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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza de l’Adolescence Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques SATURDAY, May 7 WORKSHOPS Workshop 25 PMA, premature children and their development FATTORI DI RISCHIO E DISAGIO EMOTIVO NEI FRATELLI DI NATI PRETERMINE Elisa Facondini (1) , Nicola Romeo (2) , Sandra Lazzari (2) , Mattia Minghetti (1) , Franco Baldoni (1) (1) Attachment Assessment Lab, Dipartimento di Psicologia, Università di Bologna (Bologna - IT) (2) Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale Infermi, AUSL, Rimini (Rimini - IT) Objective: Le difficoltà dei fratelli di bambini nati pretermine sono frequentemente sottovalutate e vengono riferite dai genitori solo quando si manifestano comportamenti inaspettati o disturbanti. Methods: È stato studiato un campione di 24 fratelli di bambini nati pretermine (46% maschi e 54% femmine; 46% in età prescolare, 54% in età scolare) valutati dal momento del ricovero in TIN a un anno dalla nascita. Alle loro madri è stata somministrata un’intervista semistrutturata appositamente approntata per raccogliere dati clinici e informazioni sul disagio manifestato dal proprio figlio. Results: Durante il ricovero il 16% dei fratelli non ha mai visto il neonato, il 42% lo ha osservato solo attraverso il vetro, un ulteriore 42% è entrato nella zona filtro accompagnato dai genitori. Il 67% dei 432 genitori riferisce problemi durante il ricovero: comportamenti aggressivi e ricerca angosciosa della madre (21%), umore depresso (21%), disturbi del sonno (12.5%), difficoltà scolastiche (12.5%). Nel 45% dei casi i problemi si sono manifestati solo negli ultimi giorni di ricovero, nel 55% per tutto la degenza, nel 16% anche dopo la dimissione, intensificandosi con il passare dei mesi. Sono stati identificati come fattori di rischio: il decesso del neonato, la durata della separazione dalla madre, i cambiamenti significativi nella routine familiare e le difficoltà emotive dei genitori. Conclusions: I dati di questa ricerca evidenziano la necessità di un aiuto nei confronti della famiglia con bambino nato pretermine che consideri, dal periodo di degenza in TIN fino ai mesi successivi al rientro a casa, anche i problemi psicologici dei fratelli del neonato.
6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza de l’Adolescence Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques SATURDAY, May 7 WORKSHOPS Workshop 26 Fattori di rischio, di protezione e resilienza L’ AFFIANCAMENTO FAMILIARE QUALE NUOVO INTERVENTO DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ: IL PROGETTO “DARE UNA FAMIGLIA A UNA FAMIGLIA” NELLA SPERIMENTAZIONE FERRARESE. Paola Bastianoni (1) , Chiara Baiamonte (1) , Alessandra Goberti (2) , Monini Tullio (1) . (1) Università di Ferrara (Ferrara - IT); (2) Comune di Ferrara (Ferrara - IT) La genitorialità è universalmente ritenuta una funzione complessa, in cui coincidono aspetti individuali, relazionali e intergenerazionali sottolineando l’interconnessione tra dimensioni interne e funzioni e ruoli che agiscono nell’interazione reale. Sul piano rappresentazionale la genitorialità si configura come una “dimensione interna simbolica che fa parte dello sviluppo di ogni persona, attivata dall’interazione con l’altro” (Bastianoni, Taurino, 2007); una funzione dinamica quindi che richiede a chi la esercita di adattarsi alle diverse fasi evolutive dell’altro assolvendo ad impegni differenti. “Un genitore deve adattare di continuo con grande flessibilità i suoi sistemi alle risposte del figlio, valutando di continuo la situazione globale via via che essa si evolve” (Fava Viziello, 2007, Malagoli Togliatti, Zavattini, 2000). Ne consegue che sul piano delle interazioni reali, il funzionamento genitoriale non può considerarsi stabile e sempre ben funzionante ma, in alcune fasi critiche del ciclo di vita, o in alcune situazioni familiari particolarmente vulnerabili, può risultare soggetto a vulnerabilità/ fragilità (Fruggeri, 1998) che richiedono interventi di sostegno anche leggero perché il funzionamento possa essere ripristinato senza incorrere in rotture traumatiche e/o in danni relazionali. Una attività di prevenzione in queste situazioni, in sintonia anche con le indicazioni europee, è pertanto indicata nel monitoraggio di quelle situazioni a rischio per intervenire e prevenire, con intervanti mirati, la loro possibile degenerazione in situazioni di danno per bambini e ragazzi (Biancardi, 2008). In questa cornice teorica nel biennio 2008-2010 è stato realizzato nel territo- 433 rio ferrarese un progetto sperimentale di sostegno alla genitorialità fragile tramite l’affiancamento di un nucleo familiare ad un altro più vulnerabile con l’obiettivo di prevenire/limitare l’allontanamento dei figli delle famiglie più vulnerabili. Il progetto denominato “Dare una famiglia a una famiglia” (Serra, 2007, Maurizio, 2007) è un riadattamento il progetto è stato riformulato e promosso dal Comune di Ferrara sempre in collaborazione con la Fondazione Paideia di Torino e con l’Università di Ferrara con l’obiettivo di sperimentare un modello di funzionamento del sostegno alle funzioni genitoriali realizzato ” inizialmente realizzato nella Città di Torino e finanziato dalla Fondazione Paideia. Sotto il profilo metodologico nella sperimentazione ferrarese è stato dato rilievo alle Associazioni familiari, al lavoro di reciprocità e di stesura di patti educativi tra le famiglie coinvolte, al ruolo dei tutor e delle famiglie affiancanti, ed alla presenza di un apparato di formazione/supervisione continuativo per i partecipanti agli affiancamenti. In questo lavoro verranno presentati i risultati relativi al biennio sperimentale con particolare attenzione alla descrizione dei vissuti e delle rappresentazioni dei partecipanti ai progetti così come emergono dall’analisi qualitativa realizzata sulla produzione discorsiva di 20 incontri di formazione/supervisione realizzati nell’arco del biennio con i tutor e le famiglie affiancanti. L'intervento è stato pensato come contributo per la proposta di un simposio denominato "Il funzionamento protettivo del contesti di vita" proponenti Bastianoni Paola (università di Ferrara) Taurino Alessandro (Università di Bari).
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