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La Relazione 2010 - Dipartimento per le politiche antidroga

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DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGAambienta<strong>le</strong> di ogni singolo individuo. Analogamente, sono statiindividuati al contrario fattori protettivi dell’individuo dal rischio di averecontatti con <strong>le</strong> sostanze stupefacenti e dalla dipendenza, tra cui, in primis,<strong>le</strong> cure parentali, un ambiente scolastico e socia<strong>le</strong> fortemente orientati al<strong>le</strong><strong>politiche</strong> <strong>antidroga</strong>, dei modelli educativi impostati alla valorizzazionedell’individuo e del<strong>le</strong> sue abilità, della sua creatività ma, contestualmente,al rispetto del<strong>le</strong> rego<strong>le</strong>. Questi fattori agiscono soprattutto durante laprima fase di vita (0-20 anni) e sono in grado di condizionare lo sviluppocerebra<strong>le</strong> e comportamenta<strong>le</strong> dell’individuo.25. Le ricerche scientifiche hanno dimostrato come lo sviluppo cerebra<strong>le</strong>dell'ado<strong>le</strong>scente termina, di norma, la propria maturazione intorno ai 20anni e che, in ta<strong>le</strong> <strong>per</strong>iodo, vi è una forte sensibilità al<strong>le</strong> sostanzestupefacenti. Proprio <strong>le</strong> droghe producono importanti disturbinell’armonico sviluppo del<strong>le</strong> funzioni cognitive e dei sistemi neurobiologicideputati al controllo dei comportamenti e ad importanti sistemidi funzionamento psichico come quello della gratificazione, dellamemorizzazione e dell’apprendimento, del decision making e delgiudizio. Queste ricerche hanno mostrato, inoltre, che nell’età compresatra 0 e 20 anni si sviluppano e si consolidano particolari proiezioni econnessioni nervose tra alcune importanti strutture, deputateall’attivazione del<strong>le</strong> reazioni emotive (sistema limbico) e altre strutturedella corteccia cerebra<strong>le</strong> su<strong>per</strong>iore, che regolano e controllano tali impulsie reazioni (lobo prefronta<strong>le</strong>). <strong>La</strong> <strong>per</strong>fetta maturazione cerebra<strong>le</strong> comporta,quindi, una regolare maturazione di questi sistemi di connessione chesaranno in grado di assicurare una buona e corretta relazione funziona<strong>le</strong>tra emozioni e controllo volontario, creando quel bilanciamentonecessario ad una norma<strong>le</strong> e gratificante vita socia<strong>le</strong> basata sul<strong>le</strong> relazionicon i propri simili, ben equilibrata tra gli impulsi emozionali e la propriavolontà e responsabi<strong>le</strong> dei comportamenti. Le ricerche scientifiche, poi,hanno dimostrato che la tossicodipendenza modifica strutturalmente efunzionalmente il cervello e che tali modificazioni restano a lungo anchedopo la sospensione dell’assunzione di sostanze, creando condizioni dirischio di ricaduta e di disfunzione dei normali processi neuro-cognitivi.Per questi motivi la programmazione del<strong>le</strong> attività di prevenzione devetenere in forte considerazione gli studi sugli effetti del<strong>le</strong> sostanzestupefacenti sul cervello durante tutta la fase di evoluzione.26. Nell’ambito degli interventi concreti <strong>le</strong> ricerche hanno anche mostratocome siano più efficaci campagne di prevenzione se<strong>le</strong>ttiva ed indicata, sugruppi ristretti, rivolte soprattutto ai gruppi di popolazione giovani<strong>le</strong>particolarmente vulnerabili e che coinvolgano contemporaneamente i lorogenitori e gli insegnanti, rivolgendo una particolare attenzione al<strong>le</strong>giovanissime <strong>per</strong>sone con disturbi precoci del comportamento.27. E’ necessario sottolineare e valorizzare che in questo tipo di interventipreventivi svolge un ruolo determinante e fortemente condizionante laloro efficacia, l’esistenza e l’utilizzo di un approccio e di metodologie conorientamento educativo e psico-comportamenta<strong>le</strong>. Questi interventi sisono dimostrati anche più sostenibili rispetto ad interventi universali enon specifici.28. Da alcuni anni si osserva il calo dell’età del primo utilizzo di droghe equesto comporta la necessità di anticipare sempre più l’inizio del<strong>le</strong> attivitàdi prevenzione introducendo tali programmi già nell’età del<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong>e<strong>le</strong>mentari.Uso di droghe ecompromissionedello sviluppocerebra<strong>le</strong>Uso di droghe ealterazione deisistemi diregolazione econtrollo delcomportamentovolontarioUso di droghe emodificazioni dellastruttura e dellafunzionalitàcerebra<strong>le</strong>Verso unaprevenzionese<strong>le</strong>ttivaValorizzarel’approccioeducativoPrecocità diintervento455

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