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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

THURSDAY, May 5 WORKSHOPS<br />

Workshop 10 Adolescence and the vicissitudes of the body<br />

ADOLESCENZA, ATTIVITÀ MOTORIA E VICISSITUDINI DEL CORPO<br />

Antonietta di Renzo Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona (Verona - IT<br />

un Körper-cosa. “L’anoressia può essere pensata<br />

come la conseguenza di un oggetto primario<br />

narcisistico di cui non è stato possibile fare il<br />

lutto e che continua ad essere nel corpo del soggetto<br />

stesso. La minaccia contenuta in questa<br />

impossibile separazione provoca una spaccatura<br />

da parte della psiche che contiene l’oggetto<br />

idealizzato da una parte (da cui tutte le attenzioni<br />

e le cure per il corpo idealizzato) e dall’altra il<br />

corpo che accoglie l’oggetto melanconico e che<br />

deve essere annientato” (fine citazione Costantini,<br />

2009).<br />

Attraverso manipolazioni l’adolescente, tatua,<br />

incide, perfora il proprio corpo, in modo da<br />

padroneggiarlo, riappropriandosene e costruendosi<br />

un processo iniziatico. Sembrano agiti che<br />

hanno preso parola nel corpo, pericoloso, poiché<br />

si sottrae alla logica dell’onnipotenza infantile,<br />

rendendo ancor più traumatico “l’enigma<br />

del corpo sessuato, che nessun apprendistato<br />

anteriore può permettere di evitare” (Bria, 1999,<br />

p.29).<br />

Il corso di attività motoria che descriverò<br />

potrebbe costituire un “contenitore” per una<br />

“sana conflittualità”, per la conoscenza delle<br />

proprie potenzialità, ma anche dei propri limiti.<br />

Esso è stato impostato su esercizi propedeutici<br />

all’atletica leggera, facendo riferimento ai fattori<br />

terapeutici delle dinamiche di gruppo (coesione,<br />

comportamento imitativo, apprendimento interpersonale,<br />

ecc..) (Yalom, 1995).<br />

Tra le limitazioni c’erano le situazioni di gravi<br />

scompensi psicotici e i disturbi dell’alimentazione.<br />

Ogni incontro è stato condotto presso un centro<br />

polisportivo dove c’era la possibilità di usufruire<br />

della pista di atletica, per due ore alla settimana,<br />

da maggio ad agosto 2010. Oltre alla<br />

sottoscritta c’erano un operatore e un tirocinante,<br />

presenti per accompagnare gli adole-<br />

92<br />

scenti e interagire durante l’allenamento.<br />

L’attività era basata sul “qui e ora”, non avevo<br />

accesso ad anamnesi o a colloqui, se non<br />

durante l’allenamento...e correndo; a volte conoscevo<br />

già i ragazzi da precedenti ricoveri. All’inizio<br />

di ogni incontro venivano registrati, su un<br />

“diario operativo” di ogni adolescente: la frequenza<br />

cardiaca e respiratoria e la pressione<br />

arteriosa. Seguiva una fase di riscaldamento<br />

(corsa, esercizi di coordinazione, saltelli, flessioni..)<br />

durante i quali valutavo le capacità motorie<br />

dei ragazzi e correggevo le posture.<br />

Questi esercizi sono utili per il processo di affinamento/creazione<br />

degli schemi motorie si sviluppavano<br />

dagli apporti che i ragazzi proponevano<br />

(un’azione, un gioco..), integrando così schemi<br />

motori propri con le nuove acquisizioni, in una<br />

sorta di coinvolgente ”creato e trovato”.<br />

Infine, si realizzava la prestazione in gara<br />

(corsa, salto in lungo o salto in alto, lancio del<br />

vortex). I tempi personali erano registrati sul proprio<br />

“diario operativo”, confrontati con quelli<br />

precedenti. La fase di defaticamento si eseguiva<br />

a piedi nudi sull’erba, favorendo la concentrazione<br />

sulle sensazioni e verbalizzando l’esperienza<br />

dell’allenamento. Alla dimissione di ogni<br />

ragazzo/a avveniva la restituzione del loro percorso<br />

motorio, in termini di impegno, potenzialità<br />

e collaborazione.<br />

Con la conclusione del progetto Claudio è<br />

stato inserito in una società di atletica, che si è<br />

resa disponibile ad accoglierlo. L’affiancamento<br />

è avvenuto per circa due mese, dapprima presentando<br />

Claudio all’allenatore, affiancato da<br />

me e dal responsabile del Centro Diurno Adolescenti<br />

dell’Ospedale. Successivamente mi sono<br />

recata una volta ogni 15 giorni circa, per vedere<br />

come andava...<br />

Infine, dal recente colloquio con lo psicologo

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