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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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<strong>di</strong>sposizione dei massicci montuosi. Questo asse, costituito dai massicci del Marganai,del Linas e dell’Arcuentu, rappresenta anche lo spartiacque fondamentaledell’Iglesiente, <strong>di</strong>videndo i corsi d’acqua con decorso E-W che sfociano <strong>di</strong>rettamentenel Mar <strong>di</strong> Sardegna da quelli con un decorso W-E che attraversano una porzione delCampidano prima <strong>di</strong> finire anch’essi nel Mar <strong>di</strong> Sardegna. In considerazione del fattoche l’Iglesiente ha una forma approssimativamente triangolare vi è inevitabilemente,sul versante meri<strong>di</strong>onale, anche un terzo gruppo <strong>di</strong> brevi corsi d’acqua con un decorsoN-S, le cui acque affluiscono nel rio Cixerri e attraverso esso giungono nel golfo <strong>di</strong><strong>Cagliari</strong>.L’Iglesiente presenta una elevata varietà <strong>di</strong> litologie e forme del paesaggio, cherendono questa subregione paricolarmente interessante dal punto <strong>di</strong> vista geologico e<strong>di</strong>fficile da inquadrare da quello strutturale. La geomorfologia dell’Iglesiente, inoltre,così come quella del vicino Sulcis, è resa complessa dalla presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi rilievi(massicci) montuosi e “fosse” che rendono il territorio molto movimentato.Dell’Iglesiente è in effetti più facile stabilire i confini, e definire quin<strong>di</strong> ciò che è esternoa questo territorio, che definire il territorio stesso. L’area <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o è, infatti, delimitatadal Mar <strong>di</strong> Sardegna e da due vallate, quella del Campidano e quella del Cixerri, chehanno un andamento netto e costituiscono un confine naturale ben definito. Solo nellaporzione sud-occidentale del territorio, ad ovest del corso del Rio Cixerri, è necessarioin<strong>di</strong>viduare un confine formale con il Sulcis. Osservato dalla vetta del Monte Linas,che con i suoi 1.236 m s.l.m. rappresenta il punto più alto, l’Iglesiente appare come unterritorio molto vario dal punto <strong>di</strong> vista morfologico, con rilievi che non costituisconouna catena dall’andamento ben definito, ma che si possono al più raggruppare inalcuni massicci <strong>di</strong>stinguibili più da un punto <strong>di</strong> vista geolitologico che morfologico eincisi da numerosi e brevi corsi d’acqua a carattere torrentizio.Dal punto <strong>di</strong> vista paesaggistico e geomorfologico è possibile in<strong>di</strong>viduare alcunetipologie <strong>di</strong> paesaggio principali che caratterizzano porzioni definibili del territorio <strong>di</strong><strong>stu<strong>di</strong></strong>o.La penisola <strong>di</strong> Capo Frasca è coperta da un espan<strong>di</strong>mento lavico <strong>di</strong> origine Pliopleistocenica.Si tratta soprattutto <strong>di</strong> basalti alcalini e transizionali. Si presenta comeun altipiano <strong>di</strong> me<strong>di</strong>amente 80-90 m s.l.m., terminante con una scarpata ripida verso ilmare (Figura 2), soprattutto sul versante occidentale. Le parti basali della falesia e labase della penisola sono caratterizzate dalla presenza <strong>di</strong> calcari vacuolari, calcarimicrocristallini, marne e calcari organogeni sublitorali. Sull’altopiano vi sono numerosi“pauli” (Figura 3), che, unitamente alla litologia, rendono il paesaggio simile a quellodelle giare.A sud della Penisola <strong>di</strong> Capo Frasca sono presenti dei rilievi metamorfici <strong>di</strong> altezzamodesta. È possibile <strong>di</strong>stinguere i rilievi metamorfici dell’Iglesiente settentrionale eorientale da quelli dell’Iglesiente sud-occidentale. La <strong>di</strong>fferenza, oltre che <strong>di</strong>composizione fisico-chimica, è nella genesi e nella tettonica <strong>di</strong> queste formazioni. Leprime appartengono, infatti, alla “zona delle falde esterne”, le seconde alla “zonaesterna” del basamento sardo. I rilievi metamorfici dell’Iglesiente settentrionale edorientale si sviluppano a sud del piccolo centro abitato <strong>di</strong> S. Antonio <strong>di</strong> Santa<strong>di</strong> sinoalla fossa <strong>di</strong> Funtanazza, a sud e ovest del Monte Arcuentu sino a Fluminimaggiore ead est del Massiccio del Linas sino alla Fossa tettonica del Campidano. Si tratta <strong>di</strong>metamorfiti paleozoiche pre-ordoviciano me<strong>di</strong>o [metarenarie micacee e quarzitialternate a metapeliti e rari metaconglomerati con piste, impronte <strong>di</strong> meduse eAcritarchi (CARMIGNANI et al., 1996)]. Si presentano come rilievi dall’andamentoconfuso, <strong>di</strong> altezza modesta ed in generale crescente da nord verso sud.Morfologicamente hanno forme dolci, con valli poco profonde e relativamente ampie,

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