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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

THURSDAY, May 5 WORKSHOPS<br />

Workshop 9 The children, the adolescent, the school<br />

DIPENDENZE E STILI EDUCATIVI. LA MISSION DEGLI ADULTI TRA ATTENZIONE<br />

GENERAZIONALE E PROMOZIONE DELLA PARTICIPAZIONE<br />

Roberta Caldin<br />

La nostra pluriennale esperienza di lavoro educativo<br />

con insegnanti, dirigenti scolastici, educatori<br />

e genitori, in un’ottica sempre partecipata<br />

e di co-costruzione della conoscenza sui minori,<br />

ci conduce a porre come prioritario l’intervento<br />

formativo con gli adulti.<br />

L’urgenza di un’attenzione generazionale<br />

ampia (Scabini) a tutti i giovani nelle situazioni<br />

quotidiane e ordinarie, superando familismi<br />

amorali provinciali (Banfield) da parte degli<br />

adulti, che manifestano così la propria mission e<br />

la capacità di aver cura, si declina con attenzioni/azioni/formazioni<br />

mirate alla famiglia e alla<br />

scuola che, della comunità, rappresentano le<br />

istituzioni imprescindibili.<br />

Gli attuali stili educativi eccessivamente materializzati,<br />

soprattutto nella società consumistica<br />

occidentale (Fornari, Pietropolli Charmet, Pontati),<br />

riducono l’esercizio di funzioni familiari<br />

adulte essenziali, correlate alla dipendenza/non<br />

dipendenza: in particolare, il contenimento e la<br />

distribuzione della sofferenza (Meltzer, Harris),<br />

che permettono l’esperienza del limite e la riduzione<br />

dell’onnipotenza (Bion, Olievenstein).<br />

L’ambito scolastico, che vive nella sua offerta<br />

educativa un anologo problema a quello familiare<br />

(almeno a partire dagli anni novanta, Scaparro,<br />

Galimberti), può attuare proposte di cura<br />

educativa e di ri-progettazione dei percorsi esistenziali<br />

degli alunni, in un’ottica che valorizzi la<br />

partecipazione (Fava Vizziello), attraverso la cocostruzione<br />

della conoscenza, la gestione del<br />

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conflitto, l’apprendimento che contempla la<br />

dipendenza funzionale, utilizzando e sollecitando<br />

la strategia della frustrazione ottimale, in<br />

una dimensione singola e grippale (Chirico).<br />

A nostro parere, costituisce ambito particolarmente<br />

degno di attenzione educativa quello<br />

delle realtà detentive per minori, che possono<br />

rappresentare vere occasioni di educazione/rieducazione<br />

e opportunità di ampliamento di<br />

orizzonti culturali e di sperimentazioni di “nuovi”<br />

stili educativi, che sollecitano alla “crescita”<br />

fisica e psichica, sganciata da lunghe dipendenze.<br />

Un concreto impregno, in tal senso, viene<br />

dalla proposta del Corso Universitario di Alta<br />

Formazione su “Professione docente a carcere:<br />

insegnare, apprendere, educare” promosso<br />

dalla Facoltà di Scienze della Formazione, che<br />

sarà avviato da aprile 2011, e che coinvolgerà<br />

l’Ufficio Scolastico Regionale, il Centro per la<br />

Giustizia Minorile, l’Istituto Penale Minori. <br />

(NOTE: Ho scritto che l’argomento rientra ne: Lo sviluppo<br />

- il benessere del bambino e dell’adolescente. Ho<br />

scritto che avevo concordato con la Fava che poteva<br />

essere un contributo che andava a sé stante (seminario,<br />

Tavola rotonda).<br />

Ho scritto che ho dato disponibilità per un Ws che si<br />

occupa di deficit visivo (madri cieche ecc.) e che porterei<br />

l’esperienza e la difficoltà di genitori che aspettano “lo<br />

sguardo” visivo del loro bambino. Devono invece imparare<br />

nuove modalità di “sguardi” come quelle del tatto e<br />

della voce… ma di questo non ho avuto notizia).

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