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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza
de l’Adolescence
Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques
FRIDAY, May 6 WORKSHOPS
Workshop 20 Dalla migrazione alla nuova identità
DISTURBI DEL LINGUAGGIO NEI BAMBINI IMMIGRATI: ASPETTI CLINICI E RIFLESSIONI
PER UN APPROCCIO DIAGNOSTICO INTEGRATO
B. Nessi, G. Rossi, U. Balottin Clinica di Neuropsichiatria infantile - Istituto Neurologico “C. Mondino”, Pavia (Pavia - IT)
Introduzione: I flussi migratori che hanno interessato
l’Italia negli ultimi anni comportano per i
servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
nazionali un confronto sempre crescente
con scenari multietnici e multilinguistici. I
disturbi del linguaggio nei bambini immigrati rappresentano
un’area di particolare interesse, sia
per la loro frequenza clinica sia per le difficoltà
diagnostiche e terapeutiche dovute alla presenza
del contesto bilingue.
Obiettivo: L’obiettivo del presente lavoro è
quello di ottenere una miglior inquadramento dei
disturbi di linguaggio di un campione di bambini
immigrati attraverso un approccio diagnostico
integrato.
Metodologia: Un campione di 11 bambini immigrati
affetti da un problema di linguaggio è stato
valutato mediante un’accurata analisi clinicoanamnestica,
test logopedici standardizzati ed
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un nuovo strumento clinico: l’ELAL d’Avicenne
(Evaluation Langagière pour Allophones et
Primo-arrivants) (Wallon E. e coll., 2008). Tale
strumento consente una valutazione del linguaggio
di tipo bilingue e, al contempo, l’esplorazione
dei molteplici fattori in gioco nel percorso linguistico
di questi bambini.
Risultati: La valutazione del linguaggio di tipo
bilingue documenta risultati discordanti nel 40%
dei casi per i quali non è possibile confermare la
diagnosi di disturbo specifico di linguaggio;
l’esplorazione della storia linguistica e migratoria
famigliare ha fornito elementi di grande utilità per
una miglior comprensione di tutti i casi esaminati.
Conclusioni: Lo studio conferma la necessità di
un approccio diagnostico integrato per un corretto
inquadramento nosologico dei disturbi del
linguaggio nel bambino immigrato.