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Struttura della Materia - INFN Napoli

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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 166<br />

Cominciamo dall’andamento a piccoli R. Abbiamo già detto che mandando<br />

R a zero, a meno <strong>della</strong> repulsione tra i protoni, l’Hamiltoniana a nuclei fissi diventa<br />

quella dello ione He + per la quale lo stato fondamentale ha una energia<br />

di −4 Rydberg e non di −3 secondo la (129). In questo limite l’orbitale 1s è<br />

quello con Z =2e non quello <strong>della</strong> funzione di prova ϕ con Z =1. E’ evidente<br />

che allo stato 1σg compete un carica efficace che varia con R, che tende a 1 per<br />

R →∞evale2aR =0. Si migliora il calcolo variazionale introducendo un parametro<br />

Z nelle funzioni di prova ϕ1,2 = Z 3/2 / p πa 3 0 exp (−Zr1,2/a0) etrattando<br />

c1,c2 e Z come parametri variazionali da fissare al variare di R. Si ottiene una<br />

Z (R) monotona decrescente tale che Z (0) = 2 e che tende a 1 per R che tende<br />

all’infinito. Il miglioramento sul calcolo dell’energia dello stato fondamentale è<br />

notevole ed mostrato dalla curva con i triangolini.<br />

Anche per R grandi, ben al di sopra del minimo, il calcolo variazionale sta<br />

sopra quello esatto in modo sensibile: E− cresce troppo rapidamente con R verso<br />

−EH. Per avere una stima delle interazioni a grandi R consideriamo l’interazione<br />

elettrostatica tra un protone ed un atomo di idrogeno neutro molto distanti l’uno<br />

dall’altro. Il protone dà origine ad un campo elettrico ~ E. La sua azione sull’atomo<br />

di idrogeno può essere descritta da una perturbazione eEz, se scegliamo l’asse<br />

z passante per P1 e P2 e mettiamo l’idrogeno nell’origine. Al primo ordine <strong>della</strong><br />

teoria delle perturbazioni la correzione sullo stato 1s ènullaesideveandareal<br />

secondo ordine per il quale la correzione perturbativa è proporzionale al quadrato<br />

del campo elettrico. In altri termini viene indotto un momento di dipolo ~ D, che<br />

è proporzionale a ~ E con ~ D = χ ~ E — essendo χ la suscettibilità, e l’energia si<br />

abbassa di χE 2 /2. Poichè il campo elettrico varia con 1/R 2 ci aspettiamo che<br />

l’energia di interazione vada a zero come 1/R 4 con<br />

∆E∓ = e4<br />

R 4<br />

X<br />

n6=1,l,m<br />

|< 100 |z| nlm >| 2<br />

.<br />

E1 − En<br />

Per conciliare queste osservazioni col calcolo variazionale dobbiamo consentire<br />

che a grandi distanze tra protone e atomo di idrogeno, quest’ultimo sia polarizzabile.<br />

Questo si ottiene scegliendo orbitali atomici ibridi, cioè sostituendo agli<br />

orbitali atomici s dati dalle (118) (per i quali il momento di dipolo indotto è zero<br />

a qualunque distanza R) una combinazione lineare tra 1s e2p e cioè sostituendo<br />

a ϕ1,2 le sovrapposizioni lineari<br />

χ1,2 = ϕ1s (r1,2)+γϕ2p (r1,2) (130)<br />

e trattando γ come un parametro variazionale (questa è la funzione di prova per<br />

un calcolo variazionale <strong>della</strong> suscettibilità dielettrica dell’idrogeno). Ci aspettiamo<br />

che γ vada a zero per R che tende zero e che un miglioramento ulteriore si<br />

ottengausandounZ per gli orbitali 1s eunZ 0 per gli orbitali 2p.<br />

La profondità del minimo rispetto a −EH dà l’energia di legame <strong>della</strong> molecola<br />

ione (nella approssimazione a protoni fissi) e la posizione del minimo la lunghezza

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