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Nouvelles normalités Nouvelles pathologies Nouvelles ... - Psynem

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6° 6éme Congresso Congrès Européen Europeo de di Psicopatologia Psychopathologie dell’Infanzia de l’Enfance e et dell’Adolescenza<br />

de l’Adolescence<br />

Nuove <strong>Nouvelles</strong> normalità <strong>normalités</strong> Nuove <strong>Nouvelles</strong> patologie <strong>pathologies</strong> Nuove pratiche <strong>Nouvelles</strong> pratiques<br />

FRIDAY, May 6 WORKSHOPS<br />

Workshop 14 Dal prenatale alla diagnosi precoce<br />

L’INTERVENTO DELLO PSICOLOGO IN DIAGNOSI PRENATALE:<br />

UN APPROCCIO INTEGRATO<br />

I. Lapi 1 , M. Iandolo 2 , D. Paggetti 3<br />

1 Psicologa, Responsabile Unità Funzionale Salute Mentale Infanzia-Adolescenza Azienda Sanitaria Firenze sud est,<br />

Psicoterapeuta A.F.P.P.; 2 Psicologa, Centro Studi Martha Harris; 3 Psicologa, Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze,<br />

Psicoterapeuta A.F.P.P.<br />

sentirsi accolte e tenute in mente da qualcuno<br />

che pensa a loro, è disponibile ad ascoltare i<br />

loro vissuti interiori, si interessa alla loro salute e<br />

non esclusivamente a quella del nascituro.<br />

L’ascolto telefonico diventa un piccolo contenitore.<br />

Più di una donna durante le telefonate ci ha<br />

detto “già questo è un grande aiuto!”<br />

Nel periodo da Dicembre 2010 a Febbraio<br />

2011 abbiamo somministrato 411 STAI. Di queste<br />

ne sono risultate positive 134 (positive a: Y1<br />

e Y2 = 46 donne, Y1= 76 donne e Y2= 12 donne).<br />

Dopo le telefonate 19 hanno deciso di usufruire<br />

del colloquio psicologico, di queste sono state<br />

prese in carico 6.<br />

Ci prefissiamo l’obiettivo di impostare in futuro<br />

una ricerca che permetta di leggere i fattori che<br />

concorrono nella creazione dell’ansia.<br />

Colloqui e consultazioni<br />

La possibilità per le donne di usufruire di uno<br />

spazio protetto in cui essere accolte, ascoltate,<br />

riconosciute in quanto persone ed in quanto<br />

future madri permette di rafforzare l’identità<br />

anche in vista dell’acquisizione del nuovo ruolo<br />

genitoriale.<br />

Nei colloqui effettuati è stato possibile “porgere<br />

l’orecchio” a tematiche anche assai diverse<br />

fra loro, ma che - tutte - potevano influire e/o<br />

interferire durante la gravidanza e nella successiva<br />

relazione madre-bambino.<br />

In alcuni dei colloqui effettuati sono emersi<br />

vissuti relativi a precedenti gravidanze “non<br />

giunte a termine”. L’esperienza di aborti spontanei<br />

sembra influire su due livelli: da una parte il<br />

lutto relativo alla perdita in sé ed alla perdita di<br />

un’idea di gravidanza come momento sereno,<br />

220<br />

emotivamente fecondo, che addiviene ad una<br />

nascita, dall’altra il timore ed un nascente senso<br />

di impotenza rispetto alla possibilità di realizzare<br />

il “progetto bambino” ed il “progetto famiglia”.<br />

Questo, in alcuni casi, porta anche a tortuosi iter<br />

diagnostici ed a volte a pellegrinaggi di medico<br />

in medico nella speranza di individuare “la<br />

causa” del fallimento del progetto. Tutto questo<br />

sembra avvenire in un contesto di riferimento in<br />

cui l’attesa, la possibilità di dare tempo all’organismo<br />

di “mettersi in moto” ed alla Natura di<br />

trovare i suoi tempi sembra scarsamente presente,<br />

se non del tutto assente. La tridimensionalità<br />

ed una temporalità “rotonda”, contenitiva,<br />

in cui si possa abitare sfuma verso una temporalità<br />

cadenzata, binaria, in cui l’evento o c’è o<br />

non c’è, senza vie di uscita. In tal senso ci viene<br />

da pensare che il contesto socioculturale, l’assetto<br />

economico, le trasformazioni sociali degli<br />

ultimi anni abbiano profondamente inciso anche<br />

su come la donna vive la maternità.<br />

In questo tipo di colloqui è stato importante<br />

poter dare voce alla perdita, ai dubbi, ai timori,<br />

ma anche poter ricontestualizzare l’esperienza<br />

vissuta e il poter usufruire di un ascolto qualitativamente<br />

diverso da quello medico.<br />

In altri colloqui sono emerse tematiche diversificate,<br />

anche difficoltà pre-esistenti, talora<br />

misconosciute, che non avevano avuto modo di<br />

esprimersi e che tuttavia rischiavano di gravare<br />

sulla nuova esperienza: ansie diffuse, difficoltà<br />

relazionali con la famiglia di origine.<br />

Infine sono emerse anche una serie di difficoltà<br />

connesse alla scarsa presenza di una rete<br />

sociale o comunque ad una certa limitazione nel<br />

poterne usufruirne a causa di trasferimenti, sradicamenti,<br />

migrazioni. Il non avere radici,

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