza, Javier<br />

Solana, e da Chris Patten, responsabile<br />

della Commissione esecutiva dell'Ue<br />

per le relazioni esterne. La Missione, secondo<br />

fonti ufficiali di Bruxelles, sarà<br />

«un ulteriore segno» di sostegno alla democratizzazione<br />

avviata da Kostunica,<br />

ma anche un modo per rinnovargli la richiesta<br />

di «piena collaborazione» con il<br />

Tribunale penale internazionale dell’Aja<br />

per l'ex Jugoslavia e di assicurare «rispetto<br />

e protezione alle minoranze».<br />

L'OSSERVATORE<br />

LIBRI<br />

Oggi la pagina settimanale di<br />

articoli, schede e segnalazioni<br />

dedicata alle novità editoriali<br />

«Le ombre sull'Europa.<br />

Democrazie e totalitarismi<br />

nel XX secolo»<br />

di Mark Mazower<br />

edito da Garzanti<br />

Il fallimento<br />

delle varie<br />

ideologie<br />

nel tentativo<br />

di costruire<br />

un mondo<br />

migliore<br />

di DANILO VENERUSO<br />

Pagina 7<br />

Il portavoce di Bush, Ari Fleischer, ha<br />

confermato la decisione: «Il Presidente è<br />

convinto che i soldi dei contribuenti non<br />

debbano essere usati per procurare<br />

aborti». La decisione del Presidente è<br />

stata presa mentre migliaia di manifestanti<br />

confluivano su Washington per<br />

protestare contro l'aborto e contro la<br />

«Ru-486», la cosiddetta «pillola del giorno<br />

dopo». Il Capo di Gabinetto di Bush,<br />

Andrew Card, ha confermato ieri che<br />

l’amministrazione è pronta a riesaminare<br />

l’autorizzazione al commercio della<br />

«Ru-486», mentre il Segretario di Stato<br />

alla sanità designato, Tommy Thompson,<br />

ha espresso seri dubbi «sulla sua<br />

sicurezza».<br />

George W. Bush ha anche inviato un<br />

messaggio ai manifestanti confluiti nella<br />

capitale federale. «Ciò che ci unisce —<br />

ha sottolineato il Presidente — è il desiderio<br />

di edificare una cultura della vita<br />

che rispetti e protegga la persona in<br />

ogni momento e in ogni fase della sua<br />

esistenza. Le promesse contenute nella<br />

nostra Dichiarazione d'indipendenza<br />

non sono rivolte solo ai forti. Esse riguardano<br />

tutti, compresi i bambini non<br />

ancora nati». «Con la decisione di Bush<br />

— ha rilevato Douglas Johnson, Direttore<br />

del Comitato nazionale per il diritto<br />

alla vita — i soldi dei contribuenti Usa<br />

non saranno più spesi per cercare di legalizzare<br />

l'aborto in Paesi dell'America<br />

Latina e dell'Africa dove la popolazione<br />

è strenuamente contraria all'aborto».<br />

California: si discutono<br />

ulteriori misure<br />

per fronteggiare<br />

la crisi energetica<br />

WASHINGTON, 23.<br />

Dopo una settimana di ripetute interruzioni<br />

nell'erogazione in California dell'energia<br />

elettrica, il Parlamento dello<br />

Stato ha avviato ieri la discussione circa<br />

la possibilità di risolvere la crisi del settore<br />

energetico con un aumento delle<br />

tariffe e con l’acquisizione delle centrali<br />

idroelettriche da parte dello stato. A giudizio<br />

di alcuni commentatori, il passaggio<br />

della proprietà delle centrali ne garantirebbe<br />

il funzionamento al di là di<br />

ritorni di mercato immediati. Un eventuale<br />

passaggio della proprietà farebbe<br />

dello Stato della California una delle<br />

maggiori imprese idroelettriche degli<br />

Stati Uniti. Da parte loro, le aziende del<br />

settore, da mesi sull'orlo della bancarotta,<br />

chiedono alle autorità di poter aumentare<br />

le tariffe, bloccate in base alla<br />

legge del 1996 che consentì la «deregulation»<br />

nel settore, sollecitata peraltro proprio<br />

dalle aziende. Lo sblocco delle tariffe<br />

consentirebbe a queste ultime di scaricare<br />

sugli utenti il peso dell’aumento<br />

dei costi e del debito accumulato.<br />

Per far fronte al fabbisogno dello Stato,<br />

contando anche su uno stanziamento<br />

d’emergenza approvato dal Parlamento<br />

la settimana scorsa, le aziende continuano<br />

ad acquistare energia dagli Stati vicini,<br />

ma le scorte restano comunque sotto<br />

il limite di guardia. Ieri, l’«Independent<br />

System Operator», l'ente che controlla<br />

la distribuzione energetica nello Stato,<br />

ha decretato per il settimo giorno consecutivo<br />

un'allerta di terzo grado, il massimo,<br />

lo stesso livello che per un paio di<br />

giorni la settimana scorsa ha costretto a<br />

tagli dell’erogazione che hanno interessato<br />

un milione e mezzo di utenti.<br />

NOSTRE<br />

INFORMAZIONI<br />

Il Santo Padre ha ricevuto in<br />

udienza questa mattina Sua Eminenza<br />

Reverendissima il Signor Cardinale<br />

Jozef Tomko, Prefetto della<br />

Congregazione per l'Evangelizzazione<br />

dei Popoli.<br />

. .<br />

Provviste di Chiese<br />

Il Santo Padre ha nominato Vescovo<br />

di Bridgeport (U.S.A.) Sua<br />

Eccellenza Reverendissima Monsignor<br />

William Edward Lori, finora<br />

Vescovo titolare di Bulla ed Ausiliare<br />

di Washington.<br />

. .<br />

Il Santo Padre ha nominato Ausiliare<br />

dell'Arcidiocesi di Denver<br />

(U.S.A.) il Reverendo Sacerdote José<br />

H. Gomez, del clero della Prelatura<br />

dell'«Opus Dei», finora Vicario<br />

Delegato per la Prelatura dell'«Opus<br />

Dei» nello Stato del Texas, assegnandogli<br />

la sede titolare vescovile<br />

di Belali.

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