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PAGINA<br />
7 .<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Lunedì-Martedì 29-30 Gennaio 2001<br />
Studiare la figura di Santa Caterina nel<br />
suo contesto storico, approfondirne gli<br />
scritti e diffonderli a livello nazionale ed<br />
internazionale. Questo è il «leitmotiv» dell'Istituto<br />
Senese di Studi Cateriniani, costituitosi<br />
il 21 giugno 2000 con atto notarile<br />
ma presentato ufficialmente a Siena nei<br />
giorni scorsi, durante una conferenza<br />
stampa, dall'Arcivescovo, Mons. Gaetano<br />
Bonicelli, dall'Arcivescovo emerito, Mons.<br />
Mario Ismaele Castellano, dai Vescovi senesi<br />
Alberto Giglioli e Alessandro Staccio-<br />
È nato l'Istituto Senese di Studi Cateriniani<br />
li e dal presidente, il docente universitario<br />
professor Giovanni Minnucci alla presenza<br />
del domenicano padre Cristian Steiner<br />
e di Mons. Bruno Ancilli.<br />
Le finalità dell'Istituto, che si propone di<br />
divenire un vero e proprio punto di riferimento<br />
per coloro che desiderano approfondire<br />
un messaggio straordinariamente<br />
attuale come quello cateriniano, sono state<br />
illustrate dal professor Minnucci.<br />
L'omelia dell'Arcivescovo Grocholewski nella festa liturgica di san Tommaso d'Aquino<br />
Teologia sapienziale e santità di vita Una<br />
L'Arcivescovo Zenon Grocholewski,<br />
Prefetto della Congregazione per l'Educazione<br />
Cattolica, ha celebrato, lunedì<br />
29 gennaio, la Santa Messa in onore di<br />
san Tommaso d'Aquino, patrono dell'Angelicum»,<br />
nell'attigua chiesa della<br />
Pontificia Università.<br />
Questo è il testo dell'omelia:<br />
La liturgia suole adoperare nelle Feste<br />
dei Santi quei testi biblici che sono idonei<br />
ad illustrare e a far capire le caratteristiche<br />
della santità del Personaggio di<br />
cui si celebra la festa.<br />
Quelli odierni, or ora proclamati, si<br />
possono considerare veramente appropriati<br />
per delineare la figura di Tommaso<br />
d'Aquino come filosofo e teologo santo,<br />
ossia veramente «saggio».<br />
La contemplazione<br />
delle realtà divine<br />
La prima lettura (Sap 7, 7-10.15-16)<br />
che abbiamo ascoltato fa l'elogio della<br />
sapienza e la descrive come tesoro superiore<br />
ad ogni cosa: agli scettri, ai troni,<br />
alla ricchezza, all'oro, alla salute, alla<br />
bellezza, alla stessa luce.<br />
Ma tale elogio è messo in risalto nella<br />
prospettiva di chi cerca e sceglie la sapienza<br />
... In questa prospettiva il testo<br />
biblico sottolinea che la sapienza è frutto<br />
di preghiera, di profonda vita interiore:<br />
«pregai e mi fu elargita la prudenza;<br />
implorai e venne in me lo spirito della<br />
sapienza... Mi conceda Dio di parlare<br />
secondo conoscenza e di pensare in modo<br />
degno dei doni ricevuti, perché Egli<br />
è guida della sapienza e i saggi ricevono<br />
da Lui l'orientamento. In Suo potere<br />
siamo noi e le nostre parole, ogni intelligenza<br />
e ogni nostra abilità».<br />
Fonte della vera sapienza è dunque<br />
Dio. Ed essa va impetrata nella preghiera.<br />
Questo testo biblico nell'odierna festa<br />
ci richiama al fatto che San Tommaso<br />
fu un ardente ricercatore della sapienza.<br />
Nelle prime pagine della Summa<br />
Theologiæ egli si pone l'interrogativo se<br />
la teologia sia una pura scienza o piuttosto<br />
sapienza. La sua risposta è chiara:<br />
«hæc doctrina maxime sapientia est inter<br />
omnes sapientias humanas, non quidem<br />
in aliquo genere tantum sed simpliciter»<br />
(S. Th., Pars prima, q. 1, art. 6).<br />
Colpisce in Tommaso il senso vivo<br />
della trascendenza della sapienza divina<br />
espressa nelle realtà umane e contenuta<br />
nella Rivelazione, in modo particolare<br />
nell'opera della creazione e della Redenzione.<br />
Perciò quello che costatiamo in lui<br />
non è soltanto lo sforzo dell'acutezza<br />
della sua intelligenza nell'apprendimento<br />
delle realtà divine, ma anche il vivo desiderio<br />
di contemplarle, di gustarle e di<br />
lasciarsene coinvolgere fino in fondo.<br />
Ecco perché egli nella sua Summa<br />
Theologiæ riporta, e potremmo dire anzi<br />
fa suo, quanto Dionigi detto Pseudo-<br />
Aeropagita affermava del suo maestro<br />
Ieroteo, «Hierotheus perfectus est in divinis<br />
non solum discens, sed etiam patiens<br />
divina» (S.Th., IIa — IIæ, q. 45,<br />
a. 2).<br />
La ragione profonda di questo atteggiamento<br />
di Tommaso si trova nella<br />
unione intima che egli effettuava nella<br />
sua vita tra studio, preghiera, contemplazione.<br />
Per lui infatti «manifestum est<br />
quod sapientia est donum Spiritus Sancti»<br />
(Ibid. a.1).<br />
È significativa al riguardo la sua preghiera:<br />
«Concedimi o Dio misericordioso,<br />
di desiderare ardentemente, investigare<br />
sapientemente, conoscere veramente<br />
ed adempiere perfettamente le cose<br />
che piacciono a Te a lode e gloria del<br />
Tuo nome ... Dammi o Signore Dio un<br />
cuore vigilante, che non sia allontanato<br />
da Te da alcuna curiosità di pensiero;<br />
un cuore nobile, che non sia travolto da<br />
alcun indegno affetto, ... Donami o Signore<br />
mio Dio un intelletto che Ti conosca,<br />
un amore che Ti cerchi, una sapienza<br />
che Ti trovi, una condotta che Ti<br />
piaccia, una perseveranza che Ti attenda<br />
fedelmente, una fiducia che infine Ti<br />
abbracci» (Opuscula Theologica, vol. II,<br />
Marietti, Torino, 1954, p. 285).<br />
La ricerca di Tommaso era certamente<br />
rigorosamente scientifica, ma essa<br />
non si fermava qui. La ricchezza interiore<br />
della sua intelligenza e della sua vita<br />
si dilatava non solo a riflettere, ad approfondire<br />
le verità divine, ma a viverle,<br />
ad immedesimarsi con esse di modo che<br />
si possa dire che la sua ricerca teologica<br />
era contemporaneamente un vero «pati<br />
divina».<br />
Tommaso infatti attraverso la sua riflessione<br />
comprendeva che il mistero divino<br />
non può essere puramente oggetto<br />
dell'intelligenza, ma coinvolge tutto l'uomo:<br />
la sua volontà, il suo cuore, la sua<br />
vita. Esso va approfondito, gustato, contemplato<br />
e vissuto. Ecco perché per lui<br />
l'ideale di una vera teologia era la conoscenza<br />
«per quandam connaturalitatem»<br />
(S.Th., IIa — IIæ, q. 45, a. 2).<br />
Tommaso<br />
fedele servitore della verità<br />
e trasformato da essa<br />
Il Vangelo (Gv 17, 11b-19) ci spinge<br />
ad una simile riflessione, anche se in<br />
una prospettiva un po' diversa.<br />
La preghiera di Gesù «Padre Santo,<br />
custodisci nel Tuo nome coloro che mi<br />
hai dato, perché siano una cosa sola<br />
con Noi ... Consacrali nella verità: la<br />
Tua parola è verità» è stato l'orizzonte,<br />
infatti, entro il quale Tommaso si è dedicato<br />
alla ricerca della verità, divenendone<br />
un fedele servitore.<br />
Non è il caso che io dimostri ciò a voi<br />
qualificati conoscitori della dottrina e<br />
della vita di San Tommaso. Mi sia però<br />
consentito fare riferimento a ciò che rileva<br />
a tale riguardo il famoso teologo<br />
domenicano, Yves Congar: «Un tale servizio<br />
[alla verità] non può farsi che per<br />
amore e nell'amore ... Ciò proprio perché,<br />
per [San Tommaso], la Verità non<br />
era semplicemente un oggetto da conoscere,<br />
non solamente un'idea, neanche<br />
una cosa, ma una persona vivente da<br />
amare, una persona vivente e misericordiosa<br />
che si offre essa stessa per prima<br />
al nostro amore e mette efficacemente<br />
nei nostri freddi cuori il germe vivo e<br />
caldo dell'amicizia. La Verità, ma quella<br />
verità che era... l'adorabile Trinità, il<br />
Dio Salvatore, il Verbo Incarnato, in<br />
fondo la Verità era Lui, Gesù Cristo (Les<br />
voies du Dieu vivant. Théologie et vie<br />
Spirituelle, Les Éditions du Cerf, Paris,<br />
1962, p. 304-305).<br />
Nella prospettiva della pagina evangelica<br />
odierna vorrei sottolineare che la<br />
consacrazione-santificazione nella verità<br />
che Gesù domanda per i suoi discepoli è<br />
la consacrazione nella relazione con Lui<br />
stesso, in vista della testimonianza e della<br />
missione. La consacrazione-santifica-<br />
zione, pertanto, è la condizione della testimonianza<br />
e della missione.<br />
La vita di San Tommaso, l'intera sua<br />
opera, può essere considerata «consacrata-santificata»<br />
al servizio della verità<br />
(anzi della Verità) perché penetrata e<br />
trasformata interiormente da essa. Egli<br />
è stato infatti non soltanto il fedele servitore<br />
e ricercatore della verità, colui<br />
che l'ha amata, ma anche colui che si è<br />
lasciato continuamente santificare dalla<br />
verità stessa. Egli cercava il Dio vivente<br />
come amico, il Dio fattosi vicino in Cristo,<br />
il Dio crocifisso, il Dio nascosto nell'Eucaristia.<br />
Era avido di penetrare con<br />
il suo intelletto, ma era più avido con il<br />
suo cuore di amare Dio; sotto l'influsso<br />
dello Spirito Santo passava dall'Eucaristia,<br />
dal Crocifisso alle altezze della Trinità<br />
e a questa sorgente beveva quella<br />
verità che egli presentava nei suoi scritti,<br />
quella verità dalla quale egli allo stesso<br />
tempo si faceva santificare.<br />
Questo atteggiamento di Tommaso<br />
nei confronti della verità è per tutti noi<br />
uno stimolo a saper tenere sempre presente<br />
che teologia, contemplazione e<br />
santificazione sono inseparabili: non si<br />
può penetrare il mistero divino senza lasciarsi<br />
guidare, trasformare da esso.<br />
In questo contesto è interessante<br />
quanto Giovanni Paolo II sottolinea nella<br />
recente Lettera apostolica «Novo Millennio<br />
ineunte» (6 gennaio 2001), che<br />
cioè «alla contemplazione piena del volto<br />
del Signore non arriviamo con le sole<br />
nostre forze, ma lasciandoci prendere<br />
per mano dalla grazia» (n. 20).<br />
L'atteggiamento di Tommaso è anche<br />
uno stimolo per comprendere e vivere<br />
in modo autentico il ministero teologico:<br />
ogni autentica riflessione teologica deve<br />
essere piena di spiritualità e la spiritualità<br />
piena di teologia.<br />
«Il tempo della memoria»:<br />
frammenti genuini di vita<br />
Sotto il significativo titolo «Il tempo<br />
dei ricordi» (Ed. Colonnese “Napoli<br />
2000”, pp. 104, s.i.p.) il settantanovenne<br />
Pasquale Marinelli con amoroso impegno<br />
tenta una utile escursione nella sua<br />
vita con l'unico libro nato in seguito alle<br />
sollecitazioni della figlia Gioconda che<br />
l'ha curato e vi ha premesso una nota.<br />
Il Marinelli indaga e mette a fuoco gli<br />
elementi ricorrenti di viaggi e incontri<br />
per riassaporare atmosfere e voci accolte<br />
nel fortilizio della memoria e ricostruisce<br />
spezzoni genuini con piena disponibilità<br />
per le esigenze comunicative<br />
di una rievocazione aperta e garbata.<br />
In realtà nel volumetto l'io rammemorante<br />
punta direttamente con consapevole<br />
partecipazione a far presente alcuni<br />
appuntamenti avuti da titolare di un'antica<br />
fonderia di campane maturato in<br />
denso e lungo periodo e il riflusso di ricordi<br />
costituisce le tappe della sua preparazione<br />
in anni turbinosi della Seconda<br />
Guerra Mondiale e della sua instancabile<br />
operosità dalla quale non si può<br />
prescindere per la larga pratica del successo.<br />
È un'alta testimonianza della concretezza<br />
legata a questi contatti ricchi di<br />
spunti per la carica di tensione che non<br />
lo lascia indifferente dinanzi al beato P.<br />
Pio da Pietrelcina e venato di profonda<br />
devozione e di forte ammirazione davanti<br />
al beato Giovanni XXIII e Giovanni<br />
Paolo II, che nel 1995 visitò la sua<br />
fonderia per la festa dei lavoratori ed ha<br />
voluto far collocare a perenne memoria<br />
la grande campana del Giubileo 2000 fusa<br />
ad Agnone dai Marinelli nei giardini<br />
vaticani.<br />
La cassa di risonanza del materiale indimenticabile<br />
restituisce in particolare la<br />
suggestiva serie di episodi deliziosi di<br />
campane a cominciare da quella di s.<br />
Gaetano a quelle del santuario di Polsi,<br />
da Tornareccio alla campana del dispetto<br />
in Sicilia e le campane di s. Emidio<br />
in Agnone rammentano all'Autore il suo<br />
felice matrimonio. La prestigiosa fonderia<br />
subì la notte del 12 marzo 1950 un<br />
tragico incendio che non lo distolse dalla<br />
ripresa lavorativa avvenuta il 22 agosto<br />
con la campana di s. Scolastica della<br />
badia cassinese.<br />
Il libro con i suoi impasti coloristici e<br />
tonali è un messaggio di insegnamento<br />
di vita per il ruolo svolto dal Marinelli<br />
come protagonista palese e sincero di<br />
una realtà che lo rende soddisfatto. Gli<br />
echi reperibili dei diversi appuntamenti<br />
giustificano il peso da lui avuto nell'arte<br />
campanaria.<br />
SALVATORE MOFFA<br />
Tommaso<br />
missionario della verità<br />
La seconda lettura, tratta dalla Lettera<br />
agli Efesini (Ef 3, 8-12), ci presenta,<br />
invece, Paolo chiamato al servizio del<br />
mistero di Cristo; chiamato cioè ad annunziare<br />
l'insondabile ricchezza di Cristo,<br />
a illuminare tutti sul mistero nascosto<br />
da secoli in Dio ed attuato in Cristo<br />
stesso. L'Apostolo sente questa missione<br />
come dono, come grazia: «A me l'infimo<br />
tra tutti i santi è stata concessa questa<br />
grazia...».<br />
Possiamo dire che quanto Paolo scrive<br />
di se stesso si può attribuire a Tommaso.<br />
Anch'egli si è sentito chiamato ad<br />
annunziare le profondità dei misteri divini.<br />
Dedicò tutta la sua vita a questo<br />
scopo, sia nei suoi scritti, sia nella predicazione.<br />
Egli può definirsi zelante e fedele<br />
missionario dei misteri divini.<br />
Anch'egli però sentiva come Paolo la<br />
distanza tra la grandezza della missione<br />
e la propria indegnità. Si comprende<br />
pertanto come ogni giorno impetrasse<br />
l'aiuto dello Spirito per diventare sempre<br />
più idoneo a compiere questo suo<br />
ministero di fedele servitore della verità.<br />
È illuminante al riguardo, sotto tutti<br />
gli aspetti, la preghiera che egli rivolgeva<br />
a Dio prima dello studio: «Degnati di<br />
infondere sulle tenebre del mio intelletto<br />
il raggio della Tua chiarezza ... Dammi<br />
l'acutezza dell'intelligenza, la capacità<br />
della memoria, il modo e la facilità dell'apprendere,<br />
la sottigliezza dell'interpretare,<br />
la grazia abbondante del parlare»<br />
(Opuscula Theologica, op.cit., pp. 285-<br />
286).<br />
Tommaso fa comprendere che, in<br />
qualsiasi prospettiva si guardi la teologia,<br />
non si può essere un vero teologo<br />
se non si vive in contatto con Cristo in<br />
una costante preghiera.<br />
Conclusione<br />
In questa Eucaristia che celebriamo è<br />
presente il Dio vivente, il Dio crocifisso<br />
e risorto per il quale Tommaso spese<br />
tutta la sua vita. Nell'Eucaristia il Dottore<br />
Angelico sintetizzava tutta la sua opera.<br />
In merito mi piace riportare la preghiera<br />
che egli, vicino alla morte a Fossanova,<br />
rivolse a Gesù Eucaristia: «Io Ti<br />
ricevo, prezzo della redenzione della<br />
mia anima, io Ti ricevo, viatico del mio<br />
pellegrinaggio per l'amore del quale io<br />
ho studiato, vegliato, lavorato, predicato<br />
e insegnato» (S. Thomas d'Aquin, Sa<br />
vie, par Guillaume de Tocco, et les témoins<br />
au procès de canonisation. Trad.<br />
Pègues-Maquart, Paris, Téqui, 1925, p.<br />
289).<br />
San Tommaso ha compiuto la sua<br />
opera di fedele servitore della verità vedendola<br />
incentrata nell'Eucaristia. Per<br />
amore dell'Eucaristia egli visse e scrisse.<br />
La sua famosa preghiera «Adoro Te devote,<br />
latens Deitas, quæ sub his figuris<br />
vere latitas» è da considerarsi — come<br />
nota Karl Rahner — il principio più intimo<br />
del suo pensare e del suo conoscere<br />
teologico (Glaube der die Erde liebt,<br />
Herder, Freiburg, 1966, p. 153).<br />
La festa di oggi non può lasciarci indifferenti.<br />
Essa è per tutti noi un appello,<br />
una provocazione a rivedere, ripensare<br />
e verificare la nostra missione di<br />
studiosi e di studenti di teologia, ed in<br />
genere delle scienze sacre.<br />
L'esempio di Tommaso stimoli in noi<br />
tutti la passione per la ricerca della verità<br />
che è Cristo stesso, verità che come<br />
Tommaso dobbiamo contemplare, gustare,<br />
amare, vivere e comunicare.<br />
Soltanto un tale modo di coltivare la<br />
teologia ci può rendere veramente saggi,<br />
santi.<br />
«All'indomani della proclamazione della<br />
nostra Santa a compatrona d'Europa avvenuta<br />
per opera di Giovanni Paolo II il<br />
primo ottobre 1999 — ha osservato il neo<br />
presidente Minnucci — abbiamo deciso,<br />
su sollecitazione del nostro Arcivescovo,<br />
dei Padri domenicani dell'Associazione internazionale<br />
dei Caterinati e della Provincia<br />
Romana di santa Caterina da Siena, di<br />
dare vita a questo nuovo strumento che si<br />
prefigge appunto lo scopo di studiare, approfondire<br />
e far conoscere anche tutti<br />
quei documenti meno noti della santa senese<br />
raccolti nella preziosa Biblioteca domenicana.<br />
Il nostro Istituto — ha spiegato<br />
ancora Minnucci — lavorerà in collaborazione<br />
con il Centro Studi Cateriniani di<br />
Roma e pubblicherà probabilmente anche<br />
alcuni testi inediti della Patrona d'Italia e<br />
d'Europa».<br />
ROBERTO ROMALDO<br />
raccolta di documenti del Magistero<br />
La Chiesa<br />
e l'ecologia<br />
GINO CONCETTI<br />
Nella seconda metà del secolo ventesimo<br />
è emersa alla coscienza mondiale<br />
una nuova «scienza»: l'ecologia. Le prime<br />
volte che se ne parlava negli anni<br />
della ricostruzione e soprattutto della rivoluzione<br />
tecnologica non pochi facevano<br />
fatica a comprenderne il significato e<br />
il contenuto. In Italia la questione fu<br />
sollevata dopo che altre nazioni avanzate<br />
ne discutevano di già.<br />
All'inizio non mancarono saggisti e informatori<br />
che mossero pesanti accuse<br />
alla Chiesa cattolica rea — secondo loro<br />
— di non interessarsi del problema ecologico,<br />
mentre già esplodevano i primi<br />
ingenti effetti devastanti.<br />
Accuse, superficiali quanto infondate.<br />
In nessun documento della Chiesa, in<br />
nessun libro sacro, in nessun testo dei<br />
Padri, di scrittori e teologi cristiani era<br />
possibile rinvenire un solo passo contro<br />
il rispetto della natura, dell'ambiente,<br />
dell'atmosfera, dei mari, della terra. Insomma<br />
del cosmo.<br />
Di mano in mano che il problema<br />
ecologico assumeva dimensioni macroscopiche<br />
è cresciuta la coscienza di reagire<br />
contro il progresso devastante.<br />
Le prese di posizione della Chiesa cattolica<br />
sono state uniformi, costanti e<br />
progressive. Sono stati editi molti seggi<br />
sulla questione ecologica da parte di<br />
teologi, filosofi, sociologi e più tardi di<br />
ambientalisti.<br />
Il rispetto<br />
del cosmo<br />
Il magistero della Chiesa, dal vertice<br />
ai pastori delle chiese locali, è entrato<br />
con tutta la sua autorità e forza nella<br />
questione ecologica per richiamare i responsabili<br />
dello sviluppo e del progresso,<br />
i rappresentanti del governo dei popoli<br />
al dovere di tutelare l'ambiente, di salvaguardare<br />
l'integrità e la purezza della<br />
natura.<br />
Sono state, altresì, edite pubblicazioni<br />
che riproducevano importanti documenti<br />
del magistero d'indole ecologica. Ma<br />
forse una pubblicazione così completa<br />
come quella curata da Giuseppe Dini<br />
non è facilmente reperibile sul mercato:<br />
La Chiesa, l'ecologia. Raccolta di interventi<br />
ufficiali, testi, discorsi, articoli, riflessioni<br />
riguardanti le variegate tematiche<br />
ambientali, espresse nell'area della<br />
Chiesa cattolica dal 1979 ad oggi, gruppo<br />
Agesci, Sant'Angelo in Vado (Pu)<br />
2000, pp. 221.<br />
A stare alla elevazione del sottotitolo<br />
può sembrare un progetto «presuntuoso»<br />
quello seguito dal Dini. In realtà si<br />
deve tener conto che è quasi impossibile<br />
fare una recensione e quindi una raccolta<br />
di tutto ciò che è stato scritto e detto<br />
sull'ecologia in area cattolica. Tuttavia è<br />
da prendere atto — e lo si deve riconoscere<br />
— che il progetto, nella sua semplicità<br />
e completezza, è pienamente riuscito.<br />
La presenza del magisterodellaChiesa<br />
è preminente: dal Concilio Vaticano II a<br />
Giovanni Paolo II è una sequenza di testi<br />
che da soli offrono materiale per uno<br />
sviluppo teologico, giuridico ed etico<br />
sulla questione ecologica.<br />
Il prezioso insegnamento<br />
dei Pontefici<br />
Non è detto però che prima del Vaticano<br />
II il magistero della Chiesa non si<br />
sia occupato di tematiche ecologiche.<br />
Spoleto: inaugurata<br />
la nuova Biblioteca Arcivescovile<br />
Si è inaugurata a Spoleto la nuova Biblioteca Arcivescovile. Formalmente<br />
costituita da Pio IX quando era Vescovo di Spoleto, nella nuova sistemazione<br />
la biblioteca è collocata in 4 sale del Palazzo Arcivescovile e raccoglie libri che<br />
fin dall'antichità appartennero ai Vescovi di Spoleto, ai quali si sono aggiunti<br />
fondi librari più moderni dovuti a lasciti e donazioni, per un totale di circa<br />
50.000 volumi.<br />
La «filosofia» che anima l'apertura di questo servizio è quella della stretta<br />
collaborazione con tutti gli operatori culturali della città di Spoleto con i quali<br />
si intende andare in rete e si rivolge particolarmente agli studenti universitari<br />
per offrire loro un'occasione e un luogo di studio.<br />
A fianco della Sala di lettura, in quella che l'allora Arcivescovo di Spoleto<br />
Ugo Poletti volle dedicare a Pio IX, vi è il «Gabinetto delle rarità» dove si conservano<br />
incunaboli, cinquecentine e volumi di particolare valore storico o bibliografico.<br />
I recenti lavori di restauro nell'Episcopio hanno fatto identificare il sito storico<br />
di una grande sala che note d'archivio indicavano affacciata sulla Valle,<br />
al lato Nord della Città di Spoleto, nei sotterranei del Palazzo.<br />
L'invaso architettonico, a suo tempo riempito — nequitia temporum — dai<br />
detriti del terremoto del 1703, è stato liberato e, restituita a nuova vita, la sala<br />
accoglie ora il fondo antico della Biblioteca.<br />
In apposito ambiente, vicino alla Direzione, è collocata, accanto alla schedatura<br />
cartacea tradizionale, un sistema di schedatura informatica tra i più<br />
moderni che permetterà di avere rapporti con le istituzioni europee. Mons.<br />
Riccardo Fontana, Arcivescovo di Spoleto-Norcia, così commenta il nuovo<br />
evento culturale: «La Chiesa locale vuole offrire il suo contributo al progetto<br />
culturale della Chiesa in Italia».<br />
LANFRANCO BUSETTI<br />
Nelle Encicliche sociali l'istanza e l'attenzione<br />
ecologica si accompagnano allo<br />
sviluppo industriale.<br />
Merito del Dini è di aver reperito anche<br />
testi del magistero episcopale. Il documento<br />
dell'episcopato lombardo è tra<br />
questi il più significativo e organico. L'episcopato<br />
riflette e, in certo senso, «rilancia»<br />
l'insegnamento dei Sommi Pontefici.<br />
La sollecitudine della Chiesa è così<br />
realmente corale, mondiale.<br />
A questa coralità partecipano i presbiteri,<br />
i religiosi e i laici nelle diverse articolazioni<br />
e organizzazioni. L'avere scelto<br />
san Francesco d'Assisi come patrono<br />
degli ecologisti non è stata una decisione<br />
casuale, ma un evento che fa il timbro<br />
della ecclesialità, della comunione,<br />
dell'universalità.<br />
Basterebbe il Cantico delle creature<br />
per dimostrare quel concetto e quale valore<br />
la Chiesa attribuisce alla natura.<br />
Non è, infine, marginale che il Dini<br />
abbia segnalato anche articoli e saggi<br />
della stampa quotidiana e periodica.<br />
Il rischio legato<br />
a «progressi incontrollati»<br />
Gli strumenti di comunicazione oggi<br />
esercitano un influsso notevole per la<br />
formazione di una «coscienza ecologica».<br />
La sensibilizzazione capillare, purtroppo<br />
— come si evince dall'esperienza —<br />
neppure basta. Lo comprovano le terrificanti<br />
tragedie che ogni anno si verificano<br />
sia con le inondazioni naturali sia<br />
con l'insensato comportamento di quelle<br />
persone che volontariamente distruggono<br />
migliaia di ettari boschivi, appiccando<br />
il fuoco come se si trattasse di un<br />
gioco circense.<br />
Dini ha un altro merito: quello di aver<br />
coinvolto nella scelta dei testi anche interventi<br />
di seguaci e organismi di altre<br />
religioni. Il Decalogo, ad esempio, di<br />
ispirazione biblica è stato redatto, grazie<br />
al dialogo e alla collaborazione tra cristiani<br />
ed ebrei.<br />
In esso prevale un elenco di doveri<br />
che ogni essere umano che crede in Dio<br />
creatore del cosmo deve adempiere con<br />
dignità e fedeltà.<br />
Dal magistero è sottolineato il grido<br />
di tutta l'umanità che è una sfida di dolore<br />
contro i progressi folli e incontrollati.<br />
Non è esagerato, tanto meno «terrorista»,<br />
il grido, più volte ripetuto da Giovanni<br />
Paolo II, che denuncia l'olocausto<br />
ambientale.<br />
Purtroppo non è solo ambientale.<br />
L'uomo stesso viene sconvolto nella sua<br />
natura, nelle sue qualità con cibi inquinati<br />
e inquinanti, o con la manipolazione<br />
genetica.<br />
AncherecentementeGiovanni Paolo II<br />
ha sollecitato un impegno mondiale<br />
maggiore per «scongiurare la catastrofe<br />
ecologica».<br />
Proteggere<br />
la vita<br />
La denuncia del Papa è stata ancora<br />
una volta puntuale e incisiva: «Soprattutto<br />
nel nostro tempo, l'uomo ha devastato<br />
senza esitazioni pianure e valli boscose,<br />
inquinando le acque, deformato<br />
l'habitat della terra, reso irrespirabile<br />
l'aria, sconvolto i sistemi idro-geologici e<br />
atmosferici, desertificando spazi verdeggianti,<br />
compiuto forme di industrializzazione<br />
selvaggia».<br />
Giovanni Paolo II ha chiamato in causa<br />
l'ecologia «umana» auspicando di<br />
rendere più dignitosa assistenza delle<br />
creature, proteggendone il bene radicale<br />
della vita in tutte le sue manifestazioni e<br />
preparando alle future generazioni un<br />
ambiente che si avvicini di più al progetto<br />
del Creatore» (17 gennaio 2001).<br />
Il problema ecologico, dunque, non è<br />
solo quello dell'ambiente naturale: esiste<br />
ed è grave quello che riguarda la vita<br />
umana che non può essere manipolata<br />
né con tentativi di ingegneria genetica<br />
né con la corruzione e la modificazione<br />
di prodotti alimentari.<br />
La soluzione non è di una sola nazione,<br />
neppure di un solo continente. È<br />
globale, mondiale. L'umanità nei suoi<br />
vertici deve studiare le soluzioni migliori<br />
per poter conciliare le esigenze del progresso,<br />
che è inarrestabile, e quelli della<br />
salvaguardia del creato e dell'integrità<br />
dell'essere umano, che è inderogabile e<br />
ineludibile.<br />
Il contributo<br />
della scuola<br />
Un contributo di non scarso rilievo lo<br />
deve dare la scuola. Dini auspica che la<br />
scuola sia «una palestra di ecologia per<br />
insegnare agli alunni di oggi, adulti di<br />
domani, che il dovuto rispetto alla terra,<br />
è rispetto per se stessi e che per attuare<br />
una vera tutela del pianeta dobbiamo<br />
davvero avere stili di vita diversi<br />
da quelli che stiamo tutt'oggi conducendo».