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DAL MONDO<br />

MARIO AGNES<br />

Direttore responsabile<br />

PAGINA<br />

TIPOGRAFIA VATICANA<br />

EDITRICE<br />

«L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

Redazione:<br />

via del Pellegrino<br />

00120 Città del Vaticano<br />

Segreteria di Redazione:<br />

Tel. 06.698.83461/06.698.84442<br />

Fax 06.698.83675<br />

Servizi fotografici<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

a cura di Arturo Mari<br />

Le foto dell'attività della Santa Sede<br />

sono del SERVIZIO FOTOGRAFICO<br />

de «L'Osservatore Romano»<br />

Tel. 06.698.84797 - Fax 06.698.84998<br />

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Redazione<br />

de «L'OSSERVATORE ROMANO»<br />

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2 .<br />

L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 27 Gennaio 2001<br />

NIAMEY — La Svizzera ha stanziato 4,7<br />

miliardi di franchi per realizzare cinque<br />

progetti di lotta contro la miseria nel Niger,<br />

che figura — riferisce l'agenzia<br />

«France-Presse» — al secondo posto nella<br />

lista dei Paesi più poveri del pianeta.<br />

La notizia del finanziamento elvetico è<br />

stata trasmessa giovedì dalla radio statale<br />

nigerina. La maggior parte dei fondi sarà<br />

investita in programmi di promozione dell'alfabetizzazione<br />

e dell'educazione di base.<br />

Un altro progetto riguarda la costru-<br />

CONSIGLIO D'EUROPA Espressa soddisfazione da parte della Russia<br />

Reintegrata a Strasburgo<br />

la delegazione di Mosca<br />

STRASBURGO, 26.<br />

La delegazione della Russia — che<br />

nell’aprile scorso era stata privata del diritto<br />

di voto all’Assemblea parlamentare<br />

del Consiglio d’Europa a causa della situazione<br />

in Cecenia — è stata reintegrata<br />

in tutti i suoi diritti ieri a Strasburgo.<br />

Con 88 voti a favore, 20 contro e 11<br />

astensioni, l’Assemblea, che ha in totale<br />

291 membri, ha ripristinato i diritti dei<br />

18 parlamentari russi, nonostante il persistere<br />

di critiche sulla situazione dei diritti<br />

umani nella Repubblica federata<br />

caucasica. «La ratifica dei poteri alla delegazione<br />

russa non significa che accettiamo<br />

quello che succede in Cecenia e<br />

che lo Stato russo sia innocente», ma<br />

soltanto che si è constatato un «cambiamento<br />

di atteggiamento alla Duma (Camera<br />

bassa del Parlamento russo) e in<br />

seno alla delegazione», ha dichiarato il<br />

relatore ungherese della Commissione<br />

affari politici, Matyas Eorsi.<br />

La maggioranza dei parlamentari del<br />

Consiglio d’Europa hanno seguito la<br />

raccomandazione delle Commissioni politica,<br />

giuridica e del regolamento, che<br />

intendevano dare una «nuova opportunità»<br />

alla delegazione russa di provare che<br />

Mosca è desiderosa e in grado di migliorare<br />

la situazione nella Cecenia.<br />

La Russia ha accolto con favore la decisione<br />

dell’Assemblea parlamentare del<br />

Consiglio d’Europa. «I delegati (dell’Assemblea)<br />

hanno osservato realisticamente<br />

la situazione e si sono resi conto che<br />

la Russia non è un alunno che può essere<br />

espulso dalla classe, e che la coopera-<br />

zione produrrà un risultato migliore del<br />

confronto», ha affermato l’agenzia «Interfax»,<br />

citando il ministero degli esteri.<br />

La decisione dell’Assemblea di Strasburgo<br />

è stata accolta con soddisfazione<br />

anche dal Presidente della Duma di Stato,<br />

Ghennadi Selezniov. «Penso che l’Assemblea<br />

del Consiglio d’Europa abbia<br />

preso una decisione corretta e sensata»,<br />

ha detto il comunista Selezniov, citato<br />

dall’agenzia «Itar Tass». «Noi stessi siamo<br />

interessati a risolvere tutti i problemi<br />

in Cecenia rapidamente, completamente<br />

e in modo civile», ha aggiunto, in<br />

relazione alle critiche persistenti sulla situazione<br />

dei diritti umani nella Repubblica<br />

federata del Caucaso.<br />

Intanto, il Governo federale russo ha<br />

stanziato ieri più di mezzo miliardo di<br />

dollari per il 2001 per la ricostruzione<br />

della Cecenia, devastata dal conflitto<br />

con la guerriglia secessionista, e per favorire<br />

il rilancio della vita civile nella regione.<br />

Lo ha reso noto Stanislav Iliasov,<br />

Capo del Governo locale ceceno filo-russo.<br />

Gran parte dei fondi stanziati saranno<br />

destinati a riedificare le case distrutte<br />

dai bombardamenti e a favorire il ritorno<br />

degli oltre 300.000 ceceni sfollati.<br />

Niger: progetti di sviluppo finanziati dalla Svizzera<br />

zione di strade nella regione meridionale<br />

di Gaya. Sono previste, infine, iniziative di<br />

sostegno all'edificazione dello Stato di diritto.<br />

Da diversi anni, con la cooperazione<br />

finanziaria della comunità internazionale,<br />

le autorità di Niamey stanno portando<br />

avanti un ambizioso piano di lotta contro<br />

la povertà, che colpisce oltre il sessanta<br />

per cento della popolazione.<br />

Intanto, il «club di Parigi», che riunisce i<br />

ECUADOR È ancora presto per una valutazione sui danni permanenti all'ecosistema dell'arcipelago<br />

Galapagos: prosegue la lotta contro il tempo<br />

per cercare di salvare la fauna dal petrolio<br />

QUITO, 26.<br />

Biologi chiamati da tutto il mondo<br />

stanno in questi giorni cercando di capire<br />

se le Isole Galapagos potranno tornare<br />

ad essere quelle che erano nove giorni<br />

fa, prima del disastro ambientale provocato<br />

dalla petroliera «Jessica». E la<br />

lotta contro il tempo prosegue sulle<br />

spiagge e nel mare dell’arcipelago dove<br />

si continuano a raccogliere animali imbrattati<br />

e sempre più numerosi sono<br />

quelli che muoiono a causa del gasolio o<br />

del «bunker», il combustibile speciale<br />

per pescherecci di cui era composto la<br />

maggior parte del carico della petroliera<br />

naufragata.<br />

È comunque presto per valutare in<br />

pieno i danni ambientali che il disastro<br />

delle Galapagos lascerà in maniera irreversibile.<br />

I comunicati ufficiali emessi<br />

dalla Presidenza non appaiono comunque<br />

improntati all'ottimismo. La biologa<br />

Cristina Burks, della «Clean Caribean<br />

Cooperative», sta tracciando la mappa<br />

delle zone colpite dalla marea nera. El<br />

Lavine, tecnico della «National Oceanographic<br />

and Atmospheric Administration»<br />

(Noaa), segue minuto per minuto<br />

le dimensioni e la direzione delle centi-<br />

Negata la libertà sulla parola<br />

all'ex tesoriere del Cremlino<br />

NEW YORK, 26.<br />

Pavel Borodin resta in carcere: il giudice Viktor Pohorelsky di Brooklyn ha<br />

negato all’ex tesoriere del Cremlino la libertà sulla parola. Il giudice ha ritenuto<br />

che al momento non sussistano gli elementi per aprire a Borodin le porte<br />

della prigione. Il magistrato americano si è riservato di valutare le richieste<br />

della difesa sulla eventuale nullità del mandato di cattura eseguito negli Usa.<br />

Su questo aspetto specifico — gli errori fattuali e di forma nel mandato di<br />

cattura americano del 17 gennaio — Pohorelsky ha dato alle parti tempo fino<br />

al 5 febbraio per integrare la documentazione sulla base del quale potrà essere<br />

espresso un parere definitivo. Il magistrato non ha comunque fissato una<br />

data per una nuova udienza. Dopo 20 minuti di Camera di consiglio Pohorelsky<br />

ha detto di non avere sufficienti elementi per esprimersi e ha fatto capire<br />

di voler approfondire la normativa in materia di rapporti tra Usa e Svizzera.<br />

Quanto alla richiesta di libertà su cauzione, Pohorelsky ha dichiarato di non<br />

individuare allo stato degli atti le «circostanze speciali» richieste dalla legge.<br />

naia di macchie che vagano fra le isole<br />

di Santa Fe e di Santa Cruz, anche se il<br />

grosso della marea nera è ormai in mare<br />

aperto. Queste due isole, le più colpite<br />

finora dalla sciagura ecologica, sono<br />

state chiuse ai turisti che pure stanno<br />

affluendo da ogni parte del mondo, attratti<br />

— come segnala l'«Ansa» — anche<br />

dalle notizie sul disastro.<br />

Altri cuccioli di leone marino sono<br />

stati nel frattempo presi sotto le cure<br />

dei tecnici del Parco nazionale oltre ai<br />

27 già recuperati. Lo stesso ente del Parco<br />

ha ammesso che la mancanza di reti<br />

e di frecce anestetiche aveva impedito<br />

nei primi giorni di portare soccorso agli<br />

enormi leoni marini adulti.<br />

Il direttore del Parco, Eliecer Cruz,<br />

ha riferito che almeno un centinaio di<br />

impiegati del Parco e centinaia di pescatori<br />

si sono uniti agli esperti della «Fondazione<br />

Darwin» ed alle squadre della<br />

Guardia costiera statunitense nell’opera<br />

di pulizia delle acque e delle coste. «Date<br />

le circostanze, stanno facendo un lavoro<br />

fantastico, malgrado la mancanza<br />

di equipaggiamenti e strutture adeguati»,<br />

ha dal canto suo sottolineato un ufficiale<br />

della Guardia costiera Usa.<br />

Il capitano della «Jessica» Tarquinio<br />

Arevalo, di 52 anni, arrestato ieri assieme<br />

ai 13 membri dell’equipaggio, ieri ha<br />

ammesso le proprie responsabilità. «Sono<br />

stato io, è stato un errore di calcolo»,<br />

ha detto analizzando le cause che<br />

hanno portato la petroliera ad arenarsi<br />

su un fondale di sabbia all’imboccatura<br />

della Baia del Naufragio, davanti all’Isola<br />

San Cristobal. «Si è trattato solo di un<br />

errore involontario», ha ripetuto.<br />

Jugoslavia: il Parlamento serbo<br />

concede la fiducia al nuovo Governo<br />

BELGRADO, 26.<br />

Il Parlamento serbo ha dato la fiducia<br />

ieri sera al Governo riformista presieduto<br />

da Zoran Djindjic. L'Esecutivo, scaturito<br />

dalle elezioni politiche del 23 dicembre<br />

scorso, è sostenuto da una forte<br />

maggioranza in Aula. Dopo un lungo dibattito,<br />

il Governo ha ottenuto centosessantotto<br />

voti a favore e cinquantacinque<br />

contrari.<br />

Presentando il programma ai deputati,<br />

Djindjic si è impegnato a promuovere<br />

una politica di riforme economiche e<br />

politiche in grado di migliorare il tenore<br />

di vita della popolazione della Serbia,<br />

che assieme al Montenegro costituisce la<br />

Repubblica Federale di Jugoslavia.<br />

Nel discorso di presentazione il Premier<br />

ha indicato alcuni punti essenziali.<br />

«Il Governo che oggi formiamo deve essere<br />

quello del cambiamento e della<br />

frattura assoluta con il regime», ha detto.<br />

La priorità, ha aggiunto, sarà quella<br />

di «armonizzare la legislazione serba<br />

con quella europea», con l’obiettivo di<br />

entrare nell’Ue «al massimo entro i<br />

prossimi dieci anni». Le linee fondamentali<br />

in economia saranno la lotta alla disoccupazione,<br />

il contenimento della spe-<br />

sa pubblica anche attraverso una riduzione<br />

dell’apparato burocratico, le privatizzazioni<br />

e le politiche di incoraggiamento<br />

per gli investimenti esteri.<br />

Per quanto riguarda i contenziosi regionali,<br />

Djindjic ha invitato il Montenegro<br />

a «ridefinire le sue relazioni con la<br />

Serbia in base al principio del minor rischio,<br />

riformando lo Stato esistente piuttosto<br />

che fondandone due nuovi».<br />

Sul fronte della sicurezza il Premier<br />

ha assicurato che Belgrado «sradicherà<br />

il terrorismo, come fanno i Paesi democratici».<br />

L'Esecutivo, ha aggiunto, condurrà<br />

inoltre una «lotta senza quartiere<br />

alla criminalità organizzata e agli abusi<br />

di potere che hanno caratterizzato questi<br />

ultimi anni». «Sarà un Governo di<br />

grandi riforme e azioni energiche che<br />

raggruppa strateghi ed esperti», ha sottolineato<br />

ancora Djindjic.<br />

Contro l'Esecutivo si è schierato il<br />

Partito radicale (Srs) di Vojislav Seselj e<br />

molti parlamentari del Partito socialista<br />

dell’ex Presidente jugoslavo Slobodan<br />

Milosevic. Usufruendo in massa del diritto<br />

di parola che concede a ognuno<br />

dieci minuti di esposizione, molti Parlamentari<br />

hanno esercitato un'azione di<br />

ostruzionismo.<br />

principali creditori pubblici del mondo, ha<br />

firmato giovedì un accordo per la ristrutturazione<br />

del debito estero del Niger. Per<br />

effetto dell'intesa, questo Paese dell'Africa<br />

Occidentale beneficia immediatamente di<br />

un condono per un ammontare di 78 milioni<br />

di dollari. Inoltre, il «club di Parigi»<br />

ha ridotto da 126 a 10 milioni di dollari le<br />

somme dovute dal Niger nei prossimi tre<br />

anni per il servizio del debito. Dal canto<br />

suo, il Governo di Niamey si è impegnato<br />

a destinare le risorse provenienti dalla ristrutturazione<br />

del debito estero al finanziamento<br />

di programmi prioritari nella politica<br />

di riduzione della povertà.<br />

Il trattamento di favore che i creditori<br />

del «club di Parigi» hanno riservato al Niger<br />

si inquadra nel programma di alleggerimento<br />

degli oneri finanziari dei Paesi<br />

poveri più indebitati (Ppte), programma<br />

varato nel 1996 dal Fondo monetario internazionale<br />

e dalla Banca Mondiale.<br />

STATI UNITI La Federal Reserve favorevole ai tagli del prelievo fiscale<br />

Quasi azzerata la crescita economica<br />

ma il Paese non va verso la recessione<br />

WASHINGTON, 26.<br />

La crescita economica negli Stati Uniti<br />

«ha rallentato in maniera drastica» ed<br />

è «probabilmente vicino allo zero in<br />

questo momento». Lo ha dichiarato ieri<br />

il Presidente della Federal Reserve, la<br />

Banca centrale Usa, Alan Greenspan in<br />

un'audizione alla commissione Bilancio<br />

del Senato. Greenspan ha tuttavia escluso<br />

pericoli incombenti di recessione ed<br />

ha anzi sottolineato che il surplus di bilancio<br />

lascia spazio a una politica di taglio<br />

delle tasse.<br />

Greenspan ha tuttavia aggiunto che il<br />

Congresso dovrebbe studiare dei meccanismi<br />

che assicurino una pronta sospensione<br />

di tali tagli nel caso il surplus si riduca<br />

nel corso dei prossimi anni. In precedenza<br />

Greenspan aveva espresso la<br />

sua preferenza per usare il surplus di bilancio<br />

per ripagare il debito nazionale, e<br />

in effetti in più occasioni ha ripetuto di<br />

ritenere questa soluzione come la più<br />

auspicabile. Tuttavia ora ritiene che il<br />

surplus sarà tale da permettere di ridurre<br />

il debito e offrire al tempo stesso ai<br />

cittadini una politica di riduzione del<br />

prelievo fiscale. Se l’economia americana<br />

dovesse continuare a rallentare, ha<br />

evidenziato Greenspan, il taglio delle<br />

tasse potrebbe portare «notevole beneficio».<br />

«I dati più recenti dimostrano che<br />

non esiste più una scelta tra riduzione<br />

delle tasse e ripianamento del debito nazionale<br />

— ha detto Greenspan —: entrambi<br />

possono aiutare a stimolare l’economia».<br />

Greenspan ha comunque<br />

La raccolta di campioni di acqua in uno specchio di mare davanti a San Cristobal<br />

messo in guardia dal ritenere una riduzione<br />

della politica di prelievo fiscale come<br />

un’operazione facile. «Storicamente,<br />

ogni manovra del genere richiede molto<br />

piùtempo di quanto alcuni possano pensare,<br />

tanto che le condizioni che un tale<br />

intervento si ripropone di curare, nel<br />

frattempo potrebbero essere cambiate».<br />

Greenspan ha fatto cenno, in particolare,<br />

al piano proposto dal Presidente<br />

Ford nel maggio 1975 in un frangente<br />

economico simile a quello attuale. I primi<br />

cambiamenti non furono introdotti<br />

se non dopo quattro mesi dalla loro pro-<br />

Scudo spaziale<br />

Usa: riuscito<br />

esperimento<br />

con arma laser<br />

Forum di Davos: discorso inaugurale<br />

del Presidente elvetico Leuenberger<br />

BERNA, 26.<br />

Prima giornata, ieri, del Forum economico<br />

mondiale di Davos (Svizzera) al<br />

quale partecipano una trentina di Capi<br />

di Stato, Ministri di ottanta Paesi e l'élite<br />

internazionale dell'imprenditoria e<br />

della finanza.<br />

Nel discorso inaugurale, il Presidente<br />

elvetico, Moritz Leuenberger, ha affermato<br />

che la manifestazione di Davos «è<br />

divenuta il simbolo di una civilizzazione<br />

globale in divenire, il simbolo di un<br />

mondo in cui le barriere cadono». A<br />

questo imperativo — ha sostenuto l'oratore<br />

— risponde perfettamente il tema<br />

scelto quest'anno dal Forum: sostenere<br />

la crescita economica e ridurre il divario<br />

tra Nazioni ricche e povere. Il Presidente<br />

ha poi accennato ai movimenti che<br />

contestano la globalizzazione, sottolineando<br />

che le organizzazioni non governative<br />

non hanno «una legittimità più<br />

grande di quella dei Governi democraticamente<br />

eletti».<br />

I lavori del Forum sono cominciati<br />

con un dibattito sull'economia americana<br />

che dà segni inquietanti di rallentamento.<br />

L'opinione prevalente degli analisti<br />

intervenuti nella discussione è che<br />

NEW YORK, 26.<br />

È pienamente riuscito un test condotto<br />

il mese scorso dall’aviazione militare<br />

americana per un sistema di «cannoni»<br />

laser in grado di colpire missili balistici<br />

in volo. Lo hanno reso noto a Washington<br />

fonti del consorzio industriale che<br />

riunisce le aziende «Lockheed Martin»,<br />

«Boeing» e «Trw» nel progetto per uno<br />

«scudo spaziale» da 240 milioni di dollari<br />

teso a mettere i primi cannoni laser in<br />

orbita intorno alla Terra, a scopo dimostrativo,<br />

entro il 2012. Il pieno successo<br />

dell’esperimento condotto l’8 dicembre<br />

scorso, durante il quale in 6 secondi un<br />

raggio laser ha individuato e abbattuto<br />

un missile in arrivo — ha commentato il<br />

maggiore Arnie Streland, numero due<br />

del comitato dell’aviazione che segue il<br />

progetto — prova che la tecnologia è a<br />

uno stadio avanzato. E che potrà essere<br />

messa a buon frutto se così deciderà<br />

l’amministrazione del Presidente degli<br />

Stati Uniti, George W. Bush.<br />

Dal canto suo, il Presidente russo,<br />

Vladimir Putin, ha affermato che l’installazione<br />

da parte degli Stati Uniti di<br />

un sistema di difesa antimissile «arrecherebbe<br />

un danno irreparabile all’architettura<br />

delle relazioni internazionali».<br />

Il leader del Cremlino, parlando davanti<br />

ad alti funzionari del ministero degli<br />

esteri russo, ha comunque aggiunto<br />

che le ultime dichiarazioni del Presidente<br />

americano George W. Bush testimoniano<br />

che «il dialogo può essere positivo».<br />

«Avremo da fare un lavoro difficile<br />

e delicato per mantenere l’accordo antimissile<br />

del 1972 (Abm)», ha precisato.<br />

Mosca si è sempre opposta al sistema<br />

antimissile ipotizzato dagli Usa.<br />

non si avrà recessione, anche se quest'anno<br />

la crescita scenderà probabilmente<br />

dal cinque per cento del 2000 all'1<br />

per cento. Si tratterà, pertanto, di un<br />

rallentamento perfino «rude», ma non di<br />

un crollo. In questa situazione, toccherà<br />

all'Europa assumere il ruolo di motore<br />

delle crescita economica mondiale.<br />

L'Alto Commissario dell'Onu per i diritti<br />

umani Mary Robinson, attesa domani<br />

a Davos, ha lanciato ieri da Ginevra<br />

un appello ai dirigenti dell'economia<br />

internazionale affinché si impegnino più<br />

attivamente contro la discriminazione<br />

nel mondo del lavoro. «Le inchieste —<br />

ha affermato — dimostrano che la discriminazione<br />

razziale nel settore del lavoro<br />

può avere gravi conseguenze sulle<br />

minoranze e sui lavoratori migranti,<br />

nonché sul futuro dei loro figli». A Davos,<br />

la Robinson parteciperà a un dibattito<br />

sulle scelte economiche nelle zone<br />

di guerra.<br />

Domani è atteso al Forum anche il<br />

Primo Ministro giapponese Yoshiro Mori,<br />

che pronuncerà un discorso davanti<br />

a una platea di dirigenti politici e di uomini<br />

d'affari. È la prima volta che un<br />

Capo di Governo nipponico partecipa al<br />

vertice mondiale di Davos.<br />

posta, vale a dire «quando la recessione<br />

era ufficialmente finita e si era iniziata<br />

con decisione la fase del recupero». «Occorre<br />

comunque mantenere un atteggiamento<br />

di cautela perché è vero che il<br />

surplus di bilancio è cresciuto in maniera<br />

sorprendente — ha detto Greenspan<br />

— ma le cose possono cambiare in fretta».<br />

Le proiezioni di surplus di bilancio<br />

che saranno annunciate la prossima settimana<br />

dal Senato dovrebbero indicare<br />

il nuovo totale a quota 5.700 miliardi di<br />

dollari, 700 miliardi in più rispetto alla<br />

proiezione dell'amministrazione Clinton.<br />

Filippine: Gloria Arroyo<br />

esclude il pericolo di golpe<br />

MANILA, 26.<br />

Non c’è nelle Filippine alcun pericolo di golpe né è pensabile che l’ex Presidente<br />

Joseph Estrada, travolto da uno scandalo di corruzione, torni al potere.<br />

È l’opinione del Presidente, Gloria Macapagal Arroyo, espressa ieri in una<br />

conferenza stampa nella quale il nuovo Capo dello Stato ha ampiamente rassicurato<br />

sulla solidità delle Istituzioni democratiche. Ieri la Arroyo ha dovuto<br />

comunque affrontare la prima crisi all'interno dell'Esecutivo con le dimissioni<br />

del Ministro della difesa, Orlando Mercado, che ha tuttavia ribadito la propria<br />

fedeltà al Presidente. Mercado ha avuto un ruolo di primo piano nella destituzione<br />

di Estrada la scorsa settimana, dopo che il procedimento per la messa<br />

in stato d'accusa dell'ex Capo di Stato si era arenato. Aveva dato infatti il suo<br />

sostegno all’allora vice Presidente Arroyo e alle centinaia di migliaia di persone<br />

che chiedevano in piazza le dimissioni di Estrada. In un'intervista Mercado<br />

ha assicurato che si «opporrà personalmente a qualsiasi tentativo di destabilizzare<br />

o minare l’autorità con avventurismo o metodi extra costituzionali».<br />

Argentina:<br />

cinque morti<br />

per un nubifragio<br />

a Buenos Aires<br />

BUENOS AIRES, 26.<br />

Cinque persone sono morte nella<br />

capitale argentina a causa di un<br />

violento acquazzone che si è abbattuto<br />

sulla città. Quattro donne<br />

tra gli ottanta e i novanta anni sono<br />

annegate quando la stanza nella<br />

quale dormivano, situata due<br />

piani sotto il livello della strada in<br />

una residenza per anziani, è stata<br />

inondata a causa delle precipitazioni.<br />

Un ragazzo di sedici anni è<br />

rimasto invece folgorato da un<br />

fulmine mentre era appoggiato all’intelaiatura<br />

che sorreggeva la<br />

tenda di una macelleria.<br />

In poco più di due ore su Buenos<br />

Aires, il cui sistema fognario<br />

è in grado di smaltire non più di<br />

40 millimetri d’acqua in un’ora, si<br />

sono riversati oltre 134 millimetri<br />

di pioggia. In alcuni quartieri situati<br />

nei pressi del centro l’acqua<br />

ha raggiunto i due metri di altezza.<br />

I danni sono molto gravi e la<br />

popolazione sta subendo pesanti<br />

disagi. Oltre tremila persone sono<br />

rimaste senza energia elettrica, i<br />

treni della linea metropolitana si<br />

sono bloccati e la circolazione<br />

stradale è al collasso.<br />

Putin: «inaccettabile»<br />

l'allargamento Nato<br />

MOSCA — L’allargamento della<br />

Nato è «sbagliato» e «inaccettabile»<br />

per la Russia. Lo ha dichiarato<br />

venerdì il Presidente russo, Vladimir<br />

Putin. «La normalizzazione<br />

delle relazioni con la Nato va<br />

avanti con difficoltà», ha aggiunto<br />

il leader del Cremlino, ricordando<br />

che i rapporti avevano fatto «un<br />

passo indietro dopo gli avvenimenti<br />

nei Balcani». La Russia aveva<br />

congelato le proprie relazioni con<br />

l’Alleanza Atlantica per diversi mesi<br />

dopo i bombardamenti sulla Jugoslavia<br />

della primavera 1999.<br />

Austria: 29 test positivi<br />

per maiali all'antibiotico<br />

VIENNA — Sono 19 in Stiria e 10<br />

in Bassa Austria i nuovi casi di<br />

maiali trattati con gli antibiotici,<br />

per accelerare la crescita, scoperti<br />

tra gli ultimi 103 controlli effettuati<br />

su allevamenti austriaci. Lo ha reso<br />

noto venerdì a Vienna il portavoce<br />

del ministero della sanità,<br />

Gerald Grosz. Giovedì si era appreso<br />

di altri 18 casi risultati positivi<br />

su 56 controlli. Le verifiche<br />

condotte per conto del Ministro<br />

della sanità austriaco, Herbert<br />

Haupt (Fpoe), potrebbero portare<br />

alle dimissioni del collega dell’agricoltura,<br />

il popolare Wilhelm<br />

Molterer (Oevp), del quale già da<br />

tempo le opposizioni socialdemocratica<br />

e Verde chiedono le dimissioni.<br />

Nel 2000 sono stati esportati<br />

in Italia, una delle principali destinazioni<br />

per le esportazioni austriache,<br />

404 maiali vivi e ben 33.800<br />

tonnellate di carne suina fresca,<br />

surgelata o congelata.

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