10.07.2015 Views

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

superiore. Mentre nelle annate più piovose la il dato relativo alle precipitazioni tendea <strong>di</strong>vergere, aumentando in proporzionalmente <strong>di</strong> più nelle stazioni più piovose, nelleannate siccitose le <strong>di</strong>fferenze tendono a ridursi. A Montimannu negli ultimi 20 anni leprecipitazioni sono variate <strong>di</strong> oltre 3 volte da un anno all’altro. Nel 1995 sono cadutisulla località, infatti, 535 mm <strong>di</strong> pioggia, mentre nel 1996 ne sono stati registrati 1645.Se si analizza questa <strong>di</strong>fferenza calcolando l’in<strong>di</strong>ce ombrotermico (Io) <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong>questi due anni, come se si trattasse <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e derivate da una serie <strong>di</strong> dati annualisignificativa, abbiamo che con dati <strong>di</strong> temperatura e precipitazioni come quelli del1995 la stazione <strong>di</strong> Montimannu sarebbe rientrata nell’ombrotipo secco superiore allimite con il secco inferiore (Io = 2,83), mentre con i dati del 1996 l’ombrotipo dellastazione sarebbe stato valutato umido superiore (Io = 9,41). Anche nelle stazioni piùsiccitose le variazioni sono importanti: a Bacu Abis si è sono avuti, sempre nell’ultimoventennio, un minimo <strong>di</strong> 238 mm nel 1995 ed un massimo <strong>di</strong> 676 mm nel 1986;mentre a Nebida sono stati registrati un minimo <strong>di</strong> 309 mm nel 1989 ed un massimo<strong>di</strong> 738 mm nel 1996.Alla luce <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenze così marcate non si può fare a meno <strong>di</strong> convenire con laconsiderazione <strong>di</strong> Le Lannou quando affermava, a proposito del clima sardo che “Lacon<strong>di</strong>zione che incide maggiormente su <strong>di</strong> esso è l’estrema variabilità dei fatticlimatici, la frequenza del capriccio ora pieno <strong>di</strong> sfumature ora brutale.” Detto in altritermini del clima sardo sono forse altrettanto significative le variazioni estreme tra unanno e l’altro che le me<strong>di</strong>e calcolate su lunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo.Queste considerazioni non esauriscono affatto l’argomento. Sarebbe necessariaun analisi che confronti le variazioni negli anni dei dati mensili e stagionali, chein<strong>di</strong>vidui eventuali trends pluriennali, che metta in relazione questi fenomeni conl’evapotraspirazione potenziale della vegetazione, etc. etc. Un’analisi cosìapprofon<strong>di</strong>ta però, per quanto affascinante, esula sicuramente dagli obiettivi e dailimiti <strong>di</strong> questo lavoro.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!