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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

THURSDAY, May 5 PLENARY SESSIONS<br />

Plenary Session 1 New families<br />

LA FAMIGLIA ATTUALE, OVVERO LA CRISI NELLA CRISI<br />

Ivano Spano Facoltà di Psicologia Università di Padova<br />

Prima di esporre il mio punto di vista sul tema<br />

di questa Sessione introduttiva, mi preme sviluppare<br />

una breve riflessione sul tema generale<br />

di questo Congresso: “Nuove normalità, nuove<br />

patologie, nuove pratiche”.<br />

Partirei ricordando come, quasi sempre, le<br />

“nuove normalità” altro non sono che delle “vecchie<br />

devianze”. Ogni trasformazione significativa<br />

non può non implicare la rottura di un ordine<br />

precedente.<br />

Riflettendo, poi, sulle nuove patologie non<br />

posso sottrarmi alla considerazione per cui le<br />

stesse altro non sono, con qualche marginale<br />

eccezione, che il portato di un generale processo<br />

di “medicalizzazione” delle diverse<br />

espressioni della vita, una sorta di riduzione<br />

generalizzata delle biografie a biologia. E’ doveroso,<br />

in questa sede, levare un grido di allarme<br />

verso la imminente edizione del DSM V.<br />

Se é fuori di dubbio che le varie edizioni del<br />

DSM Manuale Diagnostico e Statistico dei<br />

Disturbi Mentali, abbiano portato un aiuto nella<br />

ricerca biologica ed epidemiologica, è vero<br />

anche che alla lunga e nei suoi ultimi sviluppi, la<br />

tassonomia mostra i suoi limiti, esercitando<br />

sempre più un’azione perversa.<br />

Dalla prima edizione del Manuale (1952) i<br />

disturbi mentali attualmente codificati sono 370<br />

e, ad ogni revisione si lavora per inserirne sempre<br />

di nuovi come, ad esempio per la revisione<br />

in corso, semplici atteggiamenti legati al carattere<br />

(come difficoltà emotive, comportamento<br />

capriccioso dei bambini, angoscia degli adolescenti,<br />

eccessivo consumo di cibo) e al comportamento<br />

(come il disturbo provocatorio oppositivo<br />

cioè a dire un comportamento negativistico,<br />

provocatorio, disobbediente e ostile verso le<br />

figure autoritarie).<br />

Il gruppo di esperti dell’APA American Psy-<br />

19<br />

chiatric Association ha proposto di aggiungere,<br />

nella prossima edizione del Manuale, un nuovo<br />

disturbo denominato “rischio sindrome” riferito<br />

a persone che possono essere considerate a<br />

rischio di sviluppare nel tempo un disturbo mentale,<br />

anche se non presente, venendo considerate<br />

affette da “psicosi da rischio di sindrome”.<br />

L’obiettivo, con la prossima revisione del<br />

Manuale, è quello di diagnosticare i disturbi<br />

quanto più rapidamente possibile (prevenire),<br />

perfino prima che il disturbo si sia verificato.<br />

Questa nuova categoria diagnostica potrebbe<br />

includere, ad esempio, adolescenti che manifestano<br />

“timore eccessivo, delusioni e comportamento<br />

o linguaggio disordinato”.<br />

Allen Frances, Professor di Psichiatria e Presidente<br />

del Dipartimento di Psichiatria e Scienze<br />

del Comportamento alla Duke University (USA)<br />

che, per altro, ha presieduto il gruppo di esperti<br />

che ha redatto l’attuale versione del Manuale<br />

(1994), sta denunciando una divulgazione incontrollata<br />

di false epidemie sul disturbo mentale.<br />

Afferma: “questa medicalizzazione all’ingrosso<br />

di problemi mentali potrebbe portare all’erroneo<br />

etichettamento di disturbo mentale per decine<br />

di milioni di passanti innocenti: é una questione<br />

sociale che trascende la medicina”. Allen Frances,<br />

per sua stessa ammissione, sostiene di non<br />

voler vedere ripetersi gli stessi errori provocati<br />

dal DSN IV, rispetto, ad esempio, il disturbo da<br />

Deficit di Attenzione (ADHD), l’autismo e il<br />

disturbo bipolare nell’infanzia che hanno<br />

costretto milioni di bambini, anche di due anni,<br />

ad essere bombardati con antipsicotici e antidepressivi<br />

(Ritalin, Adderal, Prozac…).<br />

Gli psichiatri, di fatto, si sono appiattiti su<br />

modelli che hanno avuto, inizialmente, una utilità<br />

ma che, sempre più, si sono allontanati dalla<br />

possibilità di accogliere l’unicità delle storie individuali,<br />

i valori, le aspirazioni e le priorità partico-

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