10.07.2015 Views

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

Documento PDF - UniCA Eprints - Università degli studi di Cagliari.

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

che, se gli organismi si mo<strong>di</strong>ficano nel tempo originando specie nuove, allora laclassificazione naturale deve esprimere le loro relazione filogenetiche. In una serie <strong>di</strong>tabelle Adanson <strong>di</strong>mostrò che nessun carattere è essenziale e che tutti i caratteri <strong>di</strong>tutti gli organi della pianta devono essere presi in considerazione e non soltantoquelli che sembrano a priori importanti. Il metodo naturale descritto da Adanson èquin<strong>di</strong> il risultato della comparazione <strong>di</strong> tutte le parti <strong>di</strong> una pianta.La classificazione naturale sarà accettata come concetto e obiettivo universale inbotanica grazie ad Antoine Laurent de Jussieu (1748-1836) che presenta i principidel suo metodo in Genera plantarum (1789). Jussieu esplica il metodo delle affinitàmultiple in sostanza negli stessi termini d’Adanson. De Jussieu rileva le similitu<strong>di</strong>ni apartire dai caratteri ontogenetici per poi considerare gli organi riproduttivi ed infinequelli vegetativi. Fonda una nuova classificazione che si basa sull’organizzazioneor<strong>di</strong>nata dello sviluppo naturale delle piante da cui il suo nome: classificazionenaturale. I generi e le famiglie <strong>di</strong> Jussieu furono interpretati per due secoli come secostituissero gruppi <strong>di</strong>stinti, ma la concezione che ne era alla base considerava lerelazioni <strong>di</strong> parentela come continue e ogni <strong>di</strong>visione come artificiale.Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841), in Thèorie èlèmentaire de labotanique (1819), definisce il metodo naturale, che richiede un’osservazione rigorosadella totalità <strong>degli</strong> organi, anche se considera un’opportuna subor<strong>di</strong>nazione deicaratteri e, benché riconosca la possibilità <strong>di</strong> usare i caratteri fisiologici per laclassificazione, i caratteri morfologici rimangono essenziali.Per la maggior parte del XIX secolo, le parentele botaniche sono state viste comecomplesse ed intrecciate per esempio, in Genera plantarum (1862-1883) <strong>di</strong> Benthame Hooker, i gruppi mostrano relazioni a rete. Ciò si deve al fatto che le relazionifilogenetiche, con le conoscenze dell’epoca erano praticamente impossibili daricostruire.Dalla seconda metà del XVIII secolo, comunque, le idee evoluzionisticheporteranno all’abbandono <strong>di</strong> un sistema artificiale ed il primo obiettivo dei botanicisistematici sarà da allora l’elaborazione <strong>di</strong> una classificazione naturale. L’affermarsidei concetti Darwiniani rende evidente, infatti, che qualsiasi classificazione naturaledeve essere prima <strong>di</strong> tutto filogenetica. L’accettazione dell’evoluzione, tuttavia, noninspira in un primo tempo alcun modo nuovo <strong>di</strong> scoprire le relazioni tra i gruppi <strong>di</strong>vegetali. Nonostante si avessero maggiori nozioni in anatomia e morfologia dellepiante, i sistematici della prima metà del XX secolo continuarono a delimitare i gruppiproprio come veniva fatto nel secolo precedente. Affinità morfologiche in<strong>di</strong>canovicinanza nelle relazioni evoluzionistiche, ma non vi era modo <strong>di</strong> decidere qualicaratteri fossero più importanti a tale fine.Nel XX secolo gli <strong>stu<strong>di</strong></strong> sulla filogenesi delle piante portano all’elaborazione <strong>di</strong>sistemi quali quelli <strong>di</strong> DAHLGREN (1983; 1985), THORNE (1992), TAKHTAJAN (1997) eCRONQUIST (1981).WAGNER (1969; 1980) <strong>di</strong>ede origine ad una tassonomia filogenetica o cla<strong>di</strong>sticache utilizza le sinapomorfie per in<strong>di</strong>viduare gruppi monofiletici utilizzando criteri chepermettono <strong>di</strong> decidere una gerarchia nell’importanza dei caratteri osservati al fine <strong>di</strong>stabilire relazioni genealogiche.A partire dalla fine del XX secolo le conoscenze nel campo della Biologiamolecolare introducono un altro, fondamentale, elemento <strong>di</strong> conoscenza alla luce delquale valutare i gruppi sistematici e le loro relazioni filogenetiche. È questol’approccio cla<strong>di</strong>stico seguito da un gruppo <strong>di</strong> lavoro internazionale, l’AngiospermPhylogeny Group (APG). Il lavoro <strong>di</strong> questo gruppo può u con l’obiettivo <strong>di</strong> costruireun sistema <strong>di</strong> classificazione basato sulle affinità genetiche delle piante prima chesull'aspetto morfologico. Sono state ad oggi pubblicate due versioni della

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!