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La Relazione 2010 - Dipartimento per le politiche antidroga

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RELAZIONE AL PARLAMENTO SULLE TOSSICODIPENDENZEREGIONIreferenti tecnici:- competenti e orientati allo studio dei nuovi fenomeni,- che garantiscano continuità di presenza così da favorire la costruzione diun clima di collaborazione stabi<strong>le</strong>, la costruzione di relazioni di fiduciaconsolidate e un linguaggio comune all’interno del POV,- che abbiano potere di assumere decisioni <strong>per</strong> conto del proprio servizio inrelazione alla presa in carico dei casi discussi.C) Principali prospettive emerse nel 2009 nello svolgimento del<strong>le</strong> attività esoluzioni possibili/auspicateOgni modello organizzativo come va accompagnato nel suo processo dicostruzione così richiede di essere sostenuto nella fase di imp<strong>le</strong>mentazione anchese la qualità della partecipazione deve dare i suoi frutti in questa seconda fase.Ma l’imp<strong>le</strong>mentazione non va <strong>le</strong>tta come attuazione pedissequa dei dettati, cometraduzione o<strong>per</strong>ativa, acritica del<strong>le</strong> decisioni. <strong>La</strong> fase di imp<strong>le</strong>mentazione deveessere una fase connotata dalla cultura del miglioramento continuo e quindi dellatensione all’apprendimento, allo sviluppo della qualità. Lo sviluppo della rete è unprocesso continuo nel qua<strong>le</strong> sono attive in contemporanea azioni di progettazione,s<strong>per</strong>imentazione, messa a regine e valutazione.In questa prospettiva sono stati individuati alcuni fronti sui quali il presidio deveessere particolarmente attento.Quattro sono i fronti da presidiare:- Il governo della programmazione regiona<strong>le</strong>- Il governo del processo di cura- Lo sviluppo della qualità dei servizi- <strong>La</strong> prevenzioneV.2.3.17. Regione VenetoA) Strategie e programmazione attività 2009 (o orientamenti generali)Fra i determinanti dello stato di salute i seguenti tre fattori rappresentano sia unaminaccia sia una sfida al Sistema socio sanitario del Veneto.Il consumo di tabacco costituisce di gran lunga il più importante fattore di rischio<strong>per</strong> la salute, in particolare <strong>per</strong> <strong>le</strong> malattie cardio-vascolari, neoplastiche erespiratorie. Purtroppo il fenomeno della riduzione tra gli adulti è statocompensato dal recente aumento del consumo annua<strong>le</strong> di tabacco tra i giovani checoinvolge circa 1/3 della popolazione veneta di 15-54 anni, senza sostanzialidifferenze di genere, ad eccezione di quel<strong>le</strong> ri<strong>le</strong>vate tra i soggetti più giovani di15-24 anni, tra i quali <strong>le</strong> preva<strong>le</strong>nze riferite al col<strong>le</strong>ttivo femmini<strong>le</strong> risultanosu<strong>per</strong>iori a quel<strong>le</strong> dei coetanei.Ciò costituisce la più forte minaccia ai progressi ottenuti relativamente allo statodi salute della popolazione veneta.Il consumo di alcol si è ridotto bruscamente e sostanzialmente dagli anni ’60 enon rappresenta più una del<strong>le</strong> cause principali di morte precoce e disabilità anchese possono e devono ancora essere fatti progressi. Similmente al tabacco, <strong>per</strong>ò, ilconsumo e quindi inevitabilmente l’abuso di alcol tra <strong>le</strong> giovani generazioni ècresciuto nel corso degli ultimi anni.Il consumo di eroina e altre sostanze psicoattive nel<strong>le</strong> giovani generazioni rimaneuna minaccia considerevo<strong>le</strong> <strong>per</strong> la salute. Più recentemente l’uso di cocaina,ecstasy ed altre droghe sintetiche si è diffuso rapidamente.Ciò ha determinato l’Amministrazione regiona<strong>le</strong> a sviluppare il ProgettoDipendenze 2009, al fine di consolidare i buoni risultati raggiunti ed affrontare <strong>le</strong>prob<strong>le</strong>matiche emergenti.Il Progetto definisce gli obiettivi e <strong>le</strong> strategie del<strong>le</strong> azioni regionali <strong>per</strong> il correnteesercizio.Per <strong>le</strong> finalità di cui sopra, il Progetto individua <strong>le</strong> aree e <strong>le</strong> azioni prioritarie438

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