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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

FRIDAY, May 6 POSTER SESSIONS<br />

Poster session 7 Tools for diagnosis, treatment and evaluation<br />

Instruments for diagnosis<br />

16 - LA VALUTAZIONE NELLA DISABILITÀ COMPLESSA (DC) VERSUS PIANO ASSISTENZIALE<br />

INDIVIDUALIZZATO (PAI)<br />

Francesca Dall’Ara, Federica Monti, Claudia Rigamonti, Paola Francesca Ajmone, Paola Vizziello<br />

UONPIA Policlinico di Milano, (Milano - IT)<br />

La disabilità complessa è una condizione clinica<br />

che unisce multiproblematicità assistenziale e<br />

severità della compromissione. Multiproblematicità<br />

e assenza di guarigione modificano il vertice<br />

osservativo dell’operatore promuovendo “nuovi<br />

obiettivi” verso cui orientare valutazioni (Testali e<br />

non) e interventi per elaborare il PAI, che prevede<br />

una presa in carico multidisciplinare, integrata,<br />

partecipata, grazie a un’approfondita “valutazione<br />

per funzioni” del bambino, del contesto di<br />

vita, da ripetere nel tempo.<br />

La valutazione è un lavoro dinamico e di squadra<br />

e coinvolge operatori, paziente, famiglia e<br />

spesso altre agenzie del territorio (educative, riabilitative,<br />

tempo ludico). Deve sempre approfondire:<br />

1) capacità di adattamento al contesto 2)<br />

livello di sviluppo neuro/ psico/ cognitivo 3) funzionamento<br />

nelle principali aree evolutive.<br />

Obiettivo finale è il miglior uso possibile da parte<br />

del bambino delle proprie risorse al fine di realizzare<br />

se stesso come persona, compatibilmente<br />

con le possibilità di efficienza del<br />

364<br />

potenziale residuo. Scegliere gli strumenti è cruciale<br />

e determina miglior riuscita nella valutazione<br />

e nell’intervento: una scelta impropria può<br />

esitare in una sottostima delle reali capacità del<br />

bambino e conseguente sottostima nella stesura<br />

del piano di intervento.<br />

È impossibile ottenere tutte le risposte attraverso<br />

un unico strumento e in un unico tempo. I<br />

consueti test di valutazione poco si adattano alla<br />

multiproblematicità di questi pazienti, al loro basso<br />

livello di partecipazione, alle loro specificità di<br />

sviluppo e sono per lo più tarati su popolazioni<br />

non portatrici di DC. Appaiono, quindi, indispensabili:<br />

flessibilità, inventiva (adattamento di alcuni<br />

test alle esigenze del paziente), expertise clinica,<br />

utilizzo di strumenti “indiretti” che guidino la<br />

scelta delle aree da approfondire partendo dalle<br />

informazioni fornite dal contesto. Sarà poi da<br />

considerare con cautela la strategia di condivisione<br />

dei risultati in studi di popolazione trasversali<br />

e longitudinali.

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