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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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Carattere A. capellii A. montelinasana A. formosaColore della corolla celeste, blue blue-violetto blue-violettoLunghezza me<strong>di</strong>a delle antere (mm) 2.1 1.9 1.7Dimensioni me<strong>di</strong>e delle nucule (mm) 2.8 x 1.8 2.1 x 1.7 2 x 1.5Peso me<strong>di</strong>o delle nucule (dry) 0.00403 0.00254 0.00221Eterostilia presente assente assenteTabella 29. Caratteri <strong>di</strong>fferenziali tra Anchusa capellii, A. montelinasana e A. formosa.Taxa Formula cariotipica RiferimentobibliograficoA. capellii (Mt. Santa Vittoria) 2n = 2x = 16: 2M + 6m + 6sm + 2 st SAT Bigazzi et al. 2000A. formosa (Mt. Arcosu) 2n = 2x = 16: 2M + 4m + 8sm + 2st SAT originalA. littorea (S’Ena Arrubia) 2n = 2x = 16: 6m + 8sm + 2st SAT Valsecchi, 1976A. montelinasana (Mt. Linas) 2n = 2x = 16: 2M + 4m + 8sm + 2st SAT originalTabella 30. Formula cariotipica secondo Levan et al. (1964) dei taxa <strong>di</strong> Anchusa endemicidell’Iglesiente e <strong>di</strong> A. formosa e A. capelliiProblematiche legate alla conservazioneAnchusa littorea, un tempo presente in <strong>di</strong>verse località della Sardegna sudoccidentale,da S’Ena Arrubia, nel Golfo <strong>di</strong> Oristano, a S. Antioco, è oggiprobabilemente limitata ad una piccola località all’interno della Colonia Penale <strong>di</strong> IsArenas (Arbus). Negli ultimi anni sono state compiute approfon<strong>di</strong>te ricerche nei sitinei quali la specie era stata segnalata in passato (l’ultimo campione precedente aquesta ricerca era del 1981) senza trovare tracce della sue presenza. Questa appareimprobabile anche in relazione ai profon<strong>di</strong> cambiamenti avvenuti negli ultimi decenniproprio nelle località nelle quali vegetava. Come esempio è possibile citare S.Antioco, dove l’ultimo campione fu raccolto nel 1975, e dove pochi anni dopo (nel1981) è stato realizzato un campeggio.Questo taxa, <strong>di</strong>venuto quin<strong>di</strong> recentemente endemismo puntiforme dell’Iglesiente,è un esempio dei rischi <strong>di</strong> estinzione che corrono le specie costiere ad opera dellemo<strong>di</strong>ficazioni del loro habitat, causate dalle attività turistiche e dalla crescentepressione antropica. A questo proposito è embelmatico che l’ultimo popolamento <strong>di</strong>questa specie si trovi all’interno <strong>di</strong> una colonia penale, in una località pocointeressata dalle attività antropiche. Le specie costiere, soprattutto quelle chevegetano in ambienti dunali, corrono quin<strong>di</strong>, a parità <strong>di</strong> consistenza numerica dellepopolazione, rischi proporzionalmente maggiori <strong>di</strong> quelle montane. È da considerare,a questo proposito, anche il generalizzato abbandono <strong>degli</strong> habitat montani da partedelle attività produttive umane, favorito nell’Iglesiente anche dalla chiusura delleattività estrattive.Se si esclude il rischio <strong>degli</strong> incen<strong>di</strong>, che in queste aree appare in <strong>di</strong>minuzioneproprio a causa del minore interesse economico ed una limitata pressione (ma che

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