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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza de l’Adolescence Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques THURSDAY, May 5 WORKSHOPS Workshop 10 Adolescence and the vicissitudes of the body VALUTAZIONE DELLO STILE DI ATTACCAMENTO IN SOGGETTI ADOLESCENTI CON ANORESSIA NERVOSA: STUDIO PILOTA Veronica Riva, G. Rossi, Umberto Balottin Struttura Complessa di Neuropsichiatria infantile - IRCSS Fondazione C. Mondino (Pavia - IT) Obiettivo: La letteratura suggerisce che uno stile di attaccamento di tipo insicuro potrebbe essere uno degli aspetti implicati nella psicopatologia dei disturbi del comportamento alimentare. Questo progetto di ricerca rappresenta uno studio pilota incentrato sulla relazione tra lo stile di attaccamento e l’anoressia nervosa in adolescenza. Il presente studio si è proposto inoltre di esplorare i pattern di attaccamento e alcune principali dimensioni psicopatologiche di un gruppo di pazienti anoressiche, confrontandole con un gruppo di controllo di ragazze sane. Metodo: Sono stati analizzati i dati emersi dalle valutazioni di 25 soggetti di sesso femminile di età compresa tra 13 e 20 anni, suddivisi in 10 casi e 15 controlli. Al gruppo dei casi, afferiti alla Struttura Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Pavia, è stata formulata diagnosi di Anoressia Nervosa secondo i criteri del DSM-IV-TR utilizzando la M.I.N.I - Mini International Neuropsychiatric Interview. Tutte le partecipanti sono state valutate mediante: Relationship Questionare (RSQ) per la valutazione dello stile di attaccamento, Beck Depression Inventory (BDI) per la valutazione della presenza e dell’intensità della sintomatologia depressiva, Batteria di Scale psichiatriche di autosomministrazione per fanciulli e adolescenti (SAFA-A) per la valutazione della dimensione ansiosa, Toronto Alexithymia scale (TAS-20) per valutare la presenza alessitimia e Family Assesment Device (FAD) per esplorare il funzionamento familiare. 90 Risultati: da un punto di vista descrittivo, all’interno del campione clinico esaminato è apparsa evidente la presenza di elevate proporzioni di attaccamento insicuro, in tutte le categorie considerate (preoccupato, distanziante, timoroso). Come atteso anche secondo i dati della Letteratura, è emersa inoltre una sostanziale differenza fra casi e controlli anche in riferimento alla presenza di ansia (nello specifico, sono risultati elevati e clinicamente significativi i punteggi riguardanti le sottoscale relative all’ansia sociale e all’ansia scolare), depressione e alessitimia. In particolare, le pazienti più ansiose, depresse e alessitimiche sono risultate quelle con stile di attaccamento di tipo insicuro. Conclusioni: Nel nostro caso, tra le pazienti è emersa una prevalenza del pattern di attaccamento di tipo timoroso-evitante, che potrebbe significare come in questi soggetti venga ricercata una strategia di esitamento che permetta loro di superare la dipendenza da un genitore sentito come trascurante, rifiutante, con delle limitazioni del porsi come base sicura. In conclusione, una volta rilevato il pattern prevalente d’attaccamento mediante gli strumenti standardizzati di valutazione, questo potrà essere approfondito in un’ottica più ampia e completa mediante strumenti clinici più raffinati quali il colloquio, le osservazioni prolungate, i test proiettivi ed eventualmente l’AAI; infatti, il solo sistema di classificazione di attaccamento corre il rischio di ridurre la complessa esperienza umana in asettiche tipologie.
6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza de l’Adolescence Nuove Nouvelles normalità normalités Nuove Nouvelles patologie pathologies Nuove pratiche Nouvelles pratiques THURSDAY, May 5 WORKSHOPS Workshop 10 Adolescence and the vicissitudes of the body ADOLESCENZA, ATTIVITÀ MOTORIA E VICISSITUDINI DEL CORPO Antonietta di Renzo Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, Verona (Verona - IT Il lavoro che presenterò è stato pensato e condotto personalmente dopo il mio tirocinio postlauream, presso il Centro Diurno Adolescenti dell’Ospedale “Villa Santa Giuliana” di Verona. Esso si propone esemplificativo per ulteriori sviluppi e tuttavia risente dell’inesperienza del mio ruolo di psicologa, appena abilitata all’esercizio della professione. Lo scopo del progetto è stato di ideare un corso di attività motoria, che può essere utilizzata nel trattamento adiuvante per il trattamento dei problemi di salute mentale (Scully, Kremer, Meade, Graham, e Dudgeon, 1998), il miglioramento dell’immagine di sè (Rosenthal e Beutall, 1981) dell’autostima (Faulkner e Sparkes, 1999) e della sindrome dismetabolica (obesità centrale, ipertensione, iperlipidemia, iperglicemia e resistenza all’insulina) in soggetti che assumono psicofarmaci (Usher et al. 2006). Nello specifico, lavorare sulla motricità con gli adolescenti rivela la ricchezza del linguaggio del loro corpo, il quale dietro la spinta pulsionale dell’Es, comunica ciò che non ha una rappresentazione linguistica (Giaconia, 2009). In particolare, negli adolescenti con una grave patologia psichica, la perdita della percezione dei propri confini porta all’esperienza di essere depredato e invaso dall’estraneità, il corpo diviene fonte nostalgica di un dialogo sospeso e congelato fra soma e mondo. Il corpo Leib (corpo vivente) intenzionale ed aperto nell’intersoggettività (Husserl, 1931), diviene privo di senso, si disarticola dalle componenti spazio-temporali e affettive; depauperandosi della storicità personale e dell’ambiente. Il corpo-soggetto giungendo ad una scissione con l’Io, diviene corpo Körper (corpo oggetto), disperdendosi come cosa tra gli altri oggetti, oppure diviene fonte dispercettiva in cui si mine- 91 ralizza, diventando di legno, o di pietra...(Resnik, 2001) Recuperare gli affetti e le metamorfosi del corpo, attraverso la proposta di un corso di attività motoria, laddove il breakdown evolutivo (Laufer), l’esperienza depressiva o il tentativo di suicidio, sembrano averli cancellati, potrebbe essere un tentativo di ripristinare l’articolazione tra corpo Körper e corpo Leib in un’unica unità. Già Freud (1890) cominciò ad occuparsi del rapporto fra psiche e soma, in occasione dei primi studi sull’isteria, riconoscendo che gli stati psichici si manifestano attraverso il flusso del movimento, che può essere trattenuto nella tensione muscolare o essere libero nelle posture o nelle espressioni del viso, ecc.. Tale descrizione sembra far riferimento agli schemi corporei (attività sensoriale-mentalemotoria,) che si realizzano con la fusione consapevole dell’immagine corporea (coordinamento sensoriale) e con l’immagine motoria (coordinamento mentale del gesto da compiere) (Virgili, Presutti, 2005) percepibile dall’atleta come una sensazione di perfetta unione con il “corps-propre” (Merleau- Ponty, 1975) ed esperienza immediata dell’esistenza di un unità corporea. “In questo contesto lo schema corporeo si identifica con l’esperienza del corpo al mondo (...) un modo di esprimere che “il mio corpo è al mondo” (Merleau- Ponty, 1945). Il primo “mondo” conosciuto dal bambino è il corpo della madre. Winnicott nella formazione di un “corpo proprio” parla del “processo di insediamento della psiche nel corpo”, in cui il contenimento e le percezioni corporee, facilitano la formazione e l’integrazione di un’immagine corporea. Nell’anoressia, invece, sembra esistere solo
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