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DAL MONDO<br />
MARIO AGNES<br />
Direttore responsabile<br />
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2 .<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 27 Gennaio 2001<br />
NIAMEY — La Svizzera ha stanziato 4,7<br />
miliardi di franchi per realizzare cinque<br />
progetti di lotta contro la miseria nel Niger,<br />
che figura — riferisce l'agenzia<br />
«France-Presse» — al secondo posto nella<br />
lista dei Paesi più poveri del pianeta.<br />
La notizia del finanziamento elvetico è<br />
stata trasmessa giovedì dalla radio statale<br />
nigerina. La maggior parte dei fondi sarà<br />
investita in programmi di promozione dell'alfabetizzazione<br />
e dell'educazione di base.<br />
Un altro progetto riguarda la costru-<br />
CONSIGLIO D'EUROPA Espressa soddisfazione da parte della Russia<br />
Reintegrata a Strasburgo<br />
la delegazione di Mosca<br />
STRASBURGO, 26.<br />
La delegazione della Russia — che<br />
nell’aprile scorso era stata privata del diritto<br />
di voto all’Assemblea parlamentare<br />
del Consiglio d’Europa a causa della situazione<br />
in Cecenia — è stata reintegrata<br />
in tutti i suoi diritti ieri a Strasburgo.<br />
Con 88 voti a favore, 20 contro e 11<br />
astensioni, l’Assemblea, che ha in totale<br />
291 membri, ha ripristinato i diritti dei<br />
18 parlamentari russi, nonostante il persistere<br />
di critiche sulla situazione dei diritti<br />
umani nella Repubblica federata<br />
caucasica. «La ratifica dei poteri alla delegazione<br />
russa non significa che accettiamo<br />
quello che succede in Cecenia e<br />
che lo Stato russo sia innocente», ma<br />
soltanto che si è constatato un «cambiamento<br />
di atteggiamento alla Duma (Camera<br />
bassa del Parlamento russo) e in<br />
seno alla delegazione», ha dichiarato il<br />
relatore ungherese della Commissione<br />
affari politici, Matyas Eorsi.<br />
La maggioranza dei parlamentari del<br />
Consiglio d’Europa hanno seguito la<br />
raccomandazione delle Commissioni politica,<br />
giuridica e del regolamento, che<br />
intendevano dare una «nuova opportunità»<br />
alla delegazione russa di provare che<br />
Mosca è desiderosa e in grado di migliorare<br />
la situazione nella Cecenia.<br />
La Russia ha accolto con favore la decisione<br />
dell’Assemblea parlamentare del<br />
Consiglio d’Europa. «I delegati (dell’Assemblea)<br />
hanno osservato realisticamente<br />
la situazione e si sono resi conto che<br />
la Russia non è un alunno che può essere<br />
espulso dalla classe, e che la coopera-<br />
zione produrrà un risultato migliore del<br />
confronto», ha affermato l’agenzia «Interfax»,<br />
citando il ministero degli esteri.<br />
La decisione dell’Assemblea di Strasburgo<br />
è stata accolta con soddisfazione<br />
anche dal Presidente della Duma di Stato,<br />
Ghennadi Selezniov. «Penso che l’Assemblea<br />
del Consiglio d’Europa abbia<br />
preso una decisione corretta e sensata»,<br />
ha detto il comunista Selezniov, citato<br />
dall’agenzia «Itar Tass». «Noi stessi siamo<br />
interessati a risolvere tutti i problemi<br />
in Cecenia rapidamente, completamente<br />
e in modo civile», ha aggiunto, in<br />
relazione alle critiche persistenti sulla situazione<br />
dei diritti umani nella Repubblica<br />
federata del Caucaso.<br />
Intanto, il Governo federale russo ha<br />
stanziato ieri più di mezzo miliardo di<br />
dollari per il 2001 per la ricostruzione<br />
della Cecenia, devastata dal conflitto<br />
con la guerriglia secessionista, e per favorire<br />
il rilancio della vita civile nella regione.<br />
Lo ha reso noto Stanislav Iliasov,<br />
Capo del Governo locale ceceno filo-russo.<br />
Gran parte dei fondi stanziati saranno<br />
destinati a riedificare le case distrutte<br />
dai bombardamenti e a favorire il ritorno<br />
degli oltre 300.000 ceceni sfollati.<br />
Niger: progetti di sviluppo finanziati dalla Svizzera<br />
zione di strade nella regione meridionale<br />
di Gaya. Sono previste, infine, iniziative di<br />
sostegno all'edificazione dello Stato di diritto.<br />
Da diversi anni, con la cooperazione<br />
finanziaria della comunità internazionale,<br />
le autorità di Niamey stanno portando<br />
avanti un ambizioso piano di lotta contro<br />
la povertà, che colpisce oltre il sessanta<br />
per cento della popolazione.<br />
Intanto, il «club di Parigi», che riunisce i<br />
ECUADOR È ancora presto per una valutazione sui danni permanenti all'ecosistema dell'arcipelago<br />
Galapagos: prosegue la lotta contro il tempo<br />
per cercare di salvare la fauna dal petrolio<br />
QUITO, 26.<br />
Biologi chiamati da tutto il mondo<br />
stanno in questi giorni cercando di capire<br />
se le Isole Galapagos potranno tornare<br />
ad essere quelle che erano nove giorni<br />
fa, prima del disastro ambientale provocato<br />
dalla petroliera «Jessica». E la<br />
lotta contro il tempo prosegue sulle<br />
spiagge e nel mare dell’arcipelago dove<br />
si continuano a raccogliere animali imbrattati<br />
e sempre più numerosi sono<br />
quelli che muoiono a causa del gasolio o<br />
del «bunker», il combustibile speciale<br />
per pescherecci di cui era composto la<br />
maggior parte del carico della petroliera<br />
naufragata.<br />
È comunque presto per valutare in<br />
pieno i danni ambientali che il disastro<br />
delle Galapagos lascerà in maniera irreversibile.<br />
I comunicati ufficiali emessi<br />
dalla Presidenza non appaiono comunque<br />
improntati all'ottimismo. La biologa<br />
Cristina Burks, della «Clean Caribean<br />
Cooperative», sta tracciando la mappa<br />
delle zone colpite dalla marea nera. El<br />
Lavine, tecnico della «National Oceanographic<br />
and Atmospheric Administration»<br />
(Noaa), segue minuto per minuto<br />
le dimensioni e la direzione delle centi-<br />
Negata la libertà sulla parola<br />
all'ex tesoriere del Cremlino<br />
NEW YORK, 26.<br />
Pavel Borodin resta in carcere: il giudice Viktor Pohorelsky di Brooklyn ha<br />
negato all’ex tesoriere del Cremlino la libertà sulla parola. Il giudice ha ritenuto<br />
che al momento non sussistano gli elementi per aprire a Borodin le porte<br />
della prigione. Il magistrato americano si è riservato di valutare le richieste<br />
della difesa sulla eventuale nullità del mandato di cattura eseguito negli Usa.<br />
Su questo aspetto specifico — gli errori fattuali e di forma nel mandato di<br />
cattura americano del 17 gennaio — Pohorelsky ha dato alle parti tempo fino<br />
al 5 febbraio per integrare la documentazione sulla base del quale potrà essere<br />
espresso un parere definitivo. Il magistrato non ha comunque fissato una<br />
data per una nuova udienza. Dopo 20 minuti di Camera di consiglio Pohorelsky<br />
ha detto di non avere sufficienti elementi per esprimersi e ha fatto capire<br />
di voler approfondire la normativa in materia di rapporti tra Usa e Svizzera.<br />
Quanto alla richiesta di libertà su cauzione, Pohorelsky ha dichiarato di non<br />
individuare allo stato degli atti le «circostanze speciali» richieste dalla legge.<br />
naia di macchie che vagano fra le isole<br />
di Santa Fe e di Santa Cruz, anche se il<br />
grosso della marea nera è ormai in mare<br />
aperto. Queste due isole, le più colpite<br />
finora dalla sciagura ecologica, sono<br />
state chiuse ai turisti che pure stanno<br />
affluendo da ogni parte del mondo, attratti<br />
— come segnala l'«Ansa» — anche<br />
dalle notizie sul disastro.<br />
Altri cuccioli di leone marino sono<br />
stati nel frattempo presi sotto le cure<br />
dei tecnici del Parco nazionale oltre ai<br />
27 già recuperati. Lo stesso ente del Parco<br />
ha ammesso che la mancanza di reti<br />
e di frecce anestetiche aveva impedito<br />
nei primi giorni di portare soccorso agli<br />
enormi leoni marini adulti.<br />
Il direttore del Parco, Eliecer Cruz,<br />
ha riferito che almeno un centinaio di<br />
impiegati del Parco e centinaia di pescatori<br />
si sono uniti agli esperti della «Fondazione<br />
Darwin» ed alle squadre della<br />
Guardia costiera statunitense nell’opera<br />
di pulizia delle acque e delle coste. «Date<br />
le circostanze, stanno facendo un lavoro<br />
fantastico, malgrado la mancanza<br />
di equipaggiamenti e strutture adeguati»,<br />
ha dal canto suo sottolineato un ufficiale<br />
della Guardia costiera Usa.<br />
Il capitano della «Jessica» Tarquinio<br />
Arevalo, di 52 anni, arrestato ieri assieme<br />
ai 13 membri dell’equipaggio, ieri ha<br />
ammesso le proprie responsabilità. «Sono<br />
stato io, è stato un errore di calcolo»,<br />
ha detto analizzando le cause che<br />
hanno portato la petroliera ad arenarsi<br />
su un fondale di sabbia all’imboccatura<br />
della Baia del Naufragio, davanti all’Isola<br />
San Cristobal. «Si è trattato solo di un<br />
errore involontario», ha ripetuto.<br />
Jugoslavia: il Parlamento serbo<br />
concede la fiducia al nuovo Governo<br />
BELGRADO, 26.<br />
Il Parlamento serbo ha dato la fiducia<br />
ieri sera al Governo riformista presieduto<br />
da Zoran Djindjic. L'Esecutivo, scaturito<br />
dalle elezioni politiche del 23 dicembre<br />
scorso, è sostenuto da una forte<br />
maggioranza in Aula. Dopo un lungo dibattito,<br />
il Governo ha ottenuto centosessantotto<br />
voti a favore e cinquantacinque<br />
contrari.<br />
Presentando il programma ai deputati,<br />
Djindjic si è impegnato a promuovere<br />
una politica di riforme economiche e<br />
politiche in grado di migliorare il tenore<br />
di vita della popolazione della Serbia,<br />
che assieme al Montenegro costituisce la<br />
Repubblica Federale di Jugoslavia.<br />
Nel discorso di presentazione il Premier<br />
ha indicato alcuni punti essenziali.<br />
«Il Governo che oggi formiamo deve essere<br />
quello del cambiamento e della<br />
frattura assoluta con il regime», ha detto.<br />
La priorità, ha aggiunto, sarà quella<br />
di «armonizzare la legislazione serba<br />
con quella europea», con l’obiettivo di<br />
entrare nell’Ue «al massimo entro i<br />
prossimi dieci anni». Le linee fondamentali<br />
in economia saranno la lotta alla disoccupazione,<br />
il contenimento della spe-<br />
sa pubblica anche attraverso una riduzione<br />
dell’apparato burocratico, le privatizzazioni<br />
e le politiche di incoraggiamento<br />
per gli investimenti esteri.<br />
Per quanto riguarda i contenziosi regionali,<br />
Djindjic ha invitato il Montenegro<br />
a «ridefinire le sue relazioni con la<br />
Serbia in base al principio del minor rischio,<br />
riformando lo Stato esistente piuttosto<br />
che fondandone due nuovi».<br />
Sul fronte della sicurezza il Premier<br />
ha assicurato che Belgrado «sradicherà<br />
il terrorismo, come fanno i Paesi democratici».<br />
L'Esecutivo, ha aggiunto, condurrà<br />
inoltre una «lotta senza quartiere<br />
alla criminalità organizzata e agli abusi<br />
di potere che hanno caratterizzato questi<br />
ultimi anni». «Sarà un Governo di<br />
grandi riforme e azioni energiche che<br />
raggruppa strateghi ed esperti», ha sottolineato<br />
ancora Djindjic.<br />
Contro l'Esecutivo si è schierato il<br />
Partito radicale (Srs) di Vojislav Seselj e<br />
molti parlamentari del Partito socialista<br />
dell’ex Presidente jugoslavo Slobodan<br />
Milosevic. Usufruendo in massa del diritto<br />
di parola che concede a ognuno<br />
dieci minuti di esposizione, molti Parlamentari<br />
hanno esercitato un'azione di<br />
ostruzionismo.<br />
principali creditori pubblici del mondo, ha<br />
firmato giovedì un accordo per la ristrutturazione<br />
del debito estero del Niger. Per<br />
effetto dell'intesa, questo Paese dell'Africa<br />
Occidentale beneficia immediatamente di<br />
un condono per un ammontare di 78 milioni<br />
di dollari. Inoltre, il «club di Parigi»<br />
ha ridotto da 126 a 10 milioni di dollari le<br />
somme dovute dal Niger nei prossimi tre<br />
anni per il servizio del debito. Dal canto<br />
suo, il Governo di Niamey si è impegnato<br />
a destinare le risorse provenienti dalla ristrutturazione<br />
del debito estero al finanziamento<br />
di programmi prioritari nella politica<br />
di riduzione della povertà.<br />
Il trattamento di favore che i creditori<br />
del «club di Parigi» hanno riservato al Niger<br />
si inquadra nel programma di alleggerimento<br />
degli oneri finanziari dei Paesi<br />
poveri più indebitati (Ppte), programma<br />
varato nel 1996 dal Fondo monetario internazionale<br />
e dalla Banca Mondiale.<br />
STATI UNITI La Federal Reserve favorevole ai tagli del prelievo fiscale<br />
Quasi azzerata la crescita economica<br />
ma il Paese non va verso la recessione<br />
WASHINGTON, 26.<br />
La crescita economica negli Stati Uniti<br />
«ha rallentato in maniera drastica» ed<br />
è «probabilmente vicino allo zero in<br />
questo momento». Lo ha dichiarato ieri<br />
il Presidente della Federal Reserve, la<br />
Banca centrale Usa, Alan Greenspan in<br />
un'audizione alla commissione Bilancio<br />
del Senato. Greenspan ha tuttavia escluso<br />
pericoli incombenti di recessione ed<br />
ha anzi sottolineato che il surplus di bilancio<br />
lascia spazio a una politica di taglio<br />
delle tasse.<br />
Greenspan ha tuttavia aggiunto che il<br />
Congresso dovrebbe studiare dei meccanismi<br />
che assicurino una pronta sospensione<br />
di tali tagli nel caso il surplus si riduca<br />
nel corso dei prossimi anni. In precedenza<br />
Greenspan aveva espresso la<br />
sua preferenza per usare il surplus di bilancio<br />
per ripagare il debito nazionale, e<br />
in effetti in più occasioni ha ripetuto di<br />
ritenere questa soluzione come la più<br />
auspicabile. Tuttavia ora ritiene che il<br />
surplus sarà tale da permettere di ridurre<br />
il debito e offrire al tempo stesso ai<br />
cittadini una politica di riduzione del<br />
prelievo fiscale. Se l’economia americana<br />
dovesse continuare a rallentare, ha<br />
evidenziato Greenspan, il taglio delle<br />
tasse potrebbe portare «notevole beneficio».<br />
«I dati più recenti dimostrano che<br />
non esiste più una scelta tra riduzione<br />
delle tasse e ripianamento del debito nazionale<br />
— ha detto Greenspan —: entrambi<br />
possono aiutare a stimolare l’economia».<br />
Greenspan ha comunque<br />
La raccolta di campioni di acqua in uno specchio di mare davanti a San Cristobal<br />
messo in guardia dal ritenere una riduzione<br />
della politica di prelievo fiscale come<br />
un’operazione facile. «Storicamente,<br />
ogni manovra del genere richiede molto<br />
piùtempo di quanto alcuni possano pensare,<br />
tanto che le condizioni che un tale<br />
intervento si ripropone di curare, nel<br />
frattempo potrebbero essere cambiate».<br />
Greenspan ha fatto cenno, in particolare,<br />
al piano proposto dal Presidente<br />
Ford nel maggio 1975 in un frangente<br />
economico simile a quello attuale. I primi<br />
cambiamenti non furono introdotti<br />
se non dopo quattro mesi dalla loro pro-<br />
Scudo spaziale<br />
Usa: riuscito<br />
esperimento<br />
con arma laser<br />
Forum di Davos: discorso inaugurale<br />
del Presidente elvetico Leuenberger<br />
BERNA, 26.<br />
Prima giornata, ieri, del Forum economico<br />
mondiale di Davos (Svizzera) al<br />
quale partecipano una trentina di Capi<br />
di Stato, Ministri di ottanta Paesi e l'élite<br />
internazionale dell'imprenditoria e<br />
della finanza.<br />
Nel discorso inaugurale, il Presidente<br />
elvetico, Moritz Leuenberger, ha affermato<br />
che la manifestazione di Davos «è<br />
divenuta il simbolo di una civilizzazione<br />
globale in divenire, il simbolo di un<br />
mondo in cui le barriere cadono». A<br />
questo imperativo — ha sostenuto l'oratore<br />
— risponde perfettamente il tema<br />
scelto quest'anno dal Forum: sostenere<br />
la crescita economica e ridurre il divario<br />
tra Nazioni ricche e povere. Il Presidente<br />
ha poi accennato ai movimenti che<br />
contestano la globalizzazione, sottolineando<br />
che le organizzazioni non governative<br />
non hanno «una legittimità più<br />
grande di quella dei Governi democraticamente<br />
eletti».<br />
I lavori del Forum sono cominciati<br />
con un dibattito sull'economia americana<br />
che dà segni inquietanti di rallentamento.<br />
L'opinione prevalente degli analisti<br />
intervenuti nella discussione è che<br />
NEW YORK, 26.<br />
È pienamente riuscito un test condotto<br />
il mese scorso dall’aviazione militare<br />
americana per un sistema di «cannoni»<br />
laser in grado di colpire missili balistici<br />
in volo. Lo hanno reso noto a Washington<br />
fonti del consorzio industriale che<br />
riunisce le aziende «Lockheed Martin»,<br />
«Boeing» e «Trw» nel progetto per uno<br />
«scudo spaziale» da 240 milioni di dollari<br />
teso a mettere i primi cannoni laser in<br />
orbita intorno alla Terra, a scopo dimostrativo,<br />
entro il 2012. Il pieno successo<br />
dell’esperimento condotto l’8 dicembre<br />
scorso, durante il quale in 6 secondi un<br />
raggio laser ha individuato e abbattuto<br />
un missile in arrivo — ha commentato il<br />
maggiore Arnie Streland, numero due<br />
del comitato dell’aviazione che segue il<br />
progetto — prova che la tecnologia è a<br />
uno stadio avanzato. E che potrà essere<br />
messa a buon frutto se così deciderà<br />
l’amministrazione del Presidente degli<br />
Stati Uniti, George W. Bush.<br />
Dal canto suo, il Presidente russo,<br />
Vladimir Putin, ha affermato che l’installazione<br />
da parte degli Stati Uniti di<br />
un sistema di difesa antimissile «arrecherebbe<br />
un danno irreparabile all’architettura<br />
delle relazioni internazionali».<br />
Il leader del Cremlino, parlando davanti<br />
ad alti funzionari del ministero degli<br />
esteri russo, ha comunque aggiunto<br />
che le ultime dichiarazioni del Presidente<br />
americano George W. Bush testimoniano<br />
che «il dialogo può essere positivo».<br />
«Avremo da fare un lavoro difficile<br />
e delicato per mantenere l’accordo antimissile<br />
del 1972 (Abm)», ha precisato.<br />
Mosca si è sempre opposta al sistema<br />
antimissile ipotizzato dagli Usa.<br />
non si avrà recessione, anche se quest'anno<br />
la crescita scenderà probabilmente<br />
dal cinque per cento del 2000 all'1<br />
per cento. Si tratterà, pertanto, di un<br />
rallentamento perfino «rude», ma non di<br />
un crollo. In questa situazione, toccherà<br />
all'Europa assumere il ruolo di motore<br />
delle crescita economica mondiale.<br />
L'Alto Commissario dell'Onu per i diritti<br />
umani Mary Robinson, attesa domani<br />
a Davos, ha lanciato ieri da Ginevra<br />
un appello ai dirigenti dell'economia<br />
internazionale affinché si impegnino più<br />
attivamente contro la discriminazione<br />
nel mondo del lavoro. «Le inchieste —<br />
ha affermato — dimostrano che la discriminazione<br />
razziale nel settore del lavoro<br />
può avere gravi conseguenze sulle<br />
minoranze e sui lavoratori migranti,<br />
nonché sul futuro dei loro figli». A Davos,<br />
la Robinson parteciperà a un dibattito<br />
sulle scelte economiche nelle zone<br />
di guerra.<br />
Domani è atteso al Forum anche il<br />
Primo Ministro giapponese Yoshiro Mori,<br />
che pronuncerà un discorso davanti<br />
a una platea di dirigenti politici e di uomini<br />
d'affari. È la prima volta che un<br />
Capo di Governo nipponico partecipa al<br />
vertice mondiale di Davos.<br />
posta, vale a dire «quando la recessione<br />
era ufficialmente finita e si era iniziata<br />
con decisione la fase del recupero». «Occorre<br />
comunque mantenere un atteggiamento<br />
di cautela perché è vero che il<br />
surplus di bilancio è cresciuto in maniera<br />
sorprendente — ha detto Greenspan<br />
— ma le cose possono cambiare in fretta».<br />
Le proiezioni di surplus di bilancio<br />
che saranno annunciate la prossima settimana<br />
dal Senato dovrebbero indicare<br />
il nuovo totale a quota 5.700 miliardi di<br />
dollari, 700 miliardi in più rispetto alla<br />
proiezione dell'amministrazione Clinton.<br />
Filippine: Gloria Arroyo<br />
esclude il pericolo di golpe<br />
MANILA, 26.<br />
Non c’è nelle Filippine alcun pericolo di golpe né è pensabile che l’ex Presidente<br />
Joseph Estrada, travolto da uno scandalo di corruzione, torni al potere.<br />
È l’opinione del Presidente, Gloria Macapagal Arroyo, espressa ieri in una<br />
conferenza stampa nella quale il nuovo Capo dello Stato ha ampiamente rassicurato<br />
sulla solidità delle Istituzioni democratiche. Ieri la Arroyo ha dovuto<br />
comunque affrontare la prima crisi all'interno dell'Esecutivo con le dimissioni<br />
del Ministro della difesa, Orlando Mercado, che ha tuttavia ribadito la propria<br />
fedeltà al Presidente. Mercado ha avuto un ruolo di primo piano nella destituzione<br />
di Estrada la scorsa settimana, dopo che il procedimento per la messa<br />
in stato d'accusa dell'ex Capo di Stato si era arenato. Aveva dato infatti il suo<br />
sostegno all’allora vice Presidente Arroyo e alle centinaia di migliaia di persone<br />
che chiedevano in piazza le dimissioni di Estrada. In un'intervista Mercado<br />
ha assicurato che si «opporrà personalmente a qualsiasi tentativo di destabilizzare<br />
o minare l’autorità con avventurismo o metodi extra costituzionali».<br />
Argentina:<br />
cinque morti<br />
per un nubifragio<br />
a Buenos Aires<br />
BUENOS AIRES, 26.<br />
Cinque persone sono morte nella<br />
capitale argentina a causa di un<br />
violento acquazzone che si è abbattuto<br />
sulla città. Quattro donne<br />
tra gli ottanta e i novanta anni sono<br />
annegate quando la stanza nella<br />
quale dormivano, situata due<br />
piani sotto il livello della strada in<br />
una residenza per anziani, è stata<br />
inondata a causa delle precipitazioni.<br />
Un ragazzo di sedici anni è<br />
rimasto invece folgorato da un<br />
fulmine mentre era appoggiato all’intelaiatura<br />
che sorreggeva la<br />
tenda di una macelleria.<br />
In poco più di due ore su Buenos<br />
Aires, il cui sistema fognario<br />
è in grado di smaltire non più di<br />
40 millimetri d’acqua in un’ora, si<br />
sono riversati oltre 134 millimetri<br />
di pioggia. In alcuni quartieri situati<br />
nei pressi del centro l’acqua<br />
ha raggiunto i due metri di altezza.<br />
I danni sono molto gravi e la<br />
popolazione sta subendo pesanti<br />
disagi. Oltre tremila persone sono<br />
rimaste senza energia elettrica, i<br />
treni della linea metropolitana si<br />
sono bloccati e la circolazione<br />
stradale è al collasso.<br />
Putin: «inaccettabile»<br />
l'allargamento Nato<br />
MOSCA — L’allargamento della<br />
Nato è «sbagliato» e «inaccettabile»<br />
per la Russia. Lo ha dichiarato<br />
venerdì il Presidente russo, Vladimir<br />
Putin. «La normalizzazione<br />
delle relazioni con la Nato va<br />
avanti con difficoltà», ha aggiunto<br />
il leader del Cremlino, ricordando<br />
che i rapporti avevano fatto «un<br />
passo indietro dopo gli avvenimenti<br />
nei Balcani». La Russia aveva<br />
congelato le proprie relazioni con<br />
l’Alleanza Atlantica per diversi mesi<br />
dopo i bombardamenti sulla Jugoslavia<br />
della primavera 1999.<br />
Austria: 29 test positivi<br />
per maiali all'antibiotico<br />
VIENNA — Sono 19 in Stiria e 10<br />
in Bassa Austria i nuovi casi di<br />
maiali trattati con gli antibiotici,<br />
per accelerare la crescita, scoperti<br />
tra gli ultimi 103 controlli effettuati<br />
su allevamenti austriaci. Lo ha reso<br />
noto venerdì a Vienna il portavoce<br />
del ministero della sanità,<br />
Gerald Grosz. Giovedì si era appreso<br />
di altri 18 casi risultati positivi<br />
su 56 controlli. Le verifiche<br />
condotte per conto del Ministro<br />
della sanità austriaco, Herbert<br />
Haupt (Fpoe), potrebbero portare<br />
alle dimissioni del collega dell’agricoltura,<br />
il popolare Wilhelm<br />
Molterer (Oevp), del quale già da<br />
tempo le opposizioni socialdemocratica<br />
e Verde chiedono le dimissioni.<br />
Nel 2000 sono stati esportati<br />
in Italia, una delle principali destinazioni<br />
per le esportazioni austriache,<br />
404 maiali vivi e ben 33.800<br />
tonnellate di carne suina fresca,<br />
surgelata o congelata.