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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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la scomparsa <strong>di</strong> una specie. E’ il caso, probabilmente, <strong>di</strong> Borago morisiana, e <strong>di</strong>alcune stazioni <strong>di</strong> B. pygmaea e <strong>di</strong> Anchusa littorea.Il problema dell’interpretazione <strong>di</strong> un dato storico è connesso con quello della“ricchezza <strong>di</strong> dati”. Un giu<strong>di</strong>zio sull’affidabilità <strong>di</strong> un dato <strong>di</strong>viene più <strong>di</strong>fficile, infatti,quando questo è stato segnalato per un territorio da un solo autore. In questo casopuò essere accaduto che, a causa delle mo<strong>di</strong>ficazioni all’ambiente intervenutedall’epoca della segnalazione, la specie sia scomparsa da quel territorio, oppure puòtrattarsi <strong>di</strong> un errore nella determinazione da parte dell’autore. Anche dati confermatida <strong>di</strong>versi autori possono essere errati, ed in questo caso sono più <strong>di</strong>fficili dain<strong>di</strong>viduare. É il caso <strong>di</strong> segnalazioni che vengono riprese acriticamente e senza unaverifica da autori successivi. Si può così creare una con<strong>di</strong>zione per cui alcuni taxa,apparentemente visti in quel territorio da <strong>di</strong>versi autori, sono in realtà stati avvistati dauno solo. Anche se correttezza vorrebbe, in questo caso, che gli autori successivi<strong>di</strong>chiarassero senza ambiguità <strong>di</strong> non aver ritrovato il taxa, questo non sempreavviene. É il caso della Borago morisiana, segnalata per il fluminese da Moris subBorago laxiflora, la cui presenza è stata confermata per il Fluminese da BALLERO etal. (2000). Quest’ultima segnalazione, vaga dal punto <strong>di</strong> vista geografico e nonsupportata da campioni d’erbario, fa pensare che gli autori non abbiano in realtàtrovato la specie nel territorio <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o, ma abbiano deciso ugualmente <strong>di</strong>confermarne la presenza.La “<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> georeferenziazione della stazione <strong>di</strong> raccolta” e la “percentuale <strong>di</strong>superficie indagata all’interno dell’area <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o” sono dovute, soprattutto,all’inesattezza nella descrizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, localizzazione ed ecologia <strong>di</strong> untaxa. In questo caso l’utilizzo dei dati dell’autore può, causare una erratainterpretazione dell’ecologia e/o <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> un taxa, ma si evita l’errore, piùgrave, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care per un territorio la presenza <strong>di</strong> un taxa invece assente.Un altro problema nel giu<strong>di</strong>care dell’affidabilità <strong>di</strong> un dato è più prettamentetassonomico e nomenclaturale, ed è quello <strong>di</strong> identificare la sottospecie <strong>di</strong> taxa chevengono in<strong>di</strong>cati senza che questa venga specificata. Questo dell’esattaidentificazione delle sottospecie è un problema complesso. Vi sono, infatti, casi neiquali per una specie segnalata sono state descritte delle sottospeciesuccessivamente alla data della segnalazione, altre volte può succedere che <strong>di</strong>versiautori non concor<strong>di</strong>no sul rango tassonomico da attribuire ad un taxa, che taluniconsiderano specie ed altri sottospecie. In questi casi il problema può esserecomplicato se la sottospecie nominale è più o meno simpatrica con quella chepotrebbe, in alternativa, essere stata vista dall’autore.Anche per quanto riguarda l’Iglesiente, quin<strong>di</strong>, l’analisi dei dati citati dai <strong>di</strong>versiautori ed esposti nell’elenco floristico obbliga ad affrontare il tema dell’affidabilità deidati contenuti nella letteratura. Lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o <strong>di</strong> questo territorio rende evidente, infatti,che non tutti i lavori <strong>di</strong> carattere botanico che vi sono stati realizzati hanno lo stessogrado <strong>di</strong> affidabilità. Per quanto riguarda più specificamente le flore, inconsiderazione <strong>di</strong> errori evidenti presenti in alcune <strong>di</strong> esse, dell’imprecisione dei datiche vi vengono riportati, dell’abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> alcuni autori <strong>di</strong> non depositare come riprovadei loro ritrovamenti più interessanti exsiccata presso erbari consultabili, si puòstimare che alcune flore siano senza dubbio meno affidabili <strong>di</strong> altre.E’ normale che vi possano essere delle sviste, in un lavoro <strong>di</strong> flora su un territoriopiù o meno vasto, per il quale vi sono <strong>di</strong>verse centinaia <strong>di</strong> unità tassonomiche. Alcunierrori sono però più grossolani <strong>di</strong> altri, e il riscontrarli porta a dubitare dell’atten<strong>di</strong>bilitàdel lavoro nel suo complesso.Un caso particolare è quello della “Flora dei bacini montani <strong>di</strong> Flumini Mannu e delFlumini Cerau elemento per la valutazione ecologica dell’ambiente”, <strong>di</strong> MARCHIONI

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