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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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dell'Allioni <strong>di</strong>cendo: “…siquidem numero paucas species in <strong>di</strong>ocesi caralitana lectas aMichaele Antonio Plazza chirurgo recensuerat anno MDCCLIX praeclarus nosterAllionius”. I primi <strong>stu<strong>di</strong></strong> floristici sono quin<strong>di</strong> quelli del Plazza, ma è indubbio che laprima vera flora sarda sia stata quella realizzata dal Moris con l’aiuto dei suoi trefedelissimi assistenti: Domenico Lisa, Filippo Tome e Franz Müller. Nella prefazionedell’opera egli ricorda che, dopo essere sbarcato in Sardegna ed aver trascorso unperiodo presso il Doctor J. Baptista Berterus, iniziò a perlustrare assiduamentel’isola: “Post Berterum sardoas stirpes assidue mecum perquisivit Dominicus Lisastrenuus, atque aculatissimus juvenis, cui complures specie acceptae referendaesunt: egregis insuper viris Philippo Thomae et Francisco Mullero Sar<strong>di</strong>niae provinciasmeri<strong>di</strong>onales, et montanam centralem perlustrantibus plantae se praebuerunt, etMullero quidem Musci praesertim, benevole mihi collati”. Moris citò anche il conteAlberto Ferrero Della Marmora per il ricordo delle escursioni con lui compiute el’importanza dell’opera da quest’ultimo realizzata. Nel fare questo evidenziò come gli<strong>stu<strong>di</strong></strong> naturalistici e le varie osservazioni fatte dal generale dell’esercito piemontesegli fossero servite per conoscere la Sardegna e poterla perlustrare: ”res postularevidetur, postquam ea commemoravi, quae a rationem suscepti operis spectabant, utea persequar, quae ad insulae chorographiam physicam, agricolturam, geographiam,vel geognosiam attinent; sed haec omnia sic concinne tra<strong>di</strong><strong>di</strong>t, appositisque librislatius proferet eques Albertus A Marmora, ut iisdem enarran<strong>di</strong>s locus mihi ampliusesse nequeat. Caeterum regiones Sar<strong>di</strong>niae, quod spectat ad vegetabilia, breviterexpensurus, thermometricas, atque barometricas ex eodem auctore acceptasabservationes memoranbo, ei interea, qui a labore invictus Sar<strong>di</strong>niam etiam nuncillustraturus peragrat, mihique itinerum socius amantissimus fuit, ob praeclara in memerita sinceras ago gratias”.Nell’opera “Voyage en Sardaigne” del 1826 ed ancor più in “Itinerarie” del 1860,Della Marmora fa riferimento a specie vegetali ritrovate durante le sue escursioninell’Iglesiente.Per tale ragione può essere considerato, con tutto <strong>di</strong>ritto, il terzo esploratorebotanico dei monti dell’Iglesiente. Della Marmora accompagnò Moris in alcuneescursioni e fu prezioso per le informazioni date al botanico piemontese che, nellesue numerose esplorazioni dell’Iglesiente visitò in particolare le zone <strong>di</strong> Iglesias,Fluminimaggiore, Gonnosfana<strong>di</strong>ga, Guspini, Villamassargia, Portoscuso. Per questiitinerari si avvalse della collaborazione <strong>di</strong> Filippo Toma e del briologo tedesco FranzMüller, il quale parrebbe essere considerato il primo specialista ad aver condotto<strong>stu<strong>di</strong></strong> sulle tallofite dell’Isola. Nello stesso periodo anche il De Notaris effettuòescursioni nell’Iglesiente ad nei <strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> Iglesias, lo testimoniano i campionid’erbario del 1833 conservati a Firenze, nulla <strong>di</strong> scritto rimane però a testimonianza<strong>di</strong> tali escursioni.Dopo questi tre gran<strong>di</strong> personaggi <strong>di</strong> origine piemontese (Plazza, Moris, DellaMarmora), bisogna attendere trenta anni prima che un botanico visiti questi territori.Nel giro <strong>di</strong> pochi anni, quattro botanici tedeschi compirono spe<strong>di</strong>zioni in Sardegnama toccarono solo marginalmente l’Iglesiente. Nel 1856 Bornemann, accompagnòDella Marmora nelle sue ultime escursioni in Sardegna, ma senza passarenell’Iglesiente.Il 17 marzo del 1858 arrivò in Sardegna Georges Schweinfurt, dottorando tedescoche, sbarcato a Porto Torres, si soffermò sull’isola per 44 giorni. Durante la suapermanenza visitò alcune località Iglesientine secondo quanto riportato da Barbeyl’11 Aprile era a Iglesias e il 12 era a Monte Poni.Nel maggio del 1863, Paul Frierich August Ascherson con Otto Rheinardt,accompagnati dal Gennari, visitarono la zona <strong>di</strong> Rio Manno e Piscinas. Nelle

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