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La Relazione 2010 - Dipartimento per le politiche antidroga

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DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGA"fondamenta<strong>le</strong> diritto dell‟individuo e interesse della col<strong>le</strong>ttività", considerare glieffetti dannosi dell‟abuso di droghe e alcol sull‟individuo e sulla società.Nel corso del 2009 si è conclusa la s<strong>per</strong>imentazione in 20 Centri di aggregazionegiovanili (2you) al termine della qua<strong>le</strong>, è stato possibi<strong>le</strong> stendere un modello deicentri “diversificato e o<strong>per</strong>ativo territorialmente” con l‟obiettivo dellastabilizzazione del servizio che presenta specificità e caratteristiche che lo rendonodiverso, in particolare nel raccordo al<strong>le</strong> <strong>per</strong>sone giovani e al<strong>le</strong> famiglie e <strong>per</strong>favorire la costituzione di organizzazioni condotte dal<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> <strong>per</strong> rendere stabi<strong>le</strong> esostenibi<strong>le</strong> il servizio.I Centri di aggregazione, localizzati in territori su cui insiste una alta presenza didisagio giovani<strong>le</strong>, rappresentano quindi dei “luoghi” dove è possibi<strong>le</strong> creareoccasioni nel<strong>le</strong> quali i giovani studenti, e non, rivestono un ruolo centra<strong>le</strong> e daprotagonisti. Ogni Centro ha l‟obiettivo di offrire “attività di qualità” (concerti,mostre, attività sportiva, laboratori) grazie al<strong>le</strong> quali gli stessi giovani possanocrescere, maturare, sviluppare una <strong>per</strong>sonalità piena e senso socia<strong>le</strong> e recu<strong>per</strong>areanche il ruolo pieno di studente.Sulla base dei positivi risultati raggiunti, si è stabilito <strong>per</strong>tanto di prorogare il citatoservizio <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo tempora<strong>le</strong> di nove mesi, a partire da settembre 2009, in 14dei succitati centri con <strong>le</strong> attività che hanno riscosso maggiore successo e che sisono rivelate maggiormente efficaci nella prevenzione <strong>per</strong> consentire la pienas<strong>per</strong>imentazione dell‟innovativo modello proposto.Per quanto riguarda <strong>le</strong> attività di supporto al<strong>le</strong> famiglie, si è conclusa las<strong>per</strong>imentazione del metodo SFP (Strengthenng Families Program) che ha comeobiettivo primario la riduzione del rischio di abuso di sostanze stupefacenti agendosu bambini (8-11 anni) e sul<strong>le</strong> famiglie. Questo programma non si applicaseparatamente ai bambini o ai loro genitori, ma alla famiglia intera con la riduzionedi prob<strong>le</strong>mi comportamentali, il miglioramento dei rapporti familiari, l‟aumentodel<strong>le</strong> capacità sociali del bambino e la conseguente prevenzione dell‟abuso dialcool e droghe. Dalla s<strong>per</strong>imentazione in 47 centri distribuiti su tutto il territorionaziona<strong>le</strong> ed il coinvolgimento di più di 2000 famiglie, sono emersi alcunie<strong>le</strong>menti di successo: rafforzamento dei <strong>le</strong>gami familiari intergenerazionali; ampiosviluppo dell‟attaccamento ai genitori e senso di appartenenza alla famiglia;miglioramento del<strong>le</strong> relazioni genitori-figli e del<strong>le</strong> dinamiche all‟interno dei nuc<strong>le</strong>ifamiliari; insegnamento della pratica del comunicare bene.Al termine della s<strong>per</strong>imentazione, tenendo conto del<strong>le</strong> valutazioni ex ante, initinere ed ex post e dei contributi della s<strong>per</strong>imentazione, sono stati redatti idocumenti/rapporti che ne <strong>per</strong>mettono la disseminazione su tutto il territorionaziona<strong>le</strong>. Inoltre è possibi<strong>le</strong> affermare che è stato possibi<strong>le</strong> rintracciare deicambiamenti avvenuti in seguito al <strong>per</strong>corso formativo e che <strong>le</strong> attività hannosvolto un ruolo determinante in termini di fattore protettivo laddove erano presentifattori di rischio <strong>per</strong>cepiti.Il Patto d‟intesa dei Giovani del Mediterraneo vede inizialmente coinvolti i giovanitre paesi del Mediterraneo Egitto, Tunisia e Italia e nasce dalla reciproca necessitàdi costruire un nuc<strong>le</strong>o che coniughi <strong>le</strong> volontà dei 3 paesi vedendo i giovani inprima linea, nella lotta al<strong>le</strong> tossicodipendenze.Attraverso ta<strong>le</strong> patto <strong>le</strong> nuove generazioni sono impegnate in questa volontà dicambiamento e nell‟impegno alla lotta a quel disagio comune a tutti i paesi, chenon conosce differenza di lingua, tradizioni e cultura, e che affligge tali realtà nellaforma del<strong>le</strong> dipendenze.Nel corso del 2009 si sono svolti 3 incontri, nei rispettivi paesi e con larappresentanza di tutti i paesi coinvolti, che hanno stimolati gli studenti a farproprio quel ruolo di attivi attori protagonisti nell‟ambito della lotta al<strong>le</strong>dipendenze, e nella promozione/sensibilizzazione dei giovani ai valori della libertà,dell‟uguaglianza dei popoli, promuovendo un rapporto di continua e forte coesione345

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