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PAGINA<br />
6 .<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Sabato 20 Gennaio 2001<br />
La spiritualità<br />
del beato Guglielmo Giuseppe Chaminade<br />
Dalla devozione a Maria all'alleanza con Lei<br />
LUIGI GAMBERO<br />
Pontificia Facoltà Teologica<br />
Marianum<br />
Il prossimo 22 gennaio sarà la prima<br />
volta che verrà celebrata la festa liturgica<br />
del beato Guglielmo Giuseppe Chaminade,<br />
maestro di vita cristiana e di devozione<br />
mariana, beatificato lo scorso 3<br />
settembre, proprio nell'anno 150° della<br />
sua morte.<br />
Nell'omelia durante la Santa Messa di<br />
beatificazione, Giovanni Paolo II sottolineava<br />
il suo amore verso Cristo, solidamente<br />
radicato nella concezione cristocentrica<br />
della Scuola Francese, e il filiale<br />
attaccamento a Maria.<br />
Ineffettiladottrinamarianadello Chaminade<br />
è costruita sul primato assoluto<br />
del Verbo Incarnato nell'economia della<br />
salvezza, per cui Cristo rimane pur sempre<br />
il punto di partenza e il traguardo finale<br />
della devozione alla Madre sua.<br />
Ma per comprendere gli aspetti peculiari<br />
della spiritualità mariana del nostro<br />
beato e le applicazioni pratiche che egli<br />
ne fa alla vita cristiana dei laici e delle<br />
persone consacrate, sarà opportuno considerare<br />
alcuni fatti specifici della sua<br />
esistenza, che hanno dato un impulso<br />
evidente alla sua dottrina.<br />
Presentimenti<br />
di una vocazione mariana<br />
Nato a Perigueux l'11 aprile del 1761,<br />
Guglielmo entrò a 11 anni nel Collegio<br />
San Carlo di Mussidan, dove ebbe modo<br />
di intensificare quella devozione alla<br />
Vergine che egli aveva già assorbito dalla<br />
sua educazione in famiglia. Infatti gli<br />
statuti del Collegio fanno fede che ai ragazzi<br />
si cercava di inculcare la pratica di<br />
una devozione particolare alla Madre di<br />
Dio; e fu durante gli anni di permanenza<br />
al San Carlo che Guglielmo decise,<br />
con l'autorizzazione del padre spirituale,<br />
di consacrarsi a Dio con voti privati, al<br />
fine di imitare meglio la vita e le virtù<br />
della Vergine santa.<br />
Durante quegli anni, si infortunò seriamente<br />
ad un piede. Dopo due mesi di<br />
inutili cure, si affidò all'intercessione<br />
materna di Maria, ottenendo una guarigione<br />
così improvvisa e inspiegabile da<br />
far pensare ad una specie di miracolo.<br />
In segno di gratitudine, decise di fare un<br />
pellegrinaggio al santuario di Nostra Signora<br />
di Verdelais, in occasione del quale<br />
sentì consolidarsi dentro di sé l'amore<br />
ardentechelo legava alla Madre celeste.<br />
Ordinato sacerdote nel 1785, a distanza<br />
di qualche anno, si trovò a dover affrontare<br />
le burrascose vicende della Rivoluzione<br />
Francese.<br />
Essendosi rifiutato di prestare giuramento<br />
alla Costituzione Civile del Clero,<br />
condannata dalla Santa Sede, fu costretto<br />
alla clandestinità per poter esercitare<br />
il ministero sacerdotale nella città di<br />
Bordeaux; e sovente lo fece a rischio<br />
della vita.<br />
A questo proposito i primi marianisti<br />
hanno tramandato degli episodi, sicuramente<br />
appresi da lui, che hanno del sorprendente<br />
e che dimostrano la premura<br />
con cui la Vergine santa ricambiava l'amore<br />
filiale del giovane presbitero. Ne<br />
ricordiamo uno.<br />
Un giorno il Padre Chaminade, braccato<br />
da alcuni poliziotti che lo avevano<br />
riconosciuto, si rifugiò in casa di amici e<br />
si mise a sedere su uno sgabello in loro<br />
compagnia. I sanculotti fecero irruzione<br />
nella casa, si guardarono intorno e stranamente<br />
se ne andarono. I presenti si<br />
stupirono perché sembrava che i sanculotti<br />
non avessero visto il sacerdote. Ma<br />
un bambino fornì la spiegazione: i sanculotti<br />
non potevano vedere il Padre,<br />
perché una bella Signora si era messa<br />
davanti a lui e lo nascondeva con il suo<br />
manto.<br />
Fatti di questo genere non sono facili<br />
da definire; confermano comunque che<br />
tra il giovane sacerdote e la Madre di<br />
Dio si stava rafforzando uno speciale<br />
rapporto di amicizia e di amore.<br />
L'esperienza di Zaragoza<br />
Uscito dalla clandestinità nel 1795 dopo<br />
la fine del regime del terrore, il Padre<br />
si trovò di nuovo nei guai dopo il<br />
colpo di stato del 18 Termidoro (17 settembre<br />
1797). Non riuscendo più a nascondersi,<br />
fu identificato ed espulso dalla<br />
Francia. Come luogo del suo esilio,<br />
scelse la città spagnola di Zaragoza, dove<br />
per tre anni visse nel silenzio e nella<br />
preghiera all'ombra del celebre santuario<br />
di Nostra Signora del Pilar.<br />
Ai piedi della taumaturgica statua della<br />
Madre di Dio ebbe le prime intuizioni<br />
sulla sua futura missione. Egli non parlò<br />
mai apertamente di esperienze mistiche<br />
riguardanti le sue future fondazioni; ma<br />
molti anni più tardi confiderà ai suoi<br />
primi religiosi: «Come vi vedo ora, vi ho<br />
visto tanto tempo fa, ai piedi della Vergine<br />
del Pilar».<br />
Impronta mariana<br />
dell'apostolato dei laici<br />
Rientrato a Bordeaux verso la fine del<br />
1800, il Padre riprese il ministero sotto<br />
varie forme; tuttavia le sue preferenze si<br />
volsero subito ai giovani, per i quali fondò,<br />
sotto forme nuove, delle Congregazioni<br />
Mariane. Ben presto sorsero gruppi<br />
anche per ragazze e per padri e madri<br />
di famiglia. I membri di queste associazioni<br />
erano invitati a nutrire una devozione<br />
intensa alla Madre del Signore,<br />
di cui celebravano in modo speciale il<br />
mistero dell'Immacolata Concezione,<br />
non ancora definito dogma di fede, ma<br />
praticamente riconosciuto dalla Chiesa<br />
universale.<br />
Però la dimensione più caratteristica<br />
della Congregazione del Padre Chaminade<br />
era l'impegno apostolico dei suoi<br />
membri, per i quali l'amore alla Vergine<br />
Immacolata costituiva un forte stimolo e<br />
la motivazione principale per una dedizione<br />
generosa all'attività apostolica.<br />
L'apostolato dei congregati si esprimeva<br />
principalmente nella coraggiosa testimonianza<br />
della fede in un mondo scristianizzato<br />
dagli effetti nefasti della rivoluzione;<br />
nel rendersi attivamente presenti<br />
alla vita della Chiesa; nel formare i cristiani,<br />
specialmente i giovani, alla pratica<br />
della fede; nel creare opere diverse di<br />
carità, di assistenza, di catechesi e di<br />
educazione religiosa.<br />
La molla potente che spingeva i congregati<br />
ad un impegno così generoso e<br />
difficile era la convinzione che Gesù, Figlio<br />
di Dio, si è fatto Figlio di Maria per<br />
la salvezza del genere umano.<br />
Con la fondazione delle Congregazioni<br />
Mariane, il beato Chaminade ha dimostrato<br />
di saper guardare al futuro della<br />
cristianità con occhi profetici, prevedendo<br />
l'importanzacheilruolo dei fedeli laici<br />
avrebbe avuto nellaChiesadel futuro.<br />
Non per nulla volle che anche i marianisti<br />
fossero in maggioranza dei religiosi<br />
laici, avendo imparato negli anni<br />
della Rivoluzione che i laici sarebbero<br />
potuti entrare dove le porte rimanevano<br />
chiuse ai sacerdoti.<br />
Fondatore<br />
di istituti religiosi mariani<br />
Alcuni congregati che vivevano con<br />
particolare intensità la loro fede e il loro<br />
impegno apostolico, ad un certo punto<br />
si rivolsero al Padre Chaminade per dichiararsi<br />
disposti ad abbracciare una vita<br />
di totale consacrazione a Dio per la<br />
salvezza delle anime e sotto la guida della<br />
Vergine Immacolata, trionfatrice sul<br />
male e sul peccato.<br />
Fu allora che il Padre, dopo aver atteso<br />
diversi anni con fede e con pazienza,<br />
ritenne giunto il momento stabilito dalla<br />
Provvidenza per realizzare il suo sogno<br />
più importante: fondare «l'uomo che<br />
non muore», ossia delle congregazioni<br />
religiose destinate a perpetuare in tutti i<br />
tempi l'azione apostolica che egli aveva<br />
iniziato sotto gli auspici e la guida della<br />
Vergine Immacolata. Nacquero così nel<br />
1816 le Figlie di Maria Immacolata<br />
(Suore Marianiste), con la collaborazione<br />
della sua congregata, la venerabile<br />
Adele di Tranquelléon, e nel 1817 la Società<br />
di Maria (Marianisti).<br />
Significativo è l'incontro avvenuto il<br />
1° maggio del 1817 tra il Padre e un suo<br />
congregato, Giovanni Battista Lalanne,<br />
futuro sacerdote e primo religioso marianista.<br />
Questo incontro ebbe una risonanza<br />
storica nella tradizione della Società<br />
di Maria. Lalanne espresse la decisione<br />
di impegnare radicalmente la sua<br />
vita a quegli ideali di consacrazione religiosa<br />
e di apostolato che il Padre era solito<br />
proporre ai congregati.<br />
Questi ebbe un sussulto di entusiasmo<br />
e di gioia, riconoscendo nelle parole di<br />
quel figlio spirituale un segno chiaro che<br />
era giunta l'ora della Provvidenza.<br />
Esclamò: «Ecco ciò che attendo da lungo<br />
tempo! Sia benedetto Dio che finalmente<br />
si è degnato di manifestare la sua<br />
volontà. È giunto il momento di attuare<br />
quel progetto che egli mi ispirò quasi<br />
trent'anni fa».<br />
I nuovi religiosi e religiose continuarono<br />
a curare con predilezione le Congregazioni<br />
Mariane dalle quali essi stessi<br />
provenivano. Le consideravano la loro<br />
«opera del cuore» e uno strumento particolarmente<br />
efficace per far conoscere,<br />
amare e servire Maria e per educare i<br />
cristiani alla fede, soprattutto i ragazzi e<br />
i giovani. Da queste esigenze apostoliche<br />
sono nate le numerose opere di educazione<br />
che i marianisti conducono un po'<br />
dappertutto nel mondo, vivendo la loro<br />
consacrazione a Dio sotto forma di alleanza<br />
con la Madre sua.<br />
La prova della croce<br />
Gli ultimi anni del fondatore furono<br />
duri e crocifiggenti, perché venne a trovarsi<br />
solo ed emarginato a causa di malintesi<br />
e incomprensioni con alcuni religiosi<br />
che avrebbero dovuto essere i suoi<br />
più stretti collaboratori. Egli sopportò<br />
tutto con spirito di fede e di rassegnazione<br />
alla volontà divina, senza mai perdere<br />
la fiducia nella protezione materna<br />
di Maria.<br />
Mai dubitò della vittoria finale della<br />
Madre di Dio sulle forze del male. Ormai<br />
avanzato negli anni e quasi cieco, si<br />
faceva accompagnare da un novizio alla<br />
statua dell'Immacolata nel giardino del<br />
noviziato di San Lorenzo a Bordeaux e,<br />
toccando la testa del serpente infernale<br />
riprodotto sotto il tallone della Vergine,<br />
ripeteva: «Ti ha schiacciato il capo e te<br />
lo schiaccerà sempre!».<br />
Il 22 gennaio del 1850, il beato Guglielmo<br />
Giuseppe Chaminade concludeva<br />
i suoi giorni terreni a Bordeaux nella<br />
sua residenza accanto alla chiesa della<br />
Madeleine.<br />
Insegnamento mariano<br />
del beato<br />
L'insegnamento mariano dello Chami-<br />
nade oscilla tra due verità universalmente<br />
riconosciute dalla tradizione cristiana,<br />
senza che siano state solennemente definite<br />
dal magistero ecclesiale. Si tratta<br />
della maternità spirituale della Vergine<br />
nei confronti dei credenti e della sua<br />
missione apostolica nella Chiesa di tutti<br />
i tempi.<br />
Sono verità che emergono dalla sua<br />
concezione fortemente cristologica della<br />
fede. Egli era convinto che Gesù, per diventare<br />
il nostro Redentore, abbia intenzionalmente<br />
scelto la via di farsi Figlio<br />
di Maria, assumendo così una dimensione<br />
essenziale alla sua nuova condizione<br />
di Verbo Incarnato. Si comprende allora<br />
come la figura e il ruolo della Madre diventino<br />
indispensabili per accedere alla<br />
verità del Figlio. Scrive lo Chaminade:<br />
«Non si può conoscere il mistero di Gesù<br />
Cristo senza vedere la purissima Maria<br />
in tutta l'economia della religione. In<br />
questa economia Gesù Cristo ha tutto<br />
dispostoinmodotale che la Vergine santa<br />
partecipasse e cooperasse a tutto».<br />
Maria madre spirituale<br />
dei credenti<br />
In Gesù i credenti formano un unico<br />
corpo mistico e pertanto Maria è madre<br />
non solo del suo corpo fisico, ma anche<br />
del suo corpo mistico che è la Chiesa,<br />
alla quale noi apparteniamo come membra.<br />
Questa consolante verità, fattasi<br />
sempre più chiara nella coscienza del<br />
popolo cristiano specialmente a partire<br />
dai secoli del tardo Medio Evo, ha esercitato<br />
un fascino penetrante nel pensiero<br />
dello Chaminade. Egli vedeva la funzione<br />
materna di Maria inserita nella missione<br />
affidatale dal Signore nell'ambito<br />
della storia della salvezza e che aveva<br />
Il rito di beatificazione di Guglielmo Giuseppe Chaminade presieduto da Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro (3 settembre 2000)<br />
come obiettivo primario la generazione<br />
umana del Verbo eterno<br />
È proprio nel mistero dell'Incarnazione<br />
che il nostro beato vede il fondamento<br />
della maternità spirituale della Vergine<br />
santa, perché la generazione del capo<br />
del corpo mistico comporta la generazione<br />
delle membra. Su questo punto<br />
però il pensiero chaminadiano esige<br />
un'interpretazione molto accurata per<br />
non deviare verso conclusioni inconciliabili<br />
con la dottrina della fede. Egli scrive<br />
che la Madre del Signore ha generato fisicamente<br />
il Redentore e spiritualmente<br />
tutti i redenti.<br />
Questa specie di generazione spirituale<br />
va sicuramente intesa in senso analogico,<br />
perché in senso vero e proprio è il<br />
Redentore che genera la Chiesa e i cristiani<br />
alla vita della grazia. Alcuni Padri<br />
hanno usato un'immagine molto efficace<br />
per descrivere questa realtà: richiamandosi<br />
alla nascita di Eva dal fianco di<br />
Adamo dormiente, affermavano che la<br />
Chiesa è nata sul Calvario dal costato<br />
aperto del Redentore. Nella Chiesa ogni<br />
cristiano è pure generato alla grazia dal<br />
Redentore.<br />
Se lo Chaminade parla di un vero e<br />
proprio concepimento spirituale delle<br />
membra del Corpo mistico da parte di<br />
Maria, lo fa nel senso che i fedeli, uniti<br />
al Capo dalla sua grazia, formano un<br />
unico corpo con lui; e infatti sarebbe inconcepibile<br />
che un capo venisse concepito<br />
senza le sue membra. Pertanto<br />
quello di Maria è un concepimento in<br />
cui interviene una causalità di natura<br />
morale, nel senso che Maria concepisce<br />
i credenti con la forza del suo amore di<br />
madre. L'idea era già stata espressa da<br />
Agostino e il Vaticano II l'ha fatta sua<br />
nella Lumen gentium, dove si dice che<br />
«alla rigenerazione e formazione dei fedeli<br />
Maria coopera con amore di madre»<br />
(n. 63).<br />
La maternità spirituale di Maria, già<br />
effettiva nel mistero nell'Incarnazione, è<br />
stata solennemente proclamata da Gesù<br />
al Calvario, quando disse a Maria: «Donna,<br />
ecco tuo figlio», e all'apostolo Giovanni:<br />
«Ecco tua madre» (Gv 19, 26). Il<br />
Padre Chaminade paragona questi due<br />
momenti della storia della salvezza al<br />
concepimento corporeo e alla nascita<br />
dell'essere umano. La scena del Calvario<br />
aiuta a meglio comprendere come anche<br />
la maternità spirituale di Maria sia<br />
un grande dono lasciatoci dal Redentore<br />
pochi istanti prima di morire, quasi a titolo<br />
di legato testamentario.<br />
La Vergine santa esercita la sua maternità<br />
nei nostri riguardi donandoci Cristo,<br />
nostra salvezza e nostra vita, e aiutandoci<br />
a farlo crescere in noi fino a farci<br />
raggiungere l'età del cristiano maturo,<br />
così che Cristo possa essere «tutto in<br />
tutti» (Col 3, 11). L'amore materno della<br />
beata Vergine per noi attinge vigore e<br />
tenerezza dal fatto che in noi ella vede e<br />
ama il suo stesso Primogenito.<br />
La missione apostolica<br />
di Maria<br />
L'importanzachequestaverità assume<br />
agli occhi del nostro beato si spiega con<br />
il fatto che egli riconosce in essa il motivo<br />
ispiratore e la ragione che giustifica<br />
tutta la sua attività apostolica e quella<br />
delle sue istituzioni. Per missione apostolica<br />
di Maria egli intende «quel mandato<br />
che ella ha ricevuto da Dio di convertire<br />
e di santificare le anime per farle<br />
vivere di Gesù Cristo; ciò che è propriamente<br />
il compito di ogni apostolo».<br />
Chaminade espone questa dottrina<br />
nella lettera circolare del 24 agosto 1839<br />
ai predicatori marianisti degli esercizi<br />
spirituali: «Tutte le età sono segnate dalle<br />
battaglie e dai gloriosi trionfi dell'au-<br />
gusta Maria. Da quando il Signore ha<br />
posto l'inimicizia tra lei e il serpente infernale<br />
(cfr Gn 3, 15), ella ha costantemente<br />
vinto il mondo e l'inferno. Tutte<br />
le eresie — ci dice la Chiesa — hanno<br />
piegato la fronte davanti alla Vergine<br />
santissima e poco a poco le ha ridotte al<br />
silenzio del nulla».<br />
Dal testo citato emerge con chiarezza<br />
l'intenzione di cercare nella Scrittura e<br />
nella voce della Chiesa la legittimazione<br />
di questa verità. Nel trattato su La conoscenza<br />
di Maria spiega più diffusamente<br />
come la missione apostolica di<br />
Maria consista in una peculiare partecipazione<br />
all'opera salvifica di Cristo, il<br />
quale ha deciso di attribuire alla Madre<br />
un ruolo diretto nell'apostolato della<br />
Chiesa di oggi.<br />
Ella quindi, come Madre degli uomini,<br />
vuole che tutti ricevano la salvezza<br />
dal Figlio suo: «L'ambizione della Vergine<br />
santa — se è consentito attribuire<br />
questo termine alla più santa delle creature<br />
— è che tutti i figli generati dopo<br />
Gesù dalla sua carità, gli siano totalmente<br />
uniti, in modo da formare con lui un<br />
solo Figlio, un solo Gesù Cristo».<br />
Il beato Chaminade non nutriva dubbi<br />
sul ruolo reale e dinamico di Maria nell'apostolato<br />
futuro della Chiesa. Il 16<br />
settembre del 1838, presentando a Gregorio<br />
XVI i suoi due istituti religiosi,<br />
scriveva: «Questi due Ordini hanno preso,<br />
come nome distintivo, quello dell'augusta<br />
Maria. Possano essi farla conoscere,<br />
lodare e amare in tutto il mondo,<br />
perché sono intimamente convinto che<br />
Nostro Signore ha riservato alla sua santa<br />
Madre la gioia di essere il sostegno<br />
particolare della Chiesa in questi ultimi<br />
tempi».<br />
Nella sua mente la missione di Maria<br />
acquista dei connotati precisi di lotta<br />
vittoriosa contro i mali della società<br />
umana. Scriveva ancora con una terminologia<br />
che risente fortemente la mentalità<br />
del suo tempo: «Noi crediamo che<br />
all'augusta Madre di Dio — la quale sola,<br />
secondo la Chiesa, ha vinto tutte le<br />
eresie — sono riservati nel nostro tempo<br />
una grande vittoria e un bel trionfo sugli<br />
sforzi congiunti del filosofismo moderno,<br />
dell'indifferenza religiosa che ne deriva<br />
e dell'inferno che li ha vomitati dal<br />
pozzo dell'abisso».<br />
La storia dei nostri giorni sembra confermare<br />
le intuizioni profetiche del beato,<br />
giacché la Vergine santa sta diventando<br />
nella Chiesa un polo di attrazione<br />
sempre più irresistibile che richiama gli<br />
esseri umani alla salvezza in Cristo.<br />
Possiamo dire che anche il beato Giovanni<br />
XXIII abbia confermato la visione<br />
profetica dello Chaminade quando scrisse:<br />
«È sempre Maria a mostrare Gesù<br />
come a Betlemme, attirando le anime a<br />
lui. Per questo continueremo a pregare<br />
perché ella avvalori le preghiere del<br />
Successore di Pietro, dei Vescovi e di<br />
tutto il popolo cristiano, “assidui e concordi<br />
nella preghiera... con Maria la<br />
Madre di Gesù” (At 1, 14). Così si rinnoverà<br />
il prodigio come di una novella<br />
Pentecoste».<br />
L'impegno mariano<br />
dei fedeli<br />
L'atteggiamento del credente nei confronti<br />
di Maria deve ispirarsi il più possibile<br />
a quello di Gesù, che rimane sempre<br />
il modello supremo nella pratica di<br />
tutte le virtù. Ma lo Chaminade pone<br />
l'accento su una di queste virtù praticate<br />
dal Figlio di Dio fattosi Figlio di Maria:<br />
«Il suo amore per la Vergine santa,<br />
nel cui seno è stato concepito, ha dimorato<br />
nove mesi e dalla quale è nato. Egli<br />
l'ha associata a tutti i suoi misteri e l'ha<br />
resa madre di tutti quelli che sarebbero<br />
stati rigenerati in lui».<br />
Per conseguenza i cristiani, come figli,<br />
hanno il dovere di amarla, imitando<br />
il divino Modello, perché «Gesù ama teneramente<br />
la Madre sua e noi non sapremmo<br />
fargli cosa più gradita che<br />
amarla e onorarla come fa Egli stesso».<br />
Il cristiano dovrebbe arrivare al punto di<br />
poter dire parafrasando l'Apostolo: «Io<br />
amo Maria; meglio: Non sono io che l'amo,<br />
è il Cristo che l'ama in me».<br />
Pertanto, secondo il nostro beato, la<br />
pietà filiale del cristiano verso Maria deve<br />
essere una partecipazione a quella<br />
dello stesso Gesù.<br />
Egli non manca di proporre una traduzione<br />
pratica dell'amore filiale verso<br />
Maria in termini di vita vissuta. Pregarla,<br />
onorarla, imitare la sua vita e le sue<br />
virtù, nutrire una fiducia filiale nei suoi<br />
riguardi, vivere in unione con lei, obbedire<br />
a lei, lasciarsi docilmente educare<br />
da lei alla fede e alla vita cristiana, sono<br />
tutti atteggiamenti propri di un vero figlio<br />
verso una tale Madre.<br />
Ma la dimensione della pietà filiale<br />
che il beato raccomanda con particolare<br />
insistenza, consiste nella partecipazione<br />
alla missione apostolica di lei. Questa disposizione<br />
può spingere il credente fino<br />
al punto di consacrare la sua vita a Dio<br />
attraverso lei e stringere con lei una vera<br />
e propria alleanza, al fine di operare<br />
con maggiore efficacia per la gloria di<br />
Dio e la salvezza delle anime.<br />
Il beato Chaminade vedeva l'attuazione<br />
pratica di questa alleanza nella consacrazione<br />
pronunciata dai suoi congregati<br />
e più ancora dai membri dei suoi<br />
due istituti religiosi.<br />
Tuttavia egli la raccomandava a tutti i<br />
cristiani, come attuazione degli impegni<br />
assunti nel battesimo, dal momento che<br />
ogni consacrazione a Maria non è altro<br />
che una esplicitazione della consacrazione<br />
battesimale.