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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza
de l’Adolescence
Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques
SATURDAY, May 7 WORKSHOPS
Workshop 27 Disturbi gravi dello sviluppo.
Pratiche riabilitative e processi psichici
LA TERAPIA NEUROPSICOMOTORIA, NUOVA TERAPIA D’AIUTO
IN CASI DI ABUSO E MALTRATTAMENTO
Maria Elisa Antonioli, Antonella Carolo Clinica “I Girasoli”, Padova (Padova - IT)
Da tre anni, sperimentalmente, presso il Centro
“I Girasoli” per la cura e la protezione dei
bambini da maltrattamento e abuso è presente
la neuro psicomotricità per aiutare quei bambini
così sofferenti che non riescono a beneficiare
dell’aiuto psicoterapico che utilizza
soprattutto il linguaggio orale. Galimberti (1987)
afferma che noi siamo “un’unica presenza che
dice nel corpo il proprio modo di essere al
mondo…il passato non esiste perché me lo
ricordo o me lo rappresento, ma perché lo
sono”. Da qui l’importanza di offrire una terapia
che rispetti le necessità e le capacità di esprimere
il loro vissuto attraverso il corpo come
sottolinea De Zulueta che propone una terapia
“corporea”.
A partire dagli indicatori e segni psicologici
dei bambini abusati e maltrattati (Malacrea,
Lorenzini, Di Blasio) si riscopre l’importanza del
gioco spontaneo che consente di raccogliere
informazioni sul bambino, sui suoi vissuti e rappresentazioni
interne. Secondo la Pratica Psicomotoria
di Aucouturier l’espressività motoria
è il mezzo che possiede il bambino per esprimere
il piacere di essere se stesso e per espri-
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mere il suo dispiacere, la sua sofferenza psichica
e il suo malessere.
Così il gioco diventa trasformativo dei vissuti
dolorosi o dei blocchi evolutivi attraverso la
relazione empatica di ascolto (Bravo 2007).
La nostra casistica finora comprende 1 valutazione
e 10 prese in carico di bambini tra 11
mesi - 8 anni. Ognuno porta la sua storia e il
suo modo d’essere ma tutti presentano un’incapacità
di raccontarsi e di relazionarsi in modo
sereno con l’altro.
L’intervento mira ad accogliere il bambino
favorendo l’integrazione di tutte le parti della
personalità aprendolo alla comunicazione e alla
relazione. Alessia dopo un anno e mezzo di
terapia è passata in psicoterapia mentre altri
hanno potuto raccontare la loro storia prima
indicibile.
Dall’esperienza emerge come questo nuovo
approccio sia spesso indispensabile proprio
perché aiuta i bambini a sviluppare una certa
fiducia e a sapere che i loro sentimenti sono
permessi e incoraggiati, per sentirsi sicuri di
esprimerli e quindi mentalizzarli.