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ITALIA<br />
PAGINA<br />
10 .<br />
Il cammino<br />
della Chiesa<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 14 Gennaio 2001<br />
Il saluto del nuovo Pastore ai fedeli<br />
«Ecco, sono con voi»<br />
CARLO GHIDELLI<br />
Arcivescovo di Lanciano-Ortona<br />
Ecco, sono con voi, carissimi: lo sono fin d'ora anche<br />
se lontano fisicamente, e lo sarò ancor di più fra<br />
non molto. Oso fare mie le parole che Gesù risorto<br />
ha rivolto ai suoi discepoli: «Ecco io sono con voi<br />
tutti i giorni...» (Mt 28, 20).<br />
Queste parole le sento anzitutto rivolte a me e ciò<br />
mi dà tanto conforto: non vengo da solo, ma con<br />
Lui. Non vengo di mia iniziativa: sono mandato da<br />
Lui. Non vengo per dirvi parole mie, ma solo per dire<br />
anche a voi quello che Lui ha detto, dice e dirà a<br />
me, per donarvi tutto quello che Lui ha donato, dona<br />
e donerà a me.<br />
Con questo mio primo saluto desidero raggiungervi<br />
nelle vostre case, proprio lì dove voi vivete la vostra<br />
vita, la vostra fede, il vostro amore.<br />
Se me lo consentite, entro idealmente in ciascuna<br />
delle vostre case, ma in punta di piedi, certo di essere<br />
accolto perché volete bene a Lui, il Signore<br />
Gesù.<br />
Vengo per presentare un deferente saluto ai nonni<br />
e alle nonne, per stringere la mano agli sposi, mamme<br />
e papà, per dare una carezza ai bambini, per familiarizzare<br />
con i ragazzi, per infondere coraggio ai<br />
giovani, per sostenere nel loro cammino i fidanzati,<br />
per dare tanto affetto ai malati, per ascoltare chi ha<br />
bisogno di confidarsi, per condividere le pene di chi<br />
è senza lavoro, per prestare aiuto a chi si trova in<br />
necessità, per offrire la benedizione del Signore a<br />
tutti.<br />
«Dio vi benedica, faccia risplendere il suo volto su<br />
di voi e vi dia pace»: le benedizioni di Dio sono belle<br />
ed efficaci, lo sappiamo per esperienza.<br />
Anch'io, a nome Suo, vi benedico con tutte le<br />
energie che ho nel cuore e vorrei tanto che ciò per<br />
cui prego si realizzasse in pienezza per tutti voi. Prego<br />
perché le vostre famiglie vivano e crescano nella<br />
serenità e nella pace. Prego perché le vostre case sia-<br />
Strutture come supporto<br />
all'attività pastorale<br />
Il servizio episcopale di S.E. Mons.<br />
Enzio d'Antonio, Arcivescovo emerito di<br />
Lanciano-Ortona, si è sviluppato secondo<br />
un disegno pastorale unitario, mirante<br />
al rinnovamento della vita religiosa<br />
della comunità frentana secondo le linee<br />
tracciate dal Vaticano II e le direttive<br />
della C.E.I.<br />
I settori operativi erano: l'attiva partecipazione<br />
dei fedeli alla vita delle varie<br />
realtà ecclesiali locali presenti nel territorio;<br />
la promozione culturale religiosa e<br />
civile dei fedeli; la trasparenza e la correttezza<br />
amministrativa delle risorse<br />
economiche; la cura delle strutture che<br />
fanno da supporto all'attività pastorale.<br />
Quest'ultimo settore ha avuto particolare<br />
rilievo nelle sue varie esplicitazioni:<br />
costruzione di nuove chiese parrocchiali,<br />
conservazione, restauro e recupero<br />
degli edifici esistenti, adeguamento dell'area<br />
presbiterale alla riforma liturgica,<br />
conservazione, restauro, tutela e valorizzazioni<br />
dei beni artistici.<br />
Per soddisfare le nuove attese dei fedeli<br />
residenti nelle varie zone di espansione<br />
della città di Lanciano e di Ortona,<br />
l'Arcivescovo ha promosso la costruzione<br />
delle seguenti chiese parrocchiali:<br />
S. Cuore di Gesù, in località Olmo di<br />
Riccio; Spirito Santo, nel quartiere s. Rita;<br />
Madonna del Pozzo in Villa Elce e<br />
Madonna delle Grazie nella Marcianese;<br />
ha avviato le pratiche per la costruzione<br />
della chiesa di s. Gabriele dell'Addolorata<br />
nella zona P.E.E.P. di Ortona.<br />
L'adeguamento delle chiese esistenti è<br />
stato particolarmente complesso per tre<br />
ordini di motivi: per il carattere peculiare<br />
dell'attuale riforma liturgica che, secondo<br />
gli storici, è la più organica e vasta<br />
che la Chiesa Cattolica abbia conosciuto;<br />
per la particolare difficoltà di<br />
ogni progetto architettonico e artistico<br />
che intenda inserirsi in modo innovativo<br />
in un contesto già dotato di una propria<br />
fisionomia celebrativa, storica ed artistica;<br />
per la specifica sensibilità storica e<br />
la particolare cultura della conservazione<br />
e del progetto, che caratterizza la nostra<br />
società e di cui occorre tener conto<br />
in ogni iniziativa che comporti adeguamento<br />
alle nuove esigenze.<br />
Con il coinvolgimento delle varie comunità<br />
locali, che spesso hanno sostenuto<br />
l'onere della spesa, in quasi tutte le<br />
chiese del territorio diocesano è stato<br />
posto mano non solo al progetto di adeguamento,<br />
ma anche a quello della conservazione,<br />
del restauro e del consolidamento<br />
delle strutture architettoniche<br />
con risultati diversi, condizionati dalla<br />
natura dell'esistente, con i suoi vincoli,<br />
e dal livello culturale degli operatori e<br />
delle popolazioni. Modelli emblematici<br />
sono: la cattedrale della Madonna del<br />
Ponte, la chiesa del Miracolo Eucaristico<br />
in Lanciano e la concattedrale di<br />
s. Tommaso in Ortona.<br />
Un cenno a parte va fatto ai radicali<br />
lavori di consolidamento e restauro eseguiti<br />
nell'ex seminario e nel Palazzo arcivescovile<br />
di Lanciano. Il seicentesco<br />
seminario diocesano aveva già subito<br />
notevoli e apprezzabili interventi di adeguazione<br />
e di ampliamento da parte delle<br />
precedenti amministrazioni e in specie<br />
dall'ultimo rettore Mons. Ilo Trotta.<br />
Si trattava, ora, di valorizzare il ricco<br />
patrimonio edilizio, rimasto vuoto per la<br />
Lanciano - La cattedrale della Madonna del Ponte<br />
no allietate dalla presenza festosa e ridente di tanti<br />
figli e figlie.<br />
Prego perché la vostra terra — scusate, la nostra<br />
terra — sia feconda di tanti frutti belli e buoni. Prego<br />
perché la comunità civile abbia un futuro sereno<br />
mancanza di vocazioni sacerdotali; l'alternativa<br />
era o alienare l'immobile o cederlo<br />
in locazione ad una scuola secondaria.<br />
S.E. d'Antonio non ha avuto dubbi;<br />
scartate le precedenti ipotesi, ha deciso<br />
di fare dell'edificio un centro direzionale<br />
e culturale per la vita della diocesi.<br />
Il primo piano, opportunamente<br />
sanato e ristrutturato, ospita gli uffici<br />
della Curia e dell'Istituto di sostentamento<br />
del clero, l'archivio corrente e<br />
quello storico, la biblioteca, ricca di volumi<br />
rari e pregiati, che provengono dalle<br />
raccolte del seminario, del Capitolo<br />
Cattedrale e di privati e da acquisti recenti.<br />
A queste strutture sono state affiancate:<br />
aule per ospitare la Scuola Superiore<br />
di religione e quella di formazione<br />
pastorale, un ampio salone per incontri<br />
e dibattiti di varia cultura, religiosa<br />
e laica, per la formazione e l'aggiornamento<br />
dei fedeli. Il secondo piano<br />
ospiterà il Museo diocesano, di cui farò<br />
cenno in seguito. Il Palazzo arcivescovile<br />
del 1500, negli anni '60, era stato sottoposto<br />
a vari rimaneggiamenti, senza migliorare<br />
sostanzialmente l'abitabilità e la<br />
funzionalità dell'edificio.<br />
Mons. d'Antonio ha voluto fare un ultimo<br />
regalo alla sua diocesi: la creazione<br />
di un Museo Diocesano, che si articola<br />
nella sede di Lanciano e in quella di Ortona.<br />
L'ha concepito non come una<br />
semplice cassaforte, ma come istituzione<br />
attiva, centro di promozione culturale<br />
che si pone al servizio della diocesi nella<br />
sua totalità, in dialogo continuo con il<br />
suo territorio, per ricordare ed esprimere<br />
la religiosità e le tradizioni locali. L'opera<br />
d'arte sacra dovrebbe rimanere nei<br />
rispettivi luoghi di origine; l'allontanamento<br />
delle opere dal loro contesto costituisce<br />
una violenza all'opera d'arte e<br />
alla possibilità della sua lettura integrale.<br />
È, però, legittimo spostarla dalla sede<br />
originaria e collocarla in sede museale<br />
quando l'opera non abbia più funzione<br />
di culto e vi siano gravi rischi per la<br />
conservazione e la tutela in condizioni<br />
ambientali favorevoli. L'Arcivescovo ha<br />
voluto il Museo Diocesano per conservare<br />
le opere che non è più possibile custodire<br />
nelle loro sedi sia perché alcune<br />
provengono da antiche chiese andate distrutte<br />
sia perché la loro tutela non è<br />
garantita (il furto dei preziosi reliquiari<br />
di s. Simone nella chiesa di s. Agostino<br />
è ancora recente).<br />
Essendo diversi i contesti culturali<br />
delle due città di Lanciano e Ortona,<br />
l'Arcivescovo ha voluto due sedi distinte<br />
per raccogliere le opere che testimoniano<br />
la diversa storia delle due città-diocesi.<br />
La sede di Ortona è stata ubicata in<br />
ambienti attigui all'antica cattedrale di<br />
s. Tommaso, ristrutturati e dotati di moderni<br />
impianti per la custodia e la tutela<br />
delle opere, recentemente restaurate,<br />
che vanno dai reperti archeologici, a<br />
monumenti lapidei di epoca romana e<br />
medievale, a tele, sculture lignee e argenteria.<br />
La sede di Lanciano è ospitata<br />
nel secondo piano dell'ex seminario ed<br />
ha una superficie di 1.000 mq estensibile<br />
al terzo piano di pari ampiezza. Il percorso<br />
museale si articola in 8 sale per<br />
l'esposizione di tessuti, argenteria, mobili<br />
e statue lignee, tele e collezioni provenienti<br />
da fondi privati.<br />
GUIDO SCOTTI<br />
L'ingresso in diocesi<br />
del nuovo Vescovo di Lanciano-Ortona<br />
Una storia antica<br />
che poggia sui pilastri<br />
della Madonna del Ponte<br />
Ecce Sacerdos magnus qui in diebus<br />
suis placuit Deo... Il canto di gioia e di<br />
gratitudine elevato a Cristo ed al suo Vicario<br />
sulla Terra dal popolo di Lanciano<br />
nel lontano giugno del 1515 per accogliere<br />
Angelo Maccafani primo Vescovo<br />
della nuova diocesi torna a salire al Cielo<br />
oggi nella piccola città degli Abruzzi<br />
per salutare il quarantesimo Pastore,<br />
Mons. Carlo Ghidelli. E con non meno<br />
calore ed entusiasmo si fa incontro a<br />
Mons. Ghidelli il popolo della città di<br />
Ortona a Mare che con quello di Lanciano<br />
dal 1986 forma una sola Chiesa.<br />
Due diocesi oggi fuse in assoluta consonanza<br />
ma in passato con qulache problema;<br />
malintese questioni di prestigio e<br />
soprattutto le estreme ristrettezze, non<br />
solo territoriali, dei due ambiti contigui<br />
suscitarono lunghe vertenze tra i rispettivi<br />
vertici intorno alla giurisdizione su<br />
alcune parrocchie.<br />
Né meno aspre erano state le reazioni<br />
della originaria, unica diocesi di Chieti<br />
all'atto della erezione della nuova sede<br />
di Lanciano. Troppo cocente fu la perdita<br />
della popolosa città, che vantava un<br />
notevole benessere economico dovuto<br />
soprattutto alle sue celebri fiere giunte<br />
all'epoca al loro massimo splendore.<br />
Chieti ottenne alla fine da Clemente VII<br />
per la sua sede, nel 1526, la dignità di<br />
metropolitana alla quale furono sottoposte<br />
come suffraganee le diocesi di Penne-Atri<br />
e di Lanciano. Fu merito di Leonardo<br />
Marini, uno dei protagonisti del<br />
Concilio di Trento, collaboratore alla riforma<br />
dei libri liturgici ed estensore della<br />
prima edizione del Catechismo Ro-<br />
Evangelizzazione e catechesi<br />
per approfondire le verità della fede<br />
La Scuola diocesana di Formazione<br />
per Operatori Pastorali<br />
è nata nel 1983 per volontà dell'Arcivescovo<br />
Enzio d'Antonio,<br />
come «conseguenza» del I Corso<br />
di aggiornamento pastorale tenutosi<br />
in diocesi nel giugno dello<br />
stesso anno.<br />
Tuttavia nella Chiesa di Lanciano-Ortona<br />
si era già nel passato<br />
avvertito il problema di<br />
creare uno strumento capace di<br />
«far conoscere e approfondire le<br />
verità di fede... e formare catechisti<br />
laici...» sin dal 1956, allorché<br />
l'Arcivescovo Migliorini fondava<br />
una Scuola Superiore di<br />
Religione dalla quale poi prendeva<br />
vita nel 1978 il Corso di Teologia<br />
prima e l'ISR dopo.<br />
La struttura dell'Istituto ricalca<br />
l'organizzazione di un corso<br />
di studi universitari di durata<br />
quadriennale al termine del quale<br />
gli alunni ordinari possono<br />
conseguire il diploma in Scienze<br />
Religiose, avendo superato gli<br />
esami previsti e discusso una tesi<br />
scritta.<br />
La struttura della Scuola di<br />
formazione tiene conto di tre aree di<br />
studio: catechesi, liturgia, servizio di carità.<br />
Il primo è propedeutico e si studiano<br />
Sacra Scrittura, Teologia dogmatica,<br />
Teologia morale. Nel secondo anno si<br />
svolgono corsi che riguardano, appunto,<br />
temi specifici di catechesi, liturgia e servizio<br />
di carità. Il III anno possiamo<br />
chiamarlo «corso speciale» su temi di<br />
carattere monografico: la Bibbia nella<br />
vita cristiana; Costituzione del Vaticano<br />
II sulla Chiesa nel mondo contempora-<br />
Il miracolo<br />
eucaristico<br />
di Lanciano<br />
Tale prodigio avvenne nel sec.<br />
VIII d.C., nella chiesa di s. Legonziano,<br />
per il dubbio di un monaco<br />
Basiliano sulla presenza reale di<br />
Gesù nell'Eucaristia. Durante la<br />
Santa Messa, fatta la doppia consacrazione,<br />
l'ostia diventò Carne e<br />
il vino si mutò in Sangue, raggrumandosi<br />
in cinque globuli. I Frati<br />
Minori Conventuali custodiscono<br />
il Miracolo dal 1252. Precedentemente<br />
si erano succeduti i Monaci<br />
Basiliani e i Benedettini. Alle varie<br />
ricognizioni ecclesiastiche condotte<br />
fin dal 1574, seguirono quelle<br />
del 1970 e del 1981. Le analisi<br />
scientifiche hanno dato questi risultati:<br />
la Carne è vera Carne. Il<br />
Sangue è vero Sangue. La Carne<br />
e il Sangue appartengono alla specie<br />
umana. La Carne e il Sangue<br />
hanno il gruppo sanguigno AB.<br />
Gli scavi archeologici condotti<br />
sotto piazza Plebiscito nel 1993-<br />
1994 e soprattutto quelli condotti<br />
all'interno del Santuario fra il<br />
1998 e il 1999, hanno consentito<br />
l'attivazione di un suggestivo itinerario<br />
archeologico-monumentale.<br />
e costruttivo. Prego perché le comunità parrocchiali<br />
siano capaci di vivere il Vangelo e di diffonderlo con<br />
coraggio. Prego perché la comunità diocesana di<br />
Lanciano-Ortona sia orgogliosa della sua tradizione e<br />
cresca sempre più nell'unità e nella fraternità.<br />
E anche voi pregate per me, povero servo del Signore<br />
che ora, dopo aver servito la Chiesa in altre<br />
sue porzioni, desidera servirla ancor di più con voi,<br />
affinché cresciamo nella fede, speranza e carità, perché<br />
sia santificato tra di noi il Nome di Dio, perché<br />
venga il suo regno, perché sia fatta in noi la sua volontà.<br />
Ogni volta che ci incontreremo, faremo nostra la<br />
bella preghiera che ci ha insegnato Gesù e così i nostri<br />
cuori si apriranno alla fiducia e alla testimonianza.<br />
Un saluto speciale e particolarmente intenso desidero<br />
rivolgerlo ai cristiani appartenenti ad altre confessioni,<br />
ai non cristiani presenti tra di voi e — se<br />
me lo consentono — a quanti forse non credono<br />
più.<br />
Voglio essere il Vescovo di tutti, di tutti indistintamente.<br />
Me lo conceda il Signore Gesù.<br />
Esprimo tanta gratitudine al Santo Padre Giovanni<br />
Paolo II, che mi ha chiamato a far parte del collegio<br />
episcopale e mi ha inviato a voi per condividere con<br />
voi il cammino della fede.<br />
Al Vescovo Enzio d'Antonio, amico carissimo, il<br />
mio cordiale saluto. Al clero secolare e regolare, un<br />
caloroso abbraccio, alle religiose un caloroso incoraggiamento.<br />
Alle autorità civili e militari un deferente<br />
omaggio. A quanti soffrono il mio sostegno<br />
nella preghiera.<br />
La Madonna del Ponte e l'apostolo Tommaso, patroni<br />
della nostra Chiesa frentana, ci aiutino nell'impegno<br />
di essere fedeli e coraggiosi annunziatori del<br />
Vangelo di Cristo.<br />
Vi benedico tutti di cuore. Vostro affezionatissimo.<br />
Ortona - La basilica concattedrale<br />
di san Tommaso Apostolo<br />
neo «Gaudium et Spes»; Bioetica e morale<br />
speciale.<br />
Rispetto all'ISR, la Scuola di formazione,<br />
oltre a presentare il mistero di<br />
Dio rivelato nella sua integrità e a introdurre<br />
gli alunni, elementarmente, al metodo<br />
teologico attraverso la conoscenza<br />
delle fonti (Scrittura e Tradizione), attraverso<br />
la riflessione sulla fede della Chiesa,<br />
si propone di rendere gli operatori<br />
pastorali sensibili ai problemi fondamentali<br />
dell'uomo, dell'apprendimento e della<br />
formazione. Lo studio dei temi afferenti<br />
all'area metodologica e didattica<br />
mira a proporre, per ogni età, le finalità<br />
e i compiti degli operatori pastorali, gli<br />
obiettivi ultimi e intermedi, i procedimenti<br />
plausibili sul piano didattico, tecniche,<br />
linguaggi e sussidi. Inoltre, l'insegnamento<br />
teorico della metodologia risulta<br />
necessario per aiutare nell'opera di<br />
adattamento alle varie situazioni, per<br />
evitare improvvisazioni e forme empiriche<br />
di insegnamento, per misurare le<br />
tappe dell'itinerario educativo e aggiustare<br />
il proprio piano di lavoro.<br />
La formazione spirituale sottende tutte<br />
le discipline e deve rappresentare una<br />
dimensione e una preoccupazione permanente.<br />
I catechisti sono reclutati anche tra i<br />
membri di aggregazioni ecclesiali, tra le<br />
coppie di coniugi che sono impegnati in<br />
un cammino di fede e di spiritualità matrimoniale.<br />
Spesso sono insegnanti laici<br />
delle scuole elementari statali, o di scuole<br />
secondarie, ancora in servizio o in<br />
pensione, che frequentano attivamente<br />
la parrocchia. Alle tappe sacramentali è<br />
riservato sempre un periodo di preparazione<br />
immediata, ma l'ammissione è<br />
condizionata alla frequenza abituale,<br />
non saltuaria, della scuola catechistica<br />
operante in ogni parrocchia. Tutte le celebrazioni<br />
sono comunitarie: prassi ormai<br />
consolidata, dopo anni pazientemente<br />
spesi per far capire ai genitori il<br />
valore ecclesiale delle norme date. Alla<br />
Messa di prima Comunione precede un<br />
tempo di preparazione all'accesso al sacramento<br />
della Riconciliazione. La celebrazione<br />
del Matrimonio è preceduta da<br />
itinerari di fede per i fidanzati.<br />
Dal 1995, nell'accogliere il<br />
programma pastorale delineato<br />
dal Santo Padre nella lettera<br />
«Tertio Millennio adveniente» si<br />
è impostata una evangelizzazione<br />
di tipo missionario, che va<br />
sotto il logo di «Chiesa frentana<br />
in missione verso il Grande Giubileo<br />
del 2000», con l'intento di<br />
far recuperare a tutti i battezzati<br />
la dimensione missionaria della<br />
loro vocazione, impegno tradotto<br />
con lo slogan «popolo in missione»<br />
e non «missione al popolo».<br />
Questo lavoro di formazione<br />
non ha escluso l'attenzione a<br />
preparare laici a farsi missionari<br />
negli ambienti di vita. Sono iniziati<br />
così i corsi intensivi di preparazione<br />
ad annunziare i temi<br />
dei tre anni giubilari. Il 5 gennaio<br />
1997 è stato conferito il<br />
mandato a 400 laici, ed è iniziata<br />
una evangelizzazione a tappeto.<br />
È stato fondato per tale sforzo<br />
missionario, anche un periodico<br />
diocesano mensile, «Chiesa<br />
frentana», con finalità evangeliz-<br />
zatrice. Esso si stampa in 10.000<br />
copie. All'Avvento di ogni anno è stato<br />
diffuso un dépliant sul tema pregiubilare,<br />
distribuito nelle parrocchie, famiglia<br />
per famiglia, e nei caselli autostradali, in<br />
ben 45.000 copie.<br />
Nel 1997 l'annunzio/catechesi ha avuto<br />
per tema «Credo in Gesù Cristo, Figlio<br />
di Dio, nostro Signore», con incontri<br />
della fede per varie categorie di persone.<br />
Settimana biblica, elevazioni spirituali<br />
in concerti musicali, mostra di arte<br />
sacra, Peregrinatio Mariae, pellegrinaggio<br />
diocesano in Terra Santa. Nell'anno<br />
1998 il tema è stato «Credo nello Spirito<br />
Santo che è Signore e dà la vita», sempre<br />
con incontri della fede, Settimana liturgica,<br />
Convegno delle aggregazioni ecclesiali<br />
di laici, celebrazione unica del<br />
Sacramento della Confermazione, rinnovazione<br />
dei voti religiosi, visitatio Ecclesiarum<br />
(scambio di visite organizzate<br />
tra parrocchie), settimana per l'unità dei<br />
cristiani, pellegrinaggio diocesano a Fátima<br />
e a Santiago de Compostela. Il tema<br />
del 1999 è stato «Padre nostro che sei<br />
nei cieli», con il rito della riconciliazione<br />
nei tempi forti della Chiesa, la messa dei<br />
fanciulli che hanno ricevuto la prima<br />
Comunione, la visita agli infermi e agli<br />
anziani, il Pellegrinaggio diocesano a<br />
Częstochowa. Le parrocchie di città e il<br />
Centro diocesano culturale svolgono attività<br />
con appuntamenti annuali noti come<br />
«Incontri», diretti ai professionisti e<br />
agli operatori pastorali, con relatori<br />
esperti.<br />
Dopo l'impegno profuso per la vita<br />
delle Scuole catechistiche parrocchiali<br />
che funzionano durante tutto l'anno pastorale,<br />
l'attenzione viene concentrata,<br />
come si è detto, sulla formazione dei catechisti.<br />
Infatti, alla Scuola diocesana si<br />
aggiungono i Corsi annuali di aggiornamento<br />
pastorale, gli incontri periodici di<br />
zona, convocati dall'Arcivescovo e da lui<br />
presieduti, e il campo-scuola estivo residenziale<br />
per la durata di due settimane.<br />
L'Ufficio catechistico pubblica periodicamente<br />
un foglio di collegamento, che<br />
viene inviato a tutti i catechisti parrocchiali.<br />
BERNARDO RAZZOTTI<br />
mano, eletto Vescovo di Lanciano nel<br />
1560, ad ottenere che anche Lanciano<br />
fosse, pur priva di diocesi suffraganee,<br />
sede metropolitana.<br />
Nella lunga serie degli Arcivescovi<br />
lancianesi meritano una particolare<br />
menzione l'Arcivescovo Paolo Tasso<br />
(1589-1607) per la sua pietà ed attività<br />
(fu, tra l'altro, il costruttore del palazzo<br />
arcivescovile e gettò le basi per la costruzione<br />
della nuova cattedrale della<br />
Madonna del Ponte così detta perché arditamente<br />
innalzata su più altissimi ponti<br />
addossati), l'Arcivescovo Antonio Antinori<br />
(1745-1754) che fu uno dei massimi<br />
esponenti della storiografia del suo tempo,<br />
l'Arcivescovo Pietro Tesauri (1939-<br />
1945) che con la sua abnegazione e pietà<br />
salvò la città dalla furia nazista durante<br />
l'ultimo conflitto mondiale ed il<br />
primo arcivescovo non più metropolita<br />
Enzio d'Antonio (1982-2000) per la sua<br />
opera nella organizzazione della nuova<br />
realtà diocesana frutto della fusione delle<br />
sedi di Lanciano ed Ortona.<br />
L'antichissima diocesi di Ortona con<br />
buona probabilità risale al V secolo. La<br />
sua esistenza già nel VI sec., è attestata<br />
con certezza da una lettera di Gregorio<br />
Magno che nel 594 ne affidava la cura a<br />
Barbaro, Vescovo di Larino. Lo stesso<br />
Pontefice indirizzò un'altra lettera nel<br />
601 ad un non meglio identificato Scolastico,<br />
affinché procurasse la restituzione<br />
a Calunnioso, Vescovo di Ortona, di alcuni<br />
beni. Durava in quel tempo su Ortona<br />
la dominazione bizantina facente<br />
riferimento all'Esarcato di Ravenna. Dopo<br />
la conquista longobarda sul finire del<br />
VII secolo e l'aggregazione della fascia<br />
litoranea abruzzese al Ducato di Benevento<br />
e, dai primissimi anni del IX secolo,<br />
al Ducato di Spoleto, non si hanno<br />
più notizie della sede. Poco prima della<br />
soppressione e della incorporazione del<br />
territorio alla diocesi di Chieti, decretate<br />
intorno alla metà del X secolo, si ha testimonianza<br />
nel 916 di un Presule ortonese<br />
di nome Pietro.<br />
L'attesa di Ortona per riavere un proprio<br />
Pastore si protrasse per molti secoli.<br />
Eppure la città poteva a tale scopo<br />
vantare, nello spirito dei tempi, indiscusse<br />
prerogative sia dal punto di vista religioso<br />
che socio-economico. Era, è vero,<br />
di modesta entità, ma traeva fin dalla<br />
antichità grandi vantaggi economici dal<br />
suo attivissimo porto commerciale aperto<br />
a tutte le rotte del Mediterraneo e da<br />
un territorio ricchissimo per la fertilità<br />
del suolo. Primo Vescovo della risorta<br />
sede fu Giovan Domenico Rebiba. Alla<br />
sua morte avvenuta nel 1596 gli successe<br />
Alessandro Boccabarile (1596-1624)<br />
che fu anche Vescovo della nuova diocesi<br />
di Campli eretta nel 1600 ed a quella<br />
di Ortona unita perpetuamente in persona<br />
episcopi. Soppressa in esecuzione del<br />
concordato del 1818 la diocesi, Ortona,<br />
con tutte le sue dipendenze, fu sottoposta<br />
alla giurisdizione dell'Arcivescovo di<br />
Lanciano fino al 1834 quando GregorioXVI<br />
la ripristinò solo nominalmente.<br />
Venne, infatti, data in amministrazione<br />
apostolica all'ordinario lancianese. Ancora<br />
una volta restituita a tutti gli effetti<br />
nel 1945, ne fu, tuttavia, previsto come<br />
ordinario l'Arcivescovo di Lanciano.<br />
Mons. Gioacchino di Leo, quindi, eletto<br />
Arcivescovo di Lanciano nel febbraio<br />
1946, ed i suoi successori sono stati anche,<br />
di diritto, Vescovi di Ortona. Tale<br />
situazione giuridica è rimasta in vigore<br />
fino alla fusione del 1986.<br />
La diocesi di Lanciano-Ortona ha una<br />
estensione di 300 kmq e comprende tredici<br />
Comuni con una popolazione complessiva<br />
di poco più di 90.000 abitanti.<br />
Le circoscrizioni parrocchiali sono 42, i<br />
sacerdoti secolari 38, i religiosi 35 distribuiti<br />
in otto conventi e case religiose dei<br />
vari ordini, i diaconi permanenti due e<br />
le comunità religiose femminili dieci.<br />
MICHELE SCIOLI<br />
La devozione<br />
a san Tommaso<br />
apostolo<br />
Nel giugno del 1258, a seguito<br />
di un episodio di lotta originato<br />
dalla rivalità per il controllo delle<br />
principali rotte di navigazione, le<br />
flotte di Genova e di Venezia si<br />
scontrarono al largo di Acri. Tra<br />
le navi inviate da Manfredi, principe<br />
di Taranto, a sostegno dei veneziani,<br />
c'erano tre galee che Ortona,<br />
al pari di altri paesi marittimi<br />
del regno, aveva dovuto equipaggiare<br />
a sue spese.<br />
Tre mesi dopo, il 6 settembre<br />
1258, le navi ortonesi fanno ritorno<br />
in patria concludendo con un<br />
trionfo la navigazione. Il «pio Leone»,<br />
che le aveva comandate nella<br />
lunga traversata, annunzia all'abate<br />
Jacopo, allora arciprete della<br />
chiesa di S. Maria, di avere nella<br />
sua galea i resti mortali dell'apostolo<br />
Tommaso da lui stesso trafugati,<br />
insieme alla pietra tombale,<br />
dall'isola di Chios, nell'Egeo. Un<br />
documento notarile pergamenaceo<br />
dell'anno seguente, conservato<br />
nella biblioteca diocesana, raccoglie<br />
la testimonianza di alcuni<br />
prigionieri di Chios che confermano<br />
la versione di Leone.