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La Relazione 2010 - Dipartimento per le politiche antidroga

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DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGAI.1. CONSUMO DI DROGAIl monitoraggio del fenomeno <strong>le</strong>gato al consumo di sostanze psicotrope <strong>le</strong>gali edil<strong>le</strong>gali in Europa ha assunto un ruolo strategico nel contrasto alla diffusione dellostesso. Solo mediante una continua e costante osservazione dell’evoluzione deiconsumi nonché di altri fattori <strong>le</strong>gati alla domanda ed all’offerta di sostanzestupefacenti è possibi<strong>le</strong> raccogliere informazioni utili e necessarie al fine delladefinizione e dell’orientamento di nuove ed efficaci strategie di <strong>politiche</strong> diprevenzione e contrasto.A tal fine l’Osservatorio Europeo sul<strong>le</strong> Droghe e sul<strong>le</strong> Tossicodipendenze(OEDT) ha definito cinque indicatori chiave, il primo dei quali è dedicatoall’osservazione dei consumi di sostanze psicotrope nella popolazione genera<strong>le</strong> eparal<strong>le</strong>lamente nella popolazione studentesca.Sulla base di una metodologia standard definita dallo stesso OEDT, tutti i paesieuropei svolgono ricerche sul fenomeno della droga, da cui emergonoinformazioni essenziali <strong>per</strong> descrivere e comprendere l’impatto della diffusionedel<strong>le</strong> sostanze il<strong>le</strong>cite su scala naziona<strong>le</strong>. In un’epoca in cui l’importanza degliinterventi fondati sull’es<strong>per</strong>ienza è riconosciuta da più parti, non è un caso che 21paesi abbiano riferito che i risultati degli studi condotti in questo settoreforniscono, almeno in parte, un orientamento all’azione politica in materia didroghe.<strong>La</strong> ricerca dei fenomeni <strong>le</strong>gati agli stupefacenti rientra nei piani strategici o neipiani d’azione nazionali sul<strong>le</strong> droghe di 20 dei 27 paesi che hanno trasmesso datial riguardo, come argomento a se oppure come contributo fondamenta<strong>le</strong> al<strong>le</strong><strong>politiche</strong> basate sull’es<strong>per</strong>ienza. In 15 dei 27 paesi in esame esistono strutture chesi occupano del coordinamento della ricerca sugli stupefacenti a livello naziona<strong>le</strong>.In Italia lo studio di popolazione genera<strong>le</strong> sul consumo di stupefacenti (GPS) èstato avviato nel 2001 con continuità e <strong>per</strong>iodicità bienna<strong>le</strong> ed il confronto deirisultati emersi in questi ultimi 7 anni ha <strong>per</strong>messo di analizzare se e come si sonomodificate <strong>le</strong> abitudini di utilizzo di sostanze psicoattive <strong>le</strong>gali ed il<strong>le</strong>gali,fornendo interessanti ed utili indirizzi anche nel contesto dinamicodell’evoluzione del fenomeno negli altri Stati membri EU.I noti limiti strutturali di queste metodologie di studio caratterizzati da esiguilivelli di adesione al<strong>le</strong> indagini, con <strong>le</strong> conseguenti prob<strong>le</strong>maticità in termini disignificatività del<strong>le</strong> informazioni raccolte, pongono tuttavia un’attenta rif<strong>le</strong>ssionedi carattere metodologico orientando l’attenzione a nuovi <strong>per</strong>corsi informativialternativi ed integrativi agli studi di popolazione, al fine di <strong>per</strong>venire ad unprofilo conoscitivo più aderente possibi<strong>le</strong> alla situazione rea<strong>le</strong>.A tal proposito il <strong>Dipartimento</strong> <strong>per</strong> <strong>le</strong> Politiche Antidroga, oltre al<strong>le</strong> tradizionaliindagini di popolazione, nel <strong>2010</strong> ha avviato due studi innovativi presso otto cittàdislocate su tutto il territorio naziona<strong>le</strong>, i risultati dei quali verranno confrontaticon i profili conoscitivi desunti dal<strong>le</strong> indagini di popolazione.Il primo studio adotta metodologie alternative <strong>per</strong> la ri<strong>le</strong>vazione del consumo disostanze stupefacenti, attraverso l’analisi microbiologica del<strong>le</strong> acque reflue neibacini idrici. Dopo una fase s<strong>per</strong>imenta<strong>le</strong> iniziata nel 2006 e proseguita nelsuccessivo triennio presso alcune città italiane, nel <strong>2010</strong> questa metodologia èstata applicata in otto centri urbani, dove paral<strong>le</strong>lamente sono state condotte <strong>le</strong>indagini di popolazione genera<strong>le</strong> e studentesca. Ta<strong>le</strong> metodologia, sebbene nonconsenta la stima diretta della preva<strong>le</strong>nza di consumo di stupefacenti (<strong>per</strong>centua<strong>le</strong>di popolazione), è in grado di fornire informazioni sulla quantità di sostanzeconsumate in specifici contesti geografici e temporali.<strong>La</strong> conduzione <strong>per</strong>iodica di queste analisi <strong>per</strong>mettono altresì di valutarel’andamento tempora<strong>le</strong> del fenomeno, direttamente confrontabi<strong>le</strong> con altritipologie di studi sul consumo di sostanze stupefacenti.Monitoraggio delfenomeno: partestrategica <strong>per</strong> ladefinizione di<strong>politiche</strong> efficaciConsumo disostanze : studiosulla popolazionegenera<strong>le</strong> (GPS)Limiti metodologicie basso tasso dirispostaAttivazione di nuovemetodologie multiosservazionalicomp<strong>le</strong>mentariAnalisi acque reflue3

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