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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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Curatoria <strong>di</strong> Gippi poco <strong>di</strong>stante da Villamassargia nel 1359 aveva unapopolazione <strong>di</strong> circa 52 abitanti. Abbandonato nel XIV secolo.Sebatzus Jossu e Sebatzus SusuCuratoria del Sigerro. Nel 1320 questi due villaggi avevano una popolazione <strong>di</strong>circa 192 abitanti. Abbandonati nel XIV secolo.SerruCuratoria <strong>di</strong> Monreale, a poca <strong>di</strong>stanza da Gonnosfana<strong>di</strong>ga. Dati sulla popolazionenon conosciuti. Gli abitanti abbandonarono il villaggio e si trasferirono aGonnosfana<strong>di</strong>ga nel XVI secolo.UrsoCuratoria del Sigerro, a poca <strong>di</strong>stanza da Musei. Nel 1320 aveva una popolazione<strong>di</strong> circa 24 abitanti. Abbandonato nel XIV secolo.Xei<strong>di</strong>Curatoria del Sigerro. Nel 1323 aveva circa 48 abitanti. Abbandonato nel XIVsecolo.ALCUNE CONSIDERAZIONI SULLA “PICCOLA ETÀ GLACIALE” (SECOLI XIV-XIX)E’ <strong>di</strong>fficile valutare quale può essere stata l’influenza dei cambiamenti climaticiverificatisi al termine del periodo caldo me<strong>di</strong>oevale sullo spopolamento del territorioIglesiente. E’ da rilevare come il fenomeno del calo demografico, verificatosi nel XIVsecolo, non riguarda solamente l’Iglesiente e neanche solamente la Sardegna, ma èun fenomeno Europeo. Le motivazioni <strong>di</strong> carattere storico che giustificano il calodemografico verificatosi al termine del Me<strong>di</strong>oevo sono sicuramente nella maggiorparte dei casi sufficienti a giustificare l’abbondono <strong>di</strong> numerosi centri abitati e territoriin tale periodo. Per quanto riguarda la Sardegna e l’Iglesiente più in particolare glieventi che hanno innescato questo fenomeno sono noti: le guerre tra Aragona eArborea, l’arrivo della peste nera ed in seguito la pessima amministrazione da partedella corona Aragonese e dei suoi feudatari, in particolare l’assenteismo nellagestione delle campagne, un conservatorismo ottuso e la mancanza <strong>di</strong> investimentiper migliorare il sistema produttivo, unitamente alla recrudescenza delle scorrerie deipirati barbareschi e alla malaria che rendevano impraticabili le aree pianeggianti ecostiere. Questi sono fenomeni più che sufficienti per giustificare una crisidemografica che è durata sino al XIX secolo, tuttavia sarebbe interessante saperequali effetti possono aver avuto, su un’agricoltura <strong>di</strong> sussistenza quale era quellasarda, i bruschi cambiamenti climatici che si verificarono a partire dalla metà del XIVsino alla metà del XIX secolo e che sono noti come “piccola era glaciale”.Questa si è manifestata infatti non, o non solo, come un brusco abbassamentodelle temperature che ha comportato l’abbondono <strong>di</strong> aree precedentemente coltivatenel Nord Europa e sulle Alpi e l’abbandono nelle stesse aree <strong>di</strong> alcune colture, qualila vite, precedentemente <strong>di</strong>ffusa sino all’Inghilterra centrale. Forse più importanti, edeleterie per l’agricoltura <strong>di</strong> sussistenza allora <strong>di</strong>ffusa in Europa, sono stati le bruscheoscillazioni climatiche che si sono sostituite al clima caldo e relativamente stabileprecedente. Tali oscillazioni si sono manifestate come un susseguirsi <strong>di</strong> perio<strong>di</strong>anomalmente fred<strong>di</strong>, siccità, eventi meteorici estremi per intensità e <strong>di</strong>mensione(FAGAN, 2000). La messe <strong>di</strong> dati scientifici che confermano l’importanza planetaria

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