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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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Per quanto riguarda l’Anticiclone delle Azzorre, questo si caratterizza comeun’area <strong>di</strong> alta pressione che si instaura sul Me<strong>di</strong>terraneo, in particolare nel periodoestivo, ed è responsabile della lunga siccità stagionale che caratterizza questaregione. Questa “bolla” <strong>di</strong> alta pressione si estende dall’oriente delle Azzorre e dallazona sahariana verso Nord, e la variabilità del tempo della sua permanenza sullaregione me<strong>di</strong>terranea è uno dei fattori principali nel determinare l’incertezza riguardola durata del periodo siccitoso estivo della quale parla LE LANNOU.Le peculiarità del clima dell’Iglesiente sono dovute, oltre che alla sua posizioneoccidentale, che lo espone alla fenomenologia dei tipi <strong>di</strong> tempo <strong>di</strong> libeccio, ponente emaestrale, all’orografia, caratterizzata da una serie <strong>di</strong> rilievi che, rispetto alle quoteme<strong>di</strong>amente raggiunte dalle montagne della Sardegna meri<strong>di</strong>onale, si possonodefinire importanti. Fattore <strong>di</strong>fficile da valutare ma sicuramente importante sono levalli del Campidano e del Cixerri, che definiscono i confini orientale e meri<strong>di</strong>onaledell’Iglesiente isolando la subregione dal resto della Sardegna e contribuendo adeterminarne la peculiarità bioclimatologica.MATERIALI E METODIL’indagine climatica è stata realizzata in collaborazione con il ServizioAgrometereologico Regionale (SAR) ed il Servizio Idrografico Regionale. Tutte leinformazioni derivano dalla rete <strong>di</strong> stazioni pluviometriche e termopluviometriche<strong>di</strong>stribuite sul territorio isolano e <strong>di</strong>rettamente gestite da tali enti. Oltre a questestazioni sono stati presi in considerazione i dati <strong>di</strong> quelle gestite dall’Ente Autonomodel Flumendosa (EAF), quelle dell’Aeronautica Militare e quelle ormai <strong>di</strong>smessedell’Ente Regionale Sardo per l’Assistenza Tecnica (ERSAT). Le elaborazioni relativealle stazioni per le quali si <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> dati solamente sino al 1984 sono staterealizzate dal gruppo <strong>di</strong> lavoro del Prof. Peñas <strong>di</strong> Leon.TEMPERATUREDi ciascuna stazione si sono considerate le sole annate in cui la raccolta dei dati èstata completa. In me<strong>di</strong>a per ogni stazione si hanno dati relativi ad almeno quin<strong>di</strong>cianni. Nella Tabella 3 vengono dati i valori delle temperature me<strong>di</strong>e mensili e delleme<strong>di</strong>e annue.Relativamente alle me<strong>di</strong>e mensili si evidenzia la tipica variabilità stagionale delclima me<strong>di</strong>terraneo e una certa <strong>di</strong>fferenza dei valori da stazione a stazione. Questo èspiegabile con le <strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> orografia, vicinanza al mare ed esposizione aiventi dominanti che caratterizzano le varie stazioni censite. Come preve<strong>di</strong>bile lestazioni più costiere e più basse come quota hanno temperature me<strong>di</strong>e più miti. E’ ilCaso <strong>di</strong> Nebida, Iglesias, Bacu Abis e Fluminimaggiore. Villacidro, ubicata al marginedella piana del Campidano, beneficia delle temperature elevate tipiche <strong>di</strong> questazona della Sardegna, ed anche della protezione dai venti occidentali dovuta alMassiccio del Monte Linas. Le stazioni più fresche si trovano tutte alle quote piùelevate. Purtroppo non ci sono dati relativi alle aree cacuminali del Monte Linas,l’unica area del territorio <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>o tra l’altro sulla quale sia osservabile, quasi ognianno, una persistenza del manto nevoso che può durare anche per più settimane.Merita una riflessione il caso della stazione <strong>di</strong> Capo Frasca, che nonostante laquota non figura tra le località più calde. In questo caso pùo aver influito la posizionegeografica della Penisola, un tabulato spazzato dai forti venti occidentali senzaalcuna protezione. Anche rispetto ai venti provenienti dai quadranti settentrionali la

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