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.<br />
PAGINA<br />
La diocesi di Padova ha concluso, domenica<br />
7 gennaio, l'anno giubilare. La<br />
solenne cerimonia si è svolta nella chiesa<br />
cattedrale con la celebrazione dei Vespri,<br />
alle ore 16, presieduta dall'Arcivescovo-Vescovo<br />
di Padova, Monsignor<br />
Antonio Mattiazzo, alla presenza di numerosi<br />
sacerdoti, religiosi e fedeli provenienti<br />
dalle diverse comunità parrocchiali.<br />
È stato un momento di intensa preghiera<br />
e di lode al Signore per quest'anno<br />
di grazia giunto al termine, un periodo<br />
che ha visto una grande partecipazione<br />
dei fedeli della diocesi nei diversi<br />
appuntamenti previsti durante il Giubileo<br />
dell'Anno Duemila.<br />
«Il Giubileo si compie, ma non si<br />
chiude — afferma Monsignor Mattiazzo<br />
in una lunga intervista pubblicata dal<br />
settimanale diocesano “La Difesa del Popolo”<br />
—: non si chiudono le porte dei<br />
cuori. Guai se adesso non si restasse<br />
aperti al Signore...».<br />
L'anno di grazia ha dimostrato la validità<br />
della Chiesa. Ora è il momento della<br />
lode e della riflessione. «Serve — prosegue<br />
il Vescovo — un periodo di assimilazione<br />
di quanto il Giubileo ha detto<br />
e fatto vivere, per portarne in profondità<br />
i messaggi. Prima di tutto di un'immagine<br />
di Chiesa non autoreferenziale<br />
ma orientata a Dio, più «teologale» dunque,<br />
e concentrata sull'essenziale: la fede<br />
e la missione. Ogni comunità cristiana<br />
dovrà interrogarsi sulle risposte specifiche<br />
da dare agli inviti del Signore.<br />
Questo Giubileo, ricorda il Presule, ha<br />
manifestato una Chiesa viva, sensibile ai<br />
valori della fede. «“I credenti non hanno<br />
il passo stanco” ha detto il Papa: e sono<br />
d'accordo con lui. Questa gente s'è messa<br />
in moto, quanta pietà popolare s'è ridestata,<br />
quanta preghiera!».<br />
Tra i vari segni che hanno caratterizzato<br />
l'Anno Santo, Monsignor Mattiazzo<br />
segnala il grande valore del pellegrinaggio.<br />
«Partecipando a molti pellegrinaggi<br />
8 .<br />
L'OSSERVATORE ROMANO Venerdì 12 Gennaio 2001<br />
Chiusura della Porta Santa<br />
nelle diocesi italiane<br />
PADOVA PERUGIA-CITTÀ DELLA PIEVE<br />
(i vicariati in cattedrale, la diocesi a Roma,<br />
le diverse categorie, di cui ricordo<br />
in particolare i malati, i giovani e i missionari)<br />
ho colto lo spirito interiore che<br />
animava i fedeli, giunti di solito ben preparati.<br />
Non è stato folclore; sono certo<br />
che i valori e i contenuti espressi potranno<br />
portare frutto».<br />
Durante la solenne celebrazione di<br />
chiusura del Giubileo sono stati consegnati<br />
ai rappresentanti delle realtà diocesane<br />
e delle parrocchie gli orientamenti<br />
pastorali per il 2001: «Gesù Cristo<br />
speranza per il futuro. La Chiesa di Padova<br />
accoglie i doni del Giubileo».<br />
L'anno che inizia, infatti, sarà all'insegna<br />
della lode al Signore e della speranza,<br />
per mettere a frutto quanto seminato<br />
durante l'Anno Santo. L'invito è dunque<br />
quello di riscoprire e coltivare la<br />
speranza, che è dono e virtù; annunciare<br />
Gesù di Nazareth, speranza per il<br />
mondo intero, dare ragione della speranzache<br />
è in noi, nei luoghi della vita.<br />
«I nostri passi — ha scritto Monsignor<br />
Mattiazzo nella presentazione — sostenuti<br />
dalla grazia del Giubileo, devono<br />
essere ancor più alacri e sicuri... Guardando<br />
al cammino che si apre davanti<br />
alla diocesi nel prossimo decennio, vorrei<br />
invitare anzitutto a un atteggiamento<br />
di fiducia e di speranza, fondata sulla<br />
certezza che la Chiesa è del Signore,<br />
che Egli cammina con noi e il suo Spirito<br />
ci infonde saggezza e coraggio».<br />
Nell'occasione della chiusura dell'anno<br />
giubilare è stato inoltre consegnato<br />
alle comunità parrocchiali il messaggio<br />
del Santo Padre Giovanni Paolo II alla<br />
diocesi di Padova in occasione del Congresso<br />
internazionale di san Luca Evangelista:<br />
«A motivo del suo elevato contenuto<br />
biblico spirituale — ha sottolineato<br />
l'Arcivescovo Mattiazzo — e per le importanti<br />
indicazioni di ordine pastorale,<br />
il messaggio merita di essere meditato<br />
per ispirare il cammino della nostra<br />
Chiesa locale. In questa prospettiva desi-<br />
SANTUARIO DI S. GABRIELE<br />
Venerdì 5 gennaio 2001, alle ore 16, c'è stata la solenne<br />
chiusura del Giubileo nel santuario di san Gabriele. Al termine<br />
della Celebrazione Eucaristica, il rettore del santuario ha proceduto<br />
alla chiusura della porta giubilare che era stata aperta<br />
il giorno di Natale 1999 e che è stata attraversata da centinaia<br />
di migliaia di pellegrini.<br />
Con questo gesto significativo si è chiuso simbolicamente<br />
un anno vissuto molto intensamente. Il Giubileo 2000 si è rivelato<br />
un vero evento spirituale per il santuario, che ha ampiamente<br />
soddisfatto il suo ruolo di polo penitenziale: tutti gruppi<br />
arrivati hanno chiesto di fare il rito del Giubileo e di avere<br />
l'opportunità di confessarsi.<br />
Un Giubileo che ha portato un aumento del flusso di pellegrini<br />
a san Gabriele, quantificabile intorno al 20 per cento.<br />
Durante il Giubileo circa 2 milioni e 400 mila pellegrini hanno<br />
visitato il santuario. Sono stati oltre duemila i gruppi organizzati,<br />
arrivati per celebrare il Giubileo, per incontri o per una<br />
giornata di ritiro. Ovviamente, i gruppi registrati sono stati solo<br />
una minima parte dei pellegrini: la stragrande maggioranza<br />
dei fedeli è arrivata al santuario in auto privata e anche l'80<br />
per cento dei pullmannon ha prenotato la propria visita.<br />
La maggioranza dei pellegrini è arrivata da varie regioni italiane.<br />
Ma ci sono stati anche numerosi pellegrinaggi dall'estero,<br />
e in particolare da Austria, Australia, Belgio, Canada, Germania,<br />
Usa, Indonesia, Francia, Spagna, Brasile, Albania, Repubblica<br />
Ceca, Croazia, Bosnia, Svizzera, Bulgaria, Polonia,<br />
El Salvador, Colombia, Cuba, Giappone, Filippine, Guyana<br />
francese, Nuova Guinea, Sri Lanka, Messico, Togo, Timor<br />
Est, Montenegro, Costa d'Avorio. Molti sono stati gli emigrati<br />
tornati da varie nazioni per celebrare il Giubileo. Alcune diocesi,<br />
con in testa il proprio Vescovo, hanno scelto di celebrare<br />
il Giubileo a san Gabriele: Teramo, L'Aquila, Sulmona (L'Aquila),<br />
Macerata, San Severo (Foggia), Rieti, Acqui Terme<br />
(Alessandria), Lecce.<br />
Ci sono stati poi i grandi Giubilei per categoria: Giubileo dei<br />
bambini, degli alpini, degli studenti, delle forze armate abruzzesi,<br />
dei giovani calciatori, degli ex alunni passionisti, dei lavoratori,<br />
della famiglia, delle confraternite, delle Società di Mutuo<br />
Soccorso d'Abruzzo e Marche, del Centro italiano femminile<br />
di Teramo, del pellegrino, dei sordi, dei gruppi folk da 10<br />
nazioni, dei miracolati, dei «Gabriele/Gabriella», degli emigrati,<br />
della vita consacrata abruzzese e molisana, dei malati e dell'Unitalsi<br />
abruzzese, dell'Anmil, della terza età, degli artisti,<br />
degli abbonati all'Eco, degli scout abruzzesi, dei giovani dell'Azione<br />
cattolica d'Abruzzo e Molise, del Movimento laicale<br />
passionista, degli sportivi, dell'Avis abruzzese, dei gruppi di<br />
Padre Pio, dei cori polifonici abruzzesi, del Movimento sacerdotale<br />
mariano, dei Carabinieri in congedo di Pescara, della<br />
Croce rossa abruzzese, degli studenti delle scuole medie e superiori<br />
d'Abruzzo e Molise. Ognuno di questi Giubilei ha visto<br />
la partecipazione di migliaia di pellegrini.<br />
Nel corso dell'anno giubilare sono usciti il primo cd rom ufficiale<br />
sul santuario, la nuova videocassetta sul santo e sul<br />
santuario e il primo musical su san Gabriele, realizzato da padre<br />
Maurizio De Sanctis; è stato, infine, attivato il sito internet<br />
ufficiale del santuario (www.sangabriele.org).<br />
Un Giubileo, dunque, storico anche per il santuario di san<br />
Gabriele, che si è confermato tra i quindici santuari più frequentati<br />
al mondo.<br />
L'inaugurazione<br />
della mostra di 100 artisti contemporanei<br />
Venerdì 5 gennaio, alle ore 16, nei locali del Museo Stauròs<br />
di san Gabriele (Teramo), è stata inaugurata la mostra di 100<br />
artisti contemporanei che hanno realizzato un'opera in risposta<br />
alla Lettera agli artisti di Giovanni Paolo II. Il 4 aprile<br />
1999 il Papa scriveva una Lettera agli artisti per stimolare iniziative<br />
concrete di alleanza tra chiesa ed arte. La Lettera ha<br />
avuto notevole risonanza tra gli artisti. Cento di essi, tra i più<br />
rappresentativi dell'arte contemporanea, hanno sentito il dovere<br />
di rispondere alla Lettera del Papa; per questo hanno volentieri<br />
aderito all'iniziativa della Fondazione Stauròs di san<br />
Gabriele, che li ha invitati a commentare la Lettera con un'opera<br />
d'arte.<br />
La Fondazione Stauròs ha ora raccolto questo originale e<br />
prezioso omaggio degli artisti in una mostra inaugurata il 5<br />
gennaio e che rimarrà aperta fino al 21 aprile 2001 (orario:<br />
tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19, ingresso libero).<br />
All'inaugurazione era presente il Presidente della Regione<br />
Abruzzo Giovanni Pace. Tale manifestazione vuole chiudere<br />
solennemente il Giubileo ed essere uno stimolo per gli artisti<br />
perché offrano ancora il loro contributo a servizio della liturgia,<br />
della cultura, della carità.<br />
dero “consegnarlo” alle nostre comunità<br />
a compimento del Giubileo del 2000,<br />
perché orienti o sostenga l'impegno personale<br />
e comunitario nelle vie di una<br />
rinnovata evangelizzazione».<br />
A chiusura del Giubileo, e come segno<br />
di carità della diocesi di Padova in<br />
quest'Anno Santo, la diocesi di Padova<br />
ha inaugurato il cantiere dei lavori per<br />
la realizzazione di «Casa Madre Teresa<br />
di Calcutta», un centro polifunzionale<br />
per i malati di Alzheimer scelto dalla<br />
diocesi come «segno» di carità per il<br />
Giubileo del 2000. La struttura sorgerà a<br />
Sarmeola di Rubano, alle porte di Padova,<br />
su uno spazio donato dall'Opera<br />
Provvidenza sant'Antonio che già ospita<br />
numerose persone con handicap fisici e<br />
psichici.<br />
La scelta della data di avvio dei lavori<br />
è significativa: infatti il cantiere della<br />
struttura — che nasce grazie alle offerte<br />
raccolte durante l'anno di grazia — è<br />
stato inaugurato alla vigilia della chiusura<br />
del Grande Giubileo del 2000, come<br />
segno tangibile di un impegno voluto e<br />
mantenuto e come elemento di connessione<br />
tra il Giubileo, tempo di semina, e<br />
il tempo del raccolto che segue l'anno di<br />
grazia.<br />
«Casa Madre Teresa» nasce, dunque,<br />
come segno di carità dell'intera diocesi<br />
di Padova che ha raccolto in quest'anno<br />
giubilare una cifra pari a 1 miliardo e<br />
425 milioni. «Finora — osserva don Lucio<br />
Calore, coordinatore del progetto —<br />
la diocesi ha risposto più che positivamente,<br />
sia in termini di contributo che<br />
di sensibilizzazione e sostegno al progetto».<br />
Ai soldi raccolti dalle diverse realtà<br />
diocesane vanno aggiunti i 750 milioni<br />
stanziati dalla curia vescovile di Padova<br />
e provenienti dai fondi dell'8 per mille<br />
assegnati dalla Cei alle diocesi per opere<br />
di carità. Un miliardo e mezzo è stato<br />
stanziato invece dalla precedente amministrazione<br />
regionale.<br />
CLAUDIO ZERBETTO<br />
Il rintocco solenne delle campane, la<br />
processione che si è snodata dalla chiesa<br />
della Santissima Annunziata verso il<br />
Duomo alla presenza di un gran numero<br />
dei sacerdoti e di migliaia di fedeli hanno<br />
consegnato alla storia l'indimenticabile<br />
evento del Duemila: il Grande Giubileo.<br />
A poche ore di distanza dalla cerimonia<br />
di Piazza San Pietro l'Arcivescovo<br />
di Siena, Monsignor Gaetano Bonicelli,<br />
chiudendo simbolicamente le porte della<br />
cattedrale, ha annunciato alla diocesi la<br />
conclusione delle celebrazioni giubilari.<br />
«Termina oggi anche per la nostra Chiesa<br />
— ha osservato Monsignor Bonicelli<br />
durante l'omelia — un periodo straordinario<br />
di grazia. Non è mia intenzione,<br />
in questo momento passare in rassegna<br />
le diverse forme di partecipazione che<br />
abbiamo vissuto in questi mesi trascorsi<br />
anche se un bilancio da iscrivere nella<br />
storia della pietà diocesana è certamente<br />
utile per non dire necessario. L'evitare<br />
una presentazione critica e dettagliata<br />
del Giubileo — ha poi spiegato ancora<br />
l'Arcivescovo — non impedisce di ricavarne<br />
una visione globale che decisamente<br />
mi sembra incoraggiante perché<br />
in questo anno è prevalso il carattere<br />
proprio dell'Anno Santo che è quello<br />
spirituale legato alla ricchezza della nostra<br />
terra». Dopo essersi soffermato sulla<br />
storia del territorio senese Monsignor<br />
Bonicelli ha ribadito come «conoscere le<br />
proprie tradizioni è il modo più intelligente<br />
di camminare verso il futuro.<br />
Quella di Siena e dell'intera diocesi è infatti<br />
senza forzature una realtà di grosso<br />
spessore». «Miei cari — ha poi chiosato<br />
il presule — si chiude la bella stagione<br />
del Giubileo. Permettetemi di porre una<br />
domanda: come lo abbiamo vissuto? Abbiamo<br />
profittato di questo dono meraviglioso<br />
per noi e per i nostri defunti? Le<br />
opere, le solenni celebrazioni, i pellegrinaggi<br />
sono stati forse una lieta e inegua-<br />
Si è svolto venerdì 5 gennaio 2001 il rito di chiusura del<br />
Giubileo in tutte le diocesi. A Rimini la celebrazione è stata<br />
presieduta dal Vescovo nella chiesa cattedrale. La celebrazione<br />
è venuta a concludere un anno intenso di impegno<br />
pastorale e spirituale, oltre che ricco di iniziative caritative e<br />
culturali. Un bilancio di questo Anno di Grazia vede molte<br />
realizzazioni ed iniziative esterne e pubbliche, ma soprattutto<br />
un cammino interiore di fede, di conversione a Cristo<br />
unico Salvatore dell'uomo, di testimonianza franca e<br />
aperta.<br />
Il programma delle Celebrazioni di chiusura è stato il seguente:<br />
alle ore 17.30 c'è stato il raduno dei concelebranti e<br />
dei fedeli nella chiesa di s. Antonio (Paolotti, piazza Tre<br />
Martiri); da qui si è snodata la processione alla cattedrale<br />
dove alle 18 è stata celebrata la Santa Messa dell'Epifania,<br />
caratterizzata come «Messa dei Popoli».<br />
La Messa dei Popoli è divenuta da qualche anno una gradita<br />
consuetudine nella nostra diocesi: gli immigrati cattolici,<br />
abbastanza numerosi nel nostro territorio, animano la<br />
Messa con la loro presenza, e i costumi, i canti, i colori delle<br />
rispettive tradizioni, dall'Africa all'Estremo Oriente, dall'Europa<br />
orientale all'America Latina.<br />
La particolarità della celebrazione invita i fedeli di tutta la<br />
diocesi a convenire numerosi al solenne rito che conclude il<br />
Giubileo; è l'ultima occasione per implorare l'Indulgenza del<br />
Giubileo.<br />
Le chiese del centro storico e le altre più vicine alla cattedrale<br />
sono state invitate a non celebrare tra le 18 e le 20,<br />
invitando i fedeli a partecipare alla solenne celebrazione<br />
presieduta dal Vescovo Mons. Mariano De Nicolò.<br />
Particolare rilevanza hanno avuto, negli ultimi mesi, alcu-<br />
È terminato sabato 6 gennaio il Grande<br />
Giubileo del 2000 e per la comunità<br />
diocesana di Perugia-Città della Pieve è<br />
stato davvero un anno intenso, caratterizzato<br />
da numerosi e significativi eventi<br />
spirituali, affiancati da diverse ed importanti<br />
iniziative socio-culturali. Eventi che<br />
hanno offerto ai fedeli e ai pellegrini, locali<br />
e di passaggio, gli «strumenti» per<br />
vivere pienamente l'evento giubilare<br />
stesso. Tanti i momenti e le occasioni<br />
per riflettere sul significato principe dell'Anno<br />
Santo: conversione, riconciliazione,<br />
condivisione, carità e perdono all'insegna<br />
della speranza.<br />
Vogliamo ripercorrere le tappe più salienti<br />
di questo Grande Giubileo, che ha<br />
richiamato, anche nella nostra diocesi,<br />
l'attenzione e soprattutto la profonda<br />
devozione di migliaia di persone. Lo vogliamo<br />
fare per riflettere su quanto è avvenuto,<br />
non solo per ricordare, ma per<br />
non disperdere quell'«eredità» spirituale<br />
e culturale che l'Anno Santo ci lascia. È<br />
un'eredità che la nostra comunità dovrà<br />
farla fruttare.<br />
Innanzitutto, occorre soffermarsi sui<br />
pellegrinaggi zonali e diocesani svoltisi<br />
nei dodici santuari mariani giubilari dell'archidiocesi,<br />
ognuno dei quali dedicato<br />
ad una categoria di fedeli. Essi sono stati<br />
il «cuore» del Giubileo in diocesi, la<br />
cui immagine di riferimento è stata la<br />
Beata Vergine Maria, che nel venerarla<br />
con particolare devozione abbiamo rinnovato<br />
la nostra fede in Cristo. Questi<br />
pellegrinaggi, voluti dall'Arcivescovo<br />
perché ritenuti molto «proficui» per<br />
un'ulteriore crescita spirituale e sociale<br />
delle realtà locali hanno riscosso successo<br />
non solo per la folta partecipazione<br />
di fedeli, ma perché sono stati dei momenti<br />
di forte comunione tra le comunità<br />
parrocchiali. Quindi si è vissuto localmente<br />
il Giubileo, ma non sono mancati<br />
i pellegrini perugini a Roma.<br />
Una quindicina di parrocchie e diverse<br />
associazioni sono giunte presso la sede<br />
del successore di Pietro, oltre a cen-<br />
SIENA TRENTO<br />
gliabile sorpresa. Ma guai se un pur luminoso<br />
contorno ci avesse fatto dimenticare<br />
il cuore del Giubileo e cioè l'incontro<br />
ravvicinato con il Cristo. Una delle<br />
modalità previste dalla disciplina della<br />
Chiesa — ha osservato ancora Monsignor<br />
Bonicelli — era la quarta forma<br />
per ricevere l'indulgenza e cioè la dilatazione<br />
della carità. Come l'abbiamo vissuta?<br />
Se nel duemila abbiamo sperimentato<br />
un'esperienza viva di Chiesa, ecco<br />
che allora la nostra vita ecclesiale deve<br />
manifestarne la continuità. La vita cristiana<br />
è come una scuola, ma a cosa<br />
serve una scuola se gli alunni non imparano?<br />
A cosa servono le nostre Chiese se<br />
non migliorano i cristiani?». Come fare<br />
dunque per prolungare la grazia del<br />
Giubileo? A questa domanda ha risposto<br />
con la consueta chiarezza l'Arcivescovo:<br />
«Mi sembra — ha detto — che la festa<br />
dell'Epifania ci offra lo spunto migliore<br />
con il messaggio dell'universalità vissuta<br />
in questo giorno quando genti lontane si<br />
sono venute a chinare di fronte al Redentore.<br />
Il Giubileo ci ha fatto riscoprire<br />
la vocazione universale della Chiesa,<br />
un'universalità che non lede minimamente<br />
la vocazione e la responsabilità<br />
personale in Cristo e nella Chiesa. Ognuno<br />
infatti non deve aver timore di prendere<br />
la sua parte nell'unica missione della<br />
comunità ecclesiale. Il bacillo dell'individualismo,<br />
infatti, non è meno nefasto<br />
dell'indifferenza». Nel ripercorrere<br />
poi alcuni grandi momenti vissuti in<br />
questo anno come la settimana mariana<br />
in cattedrale alla presenza della Madonna<br />
di Fátima e il pellegrinaggio diocesano,<br />
Monsignor Bonicelli ha indicato una<br />
maniera concreta per testimoniare nei<br />
prossimi anni la ricchezza dell'Anno<br />
Santo: «brontolare di meno e fare di<br />
più».<br />
ROBERTO ROMALDO<br />
RIMINI<br />
tinaia di giovani per la XV Giornata<br />
Mondiale della Gioventù. Al riguardo,<br />
nella nostra diocesi, dal 10 al 14 agosto,<br />
sono stati ospitati in famiglia e nelle<br />
strutture parrocchiali quasi 8.000 ragazzi<br />
e ragazze provenienti da tutto il mondo.<br />
È l'evento al quale tutta la diocesi<br />
ha partecipato da protagonista e che ricorderà<br />
a lungo. Poi, alcuni giovani perugini<br />
insieme ad altri coetanei umbri<br />
sono giunti a Roma all'inizio dello scorso<br />
settembre dopo una settimana di pellegrinaggio<br />
a piedi e visitando diversi<br />
luoghi della carità e della sofferenza; è<br />
stata un'altra iniziativa andata a buon fine,<br />
promossa dalla Delegazione Caritas<br />
dell'Umbria. A varcare la Porta Santa<br />
della Basilica di S. Pietro sono stati anche<br />
il Clero diocesano con il suo Vescovo,<br />
gli oltre 1.000 ministri laici delle 160<br />
parrocchie dell'archidiocesi ed i rappresentanti<br />
delle varie categorie in occasione<br />
delle rispettive giornate giubilari (dai<br />
giornalisti, agli studenti universitari, alle<br />
famiglie...).<br />
In diocesi non sono mancati gli incontri<br />
socio-culturali aventi tematiche legate<br />
al messaggio giubilare ed i momenti artistico-culturali,<br />
come le inaugurazioni<br />
del Museo capitolare della cattedrale di<br />
s. Lorenzo, della Porta Santa in bronzo<br />
e dell'ultima vetrata decorata della stessa<br />
cattedrale.<br />
Nell'anno del Giubileo vi è stato un<br />
maggiore impegno morale e materiale a<br />
sostegno delle «situazioni difficili» e dei<br />
soggetti più bisognosi ed emarginati. Un<br />
impegno che nella nostra comunità è<br />
svolto da sempre e con costanza e che<br />
nel periodo giubilare si è concretizzato<br />
attraverso il «pellegrinaggio» di singoli e<br />
di gruppi nei luoghi di carità e sofferenza<br />
(«Fontenuovo», «Don Guanella», «Villa<br />
Nazzarena»), la presenza e la sensibilità<br />
verso le opere-segno della Caritas, la<br />
mobilitazione e la generosità dl molte<br />
parrocchie, associazioni, organismi ecclesiali<br />
e civili, e privati cittadini a favore<br />
della Campagna della Chiesa italiana<br />
A Trento il Grande Giubileo del 2000 si è concluso<br />
con una solenne liturgia celebrata nella<br />
Cattedrale di s. Vigilio nel corso della quale l'Arcivescovo<br />
Mons. Luigi Bressan ha ricordato le<br />
esortazioni rivolte dal Santo Padre Giovanni<br />
Paolo II ai pellegrini Trentini, ha ripercorso il<br />
cammino della Chiesa Tridentina nel 2000, e ha<br />
consegnato ai rappresentanti delle 456 parrocchie<br />
un Messaggio Giubilare che sarà proclamato<br />
nelle assemblee liturgiche di domenica prossima.<br />
«L'Anno Giubilare appena concluso — scrive,<br />
tra l'altro, il Presule — è stato un tempo di<br />
grazia che si è rivelato ricco di esperienza di<br />
amore per la Chiesa locale e universale. Insieme<br />
abbiamo pellegrinato; insieme ci siamo accostati<br />
alla fonte della misericordia e della pace: insieme<br />
siamo cresciuti nella preghiera, nell'impegno,<br />
e nella speranza. Il varcare la Porta Santa<br />
ha dato una direzione alla nostra vita, troppo<br />
spesso confusa e dispersa, aiutandoci a guardare<br />
con fiducia a Cristo. Lo abbiamo riscoperto<br />
chiave dell'esistenza umana, l'essenziale che dà<br />
significato all'andare di ogni giorno, il segreto<br />
della perenne giovinezza dello spirito».<br />
La sintesi del cammino percorso dalla diocesi<br />
nel 2000, «tempo straordinario di grazia offerto<br />
all'umanità «ha dato sostanza e spessore al canto<br />
di ringraziamento. Per significare la centralità<br />
della parola di Dio e per l'essere e l'operare della<br />
Chiesa fu preparato con particolare cura un<br />
Evangeliario solenne, usato nei pellegrinaggi,<br />
nelle chiese giubilari e nei decanati; donato anche<br />
al Santo Padre; e talora utilizzato nelle celebrazioni<br />
Pontificie. Pellegrinaggi, celebrazioni,<br />
iniziative di riflessione, di preghiera e di solidarietà<br />
sono stati organizzati con profonda dedizione<br />
e caratteristiche proprie nelle chiese giubilari.<br />
Nelle comunità parrocchiali e decanali, negli<br />
istituti di vita consacrata e nelle aggregazioni<br />
laicali ci si è mossi in forme diverse per suscitare<br />
in ogni fedele un vero anelito alla santità, un<br />
desiderio forte di conversione e di rinnovamento<br />
personale in un clima di sempre più intensa preghiera<br />
e di solidale accoglienza del prossimo,<br />
specialmente quello più bisognoso, per incontrare<br />
Cristo Redentore attraverso itinerari di libera-<br />
ne grandi iniziative: l'accoglienza di 1.600 giovani di vari<br />
Paesi convenuti a Rimini nei giorni precedenti il ferragosto<br />
in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù; il Convegno<br />
dei docenti universitari, svoltosi a Rimini in settembre,<br />
per un turismo autenticamente umano; il grande pellegrinaggio<br />
giubilare diocesano a Roma il 28 ottobre. E sul<br />
piano ecclesiale e civico, le celebrazioni del Tempio Malatestiano,<br />
cattedrale della diocesi, con il completamento dei lavori<br />
di restauro e l'allestimento dell'area absidale che hanno<br />
finalmente coronato, nell'Anno Giubilare, le attese e il lavoro<br />
di molti anni. Sul piano pastorale si sono svolte a livello<br />
diocesano importanti celebrazioni o incontri giubilari per<br />
quasi tutte le categorie ecclesiali e professionali: giovani,<br />
ammalati, operatori sanitari, giornalisti, imprenditori, dipendenti<br />
di numerose aziende pubbliche e private, lavoratori,<br />
oltre che sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, catechisti.<br />
Tutti gli incontri giubilari sono stati presieduti dal Vescovo.<br />
Interi vicariati e molte parrocchie hanno solennizzato l'Anno<br />
Giubilare celebrando la Cresima in Cattedrale, in affollate<br />
e festose celebrazioni che hanno manifestato il senso della<br />
diocesi.<br />
Oltre il pellegrinaggio diocesano a Roma, culminato con<br />
l'incontro con il Papa il 28 ottobre, al quale hanno partecipato<br />
4.000 riminesi, tutte le parrocchie e numerosi gruppi e<br />
aggregazioni hanno svolto uno o più pellegrinaggi a Roma,<br />
sia in occasione dei grandi appuntamenti giubilari, sia in altri<br />
momenti. Anche le sei chiese giubilari della diocesi (Cattedrale,<br />
s. Chiara, Le Grazie, Casale, Bonora e Montefiore,<br />
S. Croce a Villa Verucchio) hanno ricevuto la visita di numerosi<br />
pellegrinaggi di gruppi, di famiglie, di singole perso-<br />
per la riduzione del debito estero dei<br />
Paesi più poveri; un impegno che ha<br />
fruttato fino ad oggi 200 milioni di lire.<br />
Questo evento giubilare ha dato stimolo<br />
ad altri gesti di solidarietà, che saranno<br />
concretizzati nel corso del 2001,<br />
come la mensa per i poveri presso la<br />
parrocchia dell'Oasi di s. Antonio di Perugia,<br />
la riapertura del Seminario e Centro<br />
diocesano vocazionale in località<br />
Monte Morcino e la creazione di un<br />
centro culturale che va ad «ampliare»<br />
l'attività della Scuola diocesana di teologia.<br />
Mentre, è già operativo un gruppo<br />
di volontari che operano per liberare le<br />
giovani dalla «schiavitù del sesso».<br />
Il «frutto» più importante — come ha<br />
ricordato recentemente l'Arcivescovo<br />
Mons. Giuseppe Chiaretti in un'intervista<br />
rilasciata al settimanale «La Voce»<br />
— sarà la visita pastorale che inizierà a<br />
giugno.<br />
Abbiamo celebrato la chiusura del<br />
Giubileo, ma la sua esperienza ed il suo<br />
insegnamento continuano, con questi segni<br />
di speranza e di cambiamento. In<br />
merito, proprio Mons. Chiaretti ha detto<br />
— attraverso il settimanale cattolico —:<br />
«“Chiudo il Giubileo con una speranza<br />
in più, ho visto tanti gesti di attenzione,<br />
le anime si sono smosse e tutti si sono<br />
accorti che con il Giubileo qualcosa è<br />
cambiato. Questo passaggio di Millennio<br />
porta nella Chiesa un carico di grazia”.<br />
Tra le testimonianze personali giunte direttamente<br />
a lui — scrive “La Voce” —,<br />
c'è quella di una persona che è tornata<br />
a parlare di perdono e riconciliazione in<br />
una situazione di rottura; quella di chi<br />
dopo tanti anni è tornato alla confessione;<br />
di un altro che ha deciso di riconsiderare<br />
alla luce della fede la propria situazione<br />
di divorziato risposato. Piccoli<br />
fatti non eclatanti, di quelli che non arrivano<br />
sui giornali ma che, moltiplicati<br />
in tante persone, sono in grado di cambiare<br />
il mondo».<br />
RICCARDO LIGUORI<br />
zione dal peccato e la scelta del bene espresso<br />
dai valori etici contenuti nella legge naturale<br />
confermata e approfondita dal Vangelo.<br />
Vi sono state missioni al popolo e celebrazioni<br />
di giornate o serate di spiritualità.<br />
Una manifestazione forte di comunione ecclesiale<br />
e crescita spirituale si sono rivelati i due<br />
pellegrinaggi diocesani a Roma (in primavera e<br />
autunno), i 24 pellegrinaggi alla Cattedrale dei<br />
36 decanati, e i 14 gruppi particolari e movimenti<br />
ecclesiali. Molti altri pellegrinaggi furono<br />
organizzati da singole parrocchie e gruppi in<br />
Terra Santa, a Roma, a Torino, a Trento, e in<br />
chiese giubilari in diocesi e altrove. Oltre 50 mila<br />
persone si sono poste in cammino sperimentando<br />
che il pellegrinaggio era un seguire il Redentore<br />
e consolidare la fraternità cristiana,altrihannoaderitospiritualmente.<br />
Circa quattrocento Trentini, con ammirevole<br />
sacrificio, prestarono un servizio di volontariato<br />
per l'accoglienza dei pellegrini a Roma. 1.800<br />
giovani delle nostre vallate hanno vissuto in prima<br />
persona l'esperienza del Giubileo dei giovani<br />
nell'agosto scorso a Roma, dopo aver collaborato<br />
perché 1.000 giovani di altre Nazioni, in cammino<br />
verso Roma, fossero ospiti tra noi nel<br />
Trentino, cogliendo aspetti significativi della nostra<br />
Chiesa e della nostra terra.<br />
Una costante attenzione è stata prestata all'autentica<br />
carità cristiana. In questo quadro sono<br />
stati scelti alcuni impegni concreti di solidarietà<br />
internazionale sui quali far convergere, come<br />
segno di convinta partecipazione, singoli e<br />
comunità. In questo modo si è potuto contribuire<br />
per alcuni Seminari, tra cui tre sono stati aiutati<br />
in modo rilevante (in Birmania, in Perú e in<br />
Pakistan) con un dono complessivo di circa 800<br />
milioni; abbiamo potuto provvedere alla costruzione<br />
di un centro pastorale multietnico in Burundi<br />
con circa 150 milioni, e molti altri progetti<br />
hanno avuto un sostegno dalla solidarietà della<br />
diocesi e da doni di movimenti, parrocchie, e<br />
istituzioni anche non ecclesiali.<br />
ARMANDO COSTA<br />
ne; in tutte è stata celebrata la Giornata Giubilare Diocesana<br />
presieduta dal Vescovo.<br />
Numerose altre iniziative spirituali sono state svolte a tutti<br />
i livelli della vita diocesana: dalla settimana biblica, alle<br />
celebrazioni per il 150 o anniversario del prodigio della Madonna<br />
della Misericordia, alla solenne giornata penitenziale<br />
del mercoledì delle Ceneri, alla Veglia di Pentecoste, alla<br />
preghiera mensile per tutta la notte per implorare il buon<br />
esito spirituale del Giubileo.<br />
Varie iniziative di annuncio, di predicazione e di preghiera<br />
si sono svolte in tutte le chiese, parrocchie e aggregazioni.<br />
Fra le iniziative culturali — anche la cultura è un riflesso<br />
della fede in Gesù Cristo — oltre ai citati lavori alla Cattedrale,<br />
si possono ricordare il restauro del campanile di s.<br />
Agostino, tuttora in corso; il restauro di san Fortunato; l'adeguamento<br />
della foresteria del Santuario di Bonora a Montefiore;<br />
la pubblicazione del prestigioso volume Arte e storia<br />
della Chiesa Riminese.<br />
Non vanno dimenticati i progetti realizzati per l'impegno<br />
della Provincia, in collaborazione con la diocesi: il restauro<br />
di 50 opere d'arte esposte nelle chiese, in attuazione del<br />
progetto I colori degli antichi splendori, e la diffusione nel<br />
mondo degli opuscoli in più lingue Luoghi Sacri del Riminese<br />
e il Tempio Malatestiano. Molte altre Istituzioni locali,<br />
prima fra tutte la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini,<br />
hanno colto l'occasione del Giubileo per significativi interventi<br />
culturali in collaborazione con la Diocesi. Sul piano<br />
caritativo si segnala, oltre a numerose iniziative locali, la<br />
realizzazione del centro della Caritas a Riccione, mentre è<br />
in corso di effettuazione il trasferimento della Caritas Diocesana<br />
nella nuova e più funzionale sede nella ex Casa del<br />
Marinaio.