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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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antropiche, ma anche sintomo <strong>di</strong> una stenoecia dovuta alla sua con<strong>di</strong>zione relitta, alfrazionamento del suo areale ed alla bassa consistenza numerica dei popolamenti.Questi fattori fanno supporre che il taxa fosse <strong>di</strong>ffuso, in un passato non remoto,quanto meno su tutti i maggiori sistemi dunali della costa occidentale della Sardegna.Consistenza delle popolazioni: Il censimento effettuato nel 2005 ha rilevato unapopolazione costituita da 322 in<strong>di</strong>vidui, <strong>di</strong>stribuiti su una superficie <strong>di</strong> circa 3000 m 2 .Rischi e fattori <strong>di</strong> minaccia: la limitata consistenza dell’unico popolamento rinvenutopone <strong>di</strong> per se la specie in una situazione <strong>di</strong> grave rischio <strong>di</strong> estinzione. La stazionerilevata è attraversata inoltre da un sentiero che è prosecuzione <strong>di</strong> una strada <strong>di</strong>servizio della colonia penale. L’area è quin<strong>di</strong> sottoposta ad un <strong>di</strong>sturbo antropicomodesto se paragonato a quanto avviene ai sistemi dunali in aree turistiche, ma chedata la delicatezza della situazione, potrebbe risultare eccessivo per la sopravvivenzadella specie.Misure <strong>di</strong> protezione: non esiste attualmente una normativa <strong>di</strong> carattere regionale,nazionale o comunitaria a protezione del taxon.Categoria IUCN: EN (minacciato) (CONTI et al., 1997).Categoria IUCN proposta: CR B1 ab (i, ii, iii, iv, v) + 2 ab (i, ii, iii, iv, v ) + C2 a (ii).Direttiva CEE 92/43 “Habitat”: non inclusa, da segnalare però che l’or<strong>di</strong>ne al qualesono riferibili le cenosi <strong>di</strong> A. littorea (Malcolmietalia co<strong>di</strong>ce 2230) è un Habitatprioritario, così come l’Habitat dei ginepreti dunali (co<strong>di</strong>ce 2250) che caratterizza ledune sulle quali si trova il popolamento. Il popolamento si trova inoltre all’interno <strong>di</strong>un SIC (ITB 040071).Categoria proposta per la Direttiva CEE 92/43 “Habitat”: prioritaria (P)Categoria legge regionale <strong>di</strong> protezione della flora sarda proposta: ATecniche <strong>di</strong> conservazione e/o riproduzione esistenti: il germoplasma della specieviene attualmente conservato presso la banca del germoplasma della Sardegna (BG-SAR).Note: Anchusa littorea è stata riscoperta ad Is Arenas dopo 8 anni <strong>di</strong> ricercheinfruttuose nei siti dove era segnalata in bibliografia. L’utlimo campione era statoraccolto sulla “Spiaggia <strong>di</strong> Arborea”, presso Oristano il 4 Aprile 1981 (L. Mossa, CAG!). Su questo sito, in seguito, la specie non è più stata ritrovata, così come nelle altrelocalità nelle quali era segnalata, nelle quali non viene osservata da 25 anni.La popolazione ritrovata nella primavera del 2005 ammontava a meno <strong>di</strong> 350in<strong>di</strong>vidui circa <strong>di</strong>stribuiti su una superficie <strong>di</strong> 2.800 m 2 (Tab. 2, Fig. 2C). Questa areaè interdetta al pubblico perché ubicata all’interno della colonia penale <strong>di</strong> Is Arenas,ed è inclusa nel sito <strong>di</strong> interesse comunitario “Piscinas-Rio Scivu” (ITB 040071). Ilsito è frequentato solamente dal personale <strong>di</strong> sorveglianza della colonia penale e daturisti locali che si introducono illegalemente nell’area della colonia penale. Il <strong>di</strong>sturboantropico, al quale la specie sembra sensibilissima, è sicuramente il fatotre che piùha limitato l’areale <strong>di</strong> questa specie e l’ha condotta sull’orlo dell’estinzione. Il bruscodeclino subito negli ultimi decenni giustifica la categorie della IUCN che vieneproposta, CR (Tab. 3) e segnala che le residue speranze <strong>di</strong> salvare il taxa <strong>di</strong>pendonodal fatto che vengano attuati rapidamente seri provve<strong>di</strong>menti per la sua tutela.Bisogna anche sottolineare come la rarità e la fugacità della specie sianoassociate alla sua peculiare biologia ed autoecologia. Infatti è l’unico membro delgruppo che mostra un habitus terofitico ed un così breve ciclo vitale. Un trattocaratteristico <strong>di</strong> questa biologia “effimera” è la capacità <strong>di</strong> produrre fiori e semi daparte <strong>di</strong> piante che sono ancora apparentemente nello sta<strong>di</strong>o giovanile e chepresentano <strong>di</strong>mensioni ridottissime (Figura 89). I piccoli mericarpi vengono prodotti inprimavera contemporaneamente ai fiori, anche con autoimpollinazione, e sonoimme<strong>di</strong>atamente rilasciati nell’ambiente sabbioso. I semi possono muoversi con le

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