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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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I comuni presenti sul territorio <strong>di</strong> <strong>stu<strong>di</strong></strong>oTranne quando <strong>di</strong>versamente in<strong>di</strong>cato, le notizie che seguono sono tratte dalla“Grande enciclope<strong>di</strong>a della Sardegna” <strong>di</strong> Francesco Floris (2002).Mandamenti della Provincia <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> che interessano il territorio iglesiente.Il mandamento era una circoscrizione territoriale del circondario introdotta nel1859 quando furono ricostituite le province. Il mandamento assolveva le funzioniamministrative e soprattutto giu<strong>di</strong>ziarie in quanto il suo capoluogo <strong>di</strong>venne sede <strong>di</strong>pretura. Nella provincia <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong> vennero istituiti 58 mandamenti, in quella <strong>di</strong>Sassari 33. Il territorio dell’Iglesiente era tutto compreso nel Circondario <strong>di</strong> Iglesias,nel quale vi erano i mandamenti <strong>di</strong>: Carloforte, Fluminimaggiore, Guspini, Iglesias,Santa<strong>di</strong>, Sant’Antioco, Siliqua, Teulada, Villacidro.ARBUSCentro situato a 310 m s.l.m., tra il Massiccio del Linas e quello del MonteArcuentu, con 7415 abitanti. Il suo territorio fu abitato con continuità sin dall’epocanuragica come <strong>di</strong>mostrato da alcuni nuraghi, resti punici e romani. Il epocatardoimperiale vi sorgeva la miniera <strong>di</strong> Barbaxia che finì per dare il nome ad unaregione che si stendeva fino a Fluminimaggiore e nella quale ferono deportati i mauriafricani. Tracce <strong>di</strong> abitati più recenti sono presenti a Bidda Er<strong>di</strong> e Bidda Sciatta.L’attuale centro ha origine me<strong>di</strong>oevale e faceva parte del Giu<strong>di</strong>cato <strong>di</strong> Arboreaincluso nella curatoria <strong>di</strong> Monreale; durante la guerra tra Aragona ed Arborea soffrìmolte devastazioni. Caduto il giu<strong>di</strong>cato Arbus, assieme a tutto il Monreale passòsotto il controllo regio. Nel 1421 il territorio venne infeudato a Raimondo Guglielmo <strong>di</strong>Moncada ai cui <strong>di</strong>scendenti fu confiscato nel 1454 e venduto all’asta. Nel 1464 ilfeudo fu acquistato da Pietro <strong>di</strong> Besalù, genero del Conte <strong>di</strong> Quirra, con i sol<strong>di</strong> <strong>di</strong>quest’ultimo. Non essendo stato in grado <strong>di</strong> renderglieli alla morte del Conte suocognato, Dalmazio Carroz, gli tolse quasi tutto il territorio. Arbus entrò così a far partedella Contea <strong>di</strong> Quirra. Nel XVI secolo passò quin<strong>di</strong> dai Carroz ai Centelles che siestinsero nel 1676 lasciando ere<strong>di</strong> i Borgia. La successione venne contestata daiCatalà che riuscirono nel 1726 a venirne in possesso. Dai Català passò infine agliOsorio. Nel corso del XVIII secolo il suo Vidazzone fu sfruttato intensamente per laproduzione del grano. Nel 1821 Arbus fu inclusa nella Provincia <strong>di</strong> Iglesias, nel 1839si liberò dalla <strong>di</strong>pendenza feudale, e abolita la provincia, fu inclusa nella <strong>di</strong>visioneamministrativa <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Nel 1859 entrò a far parte della Provincia <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>. Nelcorso del XIX secolo l’economia del paese si mo<strong>di</strong>ficò ra<strong>di</strong>calmente; vi sisvilupparono infatti le attività minerarie, come quelle <strong>di</strong> Ingurtosu Gennamari einteressanti attività agricole. Tra queste và ricordata l’azienda agraria <strong>di</strong> Bidderdì,estesa per 5600 ha, creata dalla Ingurtosu; sud<strong>di</strong>visa in poderi fu affidata ad alcunefamiglie bolognesi. La produzione del vino Apollinaris e l’esportazione del sugheroaffiancarono l’attività mineraria. Da alcuni decenni Arbus punta sull’artigianato e sullosviluppo turistico della fascia costiera.Beni storici e archeologici del territorio

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