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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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paesaggio sono anche i numerosi sill, filoni basaltici <strong>di</strong> formazione tar<strong>di</strong>va che si<strong>di</strong>partono a raggiera dagli antichi coni vulcanici <strong>di</strong>sseminati per tutta l’area. Questifiloni, più resistenti agli agenti erosivi rispetto al substrato incassante, creano veri epropri “muri” naturali <strong>di</strong> roccia vulcanica che in certi punti raggiungono l’altezza <strong>di</strong> 5 m(BARCA & DI GREGORIO, 1999).Nella Valle del Cixerri le vulcaniti oligo-mioceniche costituiscono prevalentementeapparati isolati che interrompono il paesaggio pianeggiante circostante, modellato aglacis e terrazzi. Questi rilievi (M. Exi, M. Gioiosa, Guar<strong>di</strong>a, Castello <strong>di</strong> Acquafredda,M. Truxionis, P.ta su Ferru, M. Fanari etc.) costituiscono delle cupole <strong>di</strong> ristagno acomposizione andesitico-dacitica (MINUCCI, 1935). Questi duomi vulcanici sono<strong>di</strong>sposti lungo <strong>di</strong>rettrici tettoniche E-W, oppure all’intersezione <strong>di</strong> queste con altreorientate NW-SE. Le vulcaniti hanno un età oligo-miocenica inferiore, e poggiano o<strong>di</strong>rettamente sul basamento paleozoico o sui se<strong>di</strong>menti cenozoici della Formazionedel Cixerri (CARMIGNANI et al., 2001).Depositi continentali e successione marina post-Eocene me<strong>di</strong>o-MioceneinferioreIn Sardegna sono presenti vasti affioramenti attribuibili a questa tipologia, costituitisoprattutto da se<strong>di</strong>menti continentali talora alternati a vulcaniti calcalcaline. Questasuccessione continentale a volte evolve ad ambienti marini a partire dall’Oligocenesuperiore. Questa successione se<strong>di</strong>mentaria costituisce il “1° ciclo” se<strong>di</strong>mentariopost-eocenico, che poggia con <strong>di</strong>scordanza angolare su formazioni <strong>di</strong> età variabiledal Paleozoico al Luteziano. Il 1° ciclo è a sua volta ricoperto con <strong>di</strong>scordanzaangolare dal “2° ciclo” se<strong>di</strong>mentario che inizia nel Bur<strong>di</strong>galiano superiore(CARMIGNANI et al., 2001).Nell’Iglesiente attribuibili i se<strong>di</strong>menti attribuibili a questo periodo sono quelli dellaFormazione del Cixerri, ubicati nella valle omonima; mentre nell’Arburese vi sonodepositi lacustri ubicati presso il margine occidentale del complesso vulcanicodell’Arcuentu e a Porto Palma e depositi transizionali e marini, presenti solamente aFuntanazza.La Formazione del Cixerri si trova quasi esclusivamente nella Sardegna SW. Oltreche nell’omonima valle è infatti presente nel Bacino <strong>di</strong> Carbonia-Gonnesa, in quello<strong>di</strong> Narcao, presso Pula e tra Serrenti e Monastir. Anche altri depositi se<strong>di</strong>mentaridella Sardegna meri<strong>di</strong>onale sono stati però correlati con la Formazione del Cixerri subase litostratigrafica, come quelli conglomeratico-arenaceo-argillosi presenti pressoGuspini, Montevecchio e Funtanazza e quelli arenaceo-congglomeratici che affioranopresso Villanovatulo (COCOZZA et. al., 1974; DAMIANI, 1979).Questa formazione è costituita prevalentemente da arenarie quarzosofeldspatiche,generalmente ben stratificate, con frequenti intercalazioni <strong>di</strong> lenti <strong>di</strong>conglomerati e marne, ed argille siltose spesso con concrezioni ferruginose. I livelliconglomeratici, più frequenti nella parte alta della formazione e generalmente malclassati sono poligenici, eterometrici con il <strong>di</strong>ametro dei clasti che arriva a 30 cm(BARCA & PALMERINI, 1973). I clasti sono <strong>di</strong> norma arrotondati e derivano daformazioni paleozoiche, mesozoiche e dell’Eocene inferiore, in parte non conosciuteper la Sardegna, ma caratteristiche del Dominio pirenaico (CHERCHI, 1979).L’ambiente deposizionale è continentale fluvio-lacustre, identificabile in un vastosistema <strong>di</strong> piana alluvionale con caratteristiche più prossimali ad W e <strong>di</strong>stali ad E.Sono presenti anche facies relative ad un clima temperato caldo ed umido (BARCA &PALMERINI, 1973). Lo spessore <strong>degli</strong> affioramenti può raggiungere i 180 m, anche sealcuni sondaggi in<strong>di</strong>cano spessori nel Sulcis sino a 300 m circa.

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