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La Relazione 2010 - Dipartimento per le politiche antidroga

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RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZEINDICAZIONI GENERALIcircuito della giustizia in seguito allo svolgimento di attività criminali.64. Il traffico della droga ha raggiunto livelli estremamente preoccupanti e siavva<strong>le</strong> di organizzazioni criminali transnazionali che <strong>per</strong> assicurarsi lapiena efficienza del<strong>le</strong> loro attività commettono atti estremi di vio<strong>le</strong>nza,corruzione, destabilizzazione del<strong>le</strong> istituzioni democratiche e degli Stati,violazione dei diritti umani, mettendo in forte crisi la sicurezza socia<strong>le</strong> eindividua<strong>le</strong>.65. Per questo motivo è importante a questo livello intensificare anche <strong>le</strong>attività di coo<strong>per</strong>azione internaziona<strong>le</strong> in modo da poter togliere risorse aqueste reti criminali (denaro, armi, droga, ecc.) e contemporaneamenteaumentare la comprensione di come queste organizzazioni funzionino,agiscano e siano col<strong>le</strong>gate tra loro, partendo dalla produzione e risa<strong>le</strong>ndofino al traffico, allo stoccaggio, alla distribuzione e alla vendita.Particolare collaborazione dovrà essere data ai quei Paesi africani, colpitidal prob<strong>le</strong>ma droga sia come paesi consumatori, sia come paesi di transitoe stoccaggio di ingenti quantitativi di sostanze provenienti dai paesiproduttori ed in partenza <strong>per</strong> i paesi europei consumatori.66. Tutto questo in relazione a quanto riportato anche dalla Dichiarazione del2009 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU relativamente al<strong>le</strong> nazionidell'Africa occidenta<strong>le</strong>, che purtroppo subiscono <strong>le</strong> conseguenze negativedel traffico di droga <strong>le</strong>gate soprattutto allo sviluppo della criminalità edella vio<strong>le</strong>nza. <strong>La</strong> coo<strong>per</strong>azione con questi Paesi, oltre ad essere doverosaed eticamente dovuta, <strong>per</strong>metterà anche di avere benefici diretti sul nostroterritorio naziona<strong>le</strong> riducendo il flusso di droga in entrata. Inoltre, l’Italiacondivide e si attiene al<strong>le</strong> convenzioni internazionali in materia disostanze stupefacenti 4 .67. Si sottolinea l’importanza di sviluppare interventi e studi relativamente alfenomeno dell’offerta di sostanze stupefacenti, farmaci contraffatti eprodotti <strong>per</strong> la coltivazione e la produzione del<strong>le</strong> droghe via Internet. Ènecessario infatti creare sistemi nazionali <strong>per</strong>manenti di sorveglianzaattiva della rete e del<strong>le</strong> farmacie on line e siti specializzati che sempre dipiù offrono sostanze di ogni tipo. Oltre a questo è necessario mettere sottostretta osservazione i cosiddetti “smarth shop”, ormai molto presentianche sul territorio italiano.Traffico di droga edestabilizzazionedel<strong>le</strong> istituzioniCoo<strong>per</strong>azioneinternaziona<strong>le</strong>Dichiarazione ONUsul traffico di droganell’Africaoccidenta<strong>le</strong>Internet: <strong>La</strong> nuovafrontiera dell’offertadi drogheVI.1.9. Coordinamento, organizzazione e programmazione68. Il principio del coordinamento tra <strong>le</strong> varie organizzazioni o<strong>per</strong>anti nelcampo della lotta alla droga, risulta un fattore chiave e di fondamenta<strong>le</strong>importanza <strong>per</strong> poter disporre di un’organizzazione globalizzata edefficiente, finalizzata verso obiettivi e metodi condivisi ed in grado diassicurare risposte tempestive ed efficaci.69. Ogni organizzazione ed amministrazione dovrebbe fare proprio questoprincipio prioritario, ricercando attivamente la concertazione e lacondivisione dei principi di base e del<strong>le</strong> strategie generali, ma anche del<strong>le</strong>azioni e degli interventi. Questo sarà un fattore in grado di condizionare ilsuccesso del<strong>le</strong> attività.Coordinamentocome fattore chiavePrincipio condivisocome fattore disuccesso4<strong>La</strong> Convenzione Unica sugli stupefacenti del 30 marzo 1961, la Convenzione del 21 febbraio 1971 sul<strong>le</strong> sostanze psicotrope,protocollo del 25 marzo del 1972 di emendamento alla convenzione unica 1961, la convenzione del 20 dicembre 1988 contro iltraffico il<strong>le</strong>cito del<strong>le</strong> sostanze stupefacenti.462

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