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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

THURSDAY, May 5 WORKSHOPS<br />

Workshop 7 Abusi, maltrattamenti e filicidio<br />

MALTRATTAMENTI E VIOLENZE IN GRAVIDANZA:<br />

UN ASPETTO SOMMERSO DELLA VIOLENZA DI GENERE<br />

Merete Amann Gainotti, Paola Schiavulli Facoltà di Scienze della Formazione Università di Roma Tre (Roma - IT)<br />

Milano 25 Novembre 2006:<br />

Arrivano a una svolta le indagini su un omicidio<br />

raccapricciante. La vittima, S.L., era una giovane<br />

ecuadoriana di 22 anni. Il cadavere, col<br />

volto sfigurato, era stato ritrovato il 3 1 ottobre<br />

in una zona industriale della periferia milanese.<br />

Adesso è stato identificato anche l’uomo che<br />

tutti gli indizi indicano come colpevole: é un operaio<br />

italiano di 33 anni. I due lavoravano in fabbriche<br />

vicine e avevano iniziato da molti mesi<br />

una relazione tenuta segreta, dato che l’uomo<br />

ha moglie e figli. S. aveva confidato alla madre e<br />

alle amiche le sue preoccupazioni. Era rimasta<br />

incinta e voleva tenere il bambino. Ma l’uomo,<br />

che gia una volta l’aveva costretta ad ad abortire,<br />

non voleva sapeme. Per evitare guai l’aveva<br />

uccisa a legnate sul viso. Forse sperava che<br />

quella straniera sfigurata non sarebbe mai stata<br />

riconosciuta da nessuno.<br />

Provincia di Napoli, 2 agosto 2006<br />

E.P. é uno stimato avvocato. Ha 35 anni ed é<br />

molto conosciuto. Mai é stato coinvolto in episodi<br />

di violenza. All’alba aggredisce con un paio<br />

di forbici la sua compagna, P.F., una italo canadese<br />

di 32 anni, incinta di due mesi. Dai rilievi<br />

dei carabinieri sembra che la donna sia stata<br />

colpita nel sonno. Sul corpo almeno 110 dieci<br />

ferite, alla schiena, al collo e all’addome. P.,<br />

ricoverata in ospedale, si é salvata, ma ha perso<br />

il bambino. E.P. é finito in carcere.<br />

3. Fattori di rischio per subire violenze in gravidanza<br />

e conseguenze sulla madre e sul<br />

feto<br />

Secondo Dubini e Curiel (2006) e Baldry e Ferrero<br />

(2008) i principali fattori di rischio per subire<br />

violenze in gravidanza sono:<br />

una storia di violenza precedente<br />

una gravidanza indesiderata, con un aumento<br />

del rischio di violenza di circa 4 volte. Alcuni<br />

69<br />

studi (Burch e Gallup, 2004) mettono in rilievo<br />

che le violenze sarebbero iniziate proprio durante<br />

la gravidanza.<br />

la giovane età della donna: più giovane é l’età<br />

della donna più aumenta il rischio di violenza,<br />

con un pico tra 16 e 19 anni, quando il rischio è<br />

aumentato di circa 3 volte. Sempre in base a<br />

dati provenienti dagli U.S.A, 10% di adolescenti<br />

incinte (età 13-17 anni) sono vittime di violenze<br />

da parte del partner, per cui si è ritenuto necessario<br />

includere l’argomento “gravidanza in adolescenza<br />

e violenze” nel Curriculum di Educazione<br />

sessuale impartito nelle scuole pubbliche<br />

(PAHO, 2000)<br />

le donne appartenenti a gruppi etnici immigrati<br />

sono più esposte al rischio di maltrattamento,<br />

e hanno anche più difficoltà ad accedere<br />

ai servizi e ad esprimere i propri problemi in<br />

assenza del partner, il quale svolge spesso il<br />

ruolo di interprete<br />

un partner con problemi di alcolismo, l’avere<br />

poche persone attorno con le quali confidarsi, la<br />

difficoltà a socializzare, una situazione cronica<br />

di stress, sono poi fattori di rischio aggiuntivi<br />

Le conseguenze di violenze subite in gravidanza<br />

sono di notevole entità psicologica per le<br />

donne, ma comportano anche gravi traumi fisici<br />

di varia natura non solo per la madre ma anche<br />

per il nascituro, come numerose indagini mediche<br />

hanno evidenziato (PAHO, 2000).<br />

La violenza subita in gravidanza è responsabile<br />

di una percentuale importante anche se fondamentalmente<br />

non riconosciuta di mortalità<br />

materna.<br />

Le vittime sono suscettibili di essere colpite in<br />

varie zone del corpo come l’addome, le mammelle<br />

o i genitali con conseguenze facilmente<br />

immaginabili. Oltre alle forme più conosciute di

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