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Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

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INQUADRAMENTO BIOCLIMATICO DELL’IGLESIENTEDal punto <strong>di</strong> vista bioclimatico, i dati rilevati dalle stazioni metereologiche edelaborati in base alla classificazione proposta da Rivas-Martínez & al. (2004), hannoconsentito <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care per l’intera area un bioclima me<strong>di</strong>terraneo pluvistagionaleoceanico. Questo macrobioclima si caratterizza per il fatto che presenta almeno duemesi <strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà estiva, durante i quali le precipitazioni (mm) risultano minori del doppiodelle temperature (ºC).Una esauriente analisi della bioclimatologia dell’Iglesiente era stata già fatta daBACCHETTA (2000), sulla quale ci si è basato integrando, quando <strong>di</strong>sponibili, dati piùrecenti ed elaborando quelli <strong>di</strong> altre stazioni. Nel 1999 è stato firmato il protocollod’intesa tra il SAR (Servizio Agrometereologico Regionale), l’Università <strong>di</strong> <strong>Cagliari</strong>,l’Università <strong>di</strong> Leon (Spagna) e il CIF (Centro de Investigación Fitosociolgica) <strong>di</strong>Madrid per la realizzazione dello <strong>stu<strong>di</strong></strong>o bioclimatico della Sardegna e della relativacarta bioclimatica in scala 1:200.000. Attualmente tali <strong>stu<strong>di</strong></strong> hanno portatoall’elaborazione <strong>di</strong> una prima versione della carta bioclimatica del Sulcis-Iglesiente.Questa è stata corretta e verificata in campo consentendo la definizione <strong>di</strong> unaseconda versione, attualmente in fase <strong>di</strong> verifica prima della pubblicazione. Le cartesono state elaborate a partire dai dati termopluviometrici raccolti dalle stazioni <strong>di</strong>rilevamento presenti sul territorio elaborati con algoritmi al fine <strong>di</strong> attribuire ad ogniporzione del territorio una tipologia bioclimatica. L’interpolazione dei dati,necessariamente realizzata sulla base <strong>di</strong> pochi parametri (altitu<strong>di</strong>ne, esposizione,<strong>di</strong>stanza dal mare) è la fase più critica del lavoro, nella quale si compionoinevitabilmente errori, soprattutto a livello meso- e microclimatico. Per questo èimportante la fase <strong>di</strong> verifica e correzione a partire dalle osservazioni in camporiguardo le specie e le cenosi vegetali in<strong>di</strong>catrici <strong>di</strong> determinate con<strong>di</strong>zionibioclimatiche. Di questo lavoro si sono utilizzate le elaborazioni relative ai datiprecedenti il 1984.TermotipiRelativamente ai termotipi sono state in<strong>di</strong>viduate 2 tipologie, ciascuna conentrambi gli orizzonti: termome<strong>di</strong>terraneo inferiore e superiore, mesome<strong>di</strong>terraneoinferiore e superiore (Figura 26). Dalle analisi attualmente in corso si è però visto chenelle zone cacuminali del Monte Linas è presente un piano suprame<strong>di</strong>terraneoinferiore, rilevato solo a livello topografico e puntiforme nel territorio <strong>di</strong> tesi. A talproposito va ricordato come la gran parte delle stazioni siano poste nel pianotermome<strong>di</strong>terraneo (13 stazioni), poche in quello mesome<strong>di</strong>terraneo (4 stazioni) enessuna nel suprame<strong>di</strong>terraneo. La stazione termopluviometrica più alta è infattiquella <strong>di</strong> Montevecchio, situata ad una quota sopra il livello del mare <strong>di</strong> 370 m.

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