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L'OSSERVATOREROMANO<br />
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POLITICO RELIGIOSO<br />
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Anno CXLI - N. 12 (42.650) CITTÀ DEL VATICANO Mercoledì 17 Gennaio 2001<br />
EL SALVADOR La mancanza di acqua potabile accresce il pericolo di epidemie — Alcune zone devono ancora essere raggiunte dai soccorritori<br />
Aumenta il numero delle vittime del terremoto<br />
Sempre più flebili le speranze di trovare superstiti<br />
SAN SALVADOR, 15.<br />
Continua inesorabilmente a salire il<br />
numero delle vittime del devastante terremoto<br />
che ha colpito sabato scorso il<br />
Salvador, mentre si fa sempre più tangibile<br />
il pericolo di epidemie e alcune zone<br />
isolate del Paese devono ancora essere<br />
raggiunte dai soccorritori.<br />
La polizia nazionale e il Comitato per<br />
l'emergenza nazionale (Coen) hanno reso<br />
noto ieri sera a San Salvador che i<br />
cadaveri recuperati sono finora 609, di<br />
cui 300 soltanto nel centro residenziale<br />
di Las Colinas, nella città di Santa Tecla,<br />
dove la parete di un'altura è franata<br />
seppellendo oltre trecento piccole case.<br />
Inoltre, provvisoriamente sono stati segnalati<br />
anche 2.375 feriti e danni totali o<br />
parziali a 34.000 case. È questo un bilancio<br />
che tuttavia non fa menzione di<br />
quanti risultano dispersi. Solo a Las Colinas<br />
potrebbero essere oltre 1.200. Le<br />
squadre di soccorso nel frattempo lottano<br />
contro il tempo per raggiungere le<br />
numerose località dove ancora nessuno<br />
sa valutare l’entità della tragedia, oltre<br />
che per portare aiuto alla popolazione<br />
prostrata.<br />
Fino ad ora la maggiore attenzione<br />
della protezione civile, della Croce rossa<br />
e degli stessi mezzi di comunicazione sociale<br />
era stata riservata alla tragedia<br />
consumatasi a Las Colinas. Ieri è però si<br />
è fatto strada il timore che a solo qualche<br />
chilometro di distanza, a Comasagua,<br />
nello stesso dipartimento di La Libertad,<br />
potesse essersi verificato un<br />
dramma ancora più grande. Come hanno<br />
segnalato alcuni organi di stampa locali,<br />
a Comasagua «la metà della collina<br />
è venuta giù e ha sotterrato totalmente<br />
la zona di Los Amates». Le autorità locali<br />
temono che vi siano rimaste sepolte<br />
oltre 3.000 persone, mentre i cadaveri si<br />
contano a decine. La zona di Comasagua<br />
è inoltre raggiungibile solo con l’elicottero,<br />
perché la strada statale che la<br />
collega con Santa Tecla è stata cancellata<br />
per un tratto di 30 chilometri. In questo<br />
caso, il numero complessivo dei dispersi<br />
sarebbe di oltre 4.000, e il bilancio<br />
di 1.500 morti e 8.000 feriti del terremoto<br />
del 1986 potrebbe essere ampiamente<br />
superato.<br />
Dopo la prima fortissima e lunghissima<br />
scossa delle 11.34 di sabato, vi sono<br />
state almeno altre 800 repliche che hanno<br />
reso difficile e spesso vano il lavoro<br />
di chi tenta di trovare superstiti sotto le<br />
macerie. Ieri un giovane di 22 anni è<br />
stato estratto ancora vivo, ma i responsabili<br />
della Croce rossa sono pessimisti:<br />
non ci sono molte possibilità di salvare<br />
altra gente; ci si dovrà limitare a seppellire<br />
i morti. Col passare delle ore, e date<br />
anche le alte temperature, la protezione<br />
civile salvadoregna deve anche fare<br />
fronte al rischio di epidemie, favorite<br />
dall’impossibilità fino ad ora di ripristinare<br />
la distribuzione dell’acqua potabile.<br />
Radio e televisione ripetono che l’acqua<br />
disponibile «va assolutamente disinfettata,<br />
almeno con qualche goccia di varechina».<br />
Gli aiuti internazionali stanno<br />
giungendo a San Salvador, ma le autorità<br />
locali hanno chiesto uno sforzo particolare<br />
per l’invio di grandi quantitativi<br />
di acqua e di materiale medico-ospedaliero.<br />
Nella capitale, le autorità hanno<br />
organizzato tre grandi fosse dove vengono<br />
raccolti i cadaveri. Soprattutto quelli<br />
a cui non è stato possibile dare una<br />
identità.<br />
Giorgio Ferrario, responsabile della<br />
Croce rossa italiana che sta monitorando<br />
la situazione dal vicino Honduras, ha<br />
dichiarato ieri all’Ansa che, oltre al pro-<br />
Atlante geopolitico<br />
Atlante geopolitico<br />
Ex Zaire:<br />
la «prima guerra<br />
mondiale<br />
africana»<br />
di PAOLO BEFANI<br />
L'OSSERVATORE<br />
LIBRI<br />
Pagina 2<br />
Oggi la pagina settimanale di<br />
articoli, schede e segnalazioni<br />
dedicata alle novità editoriali<br />
«La mia Russia»<br />
di Dmitrij Sergeevic<br />
Lichacev<br />
di ROBERTO MOROZZO<br />
DELLA ROCCA<br />
Pagina 8<br />
blema delle possibili epidemie, «esiste<br />
grande preoccupazione per la situazione<br />
nelle zone più isolate del Salvador al<br />
confine con l’Honduras e il Guatemala».<br />
«Là — assicura — veramente nessuno<br />
sa quale sia la situazione delle vittime e<br />
dei danni». Inoltre, conclude, «pensiamo<br />
che dovranno essere immediatamente<br />
varati programmi di sostegno psicologico<br />
e sociale per una popolazione che è<br />
prostrata per essere stata nuovamente<br />
colpita da una grave tragedia».<br />
Rispondere all'emergenza idrica venutasi<br />
a creare è comunque al momento la<br />
priorità del Governo. Carlos Perla, direttore<br />
dell’«Ande», l’organismo che gestisce<br />
la distribuzione dell’acqua in territorio<br />
salvadoregno, ha confermato che a<br />
San Salvador oltre l’80 per cento della<br />
popolazione è priva di acqua potabile. «I<br />
danni sono stati molto gravi — ha spiegato<br />
— e la soluzione del problema non<br />
è dietro l’angolo». Perla ha confermato<br />
che anche in altri dipartimenti del Paese,<br />
come a San Agustin, il problema<br />
idrico è grave. Per questo motivo la protezione<br />
civile ha rivolto un pressante appello<br />
alla comunità internazionale affinché<br />
invii scorte di acqua potabile. Inoltre,<br />
si è appreso, per far fronte all’emergenza<br />
sono necessari anche tende, siringhe,<br />
antibiotici, plasma, materiale chirurgico<br />
e per il trattamento ortopedico.<br />
Una scossa di 4,2 gradi sulla scala Richter<br />
ha intanto fatto tremare stamane<br />
Istanbul, causando panico fra la popolazione<br />
della metropoli turca ma nessuna<br />
vittima. La scossa — come segnala<br />
l'«Ansa» — è stata registrata 48 ore dopo<br />
che le autorità hanno lanciato un<br />
piano per far fronte ad un eventuale «disastro<br />
sismico» che potrebbe colpire la<br />
regione del Mar di Marmara. L’epicentro<br />
della scossa odierna, che non ha<br />
causato danni di rilievo, è stato localizzato<br />
a largo della costa asiatica di Istanbul.<br />
Il sisma è stato avvertito anche nella<br />
provincia di Kocaeli (nella Turchia<br />
Nord-occidentale) duramente colpita dal<br />
terremoto che nell’agosto del 1999 fece<br />
quasi 20.000 vittime. Da tempo gli<br />
esperti avvertono sul rischio della rottura<br />
di una faglia sotto il Mar di Marmara<br />
che, se avvenisse in una volta sola, potrebbe<br />
causare un terremoto fino ad 8<br />
gradi Richter con conseguenze disastrose<br />
per Istanbul. Una riunione è stata organizzata<br />
al centro per il Controllo dei<br />
Disastri del governatorato della città domenica<br />
scorsa, per coordinare i preparativi<br />
in vista di «un possibile terremoto<br />
nel Mar di Marmara», secondo quanto<br />
ha reso noto l’agenzia di stampa «Anadolu».<br />
Il governatore di Istanbul, Erol<br />
Cakir, ha ricordato, durante la riunione,<br />
che «secondo gli scienziati un disastro<br />
sismico può avvenire nel Mar di Marmara»,<br />
anche se non è possibile sapere<br />
quando e come. Una giovane donna raccolta in preghiera davanti al corpo di sua figlia rimasta uccisa dal sisma nella città di Santa Tecla<br />
È cominciata la gara di solidarietà<br />
verso le popolazioni<br />
colpite dal terribile sisma<br />
SAN SALVADOR, 15.<br />
È cominciata poche ore dopo il terribile<br />
sisma la gara di solidarietà verso i<br />
terremotati del Salvador. All'interno del<br />
Paese stesso, la comunità cattolica ha<br />
dato inizio ad una capillare e preziosa<br />
opera di sostegno della popolazione.<br />
Monsignor Gregorio Rosa Chávez, Ausiliare<br />
di San Salvador e Presidente della<br />
Caritas ha sottolineato che «il Governo e<br />
la Chiesa lavorano insieme nell’emergenza<br />
e ogni parrocchia sta collaborando<br />
alla raccolta di informazioni per<br />
identificare i dispersi». «La Caritas a livello<br />
nazionale e diocesano — ha aggiunto<br />
— si è subito attivata per fornire<br />
i primi aiuti alla popolazione colpita».<br />
«C’è necessità di fondi — ha concluso il<br />
Vescovo — per continuare con efficacia<br />
le azioni di soccorso e poi pensare alla<br />
ricostruzione».<br />
L'appello di Monsignor Chávez è stato<br />
subito raccolto dai Vescovi italiani, che<br />
hanno ieri sollecitato ad una «concreta e<br />
fattiva solidarietà verso i terremotati del<br />
Salvador». La Presidenza della Cei ha<br />
già stanziato tre miliardi di lire, dai fondi<br />
otto per mille, per i primi interventi.<br />
«La distruzione provocata dal violento<br />
terremoto che ha colpito il Centro America<br />
— si legge in un comunicato della<br />
Presidenza della Cei — sollecita tutti ad<br />
una concreta e fattiva solidarietà nell’intento<br />
di alleviare le sofferenze della popolazione<br />
e di attenuare le conseguenze<br />
del sisma. Per i primi interventi in Salvador<br />
la Presidenza della Conferenza<br />
episcopale italiana, attraverso il Comitato<br />
per gli aiuti caritativi a favore del<br />
Terzo Mondo, ha stanziato tre miliardi<br />
di lire dai fondi dell’otto per mille, che<br />
verranno affidati all’Episcopato locale<br />
affinché intervenga per i bisogni più urgenti<br />
delle popolazioni». La nota invita<br />
inoltre ad esprimere «vicinanza a quanti<br />
sono stati colpiti da questa calamità con<br />
la preghiera e con il sostegno alle iniziative<br />
della Caritas italiana che ha attivato<br />
canali per la raccolta di fondi ed è già<br />
presente sul posto con alcuni centri operativi».<br />
La Caritas italiana ha dal canto<br />
suo già inviato in Salvador un primo<br />
contributo di 100 milioni. «Come sempre<br />
non vuole essere un gesto sporadico,<br />
legato all’impatto emotivo e mediatico<br />
di quest’ennesima emergenza — ha<br />
commentato don Elvio Damoli, Direttore<br />
della Caritas italiana — ma un modo<br />
per continuare l’impegno di cooperazione<br />
fraterna con la regione Centro-americana,<br />
l’approccio di vicinanza e di condivisione<br />
anche in progetti a lungo termine,<br />
il coinvolgimento in comuni percorsi<br />
socio-pastorali».<br />
La Croce rossa italiana ha lanciato un<br />
appello a tutti gli italiani affinché la aiutino<br />
a portare soccorso alle popolazioni<br />
del Centro-America e in particolare del<br />
Salvador colpito dal terremoto. La Croce<br />
rossa italiana segnala in particolare<br />
che migliaia sono i senzatetto e che i<br />
danni si calcolano in migliaia di miliardi<br />
di lire. «I collegamenti stradali interrotti<br />
— aggiunge l’organizzazione — rendono<br />
difficili i soccorsi e la ricerca dei dispersi,<br />
le strutture sanitarie delle città colpite<br />
non permettono il ricovero e la cura<br />
dei feriti. Le zone interessate dal terre-<br />
Santa Tecla: un soldato porta in salvo<br />
una bambina<br />
moto sono prive di acqua potabile ed<br />
energia elettrica». La Croce rossa italiana,<br />
già presente in America Centrale<br />
con una delegazione, nell’appello invita<br />
gli italiani «ad attivarsi tutti nel soccorrere<br />
le popolazioni colpite dal terremoto».<br />
L’Unione europea ha nel frattempo<br />
inviato una squadra di soccorso. Lo ha<br />
reso noto a Stoccolma il Commissario<br />
Le urne da murare<br />
nella Porta Santa<br />
delle Basiliche<br />
Patriarcali<br />
Pagina 7<br />
Chiusura<br />
della Porta Santa<br />
nelle Diocesi<br />
italiane<br />
Pagina 7<br />
europeo per le relazioni esterne, l’inglese<br />
Chris Patten. «Dobbiamo agire con<br />
rapidità» ha detto Patten. Da Bruxelles,<br />
la Commissione europea ha annunciato<br />
che sbloccherà nei prossimi giorni aiuti<br />
di emergenza per due milioni di euro,<br />
volti a coprire le necessità immediate di<br />
beni alimentari, medicine, acqua ed abbigliamento<br />
per le popolazioni colpite<br />
dal sisma. Altri impegni finanziari saranno<br />
assunti in funzione dei bisogni identificati<br />
da una squadra di esperti inviata<br />
dall’esecutivo Ue in Salvador. Un portavoce<br />
ha aggiunto che «Echo», l’ufficio<br />
europeo per gli aiuti umanitari, è in<br />
contatto con i partner presenti nella regione<br />
per effettuare un coordinamento<br />
degli aiuti.<br />
L’erogazione di un contributo italiano<br />
del valore globale di 7,5 miliardi di lire è<br />
stato disposto dal Ministero degli esteri<br />
per rispondere alle esigenze delle popolazioni.<br />
In particolare — rende noto un<br />
comunicato della Farnesina — per far<br />
fronte alle necessità essenziali delle popolazioni<br />
colpite dal sisma, è stata decisa<br />
l’immediata erogazione di 1,5 miliardi,<br />
attraverso il Programma per lo sviluppo<br />
delle Nazioni Unite (Undp).<br />
Dal Perú — come segnala l'agenzia di<br />
lingua spagnola «Efe» — è ieri partito alla<br />
volta di San Salvador un aereo con 18<br />
tonnellate di generi di prima necessità,<br />
mentre il Governo brasiliano ha dato la<br />
propria disponibilità ad intervenire in<br />
base alle priorità individuate dall'Esecutivo<br />
del Paese maggiormente colpito dal<br />
sisma. Una squadra di «risposta rapida»<br />
è stata inviata in Salvador dal Governo<br />
argentino.<br />
Il Santo Padre ha ricevuto oggi<br />
in udienza Sua Eminenza Reverendissima<br />
il Signor Cardinale<br />
Adam Joseph Maida, Arcivescovo<br />
di Detroit (Stati Uniti d'America).<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha ricevuto in<br />
udienza nella mattina di lunedì 15<br />
Sua Eccellenza il Signor Igor Sergheevich<br />
Ivanov, Ministro degli<br />
Esteri della Federazione Russa,<br />
con la Consorte, e Seguito.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha nominato<br />
Membri del Pontificio Consiglio<br />
per i Testi Legislativi Sua Beatitudine<br />
Ignace Moussa I Daoud, Prefetto<br />
della Congregazione per le<br />
Chiese Orientali; gli Eccellentissimi<br />
Monsignori: Varkey Vithayathil,<br />
Arcivescovo maggiore di Ernakulam-Angamaly<br />
dei Siro Malabaresi;<br />
Zenon Grocholewski, Prefetto<br />
della Congregazione per l'Educazione<br />
Cattolica; Mario Francesco<br />
Pompedda, Prefetto del Su-<br />
Lettera del Papa al Card. Rouco Varela per l'incontro<br />
di preghiera per implorare la fine del terrorismo<br />
Rifiutate la violenza<br />
siate amici della pace<br />
Rifiutate la violenza, siate amici<br />
della pace, oranti per la pace e costruttori<br />
della pace: è questo l'invito<br />
rivolto da Giovanni Paolo II ai partecipanti<br />
all'incontro di preghiera per<br />
implorare la fine del terrorismo, svoltosi<br />
sabato 13 gennaio in Spagna a<br />
Campas de San Prudencio (Vitoria).<br />
Per l'occasione il Papa ha fatto pervenire<br />
al Cardinale Antonio María<br />
Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid<br />
e Presidente della Conferenza Episcopale<br />
Spagnola, una Lettera attraverso<br />
la quale si è unito spiritualmente a<br />
tutti i partecipanti, «elevando la mia<br />
preghiera — scrive — per la radicale<br />
e sincera conversione di tutti alla legge<br />
santa di Dio, fondamento della<br />
convivenza pacifica e del rispetto dei<br />
diritti di ogni persona, affinché si ristabilisca<br />
così l'intesa giusta e concorde<br />
fra gli uomini, le famiglie e gli<br />
abitanti nei Paesi Baschi, in Navarra<br />
e in tutta l'amata Nazione spagnola,<br />
profondamente colpiti dalla drammaticità<br />
della situazione presente dovuta<br />
alla violenza terroristica che si protrae<br />
da anni». «In questa circostanza<br />
— sottolinea — desidero incoraggiare<br />
le comunità cristiane, che con la loro<br />
vita e la loro azione rendono Gesù<br />
Cristo presente, ad accrescere la propria<br />
unione con Lui, intensificando la<br />
preghiera fiduciosa e perseverante<br />
per la pace. Le nostre suppliche faranno<br />
di tutti noi strumenti di pace,<br />
seminatori di concordia, artefici del<br />
perdono. In una società segnata da<br />
forti tensioni, le Chiese particolari<br />
NOSTRE INFORMAZIONI<br />
premo Tribunale della Segnatura<br />
Apostolica.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha dato il Suo<br />
assenso all'elezione canonicamente<br />
fatta dal Sinodo dei Vescovi<br />
della Chiesa Caldea, riunitosi a<br />
Baghdad il 12 gennaio 2001, di:<br />
— Rev. Faraj Rahho, del clero<br />
eparchiale di Mossul, ad Arcivescovo<br />
di Mossul dei Caldei;<br />
— Rev. Yacoub Denha Scher,<br />
del clero eparchiale di Kerkuk, ad<br />
Arcivescovo di Arbil dei Caldei;<br />
— Rev. Michel Kassarji, del<br />
clero eparchiale di Beirut, a Vescovo<br />
di Beirut dei Caldei;<br />
— Rev. Shlemon Warduni, del<br />
clero dell'Eparchia Patriarcale di<br />
Baghdad, ad Ausiliare del Patriarca<br />
Caldeo, con assegnazione della<br />
sede titolare vescovile di Anbar<br />
dei Caldei.<br />
. .<br />
Provviste di Chiese<br />
Il Santo Padre ha nominato Au-<br />
dei territori che purtroppo subiscono<br />
con tanta frequenza la ferita del terrorismo,<br />
hanno la missione di promuovere<br />
l'unità e la riconciliazione,<br />
rifiutando ogni tipo di violenza, di<br />
terrore e di ricatto, poiché con queste<br />
tristi situazioni è tutta l'umanità a<br />
soffrire». «Prima di tutto — aggiunge<br />
— è necessario levare, ancora una<br />
volta, la voce a favore del valore della<br />
vita, della sicurezza, dell'integrità<br />
fisica, della libertà». «Le comunità<br />
cristiane — scrive il Papa — devono<br />
essere luoghi privilegiati di accoglienza<br />
e di impegno generoso per la pace<br />
autentica, contribuendo a rimuovere<br />
ostacoli, ad abbattere muri, a favorire<br />
iniziative e progetti, in collaborazione<br />
e dialogo sociale con tante persone<br />
e gruppi interessati a raggiungerla».<br />
«In questo compito — prosegue<br />
—, è necessario tenere presenti i<br />
giovani, che bisogna educare sempre<br />
e in ogni luogo, nelle scuole e università,<br />
negli ambienti di lavoro, nel<br />
tempo libero e nello sport, alla cultura<br />
della pace. Pace dentro e fuori di<br />
loro, pace sempre, pace con tutti,<br />
pace per tutti». «Che Dio misericordioso<br />
— auspica in conclusione —<br />
conceda la pace sociale ai Paesi Baschi,<br />
alla Navarra, a tutta la Spagna!<br />
Che con un rinnovato stile di vita<br />
possiamo meritare questo dono divino!<br />
La mia benedizione e il mio affetto<br />
accompagnano sempre tutti coloro<br />
che s'impegnano in questo<br />
straordinario e necessario compito».<br />
Pagina 5<br />
siliare dell'Arcidiocesi di Los Angeles<br />
(U.S.A.) il Reverendo Monsignor<br />
Edward William Clark, del<br />
clero della medesima Arcidiocesi,<br />
finora Presidente/Rettore del<br />
«Saint John's Seminary College»<br />
in Camarillo, assegnandogli la sede<br />
titolare vescovile di Gardar.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha nominato Ausiliare<br />
della Diocesi di San Bernardino<br />
(U.S.A.) il Reverendo Monsignor<br />
Dennis O'Neil, del clero dell'Arcidiocesi<br />
di Los Angeles, finora<br />
parroco della «Saint Emydius Parish»<br />
in Lynwood, assegnandogli<br />
la sede titolare vescovile di Macon.<br />
. .<br />
Il Santo Padre ha nominato Ausiliare<br />
della Diocesi di Awka (Nigeria)<br />
il Reverendo Sacerdote Solomon<br />
Amanchukwu Amatu, Cancelliere<br />
della medesima Diocesi,<br />
assegnandogli la sede titolare vescovile<br />
di Sabrata.