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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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ASTRAGALUS VERRUCOSUS MORISLe ricerche svolte hanno consentito <strong>di</strong> ampliare le conoscenze relative a questaspecie, estendendo il suo areale alle colline circostanti al sito precedentemente noto,valutando la consistenza numerica del popolamento, ed affettuando rilievi <strong>di</strong>carattere fenologico e floristico fenologico. Attualmente si sta inoltre <strong>stu<strong>di</strong></strong>ando labiologia della riproduzione della specie presso la Banca del Germoplasma dellaSardegna (BG-Sar). Tutti questi <strong>stu<strong>di</strong></strong> sono finalizzati all’elaborazione <strong>di</strong> una strategia<strong>di</strong> conservazione della specie ed al confronto con la specie più prossima dal punto <strong>di</strong>vista morfologico e geografico: A. maritimus Moris, presente sull’Isola <strong>di</strong> S. Pietro.La popolazione si trova da circa 160 a circa 200 m s.l.m., l’inclinazione deisubstrati è modesta e varia da 0 a 20° circa, con esposizioni variabili in tutte le<strong>di</strong>rezioni. Il Bioclima è me<strong>di</strong>terraneo pluvistagionale oceanico, con un termotipotermome<strong>di</strong>terraneo superiore ed un ombrotipo secco superiore. Il substrato ècostituito da litosuoli <strong>di</strong> origine alluvionale, con rocciosità assente e pietrosità moltoelevata, sino al 90%. Il popolamento, del quale si è in un primo momento tentato uncensimento, è risultato composto da un numero <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui talmente elevato darendere impossibile un conteggio a tappeto, la popolazione si può comunque stimarecomposta da alcune migliaia <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui. I due nuclei principali risultano <strong>di</strong>stribuiticome appare nella mappa della Figura 91, e risultano sufficientemente vicini daconsentire lo scambio genetico tra loro e da poter quin<strong>di</strong> essere considerati parte delmedesimo popolamento.Sulla base <strong>degli</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong> compiuti è possibile affermare valutare alcune importanti<strong>di</strong>fferenze tra A. maritimus ed A. verrucosus. Ad esempio A. maritimus,contrariamente a quanto precedentemente affermato (CORRIAS, 1977), si comportacome una terofita, o al più a volte come una emicriptofita bienne, mentre A.verrucosus si conferma come una emicriptofita cespitosa, dotata <strong>di</strong> un robustoapparato ra<strong>di</strong>cale che si estende in profon<strong>di</strong>tà nel terreno talora per oltre mezzometro (Figura 92).Sono stati realizzati, l’8.IV.2005, 3 quadrati permanenti <strong>di</strong> 5 m x 5 m, utilizzati perdei rilievi <strong>di</strong> carattere floristico-sociologico e per la definizione del comportamentofenologico. Il primo censimento fenologico, realizzato nella stessa data, ha consentito<strong>di</strong> rilevare nel 1° quadrato un 77% <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui fioriti, su un totale <strong>di</strong> 144 in<strong>di</strong>vidui. Diquesti il 20% risultava avere fiori in boccio, il 50% fiori in boccio, in antesi edappassiti ed il 30% solo fiori appassiti. Nel quadrato permanente 2 il 65% <strong>degli</strong>in<strong>di</strong>vidui sono risultati fioriti, su un totale <strong>di</strong> 25. Tra questi il 90% aveva fiori in boccioed in antesi ed il 10% solo fiori appassiti. Nel quadrato permanente 3 si sono ottenutirisultati analoghi ma su un totale <strong>di</strong> 10 in<strong>di</strong>vidui. Il 100% dei frutti presenti sulle piantesono risultati essere immaturi.Un analisi della fenologia effettuata secondo la stessa metodologia il 4.V.2005 harilevato circa 1/3 del totale <strong>degli</strong> esemplari dei tre quadrati permanenti in antesi,mentre i 2/3 <strong>degli</strong> esemplari presentavano contemporaneamente fiori e frutti. Unanalisi della fruttificazione effettuata su 100 esemplari ha dato una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 300 semiprodotto per esemplare, con una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 15-20 semi per baccello (minimo 10 emassimo 24).Nei medesimi quadrati è stato effettuato anche un rilievo <strong>di</strong> carattere floristicosociologico,dal quale risulta che la specie entra a far parte <strong>di</strong> cenosi riferibili allaclasse Lygeo-Stipetea (Rivas-Martínez 1978). Le specie più frequenti, oltre adAstragalus verrucosus, sono Sulla capitata, Convolvolus arvensis, Tetragonolobuspurpureus, Eryngium campestre. Da notare, ai fini dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o <strong>degli</strong> impollinatori(sino ad ora sono stati osservati quasi esclusivamente imenotteri) , la similitu<strong>di</strong>ne tra

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