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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza de l’Adolescence Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques FRIDAY, May 6 WORKSHOPS Workshop 20 Dalla migrazione alla nuova identità IL COMPITO DELLA TRADUZIONE: LINGUISTICO, IMMAGINARIO, CULTURALE Chiara Salandin (1) , Luca You Zi Lin (2) (1) Psicologa Psicoterapeuta Azienda ULSS 12 veneziana-SerT Terraferma Veneziana. (2) Psicologo, Mediatore Culturale presso il Comune di Venezia, Servizio Immigrazione e Promozione dei diritti di cittadinanza.Giovani stranieri e servizi di cura in Italia. Questo lavoro nasce dall'esigenza di inventare modi e spazi adeguati all'incontro tra culture diverse, uscendo possibilmente dalle forme conosciute di assetto psicologico e di modalità di intervento e trattamento. In questa nostra esplorazione, la complessità dei problemi ci invita a studiare prima e ad adattare, poi, strumenti poco o per nulla conosciuti nell'ambito della psicologia clinica. Naturalmente, l'esigenza sorge dall'afflusso sempre maggiore di minori e giovani stranieri nei Servizi territoriali delle Aziende Socio-Sanitarie italiane, a partire prima di tutto dalle narrazioni di cui siamo stati testimoni. Ci sembra d'aiuto la metafora della traduzione: mezzo indispensabile di comprensione, lo spazio creativo della traduzione si può pensare paragonabile ad uno "spazio transizionale" (seguendo così il modello dello "spazio di gioco" di Winnicott), base positiva sia per l'incontro che per un possibile percorso di cura psicologico. L'incontro con il giovane straniero e la sua famiglia avviene durante una situazione di crisi complessiva che genera, a sua volta, una ulteriore crisi (contatto con i Servizi, fantasie sui percorsi di trattamento, timore di non essere compresi, difficoltà linguistiche, timore di problemi legali o altro). Oltre ai tradizionali strumenti conosciuti ed utilizzati dallo 276 psicologo, è possibile cercare nuovi assetti psichici per la comprensione,scegliendoli da altre discipline o da altri ambiti di attività. La ricerca di nuovi strumenti è utile per trasformare l'attività di ascolto, l'accoglienza e, ove possibile, l'intervento: l'obiettivo è quello di sperimentare metafore che aiutino il reciproco avvicinamento. Si possono citare come esempio alcuni metodi di lavoro dell'etnometodologia, dell'antropologia culturale o alcune tecniche e riflessioni prodotte dai traduttori professionali.In questo scritto proponiamo alcune riflessioni circa la necessità di ampliare le proprie competenze, anche in presenza dell'opera di un mediatore culturale: è necessario,cioè, cambiare il vertice di osservazione e "viaggiare" insieme al nostro interlocutore, perchè il viaggio del migrante disorienta anche noi, fa riaffiorare le nostre nostalgie, esacerba le nostre paure di cambiare, riattiva le nostre speranze e i nostri desideri. Un'attenzione particolare verrà dedicata alla possibile taratura dei nuovi strumenti nel complesso gruppo di stranieri di seconda generazione, portatori, insieme alle maggiori potenzialità personali e sociali, anche delle maggiori quote di sofferenza, specialmente nelle fasi della preadolescenza e adolescenza e nelle fasi del ricongiungimento familiare in Italia.
6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza de l’Adolescence Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques FRIDAY, May 6 WORKSHOPS Workshop 20 Dalla migrazione alla nuova identità NUOVE FAMIGLIE IN UN MONDO CREOLO: LE “COPPIE MISTE” E IL LORO FIGLI IN ITALIA D. Bruno, V. Berlincioni, F. Brustia, U. Balottin Sezione psichiatria, Università degli Studi di Pavia (Pavia - IT) La complessità delle società contemporanee é legata, tra l’altro, al fenomeno massivo delle migrazioni transnazionali e all’emergere di nuovi scenari socio-culturali caratterizzati da uno scambio continuo di persone, merci, informazioni (appadurai 2001). Che siano dovuti alla ricerca di risorse economiche e sociali inaccessibili nei luoghi d’origine o alle conseguenze di guerre e catastrofi naturali, le migrazioni di persone e a volte di intere popolazioni interessano oggi diverse decine di milioni d’individui (agier 2008). Il mondo moderno ci obbliga a pensare e ad agire altrimenti rispetto a quanto eravamo abituati, confrontandoci continuamente con nuovi movimenti politici e ideologici, con nuove forme identitarie nonché sociali e familiari (fabietti 1998, bruno e berlincioni 2009). In questo contesto i clinici, il personale che lavora nei servizi sociali ed educativi sono chiamati a trovare dei modi di fare e pensare differenti e ad esercitare la difficile arte dell’incontro (berlincioni 2002). Le “famiglie miste” si offrono alla nostra riflessione come un campo interdisciplinare di ricerca su cui, tuttavia, la letteratura scientifica è ad oggi piuttosto scarsa (tognetti bordogna 1996). Una delle ragioni può essere rappresentata dal fatto che questo tipo di famiglia costituiva nel nostrio paese un fenomeno ultra minoritario fino a poco tempo fa, mentre oggi l’incidenza dei matrimoni con almeno un coniuge straniero è del 15% sul totale dei matrimoni celebrati in italia. Lo studio delle famiglie miste si presenta d’in- 277 teresse sotto diversi punti di vista :-dal punto di vista antropologico per quanto riguarda il tema dell’esogamia, dell’identità culturale e del « meticciato ».-Dal punto di vista sociologico il numero di famiglie miste in un dato territorio rappresenta un indice di maggiore/minore integrazione sociale.-Dal punto di vista etnopsichiatrico queste famiglie permettono di riflettere sulle conseguenze psichiche dell’evento migratorio, sul rapporto tra psiche e cultura, sulla trasmissione intergenerazionale degli elementi psichici e culturali.Il nostro sguardo di psichiatri e psicoterapeuti si concentra in particolare sui temi che caratterizzano quest’ultimo punto. Presenteremo alcuni studi di casi riguardanti le « coppie miste » e i loro figli attraverso il metodo complementarista teorizzato da georges devereux (1970) che prevede l’uso, complementare ma non simultaneo, dei modelli interpretativi che riguardano l’antropologia culturale e le scienze delle mente. Bibliografia Agier M. Gerer Les Indesirables. Des Camps De Refugies Au Gouvernement Humanitaire. Paris : Flammarion ; 2008. Appadurai A. (1996) Apres le Colonialisme, Les Consequences Culturelles de la Globalisation. Paris : Payot ; 2001berlincioni V. (2002) Etnopsichiatria, Etnopsicoanalisi: Problemi Vecchi e Nuovi, Quaderni de gli Argonauti, 2002 (4) 9-30. Bruno D., Berlincioni V. (2009) L’istituzione familiare tra mito e realtà, Rivista di studi familiari, Xiv, (1): 10-18 Devereux G., (1970) Essais d’ethnopsychiatrie Générale, Gallimard, Parisfabietti U. (1995) l'identità Etnica, Storia E Critica Di Un Concetto Equivoco. Roma : Carocci ; 1998. Tognetti Bordogna M., (1996) Legami Familiari E Immigrazione: I Matrimoni Misti. L'harmattan Italia, Torino.
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