Struttura della Materia - INFN Napoli
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<strong>Struttura</strong> <strong>della</strong> <strong>Materia</strong> 90<br />
essendo ~a l’accelerazione a t =0. Solo la prima soluzione è ragionevole. Il metodo<br />
di derivazione mostra che la seconda soluzione è inaccettabile, poichè ~v · d~v<br />
dt 6=0a<br />
t = t1 eat = t2 .E’ chiaro che l’equazione è utile solo quando il termine reattivo<br />
rappresenta una piccola correzione. In questo caso la reazione di radiazione può<br />
esser trattata come una perturbazione che produce piccole e lente variazioni allo<br />
stato di moto <strong>della</strong> particella. Il problema delle soluzioni “runaway” si può evitare<br />
sostituendo la (29) con una equazione integrodifferenziale ( vedere il Jackson).<br />
Consideriamo il caso in cui sulla particella carica agisca una forza di richiamo<br />
elastica con costante di forza k = m ω0. Un atomo nella teoria di Lorentz<br />
dell’elettrone è caratterizzato da una serie di queste frequenze caratteristiche corrispondenti<br />
ai vari modi normali del sistema meccanico che rappresenta l’atomo.<br />
Senza smorzamento radiativo l’elettrone oscillerebbe con ampiezza costante alla<br />
frequenza ω0. Supponiamo che sull’elettrone agisca una forza esterna ~ Fest (t) a<br />
partire dall’istante t =0in cui l’elettrone è fermo nell’origine. L’equazione del<br />
moto è ..<br />
..<br />
~x − τ ...<br />
~x + ω 2 0 ~x = e ~ Fest(t)/m (30)<br />
L’omogenea associata ha una equazione caratteristica cubica<br />
α 2 − τα 3 + ω 2 0 =0<br />
ed il primo membro considerato come funzione di α reale ha un unico zero positivo<br />
che corrisponde ad una soluzione “runaway” crescente esponenzialmente con t e<br />
che scartiamo. Restano due soluzioni l’una complessa coniugata dell’altra e si<br />
può mostrare che nel limite ω0 τ ¿ 1 esse sono date, al secondo ordine in ω0 τ da<br />
α = − Γ<br />
2 ± i (ω0 + ∆ω) (31)<br />
dove<br />
Γ = ω 2 0 τ<br />
∆ω = − 5<br />
8 ω3 0 τ 2<br />
Il moto descritto dalle soluzioni e αt è quello “libero” in assenza di forze esterne<br />
(cioè quando ~ Fest(t) =0). La reazione radiativa smorza le oscillazioni con la<br />
costante di decadimento Γ - l’energia dell’oscillatore decade esponenzialmente<br />
come e −Γ t - la reazione radiativa sposta inoltre la frequenza di oscillazione di ∆ω.<br />
Lo spettro in frequenza è dato dal modulo quadro <strong>della</strong> trasformata di Fourier del<br />
campo elettrico <strong>della</strong> radiazione emessa o <strong>della</strong> accelerazione. Poichè la trasformata<br />
di Fourier di e αt nell’intervallo di tempo (0, ∞) èdatada1/(α + iω) la<br />
distribuzione spettrale <strong>della</strong> radiazione emessa è data da<br />
L (ω) =<br />
1<br />
(ω − ω0 − ∆ω) 2 +(Γ/2) 2