Struttura della Materia - INFN Napoli
Struttura della Materia - INFN Napoli
Struttura della Materia - INFN Napoli
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 114<br />
2.5 L’emissione spontanea come accoppiamento risonante<br />
tra un livello discreto iniziale ed un continuo di stati<br />
finali. Larghezza delle righe spettrali<br />
In meccanica quantistica si incontra di sovente il caso di un sistema che è inizialmenente<br />
in uno stato discreto, che si può scindere sotto l’effetto di un accoppiamento<br />
interno (che descriveremo nel seguito con una hamiltoniana W indipendente<br />
da tempo) in due frammenti distinti le cui energie possono essere a<br />
priori qualsiasi, e quindi tali che l’insieme degli stati finali abbia un carattere<br />
continuo. Questo è, ad esempio, il caso del decadimento α in cui un nucleo che è<br />
inizialmente in uno stato discreto si trasforma (per effetto tunnel) in un sistema<br />
costituito da una particella α ed un altro nucleo. Un altro esempio in fisica atomica<br />
riguarda il caso di un atomo a più elettroni che si trova in una configurazione<br />
in cui più elettroni sono eccitati che può, per effetto dell’interazione elettrostatica<br />
degli elettroni, dare luogo ad un sistema formato da uno ione e da un elettrone<br />
libero (ammesso che l’energia <strong>della</strong> configurazione sia maggiore del limite di ionizzazione<br />
semplice dell’atomo): questo è il fenomeno dell’autoionizzazione. Vi<br />
poi è l’effetto fotoelettrico in cui una perturbazione (la radiazione elettromagnetica)<br />
questa volta dipendente dal tempo accoppia un livello discreto di un atomo<br />
con un continuo di stati finali (ione+fotoelettrone). L’emissione spontanea di un<br />
fotone rientra in questa classe di fenomeni: l’interazione tra l’atomo ed il campo<br />
elettromagnetico quantizzato accoppia lo stato iniziale discreto (atomo eccitato<br />
in assenza di fotoni) ad un continuo di stati finali (atomo in un livello più basso<br />
in presenza di un fotone di direzione, polarizzazione ed energia qualsiasi). Intendiamo<br />
in questo paragrafo sviluppare un modello semplice di questi fenomeni<br />
facendo delle ipotesi semplificatrici su W , facendo comunque riferimento esplicito<br />
all’emissione spontanea.<br />
Per semplificare al massimo i calcoli supporremo che lo spettro dell’hamiltoniana<br />
imperturbata comprenda<br />
1) unostatodiscreto|ϕii di energia Ei (non degenere)<br />
H0 |ϕii = Ei |ϕii<br />
2) un insieme di stati |αi che formano un continuo<br />
H0 |αi = E |αi<br />
e supporremo che E sia un numero reale positivo E ≥ 0.<br />
Gli stati del continuo sono individuati da un insieme di parametri che abbiamo<br />
indicato con α e se si vuole includere tra questi parametri l’energia stessa<br />
occorre introdurre una trasformazione a cui è associato uno jacobiano che viene<br />
denominato densità degli stati in modo tale che<br />
dα = ρ (β,E) dβ dE