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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

THURSDAY, May 5 WORKSHOPS<br />

Workshop 7 Abusi, maltrattamenti e filicidio<br />

MALTRATTAMENTI E VIOLENZE IN GRAVIDANZA:<br />

UN ASPETTO SOMMERSO DELLA VIOLENZA DI GENERE<br />

Merete Amann Gainotti, Paola Schiavulli Facoltà di Scienze della Formazione Università di Roma Tre (Roma - IT)<br />

di queste sostanze; anzi essendoci maggior<br />

lucidità, l’uomo mette in atto comportamenti<br />

violenti più mirati e con la precisa consapevolezza<br />

di intimorire la donna e farle del male (Herman,<br />

1992). In rarissimi casi (pari al 3%) siamo<br />

in presenza di uomini affetti da disturbi della<br />

personalità tali che possono, se non giustificare,<br />

spiegare almeno in parte tali comportamenti.<br />

Tra i motivi ricorrenti in letteratura per spiegare<br />

i comportamenti violenti del partner (futuro<br />

padre) rivolti alla donna (futura madre) vi è quello<br />

dell’aumento di stress che la gravidanza della<br />

partner comporta per l’uomo. La gravidanza,<br />

per certi uomini, sarebbe fonte di stress e di frustrazione<br />

che si traduce in violenze sulla fonte di<br />

disagio percepita: la madre e il nascituro.<br />

Il motivo per cui la gravidanza della partner<br />

potrebbe essere fonte di stress per l’uomo non<br />

è stato ancora chiaramente elucidato dalla<br />

ricerca psicologica. Delle ipotesi sono state<br />

avanzate e discusse in alcuni articoli recenti<br />

pubblicati nella Rivista “Journal of Family Violence”<br />

(Burch e Gallup, 2004; Martin, Harris-<br />

Britt, Yun Li et al., 2004). Secondo Burch e Gallup,<br />

l’incertezza riguardante la propria paternità,<br />

potrebbe essere un punto di partenza per tentare<br />

di capire il manifestarsi di comportamenti<br />

violenti in gravidanza. Gli autori argomentano<br />

che laddove la donna, per evidenti motivi legati<br />

alla sua biologia, sa sempre con assoluta certezza<br />

che il figlio è suo, l’uomo invece, per via<br />

del meccanismo stesso della fecondazione e<br />

della riproduzione, non può essere assolutamente<br />

certo di essere il padre biologico, a meno<br />

di isolare totalmente la moglie o la partner da<br />

altri uomini. Permane sempre la possibilità che<br />

ella sia stata fecondata da altri uomini. Ciò spiegherebbe<br />

anche l’incidenza molto maggiore<br />

della gelosia sessuale negli uomini, riscontrata<br />

in tutte le culture (Kinsey, 1953; Buss, 1994).La<br />

teoria evoluzionista è stata utilizzata da alcuni<br />

71<br />

autori per ipotizzare che la gelosia sessuale del<br />

maschio si sia sviluppata come mezzo per assicurarsi<br />

la paternità della progenie (Quinsey,<br />

Lalumière, 1995). I racconti delle donne maltrattate<br />

fanno infatti spesso riferimento all’estrema<br />

gelosia sessuale mostrata dai partners maltrattanti<br />

(Walker,1979; Browne,1987; Amann Gainotti,<br />

Pallini, 2006) e l’estrema gelosia sessuale<br />

è un tratto comune agli uomini che uccidono la<br />

proprie mogli (Daly, Wilson,1988).<br />

Complessivamente, diversi ordini di cause,<br />

che non si escludono, vengono discussi in letteratura<br />

per spiegare i comportamenti violenti<br />

degli uomini rivolti alle donne (Crowell, Burgess,<br />

1996; Gosselin, Lafontaine, Bélanger, 2005):<br />

per la corrente che viene chiamata biologica,<br />

che si rifà all’etologia (Lorenz, 1963) e anche a S.<br />

Freud, l’uomo possiede più delle donne, delle<br />

pulsioni aggressive, che facilmente lo rendono<br />

violento. Altri studi condotti nell’ambito della fisiologia<br />

e della neurofisiologia hanno rivolto particolare<br />

attenzione all’azione degli ormoni steroidei<br />

come il testosterone, al funzionamento dei neurotrasmettitori<br />

come serotonina, dopamina, noradrenalina,<br />

acetilcolina, ad anomalie neuromorfologiche<br />

e neuro-fisiologiche, a disfunzioni<br />

cerebrali che interferiscono con i processi linguistici<br />

e di apprendimento. Esaminando questa letteratura<br />

bisogna tuttavia ricordare che questi dati<br />

provengono per lo più da studi condotti su animali<br />

e che la trasposizione dall’animale all’umano<br />

non può essere un processo lineare;<br />

una seconda prospettiva è quella psicologica-psicopatologica<br />

secondo la quale certe<br />

caratteristiche psicologiche e di personalità<br />

sono associate alla violenza coniugale. Può trattarsi<br />

di relazioni di attaccamento infantili non<br />

sicuri, disorganizzati, di difficoltà di comunicazione<br />

o di disturbi della personalità (Dutton,<br />

2003);

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