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DAL MONDO<br />
MARIO AGNES<br />
Direttore responsabile<br />
PAGINA<br />
TIPOGRAFIA VATICANA<br />
EDITRICE<br />
«L'OSSERVATORE ROMANO»<br />
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via del Pellegrino<br />
00120 Città del Vaticano<br />
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a cura di Arturo Mari<br />
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2 .<br />
EX ZAIRE Sanguinosi scontri tra comunità tribali alla frontiera con l'Uganda<br />
Mandela invita al dialogo<br />
tutte le parti belligeranti<br />
KINSHASA, 20.<br />
L'uccisione del Presidente<br />
della Repubblica<br />
Democratica del Congo<br />
(Rdc, ex Zaire), Laurent-<br />
Désiré Kabila, ha richiamato<br />
l'attenzione dell'opinione<br />
pubblica internazionale<br />
su questo Paese<br />
africano, sconvolto da<br />
una guerra che ha devastato<br />
l'economia nazionale<br />
e provocato centinaia<br />
di migliaia di morti,<br />
di profughi, di sfollati.<br />
L'Organizzazione dell'unità<br />
africana (Oua), nel<br />
condannare il delitto, ha<br />
deciso di convocare<br />
quanto prima una riunione<br />
del proprio organo<br />
per la gestione e il regolamento<br />
dei conflitti armati.<br />
Dal canto suo, l'ex<br />
Presidente sudafricano<br />
Nelson Mandela ha lanciato un appello<br />
affinché «il Governo di Kinshasa, l'opposizione<br />
armata e quella non armata<br />
prendano posto intorno a un tavolo come<br />
compatrioti e pongano il bene comune<br />
della popolazione al centro delle<br />
loro preoccupazioni». Mandela avverte<br />
che nessuno dei due schieramenti contrapposti<br />
è in grado di vincere la guerra<br />
e che la prosecuzione della lotta armata<br />
avrà come unico risultato la distruzione<br />
delle infrastrutture civili ed economiche<br />
MEDIO ORIENTE In due lettere di commiato<br />
Clinton esorta alla pace<br />
israeliani e palestinesi<br />
TEL AVIV, 20.<br />
In due messaggi separati, il Presidente<br />
uscente degli Stati Uniti, Bill Clinton, ha<br />
incoraggiato Israele e Autorità Palestinese<br />
(Ap) a superare le difficoltà attuali e<br />
a non perdere di vista l’obiettivo di raggiungere<br />
la pace che ora è «più vicino<br />
che mai».<br />
Nelle settimane scorse Clinton aveva<br />
sperato di potere ospitare a Washington<br />
il leader dell'Ap, Yasser Arafat, e il Primo<br />
Ministro israeliano, Ehud Barak, per<br />
la firma di un accordo-quadro sui principi<br />
di un trattato definitivo. Ma di fronte<br />
alle crescenti difficoltà, ha rinunciato<br />
ad inviare in Medio Oriente il suo emissario,<br />
Dennis Ross, per continuare nella<br />
mediazione.<br />
Agli israeliani Clinton ha detto di<br />
comprendere appieno il loro desiderio di<br />
sicurezza dopo 52 anni di lotte continue.<br />
Gli Stati Uniti, ha assicurato, saranno<br />
anche in futuro al fianco di Israele, che,<br />
ha annunciato, potrebbe essere il primo<br />
Paese al mondo a ricevere moderni aerei<br />
da combattimento F-22. Ma la migliore<br />
difesa per il Paese, ha ribadito, risiede<br />
nella firma di accordi di pace con<br />
i vicini arabi. «La meta è vicina, non<br />
perdetevi d’animo proprio ora», ha sot-<br />
e l'ulteriore massacro della popolazione<br />
inerme.<br />
La guerra, in corso dall'agosto del<br />
1998, oppone il Governo di Kinshasa e i<br />
suoi alleati (Angola, Namibia e Zimbabwe)<br />
ai movimenti ribelli che hanno il sostegno<br />
militare di Rwanda e Uganda. I<br />
tre Paesi alleati di Kinshasa hanno annunciato<br />
che manterranno gli impegni<br />
militari che avevano assunto con Kabila.<br />
Sul fronte contrapposto, i movimenti ribelli,<br />
che controllano le regioni dell'Est<br />
e parte di quelle centrali, hanno già reso<br />
tolineato. «Sono consapevole che le violenze<br />
degli ultimi tre mesi vi hanno causato<br />
dolore e sofferenza e che hanno<br />
scosso la vostra fede nel processo di pace,<br />
sollevando domande sulla possibilità<br />
di una futura coesistenza pacifica con i<br />
palestinesi, ma la violenza non prova<br />
che gli sforzi di pace erano troppo ambiziosi,<br />
anzi prova che non sono andati<br />
abbastanza avanti», si legge nella lettera<br />
di Clinton pubblicata dal quotidiano Yedioth<br />
Aharonot.<br />
Ai palestinesi il Presidente uscente ha<br />
ricordato invece che quanto hanno ottenuto<br />
finora è giunto loro solo mediante<br />
il negoziato. «Non siete mai stati tanto<br />
vicini ai vostri obiettivi a riavere la vostra<br />
terra, a fondare il vostro Stato e a<br />
costruire un futuro prospero per i vostri<br />
figli», ha rilevato. In una missiva apparsa<br />
sui quotidiani palestinesi, Clinton ha<br />
sottolineato che «questi otto anni di trattativa<br />
di pace non sono stati facili. Avete<br />
affrontato umiliazioni quotidiane, la pace,<br />
è vero, non ha ancora portato i suoi<br />
frutti. Posso capire la disillusione, la frustrazione,<br />
anche la rabbia, ma non è<br />
tempo di ascoltare le voci della vendetta<br />
e della disperazione, niente di quel che<br />
avete ottenuto è frutto della violenza, ne<br />
lo sarà».<br />
Intanto non si placano le violenze nei<br />
Territori, che dal 28 settembre scorso<br />
hanno causato non meno di trecentonovanta<br />
morti, in maggioranza palestinesi.<br />
Per fermare gli scontri e firmare un accordo-quadro<br />
prima del 6 febbraio,<br />
quando sono previste elezioni per il Premier<br />
in Israele, Arafat ha chiesto di avviare<br />
negoziati ad oltranza a Taba. Tel<br />
Aviv sta valutando la proposta.<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Domenica 21 Gennaio 2001<br />
Aiuti dell'Unione Europea all'Etiopia e all'Eritrea<br />
GOVERNATORATO DELLA CITTÀ DEL VATICANO POSTE VATICANE<br />
Busta-ricordo della serie tematica: «I Papi del Giubileo»<br />
In occasione della<br />
chiusura della Porta<br />
Santa della Basilica<br />
Vaticana viene edita<br />
una busta-ricordo della<br />
serie tematica «I Papi<br />
del Giubileo».<br />
Diritto della busta:<br />
La busta reca in alto,<br />
a sinistra, la scritta Poste<br />
Vaticane, preceduta<br />
dal logo del Governatorato<br />
dello Stato della<br />
Città del Vaticano.<br />
Al centro della busta,<br />
in alto, è riprodotto<br />
lo stemma di Sua San-<br />
tità Giovanni Paolo II.<br />
BRUXELLES — La commissione esecutiva<br />
dell'Unione Europea (Ue) ha approvato<br />
un piano di aiuti umanitari per sette milioni<br />
di Euro a favore dell'Etiopia e dell'Eritrea,<br />
devastate dalla guerra in cui si sono<br />
confrontate per oltre due anni. Il contributo<br />
— riferisce l'«Ansa» — servirà a finanziare<br />
programmi di riabilitazione delle popolazioni<br />
dei due Paesi sfollate per cause<br />
belliche. In particolare, cinque milioni di<br />
Euro sono destinati agli oltre 300 mila sfollati<br />
della regione del Tigré (nord dell'Etio-<br />
La salma del Presidente Kabila torna a Kinshasa dallo Zimbabwe<br />
Sotto il logo è raffigurato un dipinto del maestro Irio<br />
Fantini che ritrae il Santo Padre in preghiera con, sullo<br />
sfondo, un'immagine della Beata Vergine Maria.<br />
Sul lato destro dell'immagine sono riportate le scritte<br />
«IUBILAEUM A.D. 2000» e, in lingua italiana, inglese e<br />
tedesca, «Giubileo A.D. 2000 - Giovanni Paolo II».<br />
Sulla destra, è posto il francobollo da Lire 1.200 della<br />
serie «Anno Santo 2000», emesso il 4 febbraio 2000.<br />
L'annullo speciale, raffigurante il Santo Padre in atteg-<br />
noto che non riconoscono<br />
l'autorità del generale<br />
Joseph Kabila, figlio del<br />
Presidente ucciso, che è<br />
subentrato al padre alla<br />
guida del Paese.<br />
La guerra continua e<br />
il caos la violenza indiscriminata<br />
dilagano. Ieri,<br />
nella località di Bunia, a<br />
ridosso della frontiera<br />
con l'Uganda, si sono affrontati<br />
con l'impiego di<br />
armi pesanti una comunità<br />
di allevatori e una<br />
tribù di agricoltori e cacciatori.<br />
Il combattimento,<br />
provocato da una<br />
contesa territoriale, ha<br />
provocato 59 morti e<br />
sette feriti. Seimila abitanti<br />
della zona hanno<br />
varcato la frontiera rifugiandosi<br />
in Uganda.<br />
L'assistenza ai profu-<br />
ghi e agli sfollati è una delle più drammatiche<br />
emergenze nell'ex Zaire. L'Alto<br />
Commissario dell'Onu per i rifugiati<br />
(Unhcr), Ruud Lubbers, ha lanciato un<br />
appello a tutte le parti belligeranti a dare<br />
prova di moderazione per evitare che<br />
il Paese precipiti nella tragedia. «Il numero<br />
dei profughi — ha avvertito aumenta<br />
di giorno in giorno» e la situazione<br />
può divenire incontrollabile. Attualmente<br />
l'Unhcr mezzo milione di sfollati<br />
nel territorio dell'ex Zaire e 330 mila<br />
congolesi riparati nei Paesi confinanti.<br />
CAMERUN Concluso il vertice franco-africano<br />
Chirac condona i debiti<br />
a quindici Paesi poveri<br />
YAOUNDÉ, 20.<br />
Si è concluso ieri, nella capitale del<br />
Camerun, il XXI vertice franco-africano,<br />
al quale hanno partecipato il Presidente<br />
francese Chirac e i rappresentanti — Capi<br />
di Stato o delegazioni governative —<br />
di 52 Paesi africani.<br />
Al termine della conferenza, Chirac<br />
ha annunciato la decisione della Francia<br />
di condonare, per un ammontare di 500<br />
milioni di Euro, i debiti di diciannove<br />
Paesi poveri, quindici dei quali africani.<br />
Il vertice franco-africano è un forum<br />
informale, al termine del quale non vengono<br />
pubblicate dichiarazioni ufficiali.<br />
Lo scopo di questo annuale appuntamento<br />
è di passare in rassegna i principali<br />
problemi del continente africano.<br />
Quest'anno, il tema dell'incontro era<br />
l'integrazione dell'Africa nel processo di<br />
globalizzazione economica, in merito alla<br />
quale sono state formulate speranze<br />
ma anche riserve e richieste di misure,<br />
almeno temporanee, di protezione delle<br />
fragili economie del continente nero.<br />
Di grande importanza sono poi le<br />
consultazioni bilaterali e multilaterali<br />
che si svolgono in margine alle riunioni<br />
plenarie. Si tratta di contatti diretti che<br />
consentono spesso di rompere il ghiaccio<br />
tra Paesi in contrasto, di avviare a<br />
soluzione, o comunque sul binario del<br />
dialogo e dei negoziati, non poche crisi<br />
regionali.<br />
Al vertice di Yaoundé, durato due<br />
giorni, i riflettori sono stati puntati in<br />
particolare sulla situazione nella Repubblica<br />
Democratica del Congo (Rdc, ex<br />
Zaire), dopo l'assassinio del Presidente<br />
Kabila, e sulla crisi politica nella Costa<br />
(6 gennaio 2001)<br />
pia), mentre il resto dello stanziamento andrà<br />
a beneficio degli eritrei che versano in<br />
analoghe condizioni.<br />
I due Paesi del Corno d'Africa riceveranno<br />
altri finanziamenti da singoli Governi<br />
europei. Il Ministro olandese per la cooperazione<br />
allo sviluppo, Eveline Herfkens, ha<br />
deciso di erogare poco meno di cinque milioni<br />
di dollari per gli sfollati etiopici. Lo ha<br />
annunciato l'ambasciata olandese ad Ad-<br />
JUGOSLAVIA Mentre gli Stati Uniti revocano le sanzioni contro Belgrado<br />
Riallacciate con l'Albania<br />
le relazioni diplomatiche<br />
BELGRADO, 20.<br />
Fa segnare ulteriori e significative tappe<br />
il processo di normalizzazione dei<br />
rapporti internazionali della Repubblica<br />
Federale di Jugoslavia (Serbia e Montenegro)<br />
avviato dopo le elezioni federali,<br />
presidenziali e parlamentari, dell'autunno<br />
scorso. In particolare, i Governi della<br />
Jugoslavia e dell'Albania hanno provveduto<br />
ieri allo scambio di lettere diplomatiche<br />
con le quali hanno ufficialmente ripristinato<br />
le relazioni sospese nel 1999 in<br />
seguito allo scoppio del conflitto nel Kosovo.<br />
Il Governo federale di Belgrado ha<br />
d'Avorio. In merito all'ex Zaire, Chirac<br />
ha dichiarato, in una conferenza stampa,<br />
che è «illegittima e inaccettabile l'occupazione<br />
di una parte del territorio<br />
congolese da parte di Paesi stranieri». Il<br />
Presidente francese non ha fatto nomi,<br />
ma si riferiva chiaramente al Rwanda e<br />
all'Uganda che appoggiano militarmente<br />
i movimenti antigovernativi congolesi.<br />
Conclusi i lavori del vertice, Chirac ha<br />
dato inizio ieri sera a una visita ufficiale<br />
in Camerun, nel corso della quale incontrerà<br />
autorità politiche e operatori economici<br />
del posto.<br />
Sud Africa: l'epidemia<br />
di colera ha provocato<br />
settanta vittime<br />
giamento di preghiera,<br />
è tratto da un'opera<br />
del maestro Irio Fantini.<br />
Completano l'annullo<br />
il motto latino «IO.<br />
PAVLVS II PORTAM<br />
SANCTAM CLAVDIT e<br />
l'iscrizione «POSTE VA-<br />
TICANE<br />
2001».<br />
• 6 GEN.<br />
Rovescio della busta:<br />
In basso a destra, è<br />
riprodotta la sigla PV,<br />
seguita da una barra<br />
obliqua e dal numero<br />
41, identificativo della<br />
busta.<br />
La richiesta di invio delle buste ricordo va accompagnata<br />
dall'importo relativo (lire 4.000 cadauno oppure<br />
lire 6.000 racchiusa in un raccoglitore) pagato mediante<br />
vaglia postale internazionale o assegno circolare all’ordine:<br />
Poste Vaticane — Governatorato<br />
00120 Città del Vaticano<br />
Tel. 06 69883406 — Fax 06 69885378<br />
anche nominato il suo ambasciatore a<br />
Tirana, Stanimir Vukicevic, che aveva<br />
già ricoperto quel ruolo fino alla rottura<br />
dei rapporti fra i due Paesi.<br />
Nel frattempo, il Presidente federale<br />
jugoslavo Vojslav Kostunica, ieri in visita<br />
ufficiale a Sarajevo, la prima di un<br />
Capo di Stato jugoslavo dopo la secessione<br />
bosniaca dall'ex Jugoslavia e la<br />
guerra del 1992-1995, ha dichiarato che<br />
il suo Paese stabilirà, in parallelo con<br />
quelle allacciate con il Governo centrale<br />
di Sarajevo, «relazioni speciali» con la<br />
Repubblica Serba di Bosnia (Rs), l'entità<br />
Mosca insiste con Washington<br />
per la scarcerazione di Borodin<br />
MOSCA, 20.<br />
La Russia continua a sollecitare l’amministrazione di Bill Clinton per ottenere<br />
la scarcerazione di Pavel Borodin, l’ex tesoriere del Cremlino arrestato<br />
tre giorni fa a New York su mandato di cattura internazionale emesso dalla<br />
magistratura svizzera. E parla di una «trappola» studiata a tavolino. A poche<br />
ore dall’uscita di scena di Clinton, il ministero degli esteri russo in un suo comunicato<br />
fa riferimento proprio «all’amministrazione Clinton» anche se l’invito<br />
a Borodin a recarsi negli Stati Uniti è partito da un sostenitore del Partito<br />
repubblicano del neo Presidente, George W. Bush. Le sollecitazioni all’amministrazione<br />
uscente appaiono anche come un riferimento politico per quella<br />
che alcuni dirigenti politici russi e fonti giudiziarie considerano come una<br />
«trappola» studiata dagli americani a tavolino. Non viene dato credito a Mosca<br />
alla tesi di un invio «per errore» dell’invito sostenuta dall’imprenditore<br />
statunitense James Zenga, la cui firma compare sulla lettera inviata il 13 gennaio<br />
a Borodin, attuale Segretario dell’Unione russa-bielorussa.<br />
JOHANNESBURG, 20.<br />
L'epidemia di colera che ha colpito<br />
il Sud Africa all'inizio di agosto<br />
dello scorso anno continua a<br />
mietere vittime e secondo fonti<br />
ospedaliere ha già causato 70<br />
morti. Il Ministro della sanità della<br />
provincia di Gauteng (Johannesburg<br />
e Pretoria), Owen Ramokgopa,<br />
ha affermato che un focolaio<br />
di colera è stato trovato questa<br />
settimana lungo il fiume Jukskei,<br />
che attraversa la baraccopoli<br />
Alexandra a Johannesburg ed<br />
ha invitato la popolazione a non<br />
bere l'acqua del fiume.<br />
dis Abeba in un comunicato in cui si rende<br />
noto che il Governo dell'Aja intende in<br />
questo modo rispondere all'appello per la<br />
raccolta di fondi lanciato dalle agenzie<br />
umanitarie dell'Onu che operano in Etiopia.<br />
La somma stanziata dall'Olanda sarà<br />
distribuita in questo modo: 1,738 milioni di<br />
dollari alla Fao per un programma di ripresa<br />
dell'agricoltura; 3.098 milioni all'Unicef<br />
(Fondo dell'Onu per l'infanzia) per pro-<br />
Usa: iniziative federali<br />
per fronteggiare<br />
la crisi energetica<br />
in California<br />
WASHINGTON, 20.<br />
Il Governo della California ha ordinato<br />
ieri alla «Pacific Gas and Electric» e<br />
alla «Southern California Edison», le due<br />
aziende che erogano energia elettrica<br />
nello Stato, di continuare a fornire il<br />
servizio ai 24 milioni di utenti, nonostante<br />
che le due aziende rischino la<br />
bancarotta. Nei giorni immediatamente<br />
precedenti, le misure di risparmio sull’erogazione<br />
prese dalle aziende avevano<br />
provocato interruzioni di corrente elettrica<br />
in diverse città, con gravi disagi<br />
per un milione e mezzo di abitanti.<br />
In mattinata, mentre il Governatore<br />
della California Gray Davis firmava lo<br />
stanziamento straordinario da 400 milioni<br />
di dollari deciso giovedì dal Parlamento<br />
dello Stato per aiutare le aziende<br />
a pagare il combustibile, il Governo federale<br />
di Washington aveva ingiunto ai<br />
fornitori di gas naturale di continuare a<br />
garantire le forniture alle centrali, al di<br />
là della solvibilità delle aziende. L'ordinanza<br />
del Segretario Usa per l’energia<br />
Bill Richardson, richiesta personalmente<br />
dal Presidente Bill Clinton, rimarrà in vigore<br />
fino a martedì, quando toccherà alla<br />
nuova amministrazione di George W.<br />
Bush, da oggi insediato alla Casa Bianca,<br />
decidere se protrarla o revocarla.<br />
Tale seconda ipotesi appare più probabile,<br />
almeno in base alle dichiarazioni<br />
rilasciate ieri dallo stesso Bush, secondo<br />
il quale la crisi energetica della California<br />
non si risolverà con calmieri o con<br />
norme federali, ma lasciando le aziende<br />
libere di operare in base al mercato e<br />
abolendo le regole sulla produzione di<br />
energia stabilite un decennio fa in difesa<br />
dell’ambiente.<br />
Spagna: crolla<br />
un albergo<br />
a Palma di Maiorca<br />
MADRID, 20.<br />
Un uomo è morto e altri quattro sono<br />
stati feriti in un tragico incidente sul lavoro<br />
in Spagna, nelle isole Baleari, dove<br />
nel primo pomeriggio di ieri è crollato<br />
un albergo a Palma di Maiorca, l'Hotel<br />
Tivoli, nel quale una squadra di operai<br />
stava svolgendo lavori di ammodernamento.<br />
Per cause ancora non accertate<br />
la struttura, di tre piani, è crollata addosso<br />
agli operai che lavoravano all’interno.<br />
Uno degli operai è morto sotto le macerie,<br />
mentre i vigili del fuoco hanno<br />
estratto vivi quattro suoi compagni,<br />
prontamente ricoverati in ospedale. Due<br />
di loro sono giudicati dai sanitari in gravi<br />
condizioni.<br />
Il lavoro di rimozione delle macerie<br />
dell'albergo da parte delle squadre di<br />
soccorso si è protratto freneticamente<br />
per diverse ore, anche perché, come<br />
aveva dichiarato subito dopo il crollo<br />
il Ministro degli interni del Governo<br />
autonomo delle Baleari, Antonio Torres,<br />
ai giornalisti accorsi sul luogo dell’incidente,<br />
si ignorava il numero preciso degli<br />
operai che stavano lavorando nell'edificio.<br />
getti riguardanti la sanità, l'approvvigionamento<br />
idrico, l'assistenza alle donne e ai<br />
bambini: 25 mila dollari all'Ufficio per il<br />
coordinamento degli affari umanitari dell'Onu.<br />
«Con questo aiuto sostanziale — si<br />
legge nel comunicato — il Governo dei<br />
Paesi Bassi spera di contribuire ad attenuare<br />
le conseguenze del conflitto» sulla<br />
popolazione del Tigré e dell'Afar.<br />
La guerra etiopico-eritrea, scoppiata nel<br />
maggio 1998, si è chiusa il 12 dicembre<br />
scorso con il trattato di pace di Algeri.<br />
etnico-territoriale recepita insieme con<br />
la Federazione croato-musulmana all'interno<br />
dello Stato unitario bosniaco internazionalmente<br />
riconosciuto in base al<br />
piano di pace di Dayton del 1995. Entro<br />
un mese, ha aggiunto Kostunica in dichiarazioni<br />
rilasciate alla stampa al suo<br />
rientro a Belgrado, verrà anche istituito<br />
un comitato congiunto fra Jugoslavia e<br />
Bosnia ed Erzegovina che istituzionalizzerà<br />
la cooperazione fra i due Paesi.<br />
Altri due passi significativi hanno<br />
scandito la giornata di ieri: la revoca<br />
delle sanzioni statunitensi contro Belgrado<br />
e la riammissione della Jugoslavia<br />
nella Banca europea per la ricostruzione<br />
e lo sviluppo (Bers). Il Presidente statunitense<br />
Bill Clinton, con una delle sue<br />
ultime decisioni alla vigilia di passare le<br />
consegne al suo successore George W.<br />
Bush, che proprio oggi si insedia nell'incarico,<br />
ha emanato l’ordine di revoca<br />
delle sanzioni, «alla luce della pacifica e<br />
democratica transizione avviata» dalla<br />
nuova dirigenza jugoslava, nuovo presidente<br />
Vojislav Kostunica.<br />
Sempre ieri, il presidente della Bers,<br />
Jean Lemierre, ha consegnato al Vicepremier<br />
jugoslavo incaricato dell’economia,<br />
Miroslav Labus, il certificato di<br />
riammissione di Belgrado nell’istituto di<br />
credito. Labus ha inoltre annunciato all'agenzia<br />
di stampa jugoslava «Beta» di<br />
aver raggiunto con Lemierre un'intesa<br />
su una prima tranche di crediti a sostegno<br />
del sistema bancario e delle esportazioni.<br />
Ecuador: si teme<br />
un disastro ambientale<br />
QUITO — Una quantità imprecisata<br />
di un combustibile altamente inquinante<br />
è fuoriuscito nelle ultime ore<br />
dai serbatoi della petroliera «Jessica»,<br />
incagliatasi martedì scorso<br />
al largo dell’isola di San Cristobal,<br />
nelle Galapagos, costringendo le<br />
autorità ecuadoriane a chiedere<br />
urgente aiuto agli Stati Uniti. Nonostante<br />
le assicurazioni del Ministro<br />
dell’ambiente, Rodolfo Rendon, secondo<br />
cui «un disastro ambientale<br />
è già scongiurato», il direttore del<br />
Parco nazionale Galapagos, Eliecer<br />
Cruz, ha confermato la formazione<br />
di una macchia nera nelle<br />
acque dell'Arcipelago. «All’inizio<br />
— ha detto Cruz — credevamo<br />
che si trattasse di olio proveniente<br />
dalla sala macchine inondatasi dopo<br />
l’urto dello scafo contro il banco<br />
di sabbia, ma abbiamo dovuto<br />
ricrederci: era proprio il combustibile<br />
trasportato». La «Jessica»,<br />
partita dal porto di Guayaquil, trasporta<br />
960.000 litri di carburante,<br />
per due terzi diesel e per un terzo<br />
una miscela di bassa qualità denominata<br />
«Ifo» e composta da un<br />
prodotto denominato «Bunker». Il<br />
comandante della Marina, Francisco<br />
Andrade, ha confermato che<br />
nell’acqua è fuoriuscito il «Bunker»,<br />
prodotto gravemente dannoso<br />
per l’ambiente. «Il nostro timore<br />
— ha aggiunto Andrade — è per il<br />
maltempo che si annuncia e che<br />
potrebbe addirittura rovesciare la<br />
nave che non ha più motori».<br />
Nigeria: dieci morti<br />
indue sciagure stradali<br />
ABUJA — Dieci persone sono<br />
morte in due incidenti stradali venerdì<br />
in Nigeria. Otto poliziotti sono<br />
rimasti uccisi nei pressi del villaggio<br />
di Kutigi, mentre scortavano<br />
il Governatore dello Stato di Kwara,<br />
Mohammed Lawal, che si stava<br />
recando ad Abuja. Secondo le prime<br />
ricostruzioni, una delle auto<br />
del convoglio si è scontrata violentemente<br />
con un Tir causando un<br />
drammatico tamponamento a catena.<br />
Altre due persone, che viaggiavano<br />
su un autoarticolato, sono<br />
morte presso Lagos quando il<br />
mezzo è precipitato da un ponte.<br />
Gli inquirenti sono ancora al lavoro<br />
per stabilire le cause e l'esatta<br />
dinamica dell'incidente.<br />
Lutto nell'Episcopato<br />
Giunge la dolorosa notizia della<br />
pia morte di Sua Eccellenza Reverendissima<br />
Monsignor Luis Jean<br />
François Motte, O.F.M., Vescovo<br />
titolare di Sufes, già Ausiliare di<br />
Cambrai (Francia), avvenuta alle<br />
ore 13 di venerdì 19 gennaio.<br />
Il compianto Presule era nato<br />
in Mouvaux, diocesi di Lille, il 6<br />
febbraio 1913 ed era stato ordinato<br />
sacerdote il 26 luglio 1938. Il 16<br />
marzo 1968 era stato eletto alla<br />
Chiesa titolare di Sufes e nominato,<br />
allo stesso tempo, Ausiliare di<br />
Cambrai. Il 19 maggio dello stesso<br />
anno aveva ricevuto l'ordinazione<br />
episcopale. Aveva rinunciato all'ufficio<br />
pastorale il 9 maggio<br />
1985.