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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

THURSDAY, May 5<br />

chiediamo mai cosa il mondo degli adulti lascia<br />

alle nuove generazioni? Lascia confusione e<br />

mancanza di ideali. Quando voglio essere polemico,<br />

io parlo del mio bambino del duemila che<br />

chiede a gran voce -non ce ne siamo ancora accorti-<br />

che la filosofia della tecnica venga sostituita<br />

con la filosofia del futuro. Tocca a noi, oggi<br />

pensare al bambino del 2050, se ne saremo capaci;<br />

noi neuropsichiatri infantili dobbiamo scoprire<br />

i nuovi meccanismi di difesa, oltre a quelli<br />

classici di Freud e soprattutto dell’amata Anna<br />

Freud: tocca a noi comprendere di questi bambini<br />

la crisi esistenziale, camuffata di depressione<br />

e di inibizione varia.<br />

Chiudo la mia vita di neuropsichiatria infantile<br />

con dei problemi ancora aperti e gravissimi.<br />

La vecchiaia è come un fiume che si restringe:<br />

ma non è vero che la vecchiaia fa vedere più<br />

chiaro, la vecchiaia fa soffrire di più. Il neuropsichiatria<br />

infantile deve essere sempre un uomo<br />

impegnato, deve ricordarsi che la sua disciplina<br />

non è soltanto medica ma anche sociale: il bambino<br />

proviene dalla società e la cura deve ristabilire<br />

il giusto equilibrio tra individuo e società;<br />

io non curo il bambino, curo il rapporto, distruggo<br />

la famiglia problematica e disfunzionante e<br />

creo il contenitore. Questa è la complessità ed<br />

al tempo stesso la bellezza della nostra materia;<br />

questo è il discorso che faccio a coloro che<br />

intendono iscriversi alla nostra Scuola di Specializzazione.<br />

Non tutti possono fare questa professione:<br />

lo psichiatra infantile è un individuo che<br />

per sua natura deve collaborare con la società<br />

e con le diverse professionalità; a tal proposito,<br />

noi abbiamo sempre difeso il rapporto con lo<br />

psicologo e con l’ assistente sociale ed affermato<br />

che la diagnosi e la cura devono scaturire dal<br />

lavoro d’equipe in una “gerarchia orizzontale”.<br />

Il neuropsichiatria infantile necessita di supervisione<br />

continua, almeno per i primi cinque- sei<br />

anni della sua attività; in seguito la supervisione<br />

se esplica in modo più elastico attraverso la discussione<br />

del caso con i suoi collaboratori. La<br />

discussione del caso- come si faceva una volta<br />

188<br />

IN HONOUR OF PROF. BOLLEA<br />

INCONTRO CON GIOVANNI BOLLEA E SERGE LEBOVICI<br />

Presidente: M. Cesa Bianchi (Milano)<br />

ed oggi spesso non si fa più perché si dice che<br />

manchi il tempo- porta ad una dialettica e ad un<br />

arricchimento reciproco.<br />

Il colloquio è il nostro strumento fondamentale<br />

ed esso viene svolto mediante l’osservazione<br />

partecipante vale a dire che le domande da<br />

porre al bambino emergono lungo il percorso.<br />

Quando mi accingo ad incontrare si verifica una<br />

specie di fusione tra lui e me; così, la domanda<br />

che pongo viene fuori spontaneamente. Ricordo<br />

che Winnicott mi disse che era sicuro di<br />

come iniziare il colloquio dopo il primo scarabocchio<br />

tracciato sul foglio dal bambino, il resto<br />

veniva automaticamente. Anch’io, dopo la prima<br />

domanda sono a posto: allora so come devo<br />

impostare il colloquio. E il bambino parla… e io<br />

partecipo: entro nel suo dolore e nel suo problema,<br />

quasi soffrendo con lui. È chiaro che l’analisi<br />

mi ha fornito gli occhiali per far questo: ma lo<br />

strumento di indagine resta l’osservazione partecipe.<br />

Addirittura, se fosse possibile, l’osservazione<br />

partecipe dovrebbe essere fatta “alla<br />

cieca”, senza saper nulla del bambino: questo,<br />

ovviamente non è possibile, perché a seconda<br />

del tipo di disturbo forse è meglio sapere qualcosa<br />

di lui prima di affrontare il colloquio. Nel colloquio<br />

bisogna prestare pare attenzione a quello<br />

che il bambino dice e a quello che non ci dice:<br />

bisogna saper leggere che cosa ci vuol comunicare<br />

una bugia del bambino. Sapete la possibilità<br />

creativa della bugia? La bugia dei bambini è<br />

determinata sempre da una maniera sbagliata di<br />

porsi da parte dei genitori, dalle silenziose inibizioni<br />

di cui è costellato l’ambiente familiare.<br />

I genitori: bisogna decodificare quello che ti<br />

dicono o quello che questi dicono allo psicologo<br />

o all’anamnesi che essi danno, alle epoche<br />

d’insorgenza (il tempo è estremamente importante<br />

in un individuo che muta così velocemente<br />

come il bambino). Il neuropsichiatria infantile<br />

deve saper studiare le interferenze negative: la<br />

modalità di ricerca dei condizionamenti familiari-<br />

che avviene in forma indiretta nel colloquio-<br />

deve adattarsi al caso in esame, varia a seconda

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