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La Relazione 2010 - Dipartimento per le politiche antidroga

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DIPARTIMENTO POLITICHE ANTIDROGAIV.5.6. Quali possibili ricadutePer comprendere quanto sia necessario e uti<strong>le</strong> cambiare la nostra prospettiva diintervento sulla base del<strong>le</strong> nuove innumerevoli evidenze, è sufficiente prendere inconsiderazione la ricaduta che queste possono avere sul<strong>le</strong> <strong>politiche</strong> di prevenzionemirate agli ado<strong>le</strong>scenti (relativamente all’uso, e non solo l’abuso, di droghe oalcol) derivanti dagli studi sulla maturazione cerebra<strong>le</strong> e sullo sviluppo così comepuò essere oggi visualizzato, anche dai più increduli, con tecniche di risonanzamagnetica funziona<strong>le</strong> (Lenroot 2006, Paus 2005). Basti pensare, inoltre, a come,alla luce di questi studi e di altri condotti in ambito psico-comportamenta<strong>le</strong>psichiatrico (Moore 2007), non sia accettabi<strong>le</strong> il rischio derivante dal solo “usonon prob<strong>le</strong>matico” – se mai potesse esistere un uso non prob<strong>le</strong>matico di sostanzestupefacenti nel cervello in sviluppo di un ado<strong>le</strong>scente – di droghe quali la“semplice” cannabis e <strong>le</strong> metamfetamine.Da questi studi, ma in particolare da Amodio D. M. e Frith C. D. 2006, si è potutoevidenziare come importantissime funzioni psichiche, esecutive e sociali, quali la“working memory”(memoria di lavoro), il controllo inibitorio dei comportamenti,la capacità di giudizio e la “social cognition”, siano sicuramente relazionate al<strong>le</strong>strutture corticali e al loro grado e modo di funzionamento fisiologico, ri<strong>le</strong>vandoed evidenziando diverse ed eterogenee forme di espressione ma, soprattutto, lapossibilità concreta, rea<strong>le</strong> e ormai ben documentabi<strong>le</strong>, che queste forme diespressione psichica possano essere fortemente interferite e “deviate” anche<strong>per</strong>manentemente dal loro natura<strong>le</strong> e fisiologico <strong>per</strong>corso maturativo dall’uso disostanze, soprattutto se in giovane età.Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla cura e alla terapia dell’addiction, questenuove frontiere della conoscenza aprono prospettive ancora più interessanti. Bastiguardare alla possibilità di mappare <strong>le</strong> aree del craving (evidenziandone <strong>le</strong>posizioni e l’intensità di risposta nei diversi tempi e dopo diversi stimoli)differenziando <strong>le</strong> <strong>per</strong>sone con un più alto rischio di ricaduta da quel<strong>le</strong> <strong>per</strong> cui ilrischio è più basso e, contemporaneamente, poter studiare l’influenza dellacorteccia fronta<strong>le</strong> nel sa<strong>per</strong> controllare tali impulsi (si veda anche Wex<strong>le</strong>r 2001,Kaufman 2003, Risinger 2005).Nulla toglie che in un prossimo futuro si possa pensare di studiare e valutaremetodi ed attività in grado di ridurre <strong>le</strong> attivazioni del<strong>le</strong> aree coinvolte nel cravinge/o di stimolare mediante interventi fortemente integrati (es. cognitivocomportamentali, educativi, farmacologici, di stimolazione magnetica ecc.) quel<strong>le</strong>del<strong>le</strong> aree di controllo fronta<strong>le</strong> al fine di migliorare il contenimento del<strong>le</strong> ricadute.L’impatto sul<strong>le</strong><strong>politiche</strong> diprevenzione, la curae la terapiadell’addictionIV.5.7. Dalla ricerca alla pratica clinica: <strong>le</strong> collaborazioni possibili e <strong>le</strong>strategie innovative<strong>La</strong> rete italiana di cura ed assistenza al<strong>le</strong> <strong>per</strong>sone tossicodipendenti è fortementearticolata, presente in tutte <strong>le</strong> regioni italiane e conta oltre 500 unità o<strong>per</strong>ativepubbliche con circa 5000 addetti e circa 1000 unità o<strong>per</strong>ative private edaccreditate (cioè finanziate a retta giornaliera con soldi pubblici) spessocoordinate in dipartimenti specialistici del<strong>le</strong> dipendenze. Con questo sistemaassistenzia<strong>le</strong> vengono mediamente presi in carico ogni anno circa 120000<strong>per</strong>sone.È chiaro quindi, che questo sistema rappresenta uno dei più articolati sistemieuropei di offerta terapeutica prevedendo in sè sia interventi in strada,ambulatoriali, semiresidenziali e residenziali. Il potenzia<strong>le</strong> quindi è enorme, sia<strong>per</strong> gli aspetti relativi alla possibilità di attuare nuove strategie e metodologie dicura, sia di ricerca, potendo contare su strutture pubbliche già minimamenteorganizzate anche in senso sanitario oltre che socia<strong>le</strong>.Sicuramente esistono forti differenze tra regione e regione e difficoltà oggettivesia da un punto di vista di risorse che organizzative, tuttavia la base di partenza ciL’articolato ecomp<strong>le</strong>sso SistemaSanitario307

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